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Autore: Spensieratezza    20/03/2020    2 recensioni
Questa storia fa parte della serie fiaba oscura
Entrare in un negozio di giocattoli e sentire di tornare un pò bambini. Un giocattolaio che ti fa sentire le farfalle allo stomaco come quando eri adolescente. 
Jael e Jared, due gemelli separati che scoppiano di gioia quando si ritrovano, ma il destino ha in servo altre sorprese, altri doppelgangher, altri misteri!
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Jim Beaver, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fiaba oscura/ serie dei gemelli '
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Avviso: ragazzi, ho deciso per agevolare i lettori, che già da subito, uno dei due si chiamerà Jael, e saà proprio il Jared della moneta, lo farò già da ancora prima che lo deidano loro, per cercare di mettere finalmente un po di ordine in questo caos, che ne dite? Quindi ecco lo schema per voi:

JARED DEL GIOCATTOLAIO: mantiene il nome Jared.
JARED DELLA MONETA: si chiamerà d'ora in avanti Jael.













Era fatta. Erano passati sei anni finalmente.

Jael aveva vissuto tanto in quei sei anni, aveva combattuto in nome della giustizia, per Jensen, anche se lui tante volte non l’aveva visto, aveva aiutato a risolvere tantissimi casi e aveva dovuto resistere alla curiosità del suo vecchio amore e a quella che ben presto si era trasformata in un’autentica ossessione.

 Quindi resistere anche alla sua voglia di catturarlo.
Era una sfida tra lui e Jensen, lo era stata sempre in quei sei anni, in cui gli era permesso tornare sulla Terra ma senza rivelarsi al suo primo, vero, ed unico amore.
Era stata una sofferenza per molti versi, ma per altri, un balsamo per lui, poterlo comunque vedere, sospirando da lontano.

 Ma poi anche quei sei anni sono passati, come passa tutto, anche il tempo.
E aveva raggiunto il fatidico pianeta.
Jael già dalla notte prima, non aveva dormito e quel giorno fu peggio.
Considerato che l’aria era respirabile e non aveva bisogno di una maschera per respirare, atterrò finalmente in quel mondo, che era così simile alla Terra.


 Si aspettava di dover tranquillizzare il suo gemello quando lo avrebbe visto, temeva reazioni inconsulte e per un attimo, ponderò il fatto di nascondere quell’assurdo colore di capelli che gli era arrivato già da un bel pó.
Viola. Aveva i capelli viola da anni ormai! Quel colore non andò più via. Gli restava da sperare che il suo gemello non fosse un tipo superstizioso, perché non era esattamente il modo migliore per presentarsi a un tizio e dirgli di fidarsi, farsi vedere con i capelli VIOLA.
Cercò di tacitare la sua coscienza, lui non era un tipo da pregiudizi, e come era giusto che gli esseri umani fossero rispettati, qualsiasi fosse il loro orientamento sessuale e qualunque fosse il colore della loro pelle, era giusto non avere pregiudizi per il colore dei capelli e poi sicuramente lui sarà sconvolto dalla sua faccia. Non starà certo a guardargli il colore di capelli!
Ciònonostante doveva essere pronto a qualsiasi svenimento da parte sua e sorreggerlo.
 
 
 
 
 
 
 
