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Autore: Federica_97    23/03/2020    2 recensioni
Dal penultimo capitolo)
“Per i crimini commessi la corte vi dichiara colpevole”.
“Per aver approfittato della principessa nonostante lei fosse destinata ad un altro la corte la dichiara colpevole”.
“Colpevole di aver tradito i propri sovrani. Il qui presente Ryan sarà condannato alla pena...” Il padre di Strawberry la fissò. “Di morte”. Concluse.
Questa è la storia di una principessa ribelle e di un servo che si innamorano quasi per gioco. Entrambi consapevoli delle infinità di scelte sbagliate. Entrambi consapevoli dell'amore che provano uno per l'altra nato quasi per gioco.
Spero che la storia vi piaccia!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Mint Aizawa/Mina, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, sono sempre io, Federica. E' molto raro che io scriva ad inizio capitolo ma vorrei rubarvi due minuti della vostra vita per chiedervi una cosa: come state? In questi giorni davvero duri per l'intera nazione ho sentito il ''dovere'' di spendere due parole affinché un po' tutte noi ci sentissimo vicine. Come ben sappiamo il Coronavirus ha invaso in modo prepotente le vostre vite, facendoci abbandonare la nostra quotidianità. Sono vicina a tutti voi, amici, parenti, conoscenti, del nord e del sud. Indifferentemente da dove scriviate siamo un popolo e come tale dobbiamo stare vicino. Io vi scrivo dalla mia amata Sicilia, sono ''terrona'' come alcuni ci definiscono, ma credo che di questi periodi non dovrebbero esistere i ''polentoni'' o i ''terroni'' ma solo il POPOLO ITALIANO. Le innumerevoli vittime che questo virus sta continuando a portare nel nostro territorio è qualcosa di orribile e spero col tutto il cuore che soprattutto voi del nord, che siete la parte più colpita d'Italia vi facciate forza.

Rimaniamo uniti, tutti. Rimaniamo a casa per salvaguardare la nostra vita e quella dei nostri cari. E a voi che avete perso familiari e|o amici, un abbraccio forte da me e da tutti i Siciliani.

Vi ringrazio per aver letto e se avete bisogno di parlare o altro, io vi ascolto volentieri.

 

 

Capitolo 1

 

La giornata che si era presentata era piuttosto soleggiata. Non tirava vento, l'aria secca e poco umida rendeva tutto perfetto. La primavera entrata ormai da quasi due settimane aveva riempito il loro splendido giardino di rose rosse e fiori di tutti i tipi. Colorati e profumati, come piacevano al sovrano.

Il piccolo labirinto dove si era rifugiata la ragazza era verde e curato, opera della decina di giardinieri a loro servizio.

Si trovava molte volte a parlottare tra sé e qualche volta coi cavalli della stalla. La sua preferita era Stella, una cavalla di piccola età ancora non pronta per la monta dal manto così bianco da riflettere la luce del sole e accecare chiunque la fissasse.

Sentiva che la cercavano ma ignorava tutti bellamente.

“Cavoli principessa vi cerchiamo da tutta la mattinata. Si può sapere cosa fate qui?!”.

La ragazza dai capelli lunghi rossi fissò la sua dama di compagnia e sbuffò, col fare per niente da nobile.

“Primo evita di darmi del ''voi'' e secondo non voglio rientrare”.

“Ma devi! Oggi arriva il principe, ricordi?”.

“Sì, Mina. Per questo non rientro”.

Mina, una bella ragazza dai capelli corvini le era stata accanto da quanto erano piccole, erano cresciute insieme e mai nessun-secondo loro- sarebbe riuscite a separarle.

“Sei matta e sei anche tutta spettinata. Ma mi chiedo cosa ti pettini a fare se poi ti conci così!”. Senza lasciarle il tempo di ribadire continuò a parlare: “andiamo o tuo padre se la prende con me, e non voglio un'altra strigliata”.

Lei annuì, sconfitta. “Sì ma non voglio incontrare ''il principe'' ma non ha nulla da fare anziché venire qui?”

“Per l'amor del cielo, Strawberry sei l'erede al trono! Devi pur sposarti”. La tirò per un braccio trascinandola verso il castello. “Non vorrai regnare da sola, mi auguro”.

