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Autore: LorasWeasley    21/03/2020    2 recensioni
AU [FrUK]
"La prima volta che Francis gli chiese di sposarlo avevano 5 anni e non era stata una vera e propria richiesta.
La seconda volta che Francis gli chiese di sposarlo lo fece dentro un gioco.
La terza volta che Francis gli chiese di sposarlo era ubriaco.
La quarta volta che Francis gli chiese di sposarlo era il momento perfetto.
La quinta volta che Francis gli chiese di sposarlo…"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Hola!
E come promesso eccomi qui nel fine settimana per il nostro appuntamento con questa bellissima coppia!
Spero che possa piacervi anche questa piccola OS e che possa strapparvi un sorriso in questi giorni di quarantena.
Un bacio e a presto con altre storie su questi due amori.
Deh
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Will you marry me?




La prima volta che Francis gli chiese di sposarlo avevano 5 anni e non era stata una vera e propria richiesta.
Stavano giocando insieme al parco vicino casa, rincorrendosi e litigando come al solito.
Quando Arthur si fermò attirato da qualcosa di nuovo.
Si sporse oltre il muretto e si mise in punta di piedi, il suo guardo catturato da un matrimonio che si stava svolgendo nella chiesetta di fronte.
Gli sposi erano appena usciti felici, la gente stava applaudendo loro lanciando il riso, la donna aveva le guance rosse mentre si sporgeva a baciare quello che era appena diventato suo marito.
Francis l’aveva raggiunto, gli spuntò alle spalle e urlò “preso!” toccandogli la spalla.
Arthur sussultò sul posto, si era dimenticato del gioco.
Si girò solo per fissarlo malissimo, Francis rideva.
Poi il francese spostò lo sguardo da lui a quello che stava guardando,lo fece diverse volte prima di aprirsi in un sorrisetto diverso.
-Vedi?- indicò la chiesa –Un giorno anche noi due ci sposeremo.
Arthur spalancò gli occhi.
-Non dire stupidaggini- la sua voce da bambino era stridula.
-Sono serio.
-Siamo due maschi!
-E allora?- sorrise ancora di più –Te lo chiederò fino a quando non mi dirai di si.
L’inglese era rosso in viso, gli mise entrambe le mani sul petto e lo spinse così forte da farlo cadere a terra.
Urlò –Sei un idiota!- e scappò via.
Francis, semplicemente, rise.
 
La seconda volta che Francis gli chiese di sposarlo lo fece dentro un gioco.
-Bene Francis, tocca a te, cosa fai?
Erano seduti intorno a quel tavolo ormai da ore, stavano giocando a un GDR con Gilbert come master.
Nonostante l’orario si stavano divertendo così tanto che nessuno aveva mostrato segni di cedimento.
Francis studiò la situazione, una mano sul mento, poi annunciò –Voglio chiedere ad Arthur di sposarlo.
Ci fu un attimo di silenzio, poi Antonio esplose –Stiamo per entrare nel vivo della battaglia e tu pensi a questo?
Francis alzò le spalle –Appunto perché stiamo andando a morire vorrei farlo, il mio personaggio non deve avere rimpianti.
Alfred rise –Hai una probabilità bassissima che risponda di si.
-Nella realtà o nel gioco?- si intromise Romano.
-In entrambi i casi!- rispose Antonio.
Risero.
Poi Francis lanciò i dadi a 20 facce, scese il silenzio quando uscì un numero abbastanza alto che gli permetteva di fare la sua mossa.
Si zittirono tutti, quando Francis alzò lo sguardo vide che Arthur lo stava fissando a sua volta, il volto viola.
-Bene- annunciò il francese stiracchiandosi sulla sedia –Chi è che vuole sposarci?
 
La terza volta che Francis gli chiese di sposarlo era ubriaco.
Di solito era Arthur quello che si ubriacava al minimo accenno di alcool.
Francis sapeva reggerlo così bene che non si era mai ridotto a uno straccio.
Inoltre non riusciva mai a bere così tanto perché poi gli toccava sempre salvare Arthur.
Ma il giorno prima era stato male e aveva deciso di accompagnare Francis al compleanno del suo migliore amico, ma di non bere o mangiare nulla.
E fu per questo motivo che quattro ore dopo Francis era così ubriaco da ritrovarsi mezzo nudo su un tavolo a ballare.
Arthur lo raggiunse con le mani sui fianchi –Potresti scendere da li prima di spogliarti del tutto?
Dovette urlare quella frase per farsi sentire sopra la musica, Francis lo fissò confuso, probabilmente non aveva capito neanche una parola.
Poi sembrò realizzare qualcosa, fece segno di abbassare la musica e quando ci riuscì iniziò ad urlare per attirare l’attenzione di tutti.
-SCUSATEMI! PER FAVORE ASCOLTATE È UNA COSA IMPORTANTE- rise, barcollando leggermente, Arthur si preoccupò che potesse cadere e farsi davvero male.
-LO VEDETE QUESTO UOMO QUI? IO ME LO SPOSERÒ!
La gente era ubriaca quasi quanto lui, esplosero in ruggiti e applausi, Arthur voleva solo sprofondare.
Prese la mano di Francis e lo costrinse a scendere, tutti erano tornati a farsi i fatti loro e la musica pompava nuovamente nelle casse a un volume quasi illegale.
-Quindi mi sposi?- chiese con aspettativa quando Arthur lo tenne per non farlo cadere a terra.
L’inglese alzò gli occhi al cielo, il volto rosso –Devi smetterla di farmi la proposta nei momenti meno opportuni.
Il volto di Francis si illuminò, lo abbracciò davvero felice.
-Cosa?- Arthur non capiva.
-Non hai detto di no.
 