*

Jared non chiedeva niente di particolare dalla vita, desiderava unicamente andare a lavorare nel suo negozio di giocattoli, convivere con l’uomo che era per lui come un padre e con quegli assurdi poteri per tutta la vita.
Avere una vita tranquilla, insomma.
Ormai aveva rinunciato a conoscere i suoi veri genitori, chiunque lo aveva abbandonato anni e anni fa, con solo una navicella, non sarebbe mai più tornato a riprenderlo.
Gli piacevano gli anime come Dragon Ball, o telefilm come Smallville,. Parlavano di alieni abbandonati con le loro navicelle ma che alla fine, venivano  a conoscenza della loro vera storia, nel caso di Superman, arrivavano addirittura persone sconosciute a reclamarsi come parenti.
In un certo senso gli dava sollievo guardare queste storie chiedendosi come avrebbe reagito lui se qualcuno dal cielo un giorno si fosse presentato a lui.
Un giorno si svegliò, sentendosi strano, guidò fino a una pianura che non credeva di conoscere, non aveva mai percorso quella strada, era deserta, ma era come richiamato da qualcosa che non sapeva spiegare, qualcosa che era dentro di lui e gli diceva di percorrere proprio QUELLA STRADA.
La percorse, salì sulla pianura, e rimase sbigottito.

Aveva ventidue anni, solo ventudue e non era preparato a quello che vide, la sua stessa immagine riflessa che lo guardava spaventata, pensò che sarebbe svenuto, o che avrebbe gridato, chi lo sa.
Non fece neanche in tempo a farlo, che la sua immagine riflessa, svenne.
“Ma che diavolo..”
Il ragazzo IDENTICO A LUI svenne, per fortuna riuscì a sostenerlo prima che cadesse di schianto, facendosi male alla testa.
 

“Viola. Capelli viola.” Pensò ad alta voce accarezzandoglieli. “Per fortuna sei leggero, ragazzo violetto.” Disse, trasportandolo tra le braccia, fino alla sua macchina.
 
 
 
 
*

Jared era un ragazzo sognatore, devi esserlo per forza, se nasci con dei poteri magici, ma non puoi raccontarlo a nessuno, se ci convivi da anni con questa consapevolezza.
Si era chiesto tantissime volte se fosse un alieno, poi un giorno aveva trovato un uomo, che si era presentato a lui e gli aveva raccontato la storia della sua vita.
Tantissimi anni fa, da neonato, fu raccolto dall’uomo, era uscito da un’astronave, un’astronave VERA, poi sparita.
All’uomo non fu permesso tenere il bambino, ma questa è un’altra storia, non importante. Jared non volle rimuginarci su, importava solo che adesso il suo padre putativo e lui vivevano insieme.
Ma Jared continuava a pensare alla sua famiglia, alla sua VERA famiglia. Se era vero che veniva da un altro mondo, avrà pure avuto una famiglia o no?
Non è che magari gli alieni crescevano sugli alberi?
Jared si augurò di no, sperava così tanto ardentemente non fosse così.

Non per i suoi genitori, che certamente lo avevano abbandonato,ma perché magari aveva dei FRATELLI, che non avevano colpe per gli sbagli dei genitori.
E chissà cosa stavano passando, chissà se sapevano della sua ESISTENZA.
Non parlava mai di questo con Bobby, perché non voleva che pensasse che rimpiangesse la sua vera famiglia, né Bobby gli ha mai fatto domande al riguardo.
Ma non aveva mai pensato all’eventualità di avere addirittura un GEMELLO.
Gi sfiorò gli zigomi, sospirando.
Era BELLO il suo gemello, ed era strano pensare ad un ragazzo in termini di bellezza, senza desiderare portarselo a letto, una sensazione diversa, sconosciuta, di amore e devozione che non aveva mai provato fino ad ora. Che non pensava avrebbe mai provato.
Non poteva parlarne con NESSUNO.
Forse solo con Bobby, lui lo avrebbe nascosto, lui lo avrebbe protetto..

Si sentì annegare. Se il governo lo avrebbe scoperto, avrebbe fatto domande..e se avrebbe scoperto che erano entrambi di un altro pianeta..
Cosa gli avrebbero fatto???
Quel ragazzo era un pericolo anche per lui!
Nonostante ciò, non avrebbe mai pensato di disfarsene, sarebbe morto piuttosto.
Bobby non si era disfatto di lui quando l’aveva trovato, solo,sperduto, a sé stesso, in quella navicella.
Lui non avrebbe fatto altrettanto. Era suo fratello!
Loro tre erano una famiglia!

