23/03/2020
0 recensioniSi sdraia a terra per sentire sotto di lui qualcosa di solido. Fa sempre così, da quando era un bambino.
A Celegorm piace correre, ma non quando è il mondo a farlo; e allora deve trovare un modo per fermarlo. E chi se ne importa se il pavimento è coperto di sangue, almeno è qualcosa. O no?
Sente i rumori di una battaglia, poco distante, ma non è intenzionato a prendervi parte. Non questa volta.
Ride, pensando a chi appartiene quel liquido che gli sta insozzando i capelli; ha avuto vendetta, finalmente. Si sente come se avesse appena terminato una lunga caccia, una di quelle che durano settimane, quando riesce ad avvicinarsi tanto alla preda da sfiorarla, da sentire i muscoli guizzare sotto la pelle per un’ultima volta.
-Guardate tutti, guardate che fine fanno coloro che osano spingersi contro i figli di Fëanor! – vorrebbe gridare, ma si accorge di non riuscire più ad alzare la testa.
Il dolore non c’è, non lo ha mai veramente sentito, eppure la spada che lo ha trafitto al costato era reale. Reale come la sensazione che questa volta sia lui la preda.
Sente la voce di Curufin che lo chiama; lo aveva lasciato indietro, credendo che sarebbe riuscito a tenere testa alle guardie del re da solo, ma a quanto pare si è sopravvalutato.
Tossisce sangue e la sua testa si fa leggera.
Huan saltella da una parte all’altra del suo campo visivo. Cerca di metterlo a fuoco, ma ogni volta svanisce in un turbine di puntini neri. E si sposta, si sposta…
Huan… non scappare.
Lo ha già fatto una volta, e lui non vuole che accada di nuovo.
Lo aveva chiamato traditore, ma è stato Maedhros a fargli vedere la verità al ritorno dal Nagorthond: “colpa”.
...davvero quella fanciulla dai capelli incantati e dal cuore generoso si chiamava Colpa?
-Ѐ qui, lo ho trovato!
Lo aveva chiamato traditore, ma è stato Maedhros a fargli vedere la verità al ritorno dal Nagorthond: “colpa”.
...davvero quella fanciulla dai capelli incantati e dal cuore generoso si chiamava Colpa?
Maedhros lo guarda male di nuovo.
Non distrarli, gli dice.
Lui ride e risponde che non è colpa sua, ma in realtà lo è eccome.
-Celegorm, apri gli occhi.
Non distrarli, gli dice.
Lui ride e risponde che non è colpa sua, ma in realtà lo è eccome.
Scusa.
-Chiamate un guaritore!
Anche le pietre sono esseri viventi.
Non è vero.
Perché?
Non respirano.
E gli alberi?
Loro sì, certo che respirano.
Ma non lo vedi!
Lo percepisci.
Allora… io percepisco le pietre!
Non è vero.
Perché?
Non respirano.
E gli alberi?
Loro sì, certo che respirano.
Ma non lo vedi!
Lo percepisci.
Allora… io percepisco le pietre!
Curufin…
-Sono qui, Celegorm, sono qui. Guardami, dannazione!
Puoi cantare per me?
Maglor ha i capelli rossi, li lega sempre prima di suonare…
Sta prendendo in giro gli Ambarussa. Sono sempre così seri, loro! Li dovrebbero chiamare gli scuri.
Mamma sta piangendo ma papà non riesce a consolarla...
Oromë, che ci fai qui?
-Ti prego…
Maglor ha i capelli rossi, li lega sempre prima di suonare…
Sta prendendo in giro gli Ambarussa. Sono sempre così seri, loro! Li dovrebbero chiamare gli scuri.
Mamma sta piangendo ma papà non riesce a consolarla...
Oromë, che ci fai qui?
…non piangere…
-CELEGORM!!!ANGOLINO DELL’AUTRICE
Buongiorno a tutti, mi auguro che stiate bene!!!
Non ho una spiegazione per tutto ciò, se non che questa “storia” attende da mesi di essere pubblicata e solo ora ne ho trovato tempo e coraggio.
Innanzitutto voglio dirvi che gli “errori” e il testo confusionario sono voluti. Ho cercato di non renderlo troppo pesante, provando comunque a trasmettere la confusione degli ultimi istanti di Celegorm.
A destra ci sono i suoi pensieri, in centro ciò che dice Celegorm e a sinistra le parole di Curufin. Spero che non sia venuto fuori un casino…
Ricordatevi che sono sempre pronta a ricevere recensioni e/o critiche costruttive!
Buona serata, rimanete a casa e cercate di non deprimervi troppo con ciò che scrivo.