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Autore: __Lily    21/03/2020    1 recensioni
E se Daenerys non fosse impazzita e Jon l'avesse uccisa ad Approdo del re?
Cosa sarebbe successo?
Genere: Avventura, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jaime Lannister, Jon Snow, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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TRENTATRÉ








JON

Jon prese Daenerys per mano e la portò verso la grande gabbia che sarebbe stata tirata su fin sopra il grande muro di ghiaccio.
Dany guardò quella cosa a lei sconosciuta con diffidenza.
«Non avere paura, è sicura.»
«Ormai dovresti saperlo che non mi spavento facilmente» replicò lei, Jon sorrise e attese che due dei suoi ex confratelli aprissero la porta per loro.
«Lord comandante» disse quello a destra.
«Sapete che non lo sono più» rispose Jon.
«Per noi lo sarai sempre, tu mi hai insegnato come si combatte.»
«Non l’ho dimenticato Jack, spero che tu abbia imparato a difenderti meglio.»
«Sì mio lord, ma me le hai davvero suonate» disse Jack ridendo.
Non sarà sufficiente - pensò tristemente Jon guardando quel giovane ragazzo, giovane quanto lo era Bran il suo piccolo fratellino che lo stava aspettando a Grande Inverno assieme ad Arya e anche a Sansa.
«Tirateci su.»
«Ai tuoi ordini» rispose l’altro confratello.
Jon entrò per primo e quando anche Daenerys fu dentro, la gabbia venne chiusa e iniziò ad essere tirata su.
Per lui era abitudine nulla di nuovo, era salito sulla Barriera così tante volte ma per lei invece era tutto così nuovo e i suoi occhi brillavano a ogni singola cosa che vedeva per quanto fosse banale.
Sembrava una bambina a cui veniva offerto il regalo più bello del mondo.
Non ha mai visto nulla di queste terre - dovete ricordare Jon a se stesso, tutto era davvero nuovo per lei.
Jon le prese la mano e la strinse forte, poi la portò alle labbra e la baciò.
Quando era entrato e poco dopo l’aveva vista lì ad attenderlo il suo primo desiderio era stato quello di smontare da cavallo e baciarla incurante degli spettatori ma questo Daenerys sapeva bene che non glielo avrebbe perdonato facilmente e non perché non lo amasse ma perché un re deve saper gestire le sue emozioni ed era certo che quello fosse stato anche il suo desiderio.
«Dove mi stai portando?» chiese lei quando finalmente arriveranno sul grande muro ghiacciato.
«Vedrai, devi solo fidarti di me.»
Dany annuì e lascio che Jon la conducesse dove voleva, non chiese più nulla.
«Fa attenzione non voglio che tu ti faccia del male.»
«Starò attenta» disse lei stringendo di più la mano di Jon.
Poi dopo poco il lupo bianco decise di fermarsi e fece voltare Daenerys verso la foresta.
«Mio zio Benjen mi parlava sempre della Barriera, ero così smanioso di venire e di appartenere finalmente a qualcosa ma lui non voleva.»
«Perché?»
«Mi disse che dovevo vivere prima di unirmi ai Guardiani della Notte e che non avevo idea delle rinunce che avrei dovuto fare, aveva ragione. Non gliel’ho mai potuto dire è scomparso mentre era di pattuglia, probabilmente morto o peggio» disse lui e poi si voltò verso di lei, i suoi occhi violetti che lo osservavano.
Daenerys posò la sua mano delicata sul suo volto, gli accarezzò i capelli e poi tornò a fissare il panorama.
«La prima volta che ho guardato al di là della Barriera ero poco più di un ragazzino, un ragazzino stupido che non aveva idea di ciò che sarebbe accaduto. Quando seppi della morte di mio padre maestro Aemon mi disse di fare una scelta così come anni prima l’aveva fata lui. Ho perso mio padre, ho perso Robb, Sansa è stata torturata per anni ad Approdo del re e stuprata notte dopo notte da Ramsay Bolton, Rickon è stato ucciso d’avanti ai miei occhi e non ho potuto impedirlo; solo gli dei sanno cosa avranno dovuto affrontare Arya e Bran in questi sette anni.»
Lo sguardo di Jon era distante, perso nei ricordi della sua infanzia, nei giorni in cui la neve aveva permesso a lui e a Robb di giocarci e anche alle sue sorelle.
Un tempo in cui gli Estranei erano solo i mostri delle storie della Vecchia Nan.
«Ho dovuto dire addio ad Ygritte e sono morto, ancora non so perché il dio rosso mi abbia concesso di tornare ma ora, ora che tu sei qui al mio fianco non potrei essergli più grato.»
«Jon anche io gli sono grata, più di quanto credi» rispose lei.
«Volevo che tu vedessi questo» le disse Jon indicando il tramonto, era un tramonto pallido e stanco, i colori non erano caldi e accesi ma infondo era già tanto riuscire a vederlo.
«E’ bellissimo» rispose lei poi appoggiò la testa sulla spalla di Jon.
«Probabilmente avrai visto tramonti più belli oltre il mare stretto.»
«Ne ho visti molti è vero, ma questo è uno dei più belli. Sai perché?» chiese.
«Perché?»
«Perché sono con te Jon» gli rispose e poi la regina d’argento lo baciò, mentre il sole tramontava e scompariva lentamente lasciando il posto alle tenebre.