“Che c'è di male? Non devo per forza sposarmi per essere una brava regina”.

Mina la ignorò.

Strawberry era una bella ragazza quanto testona. Il padre, Re Ferdinando III, aveva fatto di tutto per educarla ad essere ubbidiente ma vane erano state le ore e ore di lezioni di portamento. Rimaneva sempre la stessa. Era carattere, diceva lei. Ma in realtà da quanto la madre era venuta a mancare, tre anni prima, lei non aveva fatto altro che ribellarsi al padre che a tutti costi voleva farla sposare. Nonostante avesse solo diciotto anni, per lui era già in ritardo.

La corsa di Mina fu arrestata dal rumore degli zoccoli di quattro cavalli che trainavano una carrozza reale.

“Oh no! E' già arrivato e tu sei indecente!” si portò le mani ai capelli.

La rossa la ignorò osservando la carrozza fermarsi. Uscì un uomo pancione come non ne aveva mai visti, vestito per l'occasione tutto in tiro con un enorme corona sulla testa.

La ragazza storse il naso, un po' perchè la sua dama continuava a tirarle i capelli nella speranza di sistemarli un po', e un po' perché l'aria antipatica che aveva l'uomo non aiutava affatto i suoi pregiudizi.

Lo seguirono un bel ragazzo vestito dai capelli corvini, dal suo abbigliamento era senza dubbio il principe di cui tutti parlavano da settimane.

“E' anche carino!” esclamò Mina.

Ma Strawberry si soffermò di più sul ragazzo che scese per ultimo.

Un tipetto dall'aria scorbutica dagli capelli biondi, forse scocciato più della principessa stessa a stare lì.

Tiro giù dal carro le valigie pesante dei reali e Strawberry capì che era il ''servo''.

Non le piaceva quella espressione, ma la sentiva usare spesso, soprattutto da chi si credeva superiore ad altre persone.

Non ebbe il tempo di capire come che si ritrovò al centro del grande salone, col fiocco del lungo abito ben fatto e i capelli pettinati. Mina accanto a lei col fiatone che le lanciava occhiatacce.

“Vi annuncio Re Erick di Russia e suo figlio: principe Mark” un suonò di trombe fece sbuffare la ragazza che si beccò l'occhiata omicida del padre.

“Benvenuti, per noi è un piacere avermi nel nostro castello” Ferdinando li accolse.

“Piacere nostro” rispose l'altro Re.

“Vi presento mia figlia, Strawberry” le fece segnò di avvicinarsi e lei obbedì facendo un piccolo inchinò.

“Incantato” Erick le baciò la mano prima di presentare il suo ragazzo.

“E' ancora più bella di come la immaginavo, principessa” il principe si inchinò a lei.

“Grazie mille, accetto il complimento”.

“Doni per voi. Ryan per favore” il ragazzo biondo che aveva visto prima si inchinò ai reali prima di consegnare dei piccoli bauli al suo principe.

Mark ne aprì uno mostrando una bellissima collana di perle alla ragazza.

La rossa la fissò, odiava le perle. “Mi volete comprare, principe Mark?”

Il moro sembrò colpito da quella domanda. “Non era mia intenzione, principessa” la richiuse.

“Bene, perché non mi faccio comprare”.

“Strawberry!” tuonò il padre.

Il biondo alle loro spalle trattenne una risata ma inevitabilmente si fece notare.

La rossa lo guardò divertita, probabilmente il suo principe non era abituato a ricevere un no come risposta.

“Con permesso” si inchinò e si allontanò velocemente da quelle persone.

Ferdinando fece per richiamarla ma venne bloccato da Erick.

“Suvvia non ve la prendete, avranno modo di conoscersi a cena”.

 

 

 

La strigliata l'aveva beccata lo stesso, prima da Mina e poi dal padre che la supplicò di non fargli fare figuracce a cena.

Ed essa arrivò troppo in fretta.

Solitamente Mina sedeva con loro ma non quella sera, cosa che irritò ancor di più la sua amica.

