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Autore: Thilwen    11/05/2005    24 recensioni
“Mio padre è chiuso ad Azkaban”. Questo è ciò che sussurra Draco Malfoy fra le ombre, consapevole che nulla potrà mai essere come prima, che il suo status sociale è stato rovesciato, che tutto ciò in cui ha sempre creduto non è più esule dai dubbi. Vale la pena rischiare la vita, finire in un inferno come Azkaban, per inseguire ideali che, tutto sommato, non sente propri? Tocca quindi a Draco occuparsi di se stesso e della madre, di tentare di riportare a galla la nave naufragata dall’ambizione paterna, solo e, soprattutto, consumato da una passione impossibile, fuori dalla sue mire, nata dal bisogno di amare e di essere amato.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Le Stagioni del Dubbio

 

Epilogo

***

Dum loquimur, fugerit invidia

aetas: carpe diem, quam minum credula postero.

 

Mentre parliamo,  il tempo molesto  sarà già fuggito.

Cogli il giorno, credi il meno possibile al domani.

 

(Orazio Carme I, 11 vv. 7-8)

***

 

L’alba sta sciogliendo il buio cupo della notte. L’aurora si alza leggiadra su questi alti monti intingendo con quel suo rosa delicato l’oscurità.

La brezza della notte accarezza il mio torso nudo. Sorrido ai brividi datomi da quelle fittizie dita gelide sul mio incarnato bianco.

Accendo una sigaretta.  La infilo fra le mie labbra sorridenti.

-Draco, fai un sigaretta-party e non m’inviti? Non è da te...- la voce di Blaise mi scivola addosso come una carezza ruvida. Si poggia al mio fianco mentre gli passo una sigaretta.

-Non pensavo fossi sveglio- mi giustifico svogliatamente.

Prende una boccata di fumo, mentre i suoi occhi color muschio luccicano irriverenti.

-Io dormo poco, lo sai.-

Restiamo in silenzio a fumare lasciandoci accarezzare dalle prime luci del sole.

-Oggi è la prima alba d’estate- commenta il mio amico con voce profonda.

-Già, fra qualche giorno dipartiamo per la via di casa- gli faccio eco tristemente.

La mia casa. Vuota, triste, solitaria.

Mi addormenterò su quel letto dove mia madre ha lasciato quei suoi ultimi respiri. Viaggerò in me con la sua presenza perpetua.

E con un enorme vuoto dentro l’anima.

-È difficile amico, ma devi andare avanti- Blaise getta la cicca fuori.

-Facile a dirsi- lo richiamo a bassa voce.

Lui scuote il capo, si volta dando le spalle alla finestra e guardandomi negli occhi –Ascoltami, so che adesso tu inizierai con la storia che, essendone esente, non posso giudicare, che non so quello che stai passando e tutto il resto. È vero, hai ragione, ne prendo atto. Ma io ti capisco, comprendo tutta quest’assurda parata di dolore che ti rincorre l’anima. Tu madre è morta, morta per amore. Amore nei confronti di tuo padre, talmente forte da farla impazzire, e nei tuo confronti, talmente forte da farla mettere in gioco. Tutto questo è terribile, fa male come un pezzo di ghiaccio fra un atrio ed un ventricolo, fa male ad ogni battito del cuore. Ma tu hai diciassette anni. Tua madre ti ha donato la vita due volte. Smettila di crucciarti e vai avanti, almeno questo glielo devi.-

Guardo Zabini in quei suoi occhi limpidi, quell’erba grezza e coinvolgente, quella sua mascella seducente.

-Chi sei tu?- gli chiedo in un sussurro.

Lui alza le spalle, devia il mio sguardo -Uno che ha il coraggio di vivere.-

Gli poggio la mano sulla spalla, gliela stringo forte –Grazie.-

Blaise annuisce.

Continuiamo a restare in silenzio, inseguendo ognuno i propri pensieri.

Poi io, improvvisamente per me e per lui, rompo la quiete.

