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Autore: LadyPalma    22/03/2020    26 recensioni
1981. Al termine della guerra, Madama Rosmerta decide di creare una seconda attività all'interno del suo pub: un centro di incontri per maghi e streghe single in cerca dell'anima gemella!
Inizia così un'inaspettata corrispondenza tra Dolores Umbridge e Alastor Moody - anche per colpa dello zampino di un certo Arthur Weasley.
/ Dolores/Alastor (secondaria: Arthur/Molly)
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alastor Moody, Arthur Weasley, Dolores Umbridge, Famiglia Weasley, Molly Weasley | Coppie: Arthur/Molly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Alastor&Dolores'
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Una scrittura femminile rosa pallido




Capitolo 1.



La prima persona a mostrare pieno entusiasmo nel clima di felicità del dopoguerra è Madama Rosmerta. Dopo aver seppellito i morti e condannato i mangiamorte, è tempo di prendersi qualche minuto per festeggiare la vita e l'amore... E cosa può esserci di meglio di un servizio di abbinamenti sentimentali per maghi e streghe single in cerca dell'anima gemella? Nel dicembre del 1981, a solo un mese di distanza dalla sconfitta del Signore Oscuro grazie al sacrificio di Lily Potter, i Tre Manici di Scopa si trasformano da semplice pub a centro di appuntamenti al buio. Il progetto, per quanto ambizioso, si presenta semplice: chiunque voglia partecipare deve inserire una lettera con i propri dati e una breve presentazione in un enorme boccale di burrobirra vuoto posto sul bancone; Rosmerta si assume poi il compito di smistare le pergamene e fare i dovuti abbinamenti. A quel punto, la coppia formata può iniziare una corrispondenza che forse, speranzosamente, porterà a una conoscenza di persona.
"È un'idea geniale. I babbani fanno da tempo qualcosa del genere, lo sapevi?" commenta Arthur Weasley, fermandosi con grande interesse davanti al boccale già pieno di lettere.
"È una grande stronzata" borbotta Alastor Moody trascinandolo via verso un angolo del pub dove altri ex membri dell'Ordine li attendono. "E poi tu sei sposato. Vuoi che lo racconti alla tua cara Molly?"
"Io sì, ma tu no... " ribatte Arthur enigmaticamente.
Alastor scuote semplicemente la testa e non coglie il significato di quella risposta, se non una settimana dopo, quando un gufo sconosciuto si schianta contro la sua finestra.
Sta facendo colazione nella sua sala da pranzo – troppo grande per un uomo che vive da solo e che per giunta non ha più nulla da fare – ed è precisamente quel rumore a far dissolvere finalmente la sua aria assonnata. Anche l'occhio vero si apre infatti del tutto e, con un'imprecazione confusa, lui afferra il bastone e si alza per aprire la finestra. Una lettera dalla grafia mai vista prima - una scrittura femminile rosa pallido - è l'inaspettato bottino che si trova tra le mani.


Caro signor Moody,
Sono oltremodo contenta di aver trovato così presto un abbinamento. Non ho idea di chi sia lei di preciso, ma i Moody sono una famiglia purosangue ben nota e questo è un sollievo, dato che le questioni di sangue non sono un fattore secondario. Ma basta parlare di lei: ovviamente vorrà sapere qualcosa su di me! Cosa posso dire? Lavoro al Ministero ormai da una decina di anni, ma nonostante questo mio ruolo prestigioso, sono una donna molto dolce e timida ed è solamente per colpa del peso delle mie responsabilità lavorative che non ho ancora trovato la mia metà. Sono romantica però: sogno il matrimonio, un marito da coccolare – come faccio già con i miei gatti, le dirò come si chiamano e cosa fanno in una prossima lettera – e magari anche qualche bambino dato che credo di avere uno spiccato istinto materno. Sto dicendo troppo poco, lo so, ma spero di catturare sufficientemente l'attenzione affinché...


