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Autore: Mimithe_Moonlight    22/03/2020    2 recensioni
Lucy scompare lasciando solo un biglietto in cui annuncia che se ne andrà per qualche tempo ma cosa succederebbe se una vlta tornata lei fosse cambiata e non fosse più sola ma accompagnata da una piccola bambina, sua figlia ?
Cosa succederebbe se il suo corpo fosse coperto di piccole cicatrici e il suo potere fosse aumentato notevolmente? Il suo passato verrà a bussare alla porta e per Fairy Tail inizierà una nuova battaglia.
Buona lettura!!
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Do not stand at my grave and weep
I am not there; I do not sleep.
I am a thousand winds that blow,
I am the diamond glints on snow,
I am the sun on ripened grain,
I am the gentle autumn rain.
When you awaken in the morning's hush
I am the swift uplifting rush
Of quiet birds in circled flight.
I am the soft stars that shine at night.
Do not stand at my grave and cry,
I am not there; I did not die.

By Mary Elizabeth Frye
 
 
NATSU
Un gentile sole penetra dalle vetrate colorate che decorano i muri della gilda, fuori un vento leggero sospinge gentile i rami degli alberi e fa frusciare i rami degli alberi. Le persone passeggiano tenendosi per mano, qualcuno ride. Vite semplici e felici.
Nella gilda invece abita uno strano silenzio, da quasi un anno ormai. Da quel giorno, da quando Lucy è morta. Non ho la forza di litigare con Gray, non ho la forza di ridere e non sono l’unico. Non è come l’ultima volta, non c’è la speranza che lei possa tornare.
Morta.
Questa parola mi suona così amara sulla lingua e mi spezza il cuore ogni volta che ricordo quel suo ultimo sorriso prima che scivolasse via. Devo rimanere in pedi però, non posso crollare, devo andare avanti per Emma che  le assomiglia così tanto. Non ha mai più sorriso da allora e come biasimarla, ma è più forte di quanto pensassi, si allena, studia e va avanti come può con le chiavi di Lucy sempre strette a sé anche quando dorme nel suo letto o come più spesso ormai accade nel letto che una volta era di sua madre, con me, entrambi alla ricerca del suo profumo nelle coperte.
Shadow è rimasto con noi, il Master ha decretato che qui avrebbe vissuto, qui avrebbe saldato il suo debito verso la donna che ha dato la sua vita per salvarci, nonostante l’avesse tradita per una manciata di monete. Non si è ancora ripreso e sinceramente dubito che si riprenderà mai. Il marchio di Fairy Tail svetta chiaro sulla sua mano, nello stesso punto in cui Lucy lo ha sempre avuto. L’amava, lo so recente la ferita e il ricordo del suo coltello contro la pelle di Emma per una vendetta inutile dettata da un cuore tradito. e quindi capisco il suo dolore ma una parte di me non riuscirà mai a perdonarlo, è ancora troppo
Il vento mi solletica il viso, smuovendomi i capelli che iniziano a essere troppo lunghi e mi ricadono ormai sugli occhi. Lontano dalla città qui si respira una certa tranquillità, come se tutto fosse normale. Sospiro accarezzando la lapide di pietra.
“A Lucy Heartphilia di Fairy Tail, la nostra Stella”
-Neh Lucy, ne è passato di tempo non è vero?- rido sedendomi per terra e armeggiando con i fiori che vengo a cambiare quasi ogni giorno.
-Emma sta bene, le manchi ma è forte, continua ad allenarsi e il master dice che presto forse sarà in grado di gestire il potere delle tue chiavi. Sono molto fiero di lei, non ha mai smesso di lottare. E’ più forte di me sai? A volte credo davvero che sia lei a tenermi in piedi e non il contrario…Ti assomiglia così tanto, ha il tuo stesso viso imbronciato quando si arrabbia e ha ormai letto praticamente ogni libro della casa-
Sospiro cercando di prendere fiato mentre le mani tremano.
-Mi manchi davvero tanto, la Gilda non è più la stessa senza si te. Ci sono così tante cose che avrei voluto fare, che ti avrei voluto chiedere…Ma tu non ci sei più, lo sento nel vuoto che ho nel petto…Dicono che un giorno diventerà più facile, che il ricordo piano piano diventerà più flebile e che ti dimenticherò. Ma io non voglio dimenticarti Lucy! Voglio riaverti qui, voglio poterti guardare ancora una volta, vorrei poterti toccare, baciare, chiederti finalmente tutto quello che voglio senza fretta perché abbiamo tempo di parlare…SONO COSI’ ARRABBIATO LUCY! Arrabbiato con Haru, con Shadow…con te per avermi lasciato senza permettermi di dirti addio…-
-Allora fallo Natsu-
Il mio cuore salta un battito e il mio sangue si congela nelle vene. Non è possibile, non posso lasciarmi illudere e rischiare di perderla ancora e ancora. Ma non posso resistere e mi volto.
