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Autore: Shikayuki    21/03/2020    2 recensioni
Bakugo e Deku hanno una relazione di solo sesso, fino a quando Deku non decide di uscire da quel circolo di distruzione e lasciare Bakugo a se stesso.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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DISCLAIMER: purtroppo i personaggi e le ambientazioni non mi appartengono!

 

• Iniziativa: Questa storia partecipa al "COWT10" di Lande di fandom

• Settimana: 6

• Missione: M5

• Prompt: Igni ferroque

• Numero Parole: 895

 

 

 

Igni ferroque

 
«Sei solo in grado di distruggere tutto quello che tocchi. Violenza e distruzione, non sei altro.»

Izuku glielo aveva detto con calma, mentre si rivestiva dopo la loro ennesima notte insieme in cui Katsuki si era svuotato e poi lo aveva cacciato dal suo letto. Aveva allacciato i bottoni della divisa alla luce della luna, lentamente, con la meticolosità che lo contraddistingueva e che Katsuki aveva sempre odiato. Deku lo aveva guardato con pietà, senza alcuna ombra di rabbia o amarezza nello sguardo e poi era uscito e da quel momento non aveva neanche più incrociato i suoi occhi, neanche durante gli allenamenti o le simulazioni di scontro in cui erano obbligati a fronteggiarsi, evitandolo con maestria. Katsuki non ci aveva dato peso, in fondo non aveva bisogno di lui, se non per soddisfare i suoi bisogni più bassi, ma quando lo aveva chiamato e Deku non gli aveva né risposto né si era fatto trovare nudo nel suo letto, la cosa aveva iniziato a farlo incazzare.
Avevano iniziato quella strana relazione ambigua durante il loro primo anno alla UA e adesso, arrivati quasi alla fine, non avevano concluso nulla, se non accumulare innumerevoli notti o sveltine negli angoli appartati, incontri di sesso fugace, bisognoso e privo di un qualsiasi sentimento ragionevole. Deku aveva provato a baciarlo qualche volta all’inizio o quantomeno ad accarezzarlo o a toccarlo diversamente, ma lui non glielo aveva mai permesso, non erano cose per lui quelle.
Una notte, durante il secondo anno, Izuku era rimasto per un po’ nel suo letto, dandogli la schiena in silenzio, fissando la parete nuda di fronte a lui.

«Distruggi tutto quello che tocchi, vero?»

«Cosa?»

«Nulla.»

Dopo di quello si era alzato, si era rivestito e se ne era andato, ma comunque il giorno dopo era tornato a gemere voglioso sotto le mani di Katsuki e non aveva più mostrato comportamenti strani. A Bakugo era tornato in mente quell’episodio e continuava a ripensarci, mentre cercava di dare la caccia a un sempre più sfuggente Deku.

«Prossima coppia sorteggiata… Katsuki Bakugo e Midoriya Izuku!»

La voce di Eraser Mic risuonò nella stanza dei monitor e Bakugo sorrise folle, quella volta Deku non avrebbe avuto scampo.

«Andiamo, Nerd.»

Izuku non alzò neanche lo sguardo, limitandosi a stringere i pugni e a seguirlo nell’arena d’allenamento. La porta che si chiudeva dietro di loro tagliò appena le parole del professore, che gli intimava di non distruggere tutto come al solito.
La campanella avviò i cinque minuti che avevano a disposizione per portare a termine la missione, ma Bakugo non sprecò neanche un secondo e attaccò subito Izuku, che però doveva aver già intuito le sui intenzioni e quindi lo schivò con facilità. Eraser Mic gli ricordò nell’auricolare di portare a termine la consegna senza perdere tempo in scaramucce personali, ma lui schioccò la lingua, strappandoselo via, prima di riprendere l’inseguimento di Deku. Si scontrarono a più riprese, dimentichi di tutto e Deku ci mise tanta ferocia quanto lui, sempre senza però incrociare mai il suo sguardo. Bakugo riuscì a bloccare l’altro contro un muro proprio mentre scattava la sirena dei cinque minuti e il professor Aizawa arrivava dove si trovavano urlandogli di fermarsi e usando il suo quirk su di lui, cercando di fermarlo. Avevano già litigato così furiosamente durante il primo anno, ma in quel caso i motivi erano decisamente diversi.
Bakugo però ignorava i professori, ignorava che tutti li stessero guardando tramite delle telecamere, ignorava essere senza quirk, gli importava soltando di Deku, che adesso lo guardava dritto negli occhi, con lo sguardo pieno d’odio e di ribrezzo. Neanche provava a divincolarsi dal braccio che gli premeva il collo bloccandolo, era molle, opponeva zero resistenza.

«Nerd-»

«Sai davvero solo distruggere tutto quello che vuoi, ti odio.»
Quelle parole furono un pugno in faccia per Katsuki, che solo a quel punto lasciò la presa, un attimo prima di finire incatenato dalle fasce dei professor Aizawa.

Ti odio.

Quelle parole continuarono a risuonargli nella testa, isolandolo dal mondo intero, il suo corpo si muoveva meccanicamente e senza neanche rendersene conto si ritrovò steso nel letto. Era in punizione, avrebbe dovuto passare una settimana recluso nella sua stanza, poteva uscire solo per mangiare e per andare in bagno e gli erano vietate sia lezioni che allenamenti e a quel punto dell’anno, gli avrebbero rovinato i punteggi per le selezioni del tirocinio, ma non gli importava, riusciva a pensare solo agli occhi furenti di Izuku e a quel “ti odio”, pesante più del solito.

Per la prima volta in vita sua, non ebbe il coraggio di affrontare la situazione di petto come sapeva fare lui, e il discorso con Izuku morì lì, con quelle parole a chiusura. Vissero ognuno la propria vita, attraverso il diploma e poi i primi ingaggi nelle agenzie e Katsuki non lo sapeva ancora, ma avrebbe fatto i conti con le parole di Deku, che continuavano a tormentarlo, molti anni più tardi, quando, durante un salvataggio, avrebbe causato la morte di più di un innocente, il tutto per aver messo come sempre davanti i suoi interessi, cercando di catturare il villain a tutti i costi.
Nessuno gli aveva dato direttamente la colpa, ma le parole di Deku gli risuonavano forte e chiare nella testa e finalmente lo capì, capì di essere solo violenza e distruzione, null’altro, e violenza e distruzione non sono caratteristiche di un eroe.
  
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