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Autore: littlepink6690    20/03/2020    0 recensioni
Dalla storia:
Il primo incontro con Regina non era stato dei migliori. Henry mi aveva in pratica catapultato nel suo mondo e nella sua vita, e in quella della sua mamma adottiva.
Vi anticipo subito che ci saranno vari stravolgimenti. Le cose saranno diverse dalla tram propria di Once Upon a Time! Spero vi piaccia.
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ricordati chi sei

 Note d'autrice:

Bene, chi mi seguiva, penserà di vedere un miraggio, non aggiorno questa ff  da due anni forse. E nulla questa chiusura in casa mi ha fatto venire voglia di continuare con questa signorina, con un capitolo lungo come sempre. Spero che stiate tutti bene e che questo aggiornamento vi possa fare compagnia.

37

-Regina’s side-

Portarono via il corpo senza vita di Killian. Stetti vicino ad Emma, sapevo che le parole che gli aveva detto fossero vere, e non facevano tanto male. Non appena l’oscurità fu eliminata, sentì quella forza uscire da me come lo fece da Emma. Mi aveva nascosto tutto. Conoscendo la situazione, non era il momento adatto per parlarne, ma avremmo dovuto.

Ragionai molto su quanto accaduto. E mi era sorto un dubbio, così chiamai Emma, ma non rispose. Andai a casa sua e la raggiunsi sul divano, dove era sdraiata fissando il soffitto.

“Emma? – le sfiorai la mano – “Come stai? – lei si sollevò e mi guardò.

“Sento ancora quella voce Regina, non è normale vero?” – chiese terrorizzata.

“A tal proposito ti va di parlare?” – chiesi accarezzandole il viso. Gli occhi erano consumati dalle lacrime. Annuì poggiando il viso sul palmo della mia mano.

“Non potevo permettere, che sapessi di essere l’Oscura. Ti ho salvata dall’Oscurità per un motivo, poi a Camelot avete rischiato di morire, sai che non potevo lasciare nell’uno nell’altra, non sarei stata la Salvatrice. Regina, Killian non meritava questo, è tutto a causa mia.

“Non è colpa tua, ti avevo giurato di stare attenta e non l’ho fatto! Qui c’è anche lo zampino di Rumple”

“Cosa c’entra Tremotino?” – mi chiese guardandomi.

“Credo che abbia fatto qualche misfatto dei suoi su Excalibur. Andiamo da lui a fargli confessare il fatto! – dissi.

“Ne sei certa?” – chiese.

“Ti fidi di me? Anche io penso che Killian non meritasse questa fine, possiamo salvarlo”

“Perché lo faresti?” – chiese.

“Perché ti ha risparmiato, poteva lasciar morire me, eliminare l’oscurità su di me o su di te per ferirmi, ma non l’ha fatto. Lui ti ama” – sospirai.

“Sono d’accordo con tutto, ma Regina, io amo te!” – disse prendendomi il viso tra le mani.

“Emma?” -sentì la voce inconfondibile di Biancaneve e spalancai gli occhi. Allontanai le mani di Emma e mi alzai di scatto.

“Sì, mamma è come sembra. Mi dispiace lo abbiate scoperto così e adesso. Aspetta prima che tu parla, devo andare a prendere a calci Rumple e andare a salvare Uncino”.

“Vuoi andare nell’Oltretomba?” – chiese David.

“Sì, lui si è sacrificato al posto mio e non è giusto che paghi lui”

“Emma, ma sai come funziona lì?” – chiese suo padre.

“Troveremo un modo, papà, lo devo a Killian” – sua madre era ancora scioccata.

“Snow?” – la chiamai.

“Adesso capisco quegli sguardi al ballo a Camelot!” – disse guardandoci “Sono molto confusa, da quanto?” – chiese.

“Mamma, non adesso” – disse Emma – “Ci vediamo al lago per salutarci”

“Cosa?” – le afferrai la mano – “Non andrai da sola Emma” – dissi – “è troppo pericoloso!”

“E’ un pericolo che devo correre!” – mi accarezzò il viso.

“Assolutamente no! Io verrò con te!” – dissi fissandola intensamente negli occhi – “Anche io ho un debito con Uncino!

“Tutti noi lo abbiamo” – disse Robin entrando.

“Non serva che tu venga Robin” – disse Emma.

“Vengo per proteggere Regina e lo faccio per Killian” – rispose.

Non poteva saperlo, forse Uncino glielo aveva detto per ripicca.