La quarta volta che Francis gli chiese di sposarlo era il momento perfetto.
Erano nudi e a letto, il fiatone per quello che avevano appena concluso di fare.
Arthur afferrò le coperte pesanti e coprì entrambi, poi si sistemò contro il petto dell’altro.
Francis circondò la sua schiena con un braccio e iniziò a fare disegni astratti sulla sua pelle nuda.
Fuori pioveva già da un po', un tuono ruppe il silenzio.
Arthur si strinse di più contro il suo corpo, il volto che si incastrava nel suo collo, il fiato caldo che gli solleticava la pelle arrossata.
-Dormi qui- sussurrò piano –non andartene.
Francis lo strinse anche con l’altro braccio –Dormirei qui per sempre se fosse per me.
Sentì le labbra di Arthur tendersi in un sorriso sulla sua pelle –Bene.
Restarono in silenzio per diversi secondi, Francis continuava ad accarezzarlo piano mentre la sua mente lavorava veloce e rifletteva su quella conversazione.
Voleva dirglielo, ne sentiva il bisogno.
-Arthur…- mormorò piano –Voglio davvero sposarti.
Non arrivò alcuna risposta, né un respiro più veloce, nulla.
Francis si scostò lentamente per guardarlo in volto, ma Arthur stava già dormendo profondamente e non aveva sentito una parola di quello che l’altro aveva detto.
Rise piano e gli baciò la fronte.
-Bonsoir mon amour.
 
La quinta volta che Francis gli chiese di sposarlo…
Era il giorno del loro anniversario, Arthur era appena tornato da lavoro stanchissimo, entrato in casa non ebbe il tempo di lamentarsi della sua giornata che Francis lo sorprese con un bacio che gli tolse tutto il fiato.
Gli aveva chiesto qualche ora prima se poteva farsi trovare a casa sua, ormai aveva da tempo una copia delle sue chiavi di casa.
-Ciao- disse poi sulle sue labbra.
-Ciao…- balbettò in risposta l’inglese cercando di riprendersi.
-Va a cambiarti- Francis gli diede una pacca sul sedere -ho preparato la cena.
Arthur sorrise felice, pensava che l’altro avesse preparato come al solito qualcosa di super romantico e smielato a partire dalla cena in un ristorante di lusso.
Ma preferiva di gran lunga così e senza lamentarsi fece come gli era stato chiesto.
Francis aveva preparato un sacco di cose e mangiarono parlando del più e del meno, senza litigare e nella più completa tranquillità.
Per mangiare il dolce si spostarono nel soggiorno, Arthur si sedette sul divano con il piattino in mano, mangiava con gusto il suo pezzo di torta al cioccolato.
Francis lo fissò con amore, lasciò intatta la sua fetta posandola sul tavolino basso e prese qualcosa che teneva in tasca.
-Arthur- l’inglese fu attirato sia dalla voce che dal luccichio del sobrio anello argentato che Francis teneva in mano.
Arthur sapeva benissimo cosa l’altro stava per chiedere, quindi si precipitò in avanti chiudendogli la bocca con entrambe le mani.
Francis spalancò gli occhi non capendo, Arthur abbassò lo sguardo in imbarazzo, sussurrò un –Aspetta qui- e praticamente corse via.
Tornò talmente in fretta che Francis non ebbe tempo di annegare nei suoi complessi mentali, Arthur aveva in mano un anello molto simile a quello dell’altro, in fretta aggiunse –Sposami.
Gli mise l’anello al dito senza aspettare che l’altro desse una risposta, anche perché era già abbastanza evidente quale sarebbe stata.
-Oh, questo è inaspettato- sorrise e prese l’anello che aveva comprato per metterlo al dito di Arthur.
-Ci hai provato tante di quelle volte a chiedermelo che ho deciso di fare da solo.
Il sorrisetto era ampio sul volto di Arthur, le guance rosse e gli occhi luminosi.
Francis lo afferrò per i fianchi facendolo praticamente salire sulle sue gambe –Te lo concedo, giusto perché avrò la mia rivincita nell’organizzare il tutto.
I loro sorrisi erano così vicini, i fiati che si mescolavano, Arthur sussurrò –Potremo fare una prova della prima notte di nozze.
-Non ci siamo allenati abbastanza fino ad oggi?- lo prese in giro Francis nonostante una sua mano fosse già a stringere le natiche dell’altro da dentro le mutande.
-Non è mai abbastanza- e la frase morì direttamente sulle loro labbra unite.

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