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Autore: Meggy the Witch    19/03/2020    1 recensioni
Dunque… il mio passato? Ormai lo sanno tutti. Segreti? Ho rubato la biancheria intima a Rey. Ah, sì giusto, ho anche ucciso Snoke,... come dimenticarlo. Droghe? sì, mi sono fatto di qualcosa qualche volta con gli altri Rens… Alcolici? Be', potrei avere qualche problema a riguardo. Oh, insomma! Perché tanto scandalo? Cosa vi aspettate che io sia? Una sorta di principe azzurro senza macchia? No, diamine! Sono il Leader Supremo!
-ALERT: non considera i fatti avvenuti in "The rise of Skywalker"-
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Generale Hux, Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gran bel pianeta Coruscant.

Una città enorme al centro della galassia.

Adoravo tutte quelle luci così… sbiadite?

Stropicciai gli occhi nel tentativo di togliere quel principio di annebbiamento alla vista, mentre Vicrul uno dei miei più fedeli cavalieri di Ren, mi sfilava di mano la bottiglia di rum di Naboo.

-Ok, Kylo. Ora tocca a me.- esplose tra le risate.

Trangugiò un sorso deciso e rimase con lo sguardo in fissa verso la città immensa.

Eravamo sul tetto dell’edificio più imponente di Coruscant: durante la Repubblica era un tempio Jedi, sotto l’Impero aveva ospitato l’Accademia Reale, e in quel momento aveva raggiunto il suo massimo splendore accogliendo il Prim’Ordine e il nuovo Senato Galattico che io stesso avevo istituito.

Da lì, l’orizzonte notturno era davvero spettacolare.

Adoravo quel posto. Era perfetto per isolarsi e sbronzarsi con i Rens lontano da occhi indiscreti.

Era il mio angolo di tranquillità nella frenetica vita da Leader Supremo.

-No, tocca a me!- realizzò dopo qualche minuto il generale Hux.

Non ricordavo bene per quale motivo quella volta ci fossimo portati a dietro anche lui; forse perché tutti gli altri Rens erano in giro per la galassia a risolvere problemi interplanetari e ubriacarsi solo in due era davvero triste.

Tracannò anche lui dalla bottiglia.

Socchiuse gli occhi ormai vitrei e si mise in quella che sarebbe dovuta sembrare…non saprei…una posa da pensatore?

-Una Wookie.- disse infine.

Vicrul scoppiò in un gridolino incredulo.

-Cosa?! Ti sei fatto una Wookie?!-

Il generale alzò le spalle.

-Era lì, davanti a me…- spiegò Hux come se fosse una cosa normale, continuando a dondolarsi avanti e indietro.

Inevitabilmente mi immaginai la scena e sperai immediatamente di bere abbastanza per non ricordarmi nulla di quello il giorno dopo.

Come eravamo finiti a parlare dei Wookie? Già non me lo ricordavo.

Ah, sì! Ci stavamo sfidando in una gara senza senso raccontando, o meglio, borbottando a pezzi, improbabili episodi di natura… ehm, come dire… sessuale?

-Ok, questo giro hai vinto tu.- stabilì Vicrul.

Hux ribaltò la bottiglia.

-Non posso andare avanti…- mormorò -…è vuota.-

-Hai finito il rum di Naboo?!- scrollai la bottiglia.

No! Era il mio preferito! Era un regalo di… chi me lo aveva regalato?

Bah, me lo sarei ricordato il giorno dopo.

-È il momento di aprire questo.- estrasse Vicrul qualcosa dalla borsa.

Stappò una bottiglia scura con un’etichetta talmente ingiallita che doveva essere invecchiata almeno da vent’anni.

-Porto in Tempesta.- decifrai le lettere che si muovevano (o ero io che non stavo fermo?).

-Che roba è?-

-L’ho preso su Pamarthe quando sono andato a risolvere quel problema tra i candidati senatori.- spiegò Vicrul.

Porse la bottiglia ad Hux.

-Vacci piano che è forte.-

Non raccomandarlo sarebbe stato lo stesso: Hux parve prendersi una sorsata abbondante prima di rimettersi nella posa da pensatore.

Puntò l’indice in alto annuendo da solo con la testa.

-Donne della resistenza.- propose.

Mi tornò alla mente un episodio durante un collegamento della Forza con Rey… ah! Quel giro l’avrei sicuramente vinto io!

Non vedevo l’ora del mio turno per sconvolgerli!

-Paige Tico era la mia ex.- confessò il generale con gli occhi rossi e assenti. –Ma…hic… prima… che…-

Si prese la testa tra le mani e si sdraiò sul tetto.

Non sapevo nemmeno chi fosse quella ragazza. Non era una confessione così scandalosa come invece sarebbe stata la mia!

Vicrul fece una smorfia.

-Paige Tico… non è un nome famoso della resistenza…- commentò, ignorando la frase lasciata in sospeso da Hux e prendendo la bottiglia -Io ho di meglio. Ho portato a letto Holdo.-

Neanche quella notizia poteva superare la mia.