 

 



 

 

YARA

Aveva abbandonato Theon.
Ancora.
Non riusciva a perdonarsi, non poteva, suo fratello era morto per salvarla perché credeva di doverglielo, di dover dimostrare di essere ancora un uomo di ferro, un principe.
Ora tutto ciò che poteva fare mentre la nave veleggiava sulle scure acque in direzione di Roccia del Drago era mantenere la parola data alla sua regina e un giorno, con il favore del dio Abissale, uccidere Euron Greyjoy.
Un vecchio conoscente che l’aveva seguita anche a Grande Inverno la raggiunse mentre osservava le stelle splendere in cielo e piangeva in silenzio la morte del fratello.
«Yara, stai bene?» chiese.
Yara lo conosceva da tutta la vita, era poco più grande di lei e molte volte si era proposto ma lei lo aveva sempre rifiutato.
Aveva già un marito ed era l’ascia che avrebbe piantato nel petto di suo zio Euron.
«Starò bene solo quando Euron sarà morto e il trono di mio padre liberato dal suo assassino.»
«Ce la farai e noi ti aiuteremo a riprendere ciò che ti appartiene Yara.»
«Prima devo vendicare Theon, fare in modo che la sua morte non sia stata vana» rispose lei senza smettere di osservare il cielo.
Lui le posò una mano sulla spalla, in circostanze diverse Yara lo avrebbe condotto sottocoperta e lo avrebbe scopato ma ora il dolore e la rabbia erano troppo vivi in lei per poter pensare a fare sesso.
Perdonami Theon, ho sbagliato tutto con te - pensò lei e lasciò che quella traversata si portasse via il dolore poiché quando sarebbe scesa e avrebbe incontrato nuovamente Daenerys Targaryen non lo avrebbe fatto con le lacrime agli occhi ma da pari, da donna a donna.

 






 


DAENERYS

Edd quella sera cenò con Jon, Daenerys e gli altri uomini che erano tornati dalla spedizione.
Anche se era il Lord Comandante non amava mangiare nella tavola rialzata da solo, continuava anzi preferiva ancora nonostante il comando essere Edd l’addolorato.
«Mai in vita mia avrei creduto di vedere dei draghi, be’ potrebbero pure incenerirmi.»
«Non lo faranno mio lord» rispose lei cercando di tranquillizzarlo.
I suoi figli incutevano timore a chiunque, chiunque tranne che a Jon Snow.
Jon le sorrise.
«Devi sapere che Edd è sempre stato un uomo come dire…»
«Addolorato» rispose il comandante.
«Esatto» replicò Jon e poi sorseggiò della birra.
Daenerys aveva provato a berla ma aveva un sapore veramente disgustoso per lei e così si era limitata all’acqua.
«Ahh maestà ti sei persa molte battaglie memorabili che sono avvenute alla Barriera, vero Sam il distruttore?» disse Edd.
«Smettila di chiamarmi così, io…»
«Hai ucciso un estraneo Sam, e poi distruttore non è il soprannome peggiore che hai avuto» gli rammentò Jon.
«E’ vero anche questo ma… io non sono come voi.»
A Dany quel ragazza impacciato sembrava così diverso dal fratello che era quasi morto per seguire il padre.
«Raccontatemi di qualche battaglia allora, conoscerò meglio il mio regno così.»
«Quella contro i bruti è stata decisamente la peggiore fino ad oggi. Sono riusciti ad entrare nel Castello Nero, hanno scalato la Barriera, sono riusciti ad aprire i nostri tunnel. Molti uomini sono morti quella notte per difendere questo posto.»
«A Pyp, a Grenn. E a tutti nostri fratelli caduti» disse Jon alzando la sua coppa.
I suoi occhi tristi tornarono al passato, Dany sapeva che in quella battaglia lui aveva perso la donna che amava e i suoi più cari amici.
Tutti lo imitarono, inclusa Daenerys.
«Non hai quasi toccato cibo.»
«Non ho molto appetito Jon, non preoccuparti sto bene» rispose lei sorridendogli.
Jon la accompagnò fino alla sua stanza, sarebbe voluto entrare ma lei lo fece desistere.
«Stai un po’ con loro, noi ci vedremo domani.»
«O più tardi, se mi vorrai Dany.»
«Jon io…»
Le parole le si bloccarono in gola, non era quello il momento avrebbe dovuto rimandare.
C’erano ancora troppe cose da risolvere, forse dopo l’incontro con Cersei Lannister se fosse andato bene, be’ forse avrebbe trovato il coraggio di parlare a Jon del loro futuro, di ciò che sarebbe potuto essere.
«Vai dai tuoi amici ora.»
Jon la osservò in silenzio, la accarezzò il volto pallido e le diede un bacio, dei quanto le erano mancati quei baci, quelle mani, il suo volto, i suoi occhi.
Chiuse gli occhi e cercò di trattenere le lacrime, non voleva che Jon la vedesse piangere.
«Jon» lo chiamò quando si fu allontanato «la mia porta sarà sempre aperta per te» disse e poi entrò in quella stanza riscaldata dal fuoco che ardeva nel camino, si buttò sul letto e si raggomitolò su se stessa, si addormentò poco dopo per svegliarsi solo nel momento in cui Jon dopo essersi steso accanto a lei, la strinse forte a sé.












 

Dato il periodo in cui ci troviamo mi auguro che voi miei cari lettori stiate bene e spero con questo piccolo capitolo di farvi passare qualche minuto si spensieratezza, se avete voglia di farmi sapere cosa ne pensate ne sarei felice.
Un abbraccio a tutti voi.

  
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