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Autore: Tsu_Chan    06/08/2009    1 recensioni
In una città che sembra uscita da un libro horror, dove i vampiri vivino gomito a gomito con gli umani del tutto ignari, la gente sparisce viene ritrovata morta dissanguata per le strade senza un motivo apparente, almeno fino a quando una nuova ragazza in città decide di mettere a posto le cose: impone le sue regole 'Niente rapporti vampiri-uomini' la più importante se si contravviene? Impalettamento rapido del vampiro e un bel incantesimo per far dimenticare tutto all'umano. Miya ha 16 da quattro vive con una vampira cieca e detiene le redini dell'aministrazione della pace della città, ma ha una vita sociale molto poco invidiata, insomma non la vita perfett per un adolescente... ma qualcosa cambierà. Satoru, 17 anni, appena arrivato in città per mettersi alla prova sembra uscito da un lontano ricordo della ragazza. E tutto diventerà diverso per Miya. Perchè anche la legge ha un cuore...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Si a volte mi chiedo che ho fatto di male nella mia vita per meritarmi tutto questo.
Ho sedici anni, sono italiana ma vivo oramai da un po’ in America, frequento regolarmente la scuola, ho dei buoni voti, anzi sono la migliore della classe, dicono che sono carina, una bellezza grezza che attrae.
E fin qui pare tutto normale no?
Le cose si mettono male quando incominci a pensare che non sono mai stata con un ragazzo, ho avuto un incidente a 12 anni e non mi ricordo nulla della mia vita in Italia, vivo in un posto che sembra il centro perfetto del inferno e beh sono sopra un tetto con una balestra in mano e sto prendendo la mira per impalettare l’ennesimo vampiro che sta abbordando una povera ragazza innocente.
Ecco per questo mi chiedo che ho fatto di male, sono la prima a sperare di avere prima o poi un grande appuntamento con un magnifico ragazzo e cosa faccio? Io li rovino gli appuntamenti di questo genere!
E si perché qui da queste parti tra i ragazzi io sono la legge, o almeno tra i vampiri lo sono: primo articolo della mia legge ‘Se tocchi un umano muori.’ secondo articolo ‘Se dici a un umano che esistono i vampiri, muori ancora più velocemente.’ terza regola ‘Non mi sottovalutare. Mai.’ quarta regola ‘Se becco un vampiro anche di un’altra città che si ciba sui miei territori, muore.’ quinta regola ‘Non faccio favori.’.
Non mi sembra complicato in fondo eppure come minimo mi tocca impalettare 10 vampiri a settimana, e naturalmente incantare altrettanti ragazzi e ragazze umani per fargli dimenticare tutto: non pensate che solo le ragazze cadano nella rete dei vampiri, i ragazzi ci cascano con il doppio della frequenza attirati dal fisico mozzafiato di tutte quelle vampire.
Ma naturalmente la gente si accorge che in città spariscono centinaia di ragazzi l’anno e non ho mai visto una famiglia di umani o di vampiri restare in città per più di due anni: certo alcuni vampiri vengono qui per mettersi alla prova, per vedere se possono trattenersi ma anche loro restano si e no un paio di anni. In pratica io sono l’unica ragazza umana che vive qui da 4 anni consecutivi: il trucco forse perché la donna che mi ha adottata è una dei primi vampiri arrivati in città, ma non è una vampira normale è una di quelle dette ‘cieche’, in pratica non ha i sensi sviluppati degli altri della sua specie, anzi sono ancora più deboli di quelli umani.
Forse però ora mi conviene concentrarmi sul mio lavoro non trovate o quella ragazza laggiù diventerà un punta spilli: prendo la mira e con un sibilo il dardo di palissandro si conficca in un piede del vampiro inchiodandolo a terra. La ragazza urla: è Milly, sta nella classe di fianco alla mia, dice che io sono una pazza visionaria. Ho la tentazione di non salvarla sapete. Ma è il mio lavoro.
Salto giù dal tetto e con un paio di passi sono alle spalle del vampiro.
‘Davy, ma non hai imparato nulla dall’ultima volta: cosa ti avevo detto, lascia in pace quella ragazza.’
‘Sai Miya, la fame a volte è più forte della legge.’
‘Ti ho lasciato vivo una volta, ti ricordi? Non posso farlo di nuovo lo sai?’
‘Lo immaginavo …’
Intanto Molly ci guarda agitata ha le lacrime agli occhi e sta scrutando la mia divisa da lavoro: niente di speciale una tuta nera con parecchie tasche e fibbie alle quali ho appese i tipi più svariati di armi anti vampiro. Allungo il braccio verso di lei rivolgendogli il palmo della mano verso il volto: al mio polso il braccialetto con i campanellini tintinna e si illumina.
‘Odio dover fare queste cose: non ti rimarrà ricordo di questa sera, ora vai a casa, tu non hai mai conosciuto David e non mi hai visto qui stasera.’
La ragazza come se fosse un automa si riga sui tacchi e corre via: alla fine l’ho salvata, ma ora pensiamo al bel vampiretto che ne dite?
‘Allora amico mio … come preferisci morire acqua santa o legno?’
‘Preferirei mordere quel tuo bel collo liscio tesoro scommetto che hai …’
Non fa in tempo a finire la frase gli ho conficcato un pugnale d’argento imbevuto nell’acqua santa in mezzo al petto e lui si è ridotto in polvere.
‘… scommetto che hai un buon sapore. Lo dite tutti, ma non avete fantasia!’
Rinfodero il pugnale, giro l’angolo e riprendo la mia moto per ripartire il giro di ronda.
Dunque questa sono io Miya Silverblade, si mia madre ha scelto per me un cognome stupido, ma rende l’idea: sono la legge in una città diabolica, metà dello stato mi deve la vita e a già ho il record di uccisioni di vampiri del paese. Ma quanto sono brava …

   
 
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