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Autore: Justice Gundam    23/03/2020    3 recensioni
Versione rivista e corretta della mia precedente fanfiction. Nella dimensione dove hanno origine tutti i sogni dell'umanità, un essere malvagio sta accumulando un potere immenso, allo scopo di oltrepassare la barriera che divide il sogno e la realtà, e invadere il nostro mondo. Solo Sonic e i suoi compagni potranno fermarlo, con l'aiuto di qualche nuovo compagno...
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Thorndyke, Knuckles the Echidna, Miles Tails Prower, Sonic the Hedgehog
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sonic X: Gate of Your Dreams Director's Cut

Una fanficton crossover (Sonic X / NiGHTS Into Dreams) scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 7 - Sogni che diventano incubi

 

"E così, quando ho colto l'occasione giusta, sono scattato... e ho segnato un bel canestro! Tre punti secchi!" 

"Hehehee.. niente male, Danny! Ma sono convinta che avrei saputo farlo anch'io! La loro difesa era completamente sguarnita!"

"E' stata davvero una bella partita, Danny! Sono rimasta senza parole, lo ammetto!" esclamò la bionda Helen. 

Per quella sera, dopo la cena al ristorante dell'albergo, Chris e il suo gruppetto di amici si erano riuniti nella camera che il ragazzino condivideva con Danny. Con loro, in quel momento, c'erano la rossa Francine... e ovviamente Helen, e tutti loro davano l'impressione di stare godendsi quella serata come poche altre in vita loro. Tra l'eccitazione di essere in gita, la novità di questa esperienza, e il fatto di avere tutta una serata a loro disposizione, potevano tutti dire di stare vivendo un momento indimenticabile.

"Non sapevo che ti piacesse la pallacanestro, Helen..." commentò Danny, sinceramente sorpreso da quell'affermazione della biondina. Del resto, pensò tra sè, forse avrebbe dovuto aspettarselo. C'erano diverse cose di Helen che non si aspettava... 

Helen sorrise radiosa e si spostò leggermente sulla sua sedia a rotelle, quasi volesse imitare un giocatore di pallacanestro che corre sul campo. "Sì, lo so, non sono molte le ragazze a cui piace... ma io l'ho sempre trovato eccitante!" rispose allegramente. "Voi dite che ci sarà la possibilità di vedere qualche partita, durante la festa dell'anniversario?"

"Beh... durante il centenario c'è stata un'importante partita tra le squadre delle scuole più importanti di Twin Seeds!" rispose Chris, contento di riuscire a ricordare quel particolare. Aveva dieci anni allora, e ricordava di aver visto i festeggiamenti per il centenario di Twin Seeds in televisione... e tra questi, c'era stata una partita di pallacanestro particolarmente eccitante e combattuta, vinta all'ultimo momento dalla squadra che era stata data per sfavorita. "Diamoci un'occhiata attorno, durante la festa! Chissà che non vediamo qualcosa di interessante!"

"Fantastico! Sono sicura che ci divertiremo!" esclamò entusiasta Francine. Poi, riportandosi alla realtà e ricordandosi che avevano pur sempre un orario entro il quale avrebbero dovuto rientrare in stanza, decise che era il momento di fermarsi lì, per quella sera. "Oh, cavolo... però guardate un po' che ore sono! E' meglio che io ed Helen torniamo in camera. Non vorrei che il prof ci beccasse fuori dalle nostre stanze proprio mentre scatta il coprifuoco..."

"Capisco... peccato, è stata davvero una bella serata." commentò Chris. Lui stesso era sorpreso da quanto si fosse goduto quei momenti assieme a Danny, Francine ed Helen... aveva passato così tanto tempo e così tanti momenti incredibili con Sonic e la sua banda, che aveva praticamente dimenticato come ci si sentiva in mezzo ai suoi compagni. Una parte di lui era contenta... mentre l'altra era preoccupata. Aveva una vaga paura che questo avrebbe voluto dire... che lui e Sonic si sarebbero allontanati. Perchè doveva essere così, poi? Era sicuro che l'amicizia tra lui e Sonic fosse salda, e qualcosa di unico e speciale... era convinto che non si sarebbe mai sentito a suo agio come quando era con quell'intraprendente riccio blu che una notte, soltanto qualche mese fa, era piombato di colpo nella piscina di casa sua.