E’ in controluce e il sole mi abbaglia ma so che è lei.
E’ la sua voce.
E’ il suo odore.
Non mi importa se è un sogno.
Non mi importa se non è reale.
Corro.
 
LUCY
-Allora fallo Natsu-
Lo vedo irrigidirsi quando sente queste parole, le prime che pronuncio dopo sei mesi di silenzio abbandonata nell’oscurità del Chaos. Per qualche secondo esita poi si volta a guardarmi e il suo viso si riempie di stupore e incredulità mentre si alza e inciampando sull’erba corre verso di me colmando quei pochi metri che ci dividono. Non ho tempo di parlare o di spiegare, le sue braccia si stringono intorno a me e le sue mani frenetiche cercano il mio viso come ad accertarsi che io sia davvero qui.  Le sue labbra cercano le mie disperate a dire quello che le parole non potrebbero mai, in un tocco familiare che sa di sale e fumo, del calore del fuoco. Per questi brevi minuti il tempo sembra fermarsi e ciò che è stato venir cancellato. Solo ora mi rendo conto di quanto mi sia mancato in questi sei mesi immersa nel nulla.
Quando ci separiamo i suoi occhi incontrano i miei e so quello che vede, un occhio bianco e uno nero, una ragnatela di crepe che ancora mi copre parte del viso e che forse non scomparirà mai. Con la punta delle dita ne segue il profilo la fronte aggrottata poi scende e il suo pollice si posa lieve ad accarezzarmi il labbro inferiore.
-Sei davvero tu? La mia Lucy?- mormora e non posso trattenere le lacrime che mi scorrono lungo il viso
-Sono davvero io- mormoro e lui si china di nuovo verso di me, la sua fronte che si appoggia contro la mia.
-Com’è possibile Lucy, eri morta, ti ho visto entrare nella nube e poi sei sparita. Pensavo che fossi morta!- mormora.
-Lo pensavo anche io…-sussurro e solo allora mi costringo ad alzare il mento e a guardarlo. -Io ero morta, credo- Lui sorride, poi mi prende una mano e me la posa sul petto proprio all’altezza del cuore.
-Lo senti? Batte, insieme al mio. Non sei morta Lucy, sei qui sei tornata-
Mi lascio cadere per terra e Natsu si siede al mio fianco stringendomi la mano come se non volesse mai lasciarmi andare. Sospiro sollevando lo sguardo verso il cielo, sembra passata un’eternità dall’ultima volta in cui ho sentito il vento sulla pelle e il profumo dell’erba.
-E’ passato un anno Lucy, cos’è successo dopo che sei entrata nella nube?-
Un anno, così tanto tempo? Nel buio non c’era nulla a segnare le ore a farmi capire che giorno fosse. Solo silenzio e mancanza ogni volta che il suo viso e quello di Emma mi passavano davanti agli occhi, per loro sono rimasta in vita, per loro non mi sono arresa al dolore.
-Non ne ho idea Natsu, quando l’ho fatto ero convinta che sarei morta. Ho dato ad Emma le mie chiavi e mi sono diretta verso il nulla con Misae e Nyx certa che quella sarebbe stata la fine e forse così è stato. Ero immersa nel nulla, il Chaos mi gridava nelle orecchie e non potevo muovermi, il mio corpo sembrava spezzarsi in mille pezzi come se qualcuno mi stesse rompendo le ossa una ad una. Misae era vicino a me anche lei immersa in questo dolore incessante mentre Nyx cercava di proteggerci. L’Oscurità non è sempre malvagia sai? Si è avvolto intorno a noi tentando di impedire ai mostri di entrare in questa bolla che aveva creato. Il tempo non passava mai era solo un continuo dolore, come se qualcosa continuasse a bruciarmi dentro, il mio corpo non era più mio e dentro di me sembrava infuriasse una battaglia. Non saprei come descriverlo esattamente ma quello che so è che era terribile…-
Natsu mi guarda attento a ogni mia parola tenendomi stretta e attutendo il tremore del mio corpo con la stabilità del suo.