-È difficile ricominciare daccapo quando coloro che ti hanno donato la vita se la sono tolta a causa tua.-

 Blaise scuote la testa disarmato.

-Sai Draco, non mi hai mai raccontato com’è andata.-

Deglutisco nervosamente, tiro su col naso rumorosamente.

-Non c’è nulla da raccontare- taglio corto.

-Ti farebbe bene- riprende Zabini dopo pochi secondi di silenzio.

-Ci vorrebbe una delle tue canne allucinogene- scherzo su io.

-Potremmo ritrovarci nuovamente  a letto insieme e tu non gradisci la cosa quanto me- mi riprende con tono savio – e poi mi scoccerebbe sentirmi chiamato una notte intera Ginevra. È risaputo che io sto dalla parte di Fata Morgana.-

I primi raggi di sole accarezzano il cielo languidi. Li guardo con nostalgia.

-Credevo mi stesse uccidendo- sento i caldi occhi di Zabini carezzarmi lievemente il profilo, mentre dentro la mia mente riprendono a rincorrersi le immagine di quella lunga sera.

§

Un sorriso mesto gli accarezzava il viso.

-Ho perso tutto quello che avevo. Hai ragione, non sarà difficile.-

I suoi lineamenti erano pietrificati nella loro decisione.

Nei suoi occhi baluginava una luce sinistra.

Io sentivo dentro  un terrore a lungo covato, una voglia incredibile di sciogliermi in lacrime mentre non riuscivo a staccare i miei occhi dai suoi.

Lucius Mafoy ha alzato la bacchetta. Mi ha sorriso.

Mi ha sorriso dolcemente.

-Avada Kedrava. -

Ho sentito il sussurro delle sue parole percuotermi dentro, mentre osservavo la scena smarrito, confuso, annichilito dal dolore.

È accaduto tutto in una frazione di secondo. La punta della sua  bacchetta, indirizzata al centro del mio petto ansimate, è stata voltata verso  egli stesso, con una decisione crudele.

Il lampo di un sorriso.

Le sue labbra schiuse a sibilare la morte.

Gli occhi di mio padre, gelidi cristalli d’orrore, sono rimasti sbarrati a guardare la vita volatilizzarsi.

Come un’ombra invisibile questa è volata via dal suo corpo, ancora discretamente giovane, dissolvendosi con la notte.

Egli è rimasto vuoto, svuotato dalla fredda fiamma della sua esistenza. Le sue ginocchia si sono piegate al peso del suo corpo, i suoi capelli biondi e lunghi si sono alzati dalle sue spalle, mentre i pochi ciuffi argentei riflettevano i raggi della luna.

E caduto riverso sul dorso, sulla terra soffice ed umida, con un rumore ovattato.

“Gli si sporcheranno i capelli” ho pensato di botto.

Lo stordimento si è mutato in un’intesa sofferenza.

Sono corso verso di lui, gli ho preso il capo in grembo.

Ho scostato i fili d’oro dal suo volto ancora caldo. Gli ho guardato gli occhi trasparenti, quegli occhi così uguali ai miei, ove si leggeva la sua morte.

E poi ho pianto con il capo sul suo petto immobile, come quando da bambino gli chiedevo perdono.

Ma la sua mano non accarezzava comprensiva i miei capelli.

§

Continuo a guardare fissamente fuori, sospiro profondamente e riprendo a parlare.

– Credevo mi volesse uccidere. Questo è stato quello che mi ha detto. L’avevo deluso. Io rappresentavo tutte le sue speranze. La sua vergogna era troppo grande. Non sarebbe riuscito a vivere con questa sconfitta a pesargli dentro il cuore- sorrido mesto –Credo che fino all’ultimo minuto ha pensato di uccidere me. Poi… non ci è riuscito, è stato un secondo, un attimo. L’ho visto vacillare. Si è puntato la bacchetta contro. Prima che riuscissi a capire. Prima che l’orrore mi bloccasse. Si è ucciso. Per colpa mia.-

Blaise scuote la testa con aria decisa –No, tu non c’entri nulla. È stato lui a sbagliare. Sempre, da sempre si è trovato solo, chiuso in un vicolo cieco. Si è ucciso a causa sua. E poi credo che anche lui avesse perso, in parte, il senno. Non credo che la sua mente funzionasse perfettamente come un tempo. Forse fin dal principio egli non voleva altro che uccidersi e quella era solo la scusa per salutarti un’ultima volta. Non prenderti colpe che non ti appartengono Draco Malfoy.-

Resto in silenzio riascoltando nella mia mente le parole di Blaise.

