Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Cara93    21/03/2020    0 recensioni
Raccolta di One shot e fash fic.
Le storie avranno come filo conduttore una certa dose di angst, dramma, amori, tradimenti e una canzone
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Coppia Het


Cersei si dirigeva a passo veloce verso le stanze del Primo Cavaliere, altera e decisa. Le guardie si giravano al suo passaggio, una strana miscela di stupore, sospetto e timore nello sguardo. Non era normale che la regina andasse di propria iniziativa nelle stanze del Primo Cavaliere, come non era normale che ci andasse con una veste tanto aderente e lasciva addosso. Ognuna delle guardie reali aveva più o meno desiderato avere la regina nel proprio letto: Cersei Lannister era ancora bellissima e seducente nonostante le gravidanze e il carattere non propriamente amabile. Una volta che ebbe svoltato l'angolo, più di un sospiro e una battuta ai danni dell'uomo che avrebbe avuto la fortuna di riceverla e ammirarla da vicino, leggermente ventata d'invidia o di fortunato rimpianto, a seconda della velocità di rotazione delle piccole celluline grigie delle sentinelle di ronda, venne esalato.
 
La regina fremeva di rabbia e risentimento, sentimenti a cui non era estranea, soprattutto se indirizzati ad un determinato destinatario: Robert. Questa volta, però, non si vi si sarebbe macerata in silenzio. Avrebbe agito e ciò che aveva in mente avrebbe ferito Robert più dello schiaffo che aveva osato darle davanti ai rappresentanti del Consiglio Ristretto.
 
Bussò alla porta, lanciando uno sguardo disgustato alla sentinella che c'era davanti. Quegli uomini erano assolutamente disprezzabili, così gretti e privi di qualsivoglia educazione. Eppure capiva perché lui aveva deciso di portarli con sé: erano la sua gente, gli unici di cui si potesse fidare e, forse, gli unici che non potevano essere comprati; anche se ci avrebbe provato lo stesso, il giorno dopo o quello dopo ancora. La lealtà, nel mondo di Cersei Lannister, non esiste.
 
"Maestà. Che piacere. Come posso esservi d'aiuto?"
Nonostante le parole suonassero educate, persino lusinghiere, l'espressione sul volto di Ned Stark era molto più eloquente.
"Potete certamente essermi d'aiuto, non sarei qui, altrimenti"
"Accomodatevi, mia signora", le disse, indicandole la sedia davanti alla sua scrivania.
"Lasciateci", le guardie di Ned Stark non si azzardarono a muovere un muscolo. Ignorando l'uomo davanti a lei, che si era immediatamente irrigidito in risposta alla sua sfrontatezza, ripeté alle due sentinelle di uscire. Per evitare ulteriori problemi, Cersei Lannister era di per sé un problema rognoso, Ned fece cenno ai suoi sottoposti di allontanarsi, dopodiché sedette, in attesa. Era stato fin troppo paziente, con quella donna. 
 
Cersei lo studiò per un istante, consapevole che con un uomo del calibro di Ned Stark non poteva usare i suoi soliti mezzi di persuasione. 
"Voglio parlare della sicurezza dei miei figli" 
"I vostri figli sono perfettamente al sicuro, mia signora" 
"No che non lo sono, se avete intenzione di scatenare una guerra civile!" scattò con rabbia. 
"Non ci sarà nessuna guerra civile. Mia moglie lascerà andare vostro fratello, che resterà in custodia agli alfieri di Jon Arryn in attesa della giustizia del re, e in cambio, vostro padre deporrà le armi. Semplicemente ognuno di noi farà ciò che è meglio per il regno"
"La prendo come una promessa, Lord Primo Cavaliere" girò attorno alla scrivania, avvicinanoglisi. Aveva usato un tono basso e suadente che allarmò Ned, anche se non lo diede a vedere. 
"Ve lo prometto, mia signora. E ora, se permettete, torno al mio lavoro" si chinò sui suoi documenti, sperando che ignorare la regina bastasse. 
"Siete sempre stato un uomo dedito al dovere, Lord Primo Cavaliere" disse, la voce ridotta ad un sussurro, ancora più vicina, tanto vicina che le maniche del suo lungo vestito sfioravano la grossa mano dell'uomo del Nord. "Tranne una volta", aggiunse. Ned Stark sussultò non potendo ignorare quell'insinuazione. Alzò il viso, incontrando gli occhi di lei. Non riusciva a capire cosa avesse in mente. 
"Non sono cose che vi riguardano" riuscì a dire, dopo aver deglutito. Cersei Lannister è una donna pericolosa e inimicarsela nella sua città avrebbe aggiunto delle complicazioni al tuo già complicato lavoro. 
"Mi riguarda" continuò a sussurrare mielosa "perché spero che quell'evento straordinario si ripeta. Con me" 
Si chinò e lo baciò, la lingua insistente che cercava di penetrare in quella di lui. Senza riuscirvi. Passato il primo momento di stupore, Ned la scostò dolcemente da sé. 
"Non posso" riuscì a dire. Il viso di Cersei si fece di pietra. 
"Vedremo" 
"No. Dividere il vostro letto, significherebbe non solo tradire il mio migliore amico, ma anche il mio re. Non posso" affermò Ned con decisione. 
"Se questa è la vostra ultima parola, sappiate che ve ne farò pentire" gli rispose, fredda. 
"Sì. È la mia ultima parola" 
 
Cersei Lannister uscì dalle stanze del Primo Cavaliere torva, piena di risentimento e senso di vendetta esteso non solo al marito, ma anche all'uomo che aveva osato rifiutarla.



Angolo dell'autrice: il titolo si riferisce al senso della canzone "She wolf" di Shakira. Grazie a chiunque legga e soprattutto a Giunia per aver proposto questa challenge che sta arrivando in dirittura d'arrivo (per quando riguarda questa raccolta, almeno) 
 
   
 
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