E magari lui era venuto proprio per cercare lui.
Lo avrebbe protetto.
Si sporse su di lui ad accarezzargli i capelli violetti. Erano di un viola chiari, teneri e fluidi come quel ragazzo.
Aveva trovato uno strano aggeggio come un radar, nella sua giacca, ma non desiderava scoprire cosa fosse. Non prima che quel ragazzo si fosse svegliato.
 
 
 
*

Quando Jael si risvegliò, trovandosi in un comodo letto soffice come una nuvola, quasi scattò a sedere, quando vide un ragazzo delle sue stesse fattezze, accarezzargli i capelli.
Sono molestato dalla mia immagine riflessa?
“Stai..indietro..”
“Scusami, non volevo spaventarti..” disse il ragazzo.


Jael lo guardò confuso e un po…sorpreso, doveva ammetterlo.
Quel ragazzo era identico a lui, ma allo stesso tempo era diverso.
Aveva brillanti occhi verdi e un sorriso meraviglioso, aperto, quel sorriso che non si poteva vedere spesso su di lui, soffocato dalla maschera, dai suoi poteri.
Lui era più magro, il ragazzo davanti a lui aveva un po più di muscoli e sembrava godere di ottima salute, e poi c’erano quei dannati capelli viola..il ragazzo davanti a lui li aveva CASTANI e lunghi.

"Il mio nome è Jared. Qual è il tuo nome, straniero?" gli chiese Jared con un tono dolcissimo.

Jael sgranò gli occhi e rispose: "A-anche il mio. V-voglio dire, anche io mi chiamo così. Jared."
Jared si accigliò. Ci fu una breve pausa, il tempo necessario a formulare quell'informazione. poi aggiunse:
"Beh, è una cosa molto curiosa." poi decise di azzardarsi a chiedergli la cosa che l'aveva sconvolto di più appena l'aveva visto e che, ne era sicuro, sconvolgeva anche l'altro.

“Perchè siamo..sembriamo..identici? ? Sei..un doppelgangher? O sei….siamo..fratelli?” Jared pareva quasi timoroso di chiederglielo, era dolcissimo.

“Io..sto cercando mio fratello gemello..più di uno in realtà.” Disse Jael.
Jared lo guardò pallidissimo.
Ce n’è più di uno?

“Tu vieni da un altro mondo? Ti prego, dimmi la verità, ho bisogno di verificarlo e non prendermi per pazzo, per questo.” chiese Jared.
“Non lo faccio. Sono sollevato che tu..sappia già qualcosa a questo riguardo. Sì, vengo da un altro mondo, ho fatto un lungo viaggio per venire qui.”
"Ma dove si trova la tua astronave?"

"So che sembra assurdo, ma...dopo che sono atterrato, è finita qui dentro " disse facendogli vedere la piccola moneta.

"Mi stai prendendo in giro?"
"No! So che sembra assurdo ma credimi, è cosi.'

"Allora, provalo! Torniamo dove ti ho trovato e la fai uscire."

. "Non posso! Non dipende da me, è difficile da spiegare, ma non sono stato io a farla entrare e quindi non so come farla uscire. Questa moneta è magica. Ha una volontà sua. Per favore, tu DEVI CREDERMI. Ti spiegherò tutto con calma."

L'altro Jared sorrise.
"Il mio cuore mi dice che sei sincero. Ti credo."

Jael sorrise di riflesso.

“Dunque tu sei..siamo..ALIENI?”

Jael lo guardò con curiosità e l’altro si sbrigò a spiegare:
“Sono arrivato qui con una navicella e sono stato accolto da un brav’uomo..”
Jael lo guardò a bocca aperta.

“E io cercavo proprio uno come te..uno che fosse arrivato dalle stelle..” disse Jael.
“Davvero?”