Alastor non arriva al termine della lettura: accartoccia la pergamena con uno scatto nervoso e la lancia sul tavolo, mormorando nel mentre una sequela di imprecazioni.
Il collegamento con la seconda attività di Madama Rosmerta è immediato e la strana assenza ingiustificata di dieci minuti del suo amico dai capelli rossi durante la piccola rimpatriata gli viene subito in mente. Oh, Arthur Weasley sta per beccarsi una brutta ramanzina e subito! Prima però, sull'onda del suo nervosismo per quell'intromissione indesiderata nella sua (inesistente) vita personale, afferra foglio e inchiostro rigorosamente nero e inizia a scrivere.


Signorina Umbridge,
Non me ne frega assolutamente niente né di lei, né dei suoi stupidi gatti. Non ho alcuna intenzione di perdere tempo a scambiare lettere con una strega annoiata e superficiale quale sicuramente è. Spero troverà il marito da coccolare che cerca, di certo io preferirei cavarmi un altro occhio – sì, perché uno già non ce l'ho più – piuttosto che essere quell'uomo.
A mai più risentirci,
Alastor Moody


Con un sospiro soddisfatto, rilegge in fretta la lettera e la lega alle zampe del gufo ancora mezzo tramortito, spingendolo a suon di insulti a volare via dalla sua proprietà.



 
**



"Oh, Alastor, cosa ti porta qui? Vuoi un biscotto, ne ho appena sfornata una teglia!"
Aprendo la porta d'ingresso della Tana, Molly sorride nonostante l'aria esausta accogliendo l'ospite.
Il nuovo arrivato però la saluta con un brusco cenno e la oltrepassa, così come supera l'orda di bambini piccoli che strillano e litigano tra loro.
"Come cazzo ti sei permesso, Arthur?" sbraita, notando finalmente l'uomo che cerca seduto in cucina.
Il signor Weasley posa lentamente la tazza di tè sul tavolo e un bacio sulla testa della bambina che stringe tra le braccia come per rassicurarla di quella presenza minacciosa.
"Oh, quindi lo hai scoperto... Suvvia Alastor, capisco che sei arrabbiato, ma non dire parolacce davanti alla piccola Ginny!"
"La piccola Ginny purtroppo deve sentire le parolacce se suo padre è un coglione che non si fa i cazzi suoi!"
Arthur, mentre copre le orecchie della piccola, si concede tuttavia un piccolo sorriso.
"Ho cercato solo di dare una mano a un vecchio amico. Insomma, hai deciso di andare in pensione prematura e non hai nulla da fare. E poi da quand'è che non hai una relazione? Anzi, hai mai avuto una relazione?"
Alastor rotea entrambi gli occhi al cielo e fa un grugnito di disapprovazione.
"Ma mi hai visto? Da quando mi sono consacrato a questo lavoro del cazzo ho smesso di pensare alle storielle d'amore e ormai avrei bisogno di un'infermiera più che di una donna..."
"Amico mio, non buttarti giù in questo modo! Vedrai che la donna giusta arriverà se solo ti metti nello stato d'animo di cercarla!"
Alastor, però, non ha l'espressione di una persona disperata e di certo non sembra cercare compassione.
"Io non voglio una stramaledetta donna!" esclama infatti, infilando di nuovo la porta senza salutare. Non prima però di aver preso una manciata di biscotti.
Ripercorrendo l'ingresso della Tana, spaventa con il suo occhio magico uno a caso dei bambini e poi borbotta un saluto alla padrona di casa.
"Tuo marito è un idiota, Molly, ma i tuoi biscotti sono sempre fantastici!"