-Non so quanto tempo sia passato ma a un certo punto il dolore è cessato e una luce a squarciato la nube delle tenebre. Misae e Nyx sono svaniti nel nulla e qualcosa mi ha trascinato fuori. Quando mi sono svegliata nella foresta qua dietro le loro chiavi erano strette nelle mie mani, divise, e il Re degli Spiriti Stellari era al mio fianco. Mi ha indicato la strada ed è sparito nel nulla così ho seguito la strada e mi sono ritrovata qui- 
Mi volto e scorgo dietro di me la sagoma della mia lapide, allora è vero, credevano che fossi morta ma quella scritta sul marmo in fondo dice la verità. Lucy Heartphilia di Fairy Tail è davvero morta ma non in quella nube, molto tempo prima quando ho deciso di abbandonare la Gilda e diventare una mercenaria. Quella parte di me è morta davvero quel giorno e non c’è alcun modo in cui io possa tornare quella di un tempo sebbene lo desideri con ogni fibra del mio essere.
-Lucy ho bisogno di sapere una cosa. Da quando sei scomparsa questa domanda mi ha ossessionato e non posso…non posso andare avanti senza sapere la risposta anche se temo non sarà quella che voglio-
-Cosa vuoi sapere Natsu?-
-Se non fosse stato per Celestial Demon e Haru saresti mai tornata a casa?-
Esito prima di rispondere leggendo nei suoi occhi un’implicita domanda che non ha il coraggio di farmi ad alta voce: ”saresti tornata da me?”.
-Onestamente Natsu, non ne ho idea. Quando Shadow mi ha liberato dal quartier generale della Gilda di Haru ero sicura che sarei tornata a casa dopo la nascita di Emma, dopo essermi allenata al punto da essere una vostra pari. Poi qualcosa è cambiato, ho iniziato a fare la mercenaria e non combattevo più per sfinire l’avversario, spesso combattevo per uccidere. Ero come un animale, non ricordavo più cosa fosse giusto o sbagliato, mi importava solamente d proteggere mia figlia e Shadow, così quando una notte mi fermai a riflettere provai vergogna per la persona che ero diventata. Fredda, spietata, non c’era più traccia della Lucy che voi della Gilda conoscevate, ero così piena di dolore e paura che non mi riconoscevo più e non volevo che voi mi vedeste così. Per questo decisi che non sarei tornata, perché non potevo tornare a casa con le mani sporche di sangue. Non potevo guardarvi negli occhi e tornare a sorridere come se tutto fosse normale…A quanto pare però i miei piani dovevano cambiare. Non credere che non mi siate mancati, che non volessi vedervi ogni giorno mentre ero via. Tu non hai idea di quanto desiderassi tornare a casa ma ogni volta che ci provavo, mi bloccavo. Shadow una volta mi accompagnò fino alla Gilda, vi ho guardati dalle vetrate nascosta da un incantesimo di Kage, eravate sempre voi, tu e Gray stavate di nuovo litigando e Levy leggeva un libro a Gajeel. Volevo entrare ma più vi guardavo più sentivo la vergogna crescere e sono corsa via. Ho capito di amarti molto tempo prima di andarmene da Fairy Tail Natsu, l’ho capito quella notte quando sei partito e io non riuscivo a respirare. Ma dopo che sei tornato tutto è crollato e io non ho fatto altro che scappare da allora, scappare da me stessa, da te, dal futuro che avrei potuto avere. Sono stata una codarda e non troverò mai un modo per farmi perdonare da te e gli altri per ciò che ho fatto, Natsu, lo so, ma non ho mai smesso di amarvi, te lo giuro-
Lui mi guarda per qualche secondo incerto poi mi stringe a sé e le sue labbra si posano sulle mie dolcemente, mentre le lacrime mi scorrono sul viso perché so che quel bacio è il suo modo per dirmi che capisce, che mi perdona nonostante tutti i miei errori lui mi perdonerà sempre.
-Lucy…Vuoi vedere tua figlia?- mi sussurra asciugandomi le lacrime con le dita prima di alzarsi e porgermi la mano per guidarmi alla gilda.
 
Ora che sono qui davanti al portone tutto mi sembra così difficile, come l’ultima volta non riesco a farmi avanti ed entrare. E’ come l’ultima volta, me lo sento.
Poi Natsu mi stringe la mano e improvvisamente capisco che non sono sola, non devo più esserlo. Prendo un respiro profondo prima di spingere la porta e fare un passo in avanti all’interno di quella che una volta era la mia casa. All’inizio tutto è silenzio, sembra che tutti stiano trattenendo il respiro. Poi un urla.