“Sì, io..ti hanno strappato a me e ai nostri genitori..appena nato..io..aspetta! Il mio radar! Dove..”
“Ho visto un aggeggio strano..tranquillo,è nella tua giacca..ecco.  Ha cominciato a trillare impazzito, ho dovuto spegnerlo, per impedire ti svegliasse.” Glielo diede ma Jael lo guardò basito.

“Tu l’hai..spento? 
“Certo. Perché? Non avrei dovuto? Scusami, io..”

“No, no, è che..finora solo io ci riuscivo..”
“Davvero?”

Jael lo accese e il piccolo aggeggio cominciò a trillare impazzito davanti a lui, la scritta BROTHER lampeggiava furiosa con una freccia che pulsava davanti a lui.
“Oh mio dio..sei..sei TU..” disse Jael guardandolo con le lacrime che stavano già per apprestarsi a gocciolare.

Il ragazzo davanti a lui, aveva gli occhi lucidi. Erano lacrime diverse dalle sue, il ragazzo di quel mondo sapeva gestire meglio le emozioni, Jael invece, forse per tutto quello che aveva dovuto passare in tutti quegli anni, era più emotivo. Erano lacrime diverse, ma erano uguali, erano dello stesso colore, lo stesso dna..
Entrambi i fratelli si buttarono l’uno nelle braccia dell’altro, singhiozzando immediatamente, dimostrando se ancora ce ne fosse stato bisogno, che erano proprio GEMELLI.

“Ho un gemello..ho un gemello..” disse Jared felice.
Jael si scostò appena dal suo abbraccio.
“Calma ragazzo cucciolo, dammi l’occasione di dimostrartelo prima, avete anche qui la prova del DNA?”
Jared rise.

“Faremo tutto quello che vuoi..eh sì, c’è anche qui..ma non so se mi fido a far analizzare il tuo sangue, da degli sconosciuti, c’è un tizio che è come un padre per me, ci aiuterà lui. Oh, avevo un padre e ora ho anche un gemello!”

“Un tizio che è come un padre? E chi è?”
“Ohh, ti piacerà un sacco!! Ma prima dovremmo capire chi dei due dovrà cambiare nome. Ti piace Jael??"






















Note dell'autrice: ciao ragazzi, siccome sto affogando nel mare di storie e ancje questa storia è una di quelle che dovevo scrivere da tempo e l'ho lasciata li a muffire nel dimenticatoio, ho penstao che occorrono le maniere forti xd mi sono fatta un programma in cui ogi giorno devo rispettare una scaletta, di una storia al giorno e queste storie devono girare, poi se avrò tempo, scriverò una seconda storia lo stesso giorno facoltativa, ma obbligatoriamente ogni giorno ne deve girare una diversa, ho scelto così per via della grave difficoltà che sto avendo ultimamente ad aggiornare. Spero che così molte mie storie ferme da ANNI, riescano ad avere una continuazione e una fine.

Questo inizio di capitolo, è il sequel della mia storia Misha e Jared nello spazio,  ma anche per comprendere i pensieri di Jared, è necessario leggere la storia IL GIOCATTOLAIO, scusate se non metto i link ma sono stufa, mettere i link è impegnativo, io lo faccio per voi, ne metto una caterva e non sono neanche sicura che ci cliccate su, quindi scusatemi ma per stavolta passo xd ad ogni modo basta andare a guardare nella serie, (la aggiungo tra poco) è inutile che i metto il link, quando, queste storie della serie andrebbero LETTE TUTTE, altrimenti non capite niente, anche se siete liberi di fare come credete :)) questo capitolo però è stato preso in gran parte dagli ultimi due capitoli di Jared e Misha e sono diversi perchè ho modificato dei pezzi, lasciatemi il tempo e modificherò anche nell'atra storia. Grazie x la pazienza.

Spero davvero che questa storia vi piacerà )) PS i nuovi Jared e Jensen hanno entrambi 22 anni
   
 
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