Note dell’Autrice
Questa brevissima flashfic non fa giustizia a quanto io adori il personaggio di Moriarty, ma è un primo approccio a lui e al fandom in generale. Spero di scrivere presto altre storie in questo campo; nel mentre, godetevi questo piccolo missing moment!
Alla prossima,
Federica ♛
Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia non appartengono a me, bensì ad Arthur Conan Doyle, a Steven Moffat e a Mark Gatiss. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
LOCK & KEY
In a world of locked rooms,
the man with the key is king;
and, honey, you should see me in a crown
Il penitenziario di massima sicurezza in cui era stato trattenuto era sudicio, malmesso e offriva pochi svaghi.
Forse avrebbe dovuto commettere un crimine in un’altra città, ma il desiderio di indossare i gioielli della corona era stato troppo intenso, troppo tentatore, e James Moriarty era un apprezzatore delle scene in grande stile prima di ogni altra cosa.
Dopo il processo – o la penosa cosa che sarebbe dovuto esserlo ma che aveva avuto successo solo nel divertirlo ancora di più – aveva tuttavia richiesto lui stesso la cella più piccola che avessero a disposizione, e non c’erano volute nemmeno troppe minacce affinché il suo desiderio fosse esaudito.
Più stretta la gabbia e più bella è la libertà, pensò tra sé. E nessuno avrebbe più messo in discussione le sue abilità di genio del crimine; sarebbe stato conosciuto, rispettato, temuto.
Ma sbuffò ugualmente, sbirciando tra le sbarre che aveva alla finestra; gli mancava comunque la partecipazione di Sherlock. Sperò che questo nuovo gioco lo intrattenesse a dovere.
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