-Io ho ancora di meglio!- esordii brandendo finalmente la bottiglia.

La mia mente intanto aveva appena finito elaborare quanto aveva appena detto Vicrul.

-Ma… Holdo ha l’età di mia madre!- realizzai.

-Mi… piacciono le… vecchie…- mormorò accusando il Porto in Tempesta. –Ti sp… spiego dopo… tocca a te.-

Scolai quella bevanda dolciastra e stranamente calda che diventava sempre più ardente man in mano che scendeva nello stomaco.

-Ho rubato le mutandine a Rey.- rivelai lo scandaloso evento.

Attesi invano che qualcuno mi proclamasse vincitore di quel giro. Intanto il Porto in Tempesta pareva avesse dato fuoco al mio stomaco e un bruciante calore iniziava a salirmi verso la testa.

Vicrul mi fissò con occhi vuoti.

-Aspetta…- tentò di ragionare -… come hai fatto?-

-Ma è… ovvio!- spazientii non sentendomi assegnare la vittoria.

Riflettei un attimo.

Come avevo fatto?

In qualche modo dovevo pur esserci riuscito; quelle mutandine erano ancora nel cassetto sotto la scrivania del mio ufficio, non potevano esserci finite da sole!

Ah, sì! Durante uno dei continui collegamenti della Forza. Lei si stava facendo la doccia e non si era accorta della mia presenza.

-Con la Forza.- spiegai chiaramente a Vicrul.

-Mi stai dicendo che rubare la biancheria intima è una delle vie della Forza?!- mi fissò incredulo.

Sentii il Porto in Tempesta finirmi dritto nel cervello.

-No. Lei era sotto la doccia e la sua biancheria intima ed io fuori dalla doccia.-

Era semplice da capire.

-E come ci sei finito fuori dalla doccia?-

-Con la Forza!-

Ci fissammo in silenzio per un lunghissimo momento.

Rey.

Che assurdo scherzo della Forza, di pessimo gusto e senza un criterio. Continuava incontrollabile a spingerci l’uno verso l’altro, nonostante non volessimo.

No.

Nonostante Rey non volesse.

-Sono troppo sbronzo per capire. Domani me lo spieghi.- disse Vicrul svegliandosi dal coma del Porto in Tempesta.

-Ren, stai…piangendo?-

Mi portai le mani sulla sostanza calda che mi rigava il volto.

Lacrime.

Annuii, cercando di togliermele.

Non avevo mai pianto da sobrio per quel motivo. Cercai di smettere ma i ricordi di ciò che era accaduto durate quell’anno con Rey furono troppo forti.

-Vuoi… parlarmene anche se capisco poco?- strisciò di fianco a me.

Come facevo a spiegarglielo? Non avevo mai raccontato a nessuno delle connessioni tramite Forza.

Appoggiai la testa contro il tetto, ritrovandomi sdraiato di fianco a lui e mi concentrai sul cielo illuminato di Coruscant.

-Ho un problema con una ragazza.- iniziai –Ma non posso dirti chi è.-

-Va bene.- accettò Vicrul.

Non sapevo nemmeno da dove iniziare a raccontare.

-L’ho conosciuta un anno fa. Poco prima che Snoke morisse. Abbiamo iniziato a vederci per un problema, che… non posso dirti cos’è.-

Avevamo iniziato a vederci a causa delle connessioni tramite Forza, che erano di fatto un problema.

-Dopo che è morto Snoke abbiamo deciso di studiare quel problema, capirlo e risolverlo, o almeno controllarlo.-

Le prime volte che ci eravamo parlati dopo la morte di Snoke e la mia nomina a Leader Supremo eravamo solo stati in grado di urlarci contro. Ci eravamo calmati un paio di mesi dopo, quando avevamo praticamente finito gli argomenti da gridare, e avevamo preso l’impegno di capire a cosa fossero dovuti i collegamenti, almeno per imparare a gestirli.

-Quindi tu e una ragazza che non puoi dirmi chi è dovevate risolvere un problema che non puoi dirmi cos’è. Trovo tutto molto chiaro.- ironizzò Vicrul.

Strappai un mezzo sorriso.

-Lo avete risolto?- chiese.

Sentii le lacrime risgorgare, incapace di trattenerle.

-No. Non riusciamo nemmeno a parlarne. Ogni volta che ci vediamo lei… non fa altro che gridare quello che pensa, fa apposta a provocarmi per iniziare a litigare, si arrabbia per niente…-

Tutte le volte, per un motivo o per l’altro, finivamo sempre per discutere su qualsiasi cosa, da ciò che era accaduto sulla nave Ammiraglia fino alle decisioni che prendevo in senato. Io cercavo di non fare o dire nulla che potesse farla arrabbiare, eppure lei trovava sempre qualcosa per questionare.