-Pensi sia un debole?- domando di botto.

-No- la sua risposa è lapidaria –Nessun debole si sarebbe divincolato dalla volontà cieca del proprio padre, di quel genere di padre. Cose vuol dire essere deboli, non uccidere la gente? Non essere crudeli? No, essere deboli significa non avere il coraggio di compiere le proprie azioni, di fare ciò che si vuole fare. Non avere il coraggio di essere se stessi  e sottomettersi alla volontà altrui, questo è essere deboli. Sei un essere umano, Draco, che ha paura, che sbaglia, che non rifiuta la sua natura di uomo.-

Ci vorrebbe un Blaise Zabini tascabili da usare in ogni momento e da poter spegnere a piacimento.

-È stato un sigaretta-party piacevole- commento.

Lui sorride vacuo.

-A quanto ho visto hai un’ospite nel baldacchino- commenta allusivo a mezza voce.

-Non ti sfugge nulla?- ribatto con una nota aspra.

-Potreste fare performance sessuali più silenziose, capisco che Tiger e Goyle sono due rinoceronti, ma io ho un sonno umano- fa notare con una punta di sarcasmo nella voce.

-Non è che ci hai spiati?- gli domando di botto perplesso.

Lui si allontana dalla finestra con aria stupita, iniziando ad avviarsi verso il bagno: -Io? Ti sembro capace di una cosa simile?-

-Decisamente sì- concludo alzando di un’ottava la voce.

Lui mi lancia un sorriso ironicamente sferzante prima di eclissarsi con il suo passo elegante oltre la porta.

Io getto ultima occhiata al cielo stinto dai primi raggi del sole, poi mi rifugio oltre le tende del mio baldacchino.

Mi sdraio al fianco di quel candido corpo  nudo avvinghiato nelle lenzuola colore dell’argento.

Il rosso dei suo capelli irrompe come un mare sanguigno sulla federa dei cuscini, la sua espressione è di sana serenità. Le sue labbra sono gonfie, il suo volto arrossato, le sue lentiggini le accarezzano i lineamenti sottili.

Vorrei darle un bacio, ma potrei svegliarla e magari interrompere qualche suo bel sogno, quei sogni da bambina che le infestano la mente, quei sogni dove tutti vivono felici, dove non esiste il dolore, l’angoscia, la preoccupazione, dove la vita è un immenso mare di gelato alla fragola e panna montata.

Le Chimere non si possono cavalcare. Sono animali indomabili. Così come i sogni. Sono irrealizzabili.

Io ho l’opportunità di ricominciare daccapo, di fare tabula rasa degli errori di mio padre. Io devo iniziare a correre per lasciarmi indietro il passato e non permettere che gli spettri di questo m’inseguano, per non finire nella tela che l’abile ragno ha costruito per me.

Devo almeno provarci, per questa ninfa che mi respira sulla pelle, per questa vita che a prezzo della loro i miei genitori mi hanno donato.

Il sole ormai si è destato oltre i monti di Hogwarts.

Nell’azzurro del cielo istoriato di soffici nuvole è iniziata una nuova stagione.

 

Fine.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Allora, lo ammetto. Sono una sentimentalista inguaribile, non avrei mai potuto far finire questa fanfiction male, non ci sarei assolutamente riuscita, non potevo negare a Draco,  dopo tutta questa enorme sofferenza, una placida piccola pace, non potevo non regalarmi, dopo aver pianto sofferto, riversato il mio amore ed il mio dolore,  un pallida speranza.