-MAMMA!- un turbine dorato corre fra i tavoli e si precipita verso di me. La mia bambina. Emma mi getta le braccia al collo quando la sollevo da terra stringendola al petto ridendo fra le lacrime di gioia.
-La mia piccola stella…-le sussurro nell’orecchio e lei piange con la testa seppellita nella mia spalla e Natsu che le accarezza la testa, è cresciuta così tanto. La Gilda esplode in grida di gioia e Cana inneggia a un brindisi. Rido fra i singhiozzi e lascio che uno ad uno i miei amici, la mia famiglia mi abbraccino. Infine, si fa avanti lui, Kage. Mi guarda in silenzio, la sua bocca si apre come a dire qualcosa ma subito si zittisce e si volta facendo per andarsene. Poso Emma a terra e mi allungo a prendergli la mano. Lui stupito si volta a guardarmi, gli occhi che corrono dai miei al suo braccio stretto nella mia presa.
-Mi dispiace Shadow, mi dispiace tanto- Gli dico e i suoi occhi si riempiono di lacrime, mai l’avevo visto piangere prima d’ora, così lo stringo a me in un abbraccio che anche se in modo diverso sa comunque di casa.
-Perdonami- mormora all’infinito nel mio orecchio.
-Ti perdono- gli sussurro e so che è così.
Quando mi volto verso Natsu lui sorride e dà una leggera spinta a Emma che si avvicina a me e solleva davanti a sé le manine, strette fra le dita le mie chiavi.
-Le ho tenute al sicuro mamma, hai visto? Proprio come avevo promesso- Esitante le prendo scorrendo le dita su quel metallo così familiare.
-Grazie tesoro- le dico baciandola sulla guancia prima di alzarmi in piedi e per la prima volta dopo tanto tempo usare il mio potere. La luce mi avvolge e al mio fianco, uno dopo l’altro ecco comparire i compagni di tante avventure. SI stringono intorno a me, piangono, ridono e gioiscono nel vedermi di nuovo a casa. Solo Aquarius in disparte attende. Quando la raggiungo lei a malapena solleva lo sguardo e sono certa che stia per colpirmi poi però alza il viso e vedo le lacrime che scorrono sulle sue guance prima che mi tiri a sé stringendomi.
-Stupida ragazzina- singhiozza prima di spingermi via e colpirmi con il palmo della mano sulla testa. Rido e lascio che lentamente tornino a casa, uno alla volta.
Il Master è l’ultimo a farsi avanti, per qualche secondo mi guarda, scruta nel profondo dei miei occhi ormai così diversi segue il sottile tragitto delle crepe nere sulla mia pelle.
-Bentornata a casa Lucy- dice infine sorridendo prendendomi le mani fra le sue. -Nessuno di noi potrà mai capire quello che hai passato tesoro ma questa volta speriamo davvero che tu sia qui per restare-
-A proposito di questo Master, io non posso. Non posso tornare a Fairy Tail, non ancora almeno-
-Ma Lucy…- mormora Natsu alle mie spalle, quando mi volto a guardarlo riesco a leggere chiaramente la preoccupazione nei suoi occhi, la paura che anche questa volta non tornerò.
-Va tutto bene Natsu è solo che quella tomba sulla collina mi ha fatto riflettere. Non sono più la Lucy di Fairy Tail ma non sono nemmeno più una mercenaria. Devo fare ammenda Natsu, per tutte le persone che ho ucciso, per tutti gli errori che ho fatto, il male che ho compiuto. Non posso tornare qui alla Gilda e fare finta che nulla sia successo. Ho bisogno di un po’ di tempo, di sapere che mi sono meritata di essere di nuovo una di voi-
-E quindi cosa hai intenzione di fare? Andartene un’altra volta?- replica lui e non posso fare a meno di notare il risentimento nella sua voce che mi ferisce più di mille parole.
-No-rispondo sorridendo -Semplicemente per un po’ di tempo lavorerò con alcuni vecchi amici: Crime Sorcière- con la coda dell’occhio scorgo Ezra irrigidirsi per un secondo e annuire con un sorriso comprensivo sul viso. Sapevo che lei avrebbe capito il motivo per cui ho bisogno di tempo prima di tornare a essere una maga di Fairy Tail. Natsu rigido mi osserva scettico con le braccia incrociate davanti al petto, mi avvicino e anche se all’inizio lui sembra ritrarsi al mio tocco gli accarezzo la guancia con la punta delle dita.
