37
-Regina’s
side-
Portarono
via il corpo senza vita di Killian. Stetti vicino ad Emma, sapevo che le parole
che gli aveva detto fossero vere, e non facevano tanto male. Non appena
l’oscurità fu eliminata, sentì quella forza uscire da me come lo fece da Emma.
Mi aveva nascosto tutto. Conoscendo la situazione, non era il momento adatto
per parlarne, ma avremmo dovuto.
Ragionai
molto su quanto accaduto. E mi era sorto un dubbio, così chiamai Emma, ma non
rispose. Andai a casa sua e la raggiunsi sul divano, dove era sdraiata fissando
il soffitto.
“Emma?
– le sfiorai la mano – “Come stai? – lei si sollevò e mi guardò.
“Sento
ancora quella voce Regina, non è normale vero?” – chiese terrorizzata.
“A tal
proposito ti va di parlare?” – chiesi accarezzandole il viso. Gli occhi erano
consumati dalle lacrime. Annuì poggiando il viso sul palmo della mia mano.
“Non
potevo permettere, che sapessi di essere l’Oscura. Ti ho salvata dall’Oscurità
per un motivo, poi a Camelot avete rischiato di morire, sai che non potevo
lasciare nell’uno nell’altra, non sarei stata la Salvatrice. Regina, Killian
non meritava questo, è tutto a causa mia.
“Non è
colpa tua, ti avevo giurato di stare attenta e non l’ho fatto! Qui c’è anche lo
zampino di Rumple”
“Cosa
c’entra Tremotino?” – mi chiese guardandomi.
“Credo
che abbia fatto qualche misfatto dei suoi su Excalibur. Andiamo da lui a fargli
confessare il fatto! – dissi.
“Ne sei
certa?” – chiese.
“Ti
fidi di me? Anche io penso che Killian non meritasse questa fine, possiamo
salvarlo”
“Perché
lo faresti?” – chiese.
“Perché
ti ha risparmiato, poteva lasciar morire me, eliminare l’oscurità su di me o su
di te per ferirmi, ma non l’ha fatto. Lui ti ama” – sospirai.
“Sono
d’accordo con tutto, ma Regina, io amo te!” – disse prendendomi il viso tra le
mani.
“Emma?”
-sentì la voce inconfondibile di Biancaneve e spalancai gli occhi. Allontanai
le mani di Emma e mi alzai di scatto.
“Sì,
mamma è come sembra. Mi dispiace lo abbiate scoperto così e adesso. Aspetta
prima che tu parla, devo andare a prendere a calci Rumple e andare a salvare
Uncino”.
“Vuoi
andare nell’Oltretomba?” – chiese David.
“Sì,
lui si è sacrificato al posto mio e non è giusto che paghi lui”
“Emma,
ma sai come funziona lì?” – chiese suo padre.
“Troveremo
un modo, papà, lo devo a Killian” – sua madre era ancora scioccata.
“Snow?”
– la chiamai.
“Adesso
capisco quegli sguardi al ballo a Camelot!” – disse guardandoci “Sono molto
confusa, da quanto?” – chiese.
“Mamma,
non adesso” – disse Emma – “Ci vediamo al lago per salutarci”
“Cosa?”
– le afferrai la mano – “Non andrai da sola Emma” – dissi – “è troppo
pericoloso!”
“E’ un
pericolo che devo correre!” – mi accarezzò il viso.
“Assolutamente
no! Io verrò con te!” – dissi fissandola intensamente negli occhi – “Anche io
ho un debito con Uncino!
“Tutti
noi lo abbiamo” – disse Robin entrando.
“Non
serva che tu venga Robin” – disse Emma.
“Vengo
per proteggere Regina e lo faccio per Killian” – rispose.
Non
poteva saperlo, forse Uncino glielo aveva detto per ripicca.
“Non
sono arrabbiato Regina! Se tu sei felice, lo sono anch’io!” – disse
guardandomi.
“Come?”
– chiese Emma.
“Diciamo
che Killian mi ha dato una dritta!” – disse sollevando le spalle – “Non mi sono
comportato bene con Regina, ma posso ancora proteggerla se tu me lo
permetterai” -Emma annuì ma non capivo la sua espressione.
-Emma’s
side-
Dopo
aver minacciato Gold, che avrei detto a Belle che fosse nuovamente il Signore
Oscuro, lo costrinsi ad aprire con il suo sangue, il passaggio per
l’Oltretomba. Così cominciava una nuova avventura o condanna?