Allora, come va, siete contenti o preferivate la versione con Draco stecchito dall’Avada Kedrava, Lucius assassino a piede libero, Ginny distrutta dalla disperazione e Piton corroso dalla disperazione (il tutto con Blaise affacciato ad una finestra con una canna  fra le labbra a filosofare sul significato della morte, dell’odio, del sacrificio)? Mhhh, adesso che ci penso, non saprei!

Allora prima dei saluti si necessitano spiegazioni. Ho messo in bocca a Blaise tutti i chiarimenti  che ritenevo necessari, mi sono servita di lui per “spiegare” tutte le incongruenze dell’ultimo capitolo. Ma forse resta ancora un dubbio.

Perché Lucius ha preferito uccidere se stesso piuttosto che il figlio? È stato davvero un irrazionale e spontaneo gesto dell’ultimo momento, una decisione prese durante la discussione, o magari, come ha supposto Blaise, gli si era un po’ fritto il cervello ed aveva deciso  di togliersi la vita dando un ultimo ed originale saluto al figlio? Forse tutto quello che ha detto su Narcissa, l’amore, la fedeltà all’Oscuro Signore, non era tutta la verità, forse la lunga prigionia hanno battuto anche la sua anima di pietra? L’animo umano fa spesso delle scelte incomprensibili. Non tutto quello un cui crediamo è vero, non tutto ciò che ci sembra semplice lo è. Ancor prima di essere un assassino, Lucius è un uomo. Che la sua scelta finale sia stata frutto d’amore, pazzia, disperazione, non importa, non ci è dato da sapere. Draco non lo sa e non lo sapremo neanche noi. Ognuno interpreti il gesto di Lucius come meglio credo, ognuno si dia la sua risposta.

 

Così questa fanfiction è finita. Mi mancherà, mi mancherete voi.  Avevo intenzione di scrivere un breve spin-off a capitolo unico, trovando un po’ di tempo, quindi attendetevi un ultimo saluto. Anche se il protagonista dello spin-off non sarà Draco, ma qualcuno che ha avuto poco spazio e merita di dire la sua (quindi neanche Blaise che ha parlato troppo finora!).

 

Prima di passare alle risposte alle recensioni vorrei ringraziare (o anche ri-ringraziare) alcune persone:

Alfio, al quale è stata dedicata questa fanfiction, Giuseppe e Roberta , che hanno pazientemente sopportato lungo questi mesi i miei continui sfoghi e sproloquii.

Elisabetta (sorellina!) e Rosario che mi sono sempre vicini.

Gioia per la sua amicizia sincera, perché mi sostiene e m’incoraggia ad andare avanti.

Chiara, mia omonima confidente, amica fedele, semplicemente perché è lei.

A tutti coloro che hanno letto e commentato questa fanfiction, a coloro ai quali ho dato emozioni vere o semplicemente sensazioni.

Grazie, grazie di tutto ed a tutti.

 

E   per l’ultima volta posto le risposte alle vostre recensioni:

Yeran: Beh, fare diventare Piton ottimista sarebbe come fargli confessare di essere innamorato di Neville Paciock quindi… bene, a quanto pare il tuo ottimismo era ben riposto, però? Non sarà un lieto fine con la lettera maiuscola ma piuttosto un “sono ancora vivo, distrutto, ma vivo, con l’opportunità di giocare ancora una carta in questa vita…”. Riguardo alla debolezza di Draco come ben vedi Blaise ha un’altra interpretazione, dicendogli che in realtà la sua è stata una prova di carattere. Grazie per le tue recensioni, grazie di tutto.

 

Byakko: Dai, alla fine direi che Lucius non ha fatto un grande danno… si è tolto dalla circolazione, no? Diciamo che in questa ff era veramente di troppo, ha creato solo confusione! Grazie mille per avermi seguita e commentata!

