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Autore: bolt    21/03/2020    1 recensioni
[C\\\\\\\'era una volta Hollywood]
Tommy e Will non riuscivano a parlare molto dopo il divorzio del secondo. Tommy non era un bravo narratore e Will non era un bravo ascoltatore.
Genere: Science-fiction, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

 

L’orologio dello studio segnava le otto e trenta e Will stava dormendo sulla scrivania.

Quando la porta si aprì sbucò da essa Emily, la sua segretaria. Entrò con lo stesso sorriso di sempre e pronunciò la solita frase di quando entrava per ricordargli qualcosa.

Al rumore della porta Will riaprì gli occhi e chiese alla segretaria cosa voleva.

-Una chiamata. Vostro figlio vi sta cercando – rispose lei timidamente.

Will tirò un sospiro che la diceva lunga.

Si alzò, sporse la mano verso Emily e prese il telefono in modo prepotente. Rispose con il solito tono seccato.

-Cosa vuoi sono a lavoro?

-Ti pagano per dormire? - lo provocò il figlio.

-Ascoltami io …

Non lo fece neanche terminare.

-Tra quanto torni?

Will sospirò scocciato ancora una volta.

-Non lo so. Oggi ho dovuto …

Non lo fece finire neanche ora.

-Oggi dovevamo andare al cinema o sbaglio?

-Tommy mi dispiace ma …

-Ho capito, ci siamo di nuovo.

-No, aspetta. Cosa hai capito? Tommy. Tommy.

Urlava alla cornetta a vuoto, ormai il figlio aveva riagganciato.

-Posso fare qualcosa per lei dottore? - domandò Emily

-Portami subito la giacca. Oggi torno a casa prima.

 

L’orologio della cucina segnava le otto e trenta e Tommy lo sapeva benissimo. Era dalle sette e trenta che aspettava una chiamata del padre. Era passata un’ora e trenta e il padre ancora non si faceva vivo.

Will non era più lo stesso da quando si era separato da Camilla, la sua ex moglie. Era triste, solitario e parlava poco. Tutte le volte che parlava era per una questione importante. Will non era un buon ascoltatore e Tommy non era un bravo narratore quindi i due si erano ridotti a scambiarsi poche parole.

Tommy preferiva confidarsi con Camilla che purtroppo vedeva poche volte all’anno. I due passavano ore al telefono e si raccontavano i propri problemi.

Lei gli raccontava degli ex che aveva avuto dopo il divorzio con Will. Mentre Tommy parlava dei bulli che aveva incontrato a scuola.

Parlavano per ore senza stancarsi mai. Purtroppo in quel periodo la rete dei cellulari faceva fiasco quindi i due rimasero d’accordo che si sarebbero risentiti dopo qualche tempo.

Tommy non aveva mai pensato a un altro modo di passare il tempo. Quasi sempre stava al telefono.

Aspettò Will che gli aveva promesso una serata insieme ma l’attesa era interminabile. Ormai erano le otto e trenta e di Will non vi era traccia.

Dopo la chiamata al padre, prese la giacca e si diresse verso lo studio. Non ne poteva più di aspettare. Si era dimenticato il loro impegno. Era furioso.

Trovò abbastanza velocemente un autobus, salì e si sedette. Vedeva la città dal finestrino e si perdeva nei suoi pensieri.

Ripensò alla lunga chiacchierata con Camilla di qualche giorno prima. Erano entrambi appassionati degli anni Sessanta e spesso facevano riferimento a quegli anni. Amavano ricordare le attrici dell’epoca e in particolare Sharon Tate. Quella storia li aveva appassionati entrambi. Lei era la loro attrice preferita.

Lo scorso giovedì il nome della donna era uscito per caso parlando dei nuovi film in programmazione al cinema.

Camilla aveva nominato “Once upon time in Hollywood” e Tommy ne era entusiasta.

Per lui era bello che qualcuno tenesse in vita la memoria di Sharon.

Lo squillare del telefono interruppe i suoi pensieri. Sul suo cellulare c’era un messaggio di suo padre.

-Tommy mi dispiace per essermi dimenticato il nostro impegno. Tuttavia so come farmi perdonare. Sono al centro commerciale. Ho preso i pop corn e ho trovato un vecchio dvd con un film degli anni Sessante. Un film con l’attrice che ti piace tanto. Poi domani andiamo al cinema e vediamo il nuovo film di Tarantino. Che ne pensi?

Appena lesse il messaggio rabbrividì. Doveva correre a casa. Non poteva farsi trovare fuori dal padre.

Scese di corsa dall’autobus e iniziò a correre verso casa. Avrebbe potuto chiamare un taxi ma faceva prima in quel modo. Tanto non aveva percorso troppi chilometri.

Non appena entrò in casa, il telefono squillò più volte. Prese la cornetta e riconobbe subito la voce di Will.

-Pronto per la serata tra uomini?

-Ce la faremo?

-Chi lo sa.

-Ehi non scherzare.

-Io torno fra cinque minuti. Nel frattempo non mandare a fuoco la casa.

-Ci proverò – disse Tommy ridendo.

  
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