“Credo
che adesso lo sappiano proprio tutti” – disse Regina sedendosi al mio fianco.
“Sì, è
così! Temo di incontrare Crudelia, avremo la magia laggiù?” – chiesi intrecciando
la mia mano con la sua.
“Sai
che è stato un incidente! Sono io quella che dovrebbe temere più di tutti” –
disse.
“Direi
più Gold!” – strinsi le sue mani – “Non saresti dovuta venire! Se non potessi
proteggerti?”
“Emma,
non devi preoccuparti okay?” -mi accarezzò il viso. Potei fare tutto senza
dover nascondersi è un sollievo, ma gli sguardi stupiti c’erano sempre, tranne
quello di Henry, lui sorrideva, come se non ci fosse nulla di strano.
Quando
il traghetto attraccò, ci ritrovammo in un posto identico a Storybrooke, solo
con il cielo rosso.
“Mamma
è inquietante!” – sbottò Henry.
“Lo so
ragazzino, ma ce ne andremo subito di qui, te lo prometto. Iniziamo a cercare
dove potrebbe essere Uncino” – dissi.
“Andiamo
da Granny’s?” – chiese Henry.
“Ragazzino
non credo che nonna sia qui, ma un caffè non mi dispiacerebbe” – sospirai ai
loro sguardi – “Killian mi ha detto di essere felice, e il caffè mi rende felice,
forza andiamo!” – dissi incamminandomi alla tavola calda.
“Quindi
il caffè ti rende felice?” – chiese Regina venendomi accanto.
“Mi
mancano le tue lasagne, ma ho solo bisogno di caffè”
“Non l’avevi
mai detto che ti piacessero” – sorrise.
“Ammetto
che quella sera lì” – feci segno – “Ha cambiato tante cose” – aspettai che tutti
entrassero – “Ti prometto che quando sarà tutto risolto, staremo assieme” – dissi
stringendola tra le mie braccia.
“Cosa
mi stai proponendo miss Swan?” – chiese tenendo le mani su i suoi fianchi.
“Beh
nulla di particolare, solo di poter stare con te!” – dissi.
“Mamma”
– sentì la voce di Henry e andai subito dentro il Granny’s.
“Salvatrice”
-disse con tono provocatorio Crudelia.
“Sta
lontano da nostro figlio” – dissi guardandola.
“Oh
andiamo, non potevo fare nulla prima, figuriamoci adesso e neppure tu puoi
farmi nulla, Salvatrice”
“Adesso
basta Crudelia!” – disse Regina.
“Oh la
temibile Regina Cattiva!” – disse beffeggiandola.
“Per
tua informazione sono stata anche la Regina Oscura” – sorrise.
“Non ti
conviene farla infuriare!” – dissi.
“Che
fate adesso vi completate le frasi a vicenda?” -se la rise.
“Hai
davanti due ex Signore Oscure, non abbiamo ancora smaltito!” – la guardai.
“Adesso
dicci dove possiamo trovare le anime appena arrivate” -chiese Regina.
“Non sono
certo il vostro maggiordomo” – rispose.
“Bene
allora cercheremo a modo nostro” – dissi uscendo.
Ci
dividemmo, per la prima volta potevo far qualcosa assieme a Regina senza
nascondermi.
-Regina’s
side-
Mi fermai
di botto e vidi lo sguardo preoccupato di Emma, mi voltai ed un uomo ci stava
fissando.
“Ci
stai seguendo, cosa vuoi?” -dissi mettendomi davanti ad Emma.
“C’è
qualcuno che vuole vederti” – disse schietto.
Guardai
Emma e le strinsi la mano.
“Non
preoccuparti okay? So chi potrebbe cercarmi” – dissi.
“Regina
non ti lascio sola”
“Emma non
abbiamo tempo da perdere. Starò bene” – la baciai di sfuggita e seguì l’uomo.
Mi
condusse al Municipio e qua scoprì esserci mia madre. Mi pregò di andarmene, ma
non l’avrei fatto. Così mi condusse in un luogo pieno di fiamme, e lanciò di
sotto il suo servitore.
“Perché
lo hai fatto, madre?”
“Per
mostrarti che fine si può fare qui. Si può andare in un luogo migliore o in uno
peggiore. Se resti qui qualcuno si farò male” – disse seria, conoscevo quello
sguardo.