 

Patty: Come potresti annoiarmi? Ogni scrittore va in paradiso quando legge certi stupendi commenti sui propri lavori, analisi attente e precise sui propri personaggi. Grazie, piuttosto! Mi è piaciuta la tua analisi al personaggio di Lucius, in realtà  tenta davvero di essere incapace d’amare,  ma, ci riesce? Per quanto egli può essere Lucius Malfoy non è pur sempre un essere umano? E chi prova così tanto odio, come può disconoscere l’altra faccia degli medaglia, l’amore? Sì, Lucius è stato coerente lungo tutto il precedente capitolo, tranne nel finale, quando viene meno a se stesso, quando viene soffocato da un qualcosa: l’amore? L’odio? La disperazione? La follia? Lucius, assassino, crudele, freddo e calcolatore, resta pur sempre un uomo, perito per l’umana debolezza. Consapevole o meno, questo non lo so. Spero che questa mia conclusione, tanto diversa da quella attesa, non t’abbia delusa. Grazie mille di tutto.

 

Sissichi: rispondo qui ad entrambi i commenti. Allora… non credo che meriti un Avada Kedavra, in effetti, quindi… sono salva? Sono felice che, nonostante tutto, il mio Lucius ti sia piaciuto.  Forse perché dietro la sua disumanità è umano, forse perché, pur rifiutandolo e non ammettendolo, ama il figlio o comunque prova qualcosa di simile. Accidenti, di colpo mi fa pure pena! Spero che il mio epilogo non t’abbia delusa. Grazie per avermi sempre letta e commentata, per avermi dedicato il tuo tempo ed avermi dato le tue opinioni. Grazie mille.

 

Manuel Lanhart: Grazie, perché mi hai regalato due commenti stupendi, perché mi hai commossa con le tue parole, sincere, toccanti. Ma d’altronde è così: quanto è labile  il confine fra l’odio e l’amore? Quanto è facile che quest’ultimo sfoci nell’altro e si mischi  confondendosi fino a coesistere inspiegabilmente? Ieri ho provato un forte moto d’odio proprio perché amo, disperatamente, incondizionatamente. L’odio e l’amore sono i sentimenti più forti che l’uomo è capace di provare, quelli più difficile da spiegare e motivare. È terribile quando ti rendi conto di donare amore e ricevere indifferenza. Che tutto è vano, un nulla che ingoia il nulla. Annaspi in te stessa ed in tutto quello che provi, in tutto ciò che hai donato, nelle tue emozioni, nei tuoi sentimenti, fino ad affogare. E chiedersi perché e chiudersi in una rabbia turbolenta autolesionista. Lasciarsi violentare dalla speranza, essere succubi dell’illusione. Uccidersi per il disincanto. Capisco quello che hai scritto, lo approvo. Mi dispiace davvero per quello che ti è successo, le mie parole non t’avranno di certo confortato, ma questo piccolo germoglio di speranza (illusione, forse, piccola quiete prima di un nuova guerra, chi lo sa?), scritta per sopravvivere alla foga distruttiva di me stessa, quest’epilogo, forse ti farà sorridere. Temi il finale, non vorresti saperlo, hai detto. Hai ragione, Peppe, sinceramente. La fine fa sempre paura, qualunque sia il contesto. Grazie per avermi emozionato con i tuoi commenti, con le tue parole. Grazie mille.

 

Kyomi89: Oh beh, direi che per il matrimonio ed i pargoli è un po’ prestino, ma spero tu ti sia accontenta. E poi Draco avrebbe un tantino paura a prendere un impegno così serio, anche perché, nonostante io abbia smesso di raccontarli, i guai per lui non sono ancora finiti…Grazie!

 

Tink:  bene, allora possono ritenermi ufficialmente salva! Ho capito perfettamente quello che volevi dirmi, non preoccuparti. Sono felice di averti trasmesso delle emozioni intense, era proprio ciò che volevo fare con questa ff, a quanto pare ci sono riuscita! Inizialmente avevo paura d’aver reso il precedente capitolo eccessivamente contorto, ma a quanto pare è piaciuto così…beh, spero di non aver banalizzato l’epilogo, anche se credo che a te non è dispiaciuto, vero? Quanto al rapporto Lucius/Draco… hai ragione, non è il solito rapporto padre/figlio, è qualcosa di complicato, controverso, doloroso. Eppure Draco ama il padre, di un amore che è odio. Lucius odia Draco di un odio che è amore. Non so se mi sono saputa spiegare, probabilmente, no. Grazie per avermi seguita in questo lungo periodo ed avermi regalato i tuoi commenti simpaticissimi.

