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Autore: Mary Black    21/03/2020    4 recensioni
"C'è una radura, nelle profondità del bosco. Rovi e betulle. Sembrano ossa, Tom."
La voce di Helena vibra, i suoi occhi febbricitanti gli scavano il volto.
"È il mio sepolcro."

La storia si è classificata prima al contest "Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)!" di Rosmary e ha vinto l'Oscar alla Miglior Flashfic.
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corvonero, Helena Corvonero, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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La storia si è classificata prima al contest “Citazioni in cerca d’autore (Oscar edition)! – II edizione” di Rosmary e ha inoltre vinto l’Oscar alla Miglior Flashfic.

 

Il sussurro delle ossa

“Sorrideva di rado, ma in quei rari momenti potevi scorgere una luce sinistra nel suo sguardo.”

 

“Un sogno per un sogno”, cantilena lei – tutta spifferi e sorrisi affilati, quella luce selvaggia negli occhi che gli ghiaccia la schiena.
Tom freme appena.

*

 

“C’è una radura, nelle profondità del bosco. Rovi e betulle. Sembrano ossa, Tom.”
La voce di Helena vibra, i suoi occhi febbricitanti gli scavano il volto.
“È il mio sepolcro.”

*

 

Helena non sorride mai, ma quando Tom sale sul treno per l’ultima volta lei è lì – un’ombra sinistra sotto il sole dell’estate, un sorriso atroce a devastarle il viso.


*

“Segui il sentiero a est. Trova la radura di betulle. Trova le mie ossa.”

*


L’Albania è un luogo inospitale, solo vento che grida e cieli cupi.
Tom s’inoltra nella foresta quando la luna è cieca, persa tra le nubi. I battiti del suo cuore sono assordanti – manca così poco, così poco.
La radura è proprio come lei l’ha sempre descritta, betulle d’argento coi rami come artigli, cespugli di rovi in cui incespicare.
Non trova il Diadema, ma non n’è stupito – lei l’aveva avvertito, di non perdere tempo; lei non mente mai, lei è tutta sorrisi feroci e occhi spiritati e verità impossibili.


*


“Non lo voglio fare.”
“Come se avessi scelta.”

*


Tom ricompone lo scheletro di Helena tra i rovi affamati. Le ossa sono fragilissime, annerite dal tempo – una fitta di desiderio fa tremare le sue dita e le costole spezzate bisbigliano, irridenti.
Tom accarezza il pugnale che le ha tranciato la vita – non resiste e la sua bocca s’avventa sul sangue secco, mentre pensa a Helena e ai suoi occhi agghiaccianti, Helena che quando sorride lo fa tremare, Helena ch’è l’unica di cui abbia mai avuto paura.


*

“È un rituale assurdo.”
“È il mio prezzo.”
“Non ti riporterà in vita.”

*


Tom si recide una vena e il sangue cola sui suoi resti – le ossa sembrano urlare sotto la luce della luna, il suo respiro s’affanna e lui si morde le labbra.
Il teschio dell’assassino di Helena si disintegra, quando lo colpisce col pugnale.
Lo scheletro si torce, e Tom la guarda rinascere – le costole che si saldano, lo sterno che sussulta mentre quel cuore marcio palpita sotto pelle.
Helena schiude gli occhi. Sorride del suo sorriso sinistro, ma Tom non ne ha più paura.
“Mi hai riportata in vita.”
La sua voce adorante e la sua pelle nuda, Tom le crolla tra le braccia come fosse una dea.

 

*

“Non è un vero corpo. Marcirà, e sarà atroce.”
“Hai paura, Tom?”
“Non ne ho mai.”
“Non mentire. Non a me.”

 

*


Helena si solleva dal suo corpo stremato senza una parola. È d’una perfezione quasi nauseante – Tom pensa a com’è annegato dentro di lei, al desiderio disperato, a quel sorriso sinistro, e sa d’odiarla come mai prima d’allora.
Offre il suo sangue alla betulla più alta e ne estrae il Diadema.
Lo indossa un’ultima volta.
“La morte non è che un lento sbiadire, Tom, ma io non me ne andrò mai, non da dentro di te.”
Quando Tom le chiude le mani intorno alla gola, Helena sorride, estatica.

 

Note dell’Autrice
Non ho molto da dire su questa storia, se non che l’ho scritta con “Evil Dildo” dei Placebo in sottofondo (da sentire, ve la consiglio).
La citazione in alto è di proprietà di Rosmary, che ha organizzato il concorso.
Per quanto riguarda la storia, spero sia chiaro, ma il prezzo che Helena pone in cambio del Diadema è essere riportata in vita una volta (e non sarebbe potuto essere altrimenti, dato che per il rito oscuro serve il teschio del Barone). Tom trova le ossa di Helena e, anche se non l’ho specificato, anche quelle del Barone perché li ho immaginati morti insieme e rimasti lì a marcire, per l’eternità, insieme al pugnale che ha posto fine alla vita di entrambi.
Spero vi sia piaciuta!

Mary

  
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