Erick raccontava che la sua regina era rimasta a casa perchè non si sentiva molto bene.

Raccontava anche di come Mark odiasse cacciare, ed era brava ad andare a cavallo e duellare. Era bravo con la spada, così diceva lui.

“E' anche un amante degli animali. Lui adora tutto ciò che riguarda la natur...” fu interrotto da un vassoio che cadeva a terra.

“Perdono” al biondo, che rispondeva al nome di Ryan, gli era sfuggito di mano e fortuna non ci fosse nulla sopra.

“Incapace” sbuffò il Re. “Raccogli e sparisci”.

Il ragazzo ubbidì.

“Padre, per favore” lo rimproverò Mark.

“Zitto” lo zittì il padre. “La madre era nostra cuoca, morì quando lui era ancora piccolo. Da quel giorno me ne prendo cura”. Spiegò brevemente. “Ma a volte è un tale impiastrò” sospirò.

“Noi non trattiamo così la servitù” disse Strawberry posando il suo cucchiaio. “Sono persone, come noi”.

“Non direi, noi siamo reali, principessa” rise Erick.

“Il nostro titolo non ci da comunque diritto di sminuire le altre persone. Hanno doti e capacità esattamente come noi”. Si tolse il tovagliolo dalle ginocchia. “Adesso se vogliate scusarmi, mi ritiro nelle mie stanze, sono stanca”. Guardò il padre per avere il consenso che arrivò.

Mark la osservò andarsene mentre sorrideva tra sé, le piaceva e anche tanto.

La rossa invece ribolliva di rabbia, tanto da non guardare nemmeno dove o contro chi andasse.

“Grassone presuntuoso” continuava a borbottare. Non ebbe il tempo di fermarsi che girando l'angolo per raggiungere le sue stanze finì dritta addosso a qualcuno.

Per fortuna la persona ebbe il riflesso di afferrarla in tempo prima che sbattesse le chiappe a terra.

“Oddio perdonami io non...!” alzò lo sguardo e incrociò gli occhi azzurri di Ryan.

“Perdonate me principessa” la rimise dritta. “Vi ho versato l'acqua sul vestito, sono mortificato” si scusò cercando di rimediare al danno asciugandole la gonna con le mani.

“Fermo, tranquillo” rise. “Non è niente, davvero” gli prese le mani nel tentativo di bloccare i suoi movimenti agitati. “Sto bene, ti aiuto” si chinò a raccogliere la brocca che avevano rovesciato a terra.

“Oh no, ve ne prego. Faccio io”. Si chinò anche lui.

“Non essere ridicolo, non voglio che i tuoi ''padroni-” storse in naso a quel nomignolo “-ti rimproverino per qualcosa che non hai fatto”.

Lo aiutò e poi discretamente chiamò una cameriera che asciugò l'acqua a terra.

“Non lo dirò a nessuno” gli fece l'occhiolino.

“Vi ringrazio” il biondo sorrise leggermente.

Mina si avvicinò a loro “Strawberry il bagno è pronto”. Osservò il ragazzo e aggrottò le sopracciglia.

“Con permesso” fece un inchinò e si allontanò delle due ragazze.

La rosse rimase a fissare il punto dove era sparito.

“Quindi è carino??” chiese lei, curiosa di sapere come fosse andata la cena.

“Lo è” mormorò lei fissando sempre il corridoio. “E' molto carino”.

 

 

 

Buon salve a tutti!

Ho tre milioni di storie da finire, me ne rendo conto ma non potevo non RISCRIVERE questa! Ho già riscritto il mio ''thriller'' e cioè ''gli imprevisti del cuore'' a cui mi manca un solo capitolo per portarla al termine.

Detto questo, questa storia io l'ho amata alla follia e l'avevo pure completata (nel modo più folle che si possa pensare, oserei aggiungere). Poi siccome sono stupida ho eliminato. Ma con un po' di fortuna la riscrivo!

Comunque adesso vi lascio e spero davvero che vi sia piaciuto il primo capitolo. Un bacio grande!

P.S. Nomi e luoghi inventati (la Russia non è inventata, lo so ma facciamo finta che per una volta non siano tutti Giapponesi ahah).

  
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