Temetti
potesse essere Emma o Henry.
“Chi
madre?” – chiesi.
“Tuo
padre, figlia mia”
Raccontai
tutto ai Charming ed Emma, c’erano anche Robin ed Henry.
“Regina
lo impediremo” – disse Emma – “Tu dovresti andare su quella barca”
“E
lasciarvi qui? No mai!” -risposi.
“Dovreste
andare tutti” – disse guardandoci.
“Non ce
ne andremo senza aver trovato prima Uncino” - disse David.
“Posso
darvi un piccolo aiutino” – disse Gold entrando come suo solito – “la birra di
Dambrock permette di parlare con i morti. La versi sulla tomba di Uncino e lui
vi dirà dove trovarlo”
“Tu
vieni con noi” – disse Emma.
“Vi
aspetterò al molo, dove attende la barca”- disse lasciandomi la boccetta in
mano.
Andammo
al cimitero e lì trovammo la lapide di Killian. Emma versò il contenuto della
fialetta e il pirata apparve, non appena la sua figura fu nitida, mi parai davanti
ad Henry.
“Non
guardare tesoro” -lo strinsi a me. L’incantesimo non era stabile, Killian non
poteva sentirla.
“Dovete
andare okay, non abbiamo abbastanza tempo”- disse Emma – “Regina devi andare,
prendi Henry e vai, Robin li affido a te” – disse guardandolo.
“Noi
non ce ne andiamo Emma” – disse David.
Ci allontanammo
di qualche passo da loro e la guardai.
“Non
chiedermi di andare via Emma, non voglio perderti!” – dissi mettendole le mani
sul viso.
“Troveremo
un altro modo per raggiungervi a casa” – strinse le mie mani- “va, così tuo
padre non dovrà subire quello che sta passando Uncino. Ci vedremo nella vera
Storybooke, te lo prometto” – mi disse e avvicinai il mio viso al suo.
“Ti verrò
a riprendere se non torni okay?” -la baciai con molta passione – “Torna da me” –
poggiai la mia fronte sulla sua.
“Adesso
va” – mi baciò lei questa volta e mi lasciò andare.
Usai la
birra di Dombrock, per poter parlare con mio padre. Ero angosciata nel vederlo
lì.
“Papà
mi dispiace, non volevo che tu finissi qui, pensavo fossi in un posto migliore.
Non voglio che tu soffra ulteriormente, non deve poterti fare ancora del male” –
dissi.
“Regina
tu devi restare, lo devi fare per i tuoi amici, non permettere a tua madre di
ostacolarti, sei diventata un’eroina e io sono contento di quello che sei” –
disse dissolvendosi. Capì cosa stesse succedendo, così presi Henry e andai in
quel luogo.
“Madre
non farlo” – dissi guardandola.
“Non
voglio, ma tu va via di qui, ascoltami”
“No
Regina, non ascoltarla, resta, aiuta i tuoi amici, non pensare a me” – disse mio
padre.
“Non so
qui solo per aiutare i miei amici, ma anche altri, madre non fatelo se non
volete”
Lei aizzò
le fiamme verso mio padre, e anche un muro davanti a me, affinché non lo
raggiungessi. E sparì.
“Papà! Mi
spiace non volevo succedesse questo, perdonami”
Il fuoco
si abbassò e lui era ancora lì.
“Papà
che succede?” – lo guardai con gli occhi pieni di lacrime.
“Va
tutto bene Regina, la mia questione irrisolta eri tu, ma adesso ti sei liberata
di tua madre e io posso, lasciarti andare”
“Ciao” –
disse Henry avvicinandosi.
“Tu sei…”
– sorrise.
“Sì,
papà lui è Henry, tuo nipote” – spiegai.
“Grazie
di aver creduto in lei, nonno” – disse mio figlio.
“Grazie
a te di aver fatto lo stesso. Stalle vicino, sii felice Regina e ricordati chi
sei” – disse per poi andare verso la luce che si irradiava proprio davanti a
lui. Con Henry ci avviammo a cercare gli altri. Li trovammo davanti alla torre
dell’orologio.
“Tuo
padre?” – domandò Snow.
“E’ in
un posto migliore” – rispose Henry.
“Non
dovremmo perdere tempo a salvare delle anime condannate” -disse Gold.
“Qualsiasi
cosa pur di fare un’azione buona” – rispose Emma.