-Il vero problema è che io speravo davvero tanto di… iniziare qualcosa… una relazione…seria con lei. Ma lei non mi lascia mai parlare e…-

Avevo provato così tante volte ad incominciare una conversazione diversa, mi ero anche impegnato a farmi trovare in posti più belli del mio ufficio durante i contatti con la Forza perché pensavo potesse farle piacere vedere qualcosa di diverso, avevo pure avuto la folle idea di regalarle qualcosa di carino, ma lei continuava imperterrita ad insultarmi e a pretendere di avere ragione.

Vicrul mi fissò incredulo.

-Volevi avere una relazione seria? Tu?- si lasciò andare in una risata –Tu non hai mai creduto nelle relazioni serie! Il rapporto più stabile che hai avuto è durato tre giorni con due ragazze in contemporanea che hai conosciuto su Vanark durante uno dei festini di Snoke! È assurdo…-

Già, era assurdo.

Avrei voluto spiegargli, ma un singhiozzo mi bloccò le parole in gola.

Lo sguardo incredulo di Vicrul si trasformò in pura preoccupazione.

-Cazzo Ben… devi esserne proprio innamorato per essere così conciato.-

-Probabile.-

Non riuscivo ad ammettere nemmeno a me stesso i sentimenti che provavo, talmente facevano male.

-Ho passato un anno intero sperando di piacerle… più che amore penso sia pazzia.-

Le stelle sul cielo di Coruscant si fermarono e tornai a vederle nitide, mentre l’effetto del Porto in Tempesta svaniva. Finalmente riuscii a fermare le lacrime e ad asciugarmi il volto.

Era la prima volta che parlavo a qualcuno di Rey. Un discorso sicuramente liberatorio, ma di certo non risolveva la situazione.

-Vicrul, secondo te cosa dovrei fare?- chiesi per la prima volta in vita mia un consiglio.

-Penso che dovreste iniziare a risolvere il misterioso problema di cui non vuoi parlarmi. Dille chiaramente che finché lei si comporta così non farete mai progressi e cerca di prendere tu le redini della situazione per portare avanti qualsiasi cosa stiate facendo.-

Non era male come idea. Potevo interromperla prima che iniziasse con i suoi soliti scleri e tentare di riportare la sua attenzione sul fatto che a distanza di un anno non sapevamo nulla sulle connessione tramite Forza.

-Riguardo invece il lato sentimentale… io ad essere in te la lascerei perdere.- concluse Vicrul.

Non era il tipo di risposta che avevo richiesto.

Lo fissai contrariato mentre mi rimettevo seduto sul tetto.

-Lo hai appena detto tu che le stai dietro da un anno ma lei continua ad urlarti contro.- si giustificò sentendosi infastidito dal mio sguardo. –Non so chi sia e come sia… potrà anche essere bellissima e con un fisico da modella, ma secondo me non vale la pena rimanere nella speranza che qualcosa cambi. È improbabile che cambi. Capisci, vero?-

Gli avrei urlato di darmi dei consigli utili, ma mi resi conto che aveva pienamente ragione. Mi illudevo che prima o poi le sarei piaciuto, ma era davvero impossibile che dopo un anno cambiasse idea.

-Sì.- gli risposi, triste all’idea che rassegnarmi era la miglior cosa da fare.

Si mise seduto anche lui.

La città sotto di noi pareva si fosse improvvisamente svegliata dopo un lungo periodo di totale silenzio.

-Almeno ha il fisico da modella?- tentò Vicrul di ravvivare l’atmosfera.

-No.- risposi onestamente –Di seno ha una seconda scarsa.-

Non potevo non saperlo, avendo tentato spiarla talmente tante volte…

-Però è molto bella.-

Un suono simile ad un animale morente in pena, ci ricordò che ci eravamo completamente dimenticati dell’esistenza del generale Hux.

Era ancora sdraiato sul tetto, in uno stato… difficile da descrivere. (In realtà non eravamo ancora del tutto sobri, per cui era davvero faticoso capire come stesse veramente Hux.)

Vicrul si avvicinò e lo rimise seduto.

-È morto?- chiesi speranzoso.

-No, ha solo bevuto troppo.- mi disilluse Vicrul. –Ci toccherà metterlo a letto. Dammi una mano.-

Lo prese da sotto un braccio, mentre io lo sollevai dall’altro.

-Ma ha bevuto quanto noi.- obbiettai.

-Be’, ma lui non ha i Midichlorian come noi. Sai, ultimamente qualche scienziato ha scoperto che aiutano a smaltire l’alcol e altre sostanze più velocemente.-

Ci avviammo verso la scala antincendio per rientrare nell’edificio, mentre la mia mente riprendeva lentamente a ragionare normalmente.

-Capitan Phasma però non aveva i Midichlorian, eppure ha sempre bevuto con noi ed è sempre stata lei a riportarci di peso nei nostri alloggi.- osservai mentre ignoravo che Hux mi stesse scivolando dalla spalla.

Vicrul rimase un attimo in riflessione.

-Ma lei era donna.- concluse, ritenendola la risposta più plausibile.

Non cercai di ragionare ulteriormente e mi diressi lentamente verso il mio appartamento.

   
 
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