“Non sono arrabbiato Regina! Se tu sei felice, lo sono anch’io!” – disse guardandomi.

“Come?” – chiese Emma.

“Diciamo che Killian mi ha dato una dritta!” – disse sollevando le spalle – “Non mi sono comportato bene con Regina, ma posso ancora proteggerla se tu me lo permetterai” -Emma annuì ma non capivo la sua espressione.

 

-Emma’s side-

Dopo aver minacciato Gold, che avrei detto a Belle che fosse nuovamente il Signore Oscuro, lo costrinsi ad aprire con il suo sangue, il passaggio per l’Oltretomba. Così cominciava una nuova avventura o condanna?

“Credo che adesso lo sappiano proprio tutti” – disse Regina sedendosi al mio fianco.

“Sì, è così! Temo di incontrare Crudelia, avremo la magia laggiù?” – chiesi intrecciando la mia mano con la sua.

“Sai che è stato un incidente! Sono io quella che dovrebbe temere più di tutti” – disse.

“Direi più Gold!” – strinsi le sue mani – “Non saresti dovuta venire! Se non potessi proteggerti?”

“Emma, non devi preoccuparti okay?” -mi accarezzò il viso. Potei fare tutto senza dover nascondersi è un sollievo, ma gli sguardi stupiti c’erano sempre, tranne quello di Henry, lui sorrideva, come se non ci fosse nulla di strano.

Quando il traghetto attraccò, ci ritrovammo in un posto identico a Storybrooke, solo con il cielo rosso.

“Mamma è inquietante!” – sbottò Henry.

“Lo so ragazzino, ma ce ne andremo subito di qui, te lo prometto. Iniziamo a cercare dove potrebbe essere Uncino” – dissi.

“Andiamo da Granny’s?” – chiese Henry.

“Ragazzino non credo che nonna sia qui, ma un caffè non mi dispiacerebbe” – sospirai ai loro sguardi – “Killian mi ha detto di essere felice, e il caffè mi rende felice, forza andiamo!” – dissi incamminandomi alla tavola calda.

“Quindi il caffè ti rende felice?” – chiese Regina venendomi accanto.

“Mi mancano le tue lasagne, ma ho solo bisogno di caffè”

“Non l’avevi mai detto che ti piacessero” – sorrise.

“Ammetto che quella sera lì” – feci segno – “Ha cambiato tante cose” – aspettai che tutti entrassero – “Ti prometto che quando sarà tutto risolto, staremo assieme” – dissi stringendola tra le mie braccia.

“Cosa mi stai proponendo miss Swan?” – chiese tenendo le mani su i suoi fianchi.

“Beh nulla di particolare, solo di poter stare con te!” – dissi.

“Mamma” – sentì la voce di Henry e andai subito dentro il Granny’s.

“Salvatrice” -disse con tono provocatorio Crudelia.

“Sta lontano da nostro figlio” – dissi guardandola.

“Oh andiamo, non potevo fare nulla prima, figuriamoci adesso e neppure tu puoi farmi nulla, Salvatrice”

“Adesso basta Crudelia!” – disse Regina.

“Oh la temibile Regina Cattiva!” – disse beffeggiandola.

“Per tua informazione sono stata anche la Regina Oscura” – sorrise.

“Non ti conviene farla infuriare!” – dissi.

“Che fate adesso vi completate le frasi a vicenda?” -se la rise.

“Hai davanti due ex Signore Oscure, non abbiamo ancora smaltito!” – la guardai.

“Adesso dicci dove possiamo trovare le anime appena arrivate” -chiese Regina.

“Non sono certo il vostro maggiordomo” – rispose.

“Bene allora cercheremo a modo nostro” – dissi uscendo.

Ci dividemmo, per la prima volta potevo far qualcosa assieme a Regina senza nascondermi.

 

-Regina’s side-

Mi fermai di botto e vidi lo sguardo preoccupato di Emma, mi voltai ed un uomo ci stava fissando.

“Ci stai seguendo, cosa vuoi?” -dissi mettendomi davanti ad Emma.

“C’è qualcuno che vuole vederti” – disse schietto.

Guardai Emma e le strinsi la mano.

“Non preoccuparti okay? So chi potrebbe cercarmi” – dissi.

“Regina non ti lascio sola”

“Emma non abbiamo tempo da perdere. Starò bene” – la baciai di sfuggita e seguì l’uomo.

Mi condusse al Municipio e qua scoprì esserci mia madre. Mi pregò di andarmene, ma non l’avrei fatto. Così mi condusse in un luogo pieno di fiamme, e lanciò di sotto il suo servitore.

