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Autore: JenevieveEFP    21/03/2020    1 recensioni
Storia partecipante al contest “Citazioni in cerca d’autore (Oscar edition)! – II edizione“ indetto da Rosmary sul forum di EFP.
Il filo rosso che unì Gellert ed Albus sino all’ultimo consapevole respiro.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, II guerra magica/Libri 5-7
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La consapevolezza di Gellert


Prompt by Rosmary: “S’erano ritrovati ingabbiati in una passione peccaminosa, un sentimento senza nome.”

 





Caramelle? Dopo disquisizioni su Doni della Morte e dominio del mondo, Albus gli stava davvero offrendo delle caramelle?
“Mi avevi detto di non aver mai assaggiato le Tuttigusti+1.” sorrideva, agitandogli davanti gelatine coloratissime. “Inammissibile lacuna, caro mio.” negli occhi aveva la stilla indomita d’infanzia di chi se l’era goduta ben poco.
Gellert pensava d’avere un dono: leggere con profetica consapevolezza i segnali presenti per intuire il futuro. Giorno dopo giorno era sempre più certo che con Silente fosse stato un incontro fatale. Anche in quel momento, davanti alle caramelle e il suo sorriso gioviale, credette di scorgere dettagli rivelatori. Sarebbe stato la luce innocente, la mano capace di ingentilire il suo rivoluzionario progetto. Perché dalle sue labbra ‘per il bene superiore’ suonava così giusto, buono, semplice.
Ricambiò il sorriso, pescarono insieme due caramelle verdognole. Le loro dita si toccarono. Erano seduti all’ombra di un rigoglioso sambuco in un campo poco lontano dal villaggio, le camicie sbottonate per il caldo d'agosto.
La loro complicità era sbocciata in poche settimane. S’erano ritrovati ingabbiati in una passione peccaminosa, un sentimento senza nome. Quando si baciavano, Gellert si sentiva completo. Dove lui sarebbe stato ombra, peccatore e carnefice nella rivoluzione, Albus sarebbe divenuto luce, restauratore del mondo dopo la devastazione.
La sua caramella sapeva di menta, quella di Albus evidentemente no, vista la smorfia buffa che fece.
Gellert scoppiò a ridere sincero mentre l’altro, paonazzo, si divideva fra ostentare contegno e l’infatuata soddisfazione di vederlo divertito.
Per Albus, Gellert era stato un raggio di luce nel gelo cupo calato alla morte della madre. La speranza d'un mondo in cui Ariana sarebbe stata più libera e lui di conseguenza. Quel ragazzo era un suo pari: geniale, acuto, divertente.
“Di cosa sapeva?” chiese Gellert ridente.
“Vomito.” ammise Albus, la lingua a penzoloni.
‘Vomito... rifiuto?’ Pensò fatalmente Gellert, ma si rifiutò di accettarlo. Levò la bacchetta visualizzando il remoto mobiletto degli alcolici della prozia Bathilda e appellò una bottiglia di idromele. Albus gli sorrise, grato.
I due non ebbero tempo di dare un nome al loro sentimento perché dopo poche settimane, Gellert s'era convinto che levargli Ariana sarebbe stata una premura proprio come lavargli dalla bocca il sapore d'una gelatina sfortunata.


Gellert si svegliò. Il suo corpo era una carcassa, la bocca sdentata, ma la sua coscienza era più salda che mai. Mentre vedeva le spire scure insidiarsi oltre le feritoie della propria cella, barricò la mente dietro una granitica certezza: non avrebbe tradito Albus Silente. Perché alla fine l’aveva capito quel sentimento senza nome, l’unico che avesse mai provato. Amore. Solo cinque potenti lettere lo rendevano così diverso dal mago oscuro che, ne era certo, stava venendo a porre fine alla sua vita oltre che ad interrogarlo sulla bacchetta di Sambuco.
In mezzo secolo di prigionia aveva dolorosamente rimpianto ogni vittima, ogni passo che l’aveva allontanato da Albus e la sua anima si era atrocemente ricomposta. Ora si sentiva leggero, lucido, consapevole. Avrebbe riso in faccia a Voldemort. Albus non aveva forse sempre amato vederlo ridere?





 

Note: questo è stato il mio primo effettivo contest e il primo tentativo di approcciarmi a qualcosa che è decisamente fuori dalla mia zona di comfort: le flashfic! Di solito sono infatti fin troppo prolissa, da una piccola frase riesco a farne germogliare anche cinque, dunque è stata una vera e propria sfida combattutissima fra me e con il contaparole. Avevo troppo da dire, letteralmente, ma spero di essere riuscita a mettere l'essenziale.
Grazie a Rosmary per aver organizzato e seguito pazientemente tutto, e grazie agli altri autori per le belle flashfic con cui hanno partecipato a questo particolarissimo contest!
   
 
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