 
**



Forse per via della strana lettera ricevuta, della conversazione con Arthur e della solitudine che è stata così portata a galla, quella sera è particolarmente noiosa per Alastor. Rivede per puro diletto qualche vecchio caso rimasto ancora aperto, ma ben presto finisce per stappare una bottiglia di whisky incendiario e scolarsene più di mezza. Cosa rimane di un’intera vita trascorsa sul campo a inseguire criminali e a guardarsi da ogni pericolo? La risposta non riesce a trovarla sul fondo del suo bicchiere, eppure continua a bere lo stesso perché non c’è nulla di meglio da fare.
All’improvviso, proprio quando sta ormai per alzarsi dalla poltrona e gettarsi sul letto, un evento inaspettato – il secondo evento inaspettato della giornata – giunge a dare una svolta alla sua triste serata. Lo stesso gufo deficiente che gli ha dato il buongiorno atterra con un tonfo sul suo pavimento tramite la finestra aperta per dargli la buonanotte. Alzandosi goffamente e sorridendo tra sé e sé con segreta curiosità, sfila la nuova lettera dalla scrittura femminile rosa pallido che stavolta legge per intero con avidità.


Signor Moody,
Nel pieno dei miei sogni romantici che lei ha brutalmente distrutto, non mi ero premurata di informarmi su chi lei fosse. Ora però dal particolare del suo occhio mancante, ho capito benissimo! A mancarle – oltre ai principi base dell’educazione a all’occhio – è anche tanto altro. Potrebbe essere persino più repellente di un centauro – e i centauri sono la cosa più disgustosa che mi viene in mente al momento.
Evidentemente mi rifiuta perché qualcuno dei suoi contatti le ha parlato di me. Cosa le hanno detto, eh? Che ho una faccia da rospo, che sono bassa e grassa, o che ho una voce leggermente stridula? Va bene, non sono bella secondo il canone comune, ma ho tantissime altre qualità che lei di certo non merita di conoscere.
Io sarei stata anche disposta a superare il suo aspetto ripugnante, riconoscendo la sua illustre famiglia d’origine e la sua fama, ad esempio. Lei invece tratta le donne in modo meschino. Bene, nessuno dice di no a Dolores Umbridge, sappia che è Dolores Umbridge a dire di no a lei!
Si vergogni.

Dolores Umbridge


Al termine della lettura, Alastor scoppia inaspettatamente a ridere come non gli succede da tantissimo tempo. Alla faccia della donna dolce e romantica! – non può fare a meno di pensare, ricordando la presentazione nella prima lettera. Evidentemente non ha di fronte la classica strega. Quello che emerge ora è il ritratto piuttosto di una donna arrogante, antipatica, vagamente razzista e per giunta brutta. Senza preavviso, si ritrova a essere interessato.
Forse è per la noia, per il whisky che ormai gli è arrivato al cervello o perché davvero gli è piaciuto ridere per una volta, ma si ritrova senza quasi accorgersene a intingere l’inchiostro nel calamaio e a scrivere una risposta.


Signorina Umbridge,
Qualora lei fosse ancora disposta a superare la mia ripugnanza – che lei mi ha molto gentilmente attribuito – mi dichiaro interessato a conoscere di persona la sua bruttezza.
Vediamoci venerdì ai Tre Manici di Scopa alle sette.
Sono l’uomo con l’occhio magico, senza gamba e senza metà naso. Non credo che le serviranno altre descrizioni per riconoscermi.
Cordialmente,
Alastor Moody
 
 



 
 



NDA: Oggi NON avrei dovuto pubblicare questa storia, ma l'idea insana che è alla base non riusciva a uscirmi dalla mente (e infatti ho già pronti altri due capitoli!). Non è una storia da prendere sul serio, spero anzi di strappare qualche risata (almeno quante me ne sto facendo io scrivendo). Sono partita dal volere offrire per una volta un lieto fine a questa mia adorata coppia crack ma, siamo sinceri, un lieto fine a loro due significa inevitabilmente sfociare nel comico. Solo nell'angst possono apparire più o meno credibili! Non mi cimento spesso nel genere "commedia romantica", quindi spero di non aver fatto un pastrocchio ahah
Nota sul titolo: "Una scrittura femminile azzurro pallido" è il titolo di uno splendido romanzo di Franz Werfel. Ho deciso di storpiarlo cambiandone il colore. 
   
 
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