“Perché lo hai fatto, madre?”

“Per mostrarti che fine si può fare qui. Si può andare in un luogo migliore o in uno peggiore. Se resti qui qualcuno si farò male” – disse seria, conoscevo quello sguardo.

Temetti potesse essere Emma o Henry.

“Chi madre?” – chiesi.

“Tuo padre, figlia mia”

Raccontai tutto ai Charming ed Emma, c’erano anche Robin ed Henry.

“Regina lo impediremo” – disse Emma – “Tu dovresti andare su quella barca”

“E lasciarvi qui? No mai!” -risposi.

“Dovreste andare tutti” – disse guardandoci.

“Non ce ne andremo senza aver trovato prima Uncino” - disse David.

“Posso darvi un piccolo aiutino” – disse Gold entrando come suo solito – “la birra di Dambrock permette di parlare con i morti. La versi sulla tomba di Uncino e lui vi dirà dove trovarlo”

“Tu vieni con noi” – disse Emma.

“Vi aspetterò al molo, dove attende la barca”- disse lasciandomi la boccetta in mano.

Andammo al cimitero e lì trovammo la lapide di Killian. Emma versò il contenuto della fialetta e il pirata apparve, non appena la sua figura fu nitida, mi parai davanti ad Henry.

“Non guardare tesoro” -lo strinsi a me. L’incantesimo non era stabile, Killian non poteva sentirla.

“Dovete andare okay, non abbiamo abbastanza tempo”- disse Emma – “Regina devi andare, prendi Henry e vai, Robin li affido a te” – disse guardandolo.

“Noi non ce ne andiamo Emma” – disse David.

Ci allontanammo di qualche passo da loro e la guardai.

“Non chiedermi di andare via Emma, non voglio perderti!” – dissi mettendole le mani sul viso.

“Troveremo un altro modo per raggiungervi a casa” – strinse le mie mani- “va, così tuo padre non dovrà subire quello che sta passando Uncino. Ci vedremo nella vera Storybooke, te lo prometto” – mi disse e avvicinai il mio viso al suo.

“Ti verrò a riprendere se non torni okay?” -la baciai con molta passione – “Torna da me” – poggiai la mia fronte sulla sua.

“Adesso va” – mi baciò lei questa volta e mi lasciò andare.

Usai la birra di Dombrock, per poter parlare con mio padre. Ero angosciata nel vederlo lì.

“Papà mi dispiace, non volevo che tu finissi qui, pensavo fossi in un posto migliore. Non voglio che tu soffra ulteriormente, non deve poterti fare ancora del male” – dissi.

“Regina tu devi restare, lo devi fare per i tuoi amici, non permettere a tua madre di ostacolarti, sei diventata un’eroina e io sono contento di quello che sei” – disse dissolvendosi. Capì cosa stesse succedendo, così presi Henry e andai in quel luogo.

“Madre non farlo” – dissi guardandola.

“Non voglio, ma tu va via di qui, ascoltami”

“No Regina, non ascoltarla, resta, aiuta i tuoi amici, non pensare a me” – disse mio padre.

“Non so qui solo per aiutare i miei amici, ma anche altri, madre non fatelo se non volete”

Lei aizzò le fiamme verso mio padre, e anche un muro davanti a me, affinché non lo raggiungessi. E sparì.

“Papà! Mi spiace non volevo succedesse questo, perdonami”

Il fuoco si abbassò e lui era ancora lì.

“Papà che succede?” – lo guardai con gli occhi pieni di lacrime.

“Va tutto bene Regina, la mia questione irrisolta eri tu, ma adesso ti sei liberata di tua madre e io posso, lasciarti andare”

“Ciao” – disse Henry avvicinandosi.

“Tu sei…” – sorrise.

“Sì, papà lui è Henry, tuo nipote” – spiegai.

“Grazie di aver creduto in lei, nonno” – disse mio figlio.

“Grazie a te di aver fatto lo stesso. Stalle vicino, sii felice Regina e ricordati chi sei” – disse per poi andare verso la luce che si irradiava proprio davanti a lui. Con Henry ci avviammo a cercare gli altri. Li trovammo davanti alla torre dell’orologio.

“Tuo padre?” – domandò Snow.

“E’ in un posto migliore” – rispose Henry.

“Non dovremmo perdere tempo a salvare delle anime condannate” -disse Gold.

“Qualsiasi cosa pur di fare un’azione buona” – rispose Emma.

 

 

 

 

 

 

  
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