-Stai tranquillo, non me ne andrò via, prenderò solo degli incarichi insieme a loro, distruggerò quello che è rimasto di Celestial Demon e mi lascerò finalmente tutto alle spalle, il dolore, la solitudine, la rabbia. Finalmente potrò tornare e iniziare di nuovo- I suoi occhi incontrano i miei e dopo un momento di -esitazione sospira.
-Va bene ma a un’unica condizione- commenta infine con un ghigno.
-Che cosa?-
Confusa mi volto a guardarlo e l’intera Gilda mormora quando lentamente lo vediamo estrarre dalla tasca un piccolo anello di ossidiana nera.
-Natsu che diavolo stai facendo idiota?!- esclamo ma lui non si rialza anzi mi guarda e sorride prima di schiarirsi la voce
-Lucy, io e te ne abbiamo passate tante insieme, all’inizio ero confuso non sapevo ancora cosa fosse l’amore, cosa significasse davvero amare qualcuno non solo come un’amica ma come una compagna. Con te ed Emma ho scoperto cos’è la famiglia…Tu e Lei siete la mia famiglia quindi mi chiedevo se… insomma…ecco…-
-Falla finita e chiediglielo fiammifero!- gli urla Gray alle sue spalle mentre Juvia in lacrime gli rifila una gomitata nelle costole.
-Stai  zitto ghiacciolo!- risponde Natsu prendendo fuoco. Poi sospira e torna a guardarmi.
-Lucy quando tornerai vuoi diventare la mia compagna?- Emma mi guarda con gli occhi che brillano in attesa della mia risposta ma io non so cosa dire.
-Natsu io non sono più la stessa di una volta, non voglio che tu scelga di stare con me per sempre sulla base di un ricordo che non esiste più…- Lui si alza e mi afferra per le spalle, i suoi occhi si incatenano ai miei e il suo stupido sorriso mi scioglie il cuore e basterebbe quello a fugare ogni mio dubbio.
-Io voglio te Lucy, ogni parte di te. L’oscurità e la Luce. Quindi dimmi, sì o no?-
-Sì- esclamo ridendo fra le lacrime abbracciandolo mentre tutti applaudono e Happy svolazza in giro urlando a tutti che lui l’aveva capito fin dall’inizio.
-Grazie al cielo sarebbe stato imbarazzante se avessi detto di no davanti a tutta la Gilda!- esclama Natsu mettendomi l’anello al dito, poi solleva Emma e ci stringiamo in un abbraccio che finalmente mi dà la pace che mi mancava. Non so se tornerò mai a essere davvero parte della Gilda, probabilmente no, non finchè non mi sentirò degna di portare sulla mia pelle il marchio di Fairy Tail, per ora so solo che questa è la mia casa e lo sarà sempre. Il mio sguardo incontra quello di Natsu e lui sorride.
-Pronta per la prossima avventura?-
-Insieme?-  gli domando e lui sorride come ha fatto anni fa correndo fra le vie del porto.
-Insieme-
E questa volta so che è per sempre perché qui è casa mia, fra le sue braccia, con Emma stretta fra di noi.
Qui nella Gilda che nonostante i miei errori continua a perdonarmi.
Qui dove tornerò sempre perché qui, in questa casa, ho scoperto l’oscurità che vive nel mio cuore combattendo con la Luce. Ho riscoperto l’amicizia e ho ritrovato l’amore.
Qui a Fairy Tail, dopo tanto tempo, ho aperto le ali e ho spiccato il volo.
 



ANGOLO DELL'AUTRICE 
mi prendo questo piccolo spazio per salutare tutti quelli che hanno seguito questa storia, chi inviandomi recensioni,chi silenziosamente. Grazie a ognuno di voi, questa è stata la mia prima serie in assoluto e sono felice di poter scrivere la  parola fine perchè sinceramente non pensavo che l'avrei mai fatto. Questo capitolo non mi convince più di tanto, forse non lo farà mai perchè non c'è mai un modo semplice per dire addio. Spero che abbiate apprezzato questo viaggio che abbiamo fatto insieme e ancora una volta grazie. Per chi come me legge e pubblica dalla quarantena, tenete duro e prendetevi cura gli uni degli altri. Approffitate di questo tempo per leggere e scrivere (magari recensire questa serie non si sa mai). Non so se leggerete ancora qualcosa di mio su questa piattaforma ma nella speranza che questo accada...
Arrivederci
   
 
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