 

Ilaria: ciao Ilaria, come va? Spero che tu legga questa ff e mi auguro anche che ti piaccia. Quanto alla ff alla quale ti riferisci, alludevi a Ti Desidero o a quella scritta con BlackSheep? Se parli della seconda direi che è impossibile pubblicarla, per diversi motivi, primo fra tutti perché fa parte di un passato non riesumabile, mi dispiace. Se vuoi posso mandartela via e-mail, nel caso la volessi rileggere, ma pubblicarla non posso proprio, anche perché avrei bisogno del consenso della co-autrice che potrebbe farmi finire all’ospedale solo per aver provato a proporle una cosa simile….Un bacione!

 

Slytherin Princess: Grazie, ho acquistato, anche se in extremis, un'altra commentatrice. Grazie per le belle parole che mi hai regalato. Sono felice che ti siano piaciuti i miei personaggi, le mie caratterizzazione e la mia introspezione psicologica. Quanto alla debolezza di Draco…  mi pare che Blaise abbia detto tu, no? Io volevo semplicemente dire che Draco non va preso in considerazione come eroe per aver scelto la morte piuttosto che piegarsi al volere paterno, perché l’ha fatto anzitutto per paura, spossatezza. Eppure, sì, non è stata debolezza. Resta semplicemente il fatto che Draco è un ragazzino di 17 anni, solo un ragazzino di 17 anni. Grazie mille per il commento!

 

Opalix: Sono rimasta felicemente sorpresa dal tuo commento ed adesso ti spiego perché. Mi era stata da poco caldamente consigliata la tua fanfiction che da un po’ avevo pensato di leggere ( mi riferisco a Dangerous Feelings). Domenica sera, messo da parte il libro di filosofia, avevo iniziato a leggerla e…. sono stata incapace di staccarmene. È meravigliosa, non ho altri termini per definirla. Mi manca qualche capitolo ed ho piacevolmente scoperto che continua con Looking for Freedom, quindi aspettati al più presto di trovarmi nella schiera delle tue commentatrici. Sei davvero bravissima! Ma della tua fanfic. è meglio che parli nella tua area recensioni… Grazie per il bellissimo commento. Sono felice che tu abbia apprezzato il faticoso lavoro che ho fatto nella psiche di Draco, la sua guerra interiore, il suo essere comunque un adolescente incasinato. Blaise è stato il personaggio più divertente e bello da costruire (forse appunto perché l’ho potuto “plasmare” a mio piacimento), del quale mi sono servita per lanciare eloquenti messaggi, filosofare, spiegare l’inspiegabile che si nasconde in questa fanfiction. Ginny Weasley è una figura evanescente, ma onnipresente, che, benché io abbia un’idea abbastanza chiara di lei, sfoco, per renderla quasi un’unica cosa con Draco, per vederla filtrata attraverso lui, attraverso le sue emozioni ed i suoi sentimenti contrastanti. Sì, hai ragione, quella frase non è il massimo dell’originalità, volevo eliminarla, ma mi piaceva troppo e rendeva bene l’idea di ciò che volevo dire! Sono felice che tu abbia apprezzato la mia poesia e le mie poesie! Grazie per la recensione!

 

Lollo:  beh, resuscitare no, mi sono un tantino semplificata le cose, semplicemente non l’ho fatto morire! Nelle precedenti note ho tentato di fare capire che forse tutto quello che si vedeva non era scontato, che magari le cose potevano essere andate in maniera un tantino diversa… ma tu non mi hai creduta… spero di essermi fatta perdonare!   Grazie per aver sempre commentato.

 

Un bacio grandissimo ed un caldo abbraccio!

Un arrivederci a tutti!

 

Chiara/Thilwen         

 

 

 

  
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