Già... un riccio blu proveniente da un altro mondo, dove lui e i suoi compagni combattevano contro le ambizioni del perfido Dr. Eggman... 

E cosa sarebbe successo quando Sonic, Tails, Knuckles e tutti gli altri fossero dovuti tornare a casa? Perchè non era una questione di se, era una questione di quando... Era una cosa a cui Christopher non aveva pensato, o forse non aveva voluto pensare, ma la realtà era che presto o tardi sarebbe arrivato il momento. E allora cosa avrebbe fatto, e come si sarebbe sentito?

"Chris? Tutto okay, amico?" chiese Danny, agitando una mano davanti al viso del suo amico come se volesse svegliarlo da un torpore. Chris sbattè gli occhi e si concentrò immediatamente sul gruppo dei suoi amici, vedendo di nuovo Francine ed Helen vicino alla porta d'uscita, con la rossa che  spingeva la carrozzella della sua amica. "Le ragazze stanno per tornare in camera, quindi.. ho pensato che ti avrebbe fatto piacere salutarle."

"Giusto, scusate..." rispose Chris con un sorriso imbarazzato. "Ehm... allora, ragazze, ci vediamo domani? Il professor Stewart ci aveva detto di trovarci tutti nella hall dopo colazione... alle nove, giusto?"

"Tranquillo, Chris, ce lo ricordiamo! Non mancheremo!" rispose la biondina. Fece un occhiolino e un cenno di saluto, prima che lei e Francine uscissero dalla stanza di Chris e Danny, e tornassero verso la loro... e il ragazzo castano sospirò e si voltò verso Danny. 

"Beh... credo che sia meglio se ci prepariamo ad andare a letto anche noi. Domani ci aspetta una giornata piuttosto impegnativa." rispose il ragazzino di colore. "A proposito, Chris... Sonic e gli altri non si sono più fatti vedere, o sì?"

"Ecco... in realtà ho visto Sonic un po' prima di cena. Mi ha detto che lui e il resto del gruppo andavano a fare un giro per conto loro a Twin Seeds." rispose Chris. "Mi chiedo cosa volessero andare a vedere, in realtà... temo che abbiano paura che stia per accadere qualcos'altro di terribile."

Danny diede una pacchetta amichevole sulla spalla del suo amico, allo scopo di non farlo disperdere in pensieri deprimenti. "Lo so, ci sono stati dei grossi problemi ultimamente, tra quello che è successo con Chaos a Station Square, e con la stazione ARK... ma adesso è tutto passato, vero?" chiese. Chris ebbe l'impressione che Danny volesse rassicurare sè stesso quanto lui, e decise che era meglio cercare di essere ottimisti, o almeno di sembrarlo.

"Sì, è vero... la Terra ha rischiato grosso per ben due volte di fila, e adesso... non ci sarà una terza volta!" rispose con un sorriso che cercava di essere più confortante possibile. 

Tra sè, tuttavia, sperava che Sonic e i suoi compagni si stessero davvero preoccupando per niente. Anche se il ricordo di quella strana creatura, Nights, e del sogno in cui aveva parlato con lui non gli permettevano di essere troppo ottimista...

    

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Sonic eseguì una spettacolare frenata, puntando i talloni a terra e strisciando rumorosamente in una traiettoria curvata che sollevò una piccola nube di polvere. Con fare vanitoso, il porcospino blu si tolse la polvere di dosso e si strofinò un indice sotto il naso, rivolgendosi poi ai suoi amici che arrivavano dietro di lui. "Visto? Che ve ne pare, ragazzi? Ancora una volta sono io il primo! Devi farne ancora di corse, mio caro Knuckles, se vorrai mettermi in difficoltà nella corsa!" commentò, rivolto allo scorbutico echidna rosso che stava arrivando con il fiato corto.

"Uff... uff... già, facile dirlo, per te!" brontolò mentre si metteva a posto le spine. "Nessuno di noi è veloce come te! Sono sicuro che se io sfidassi te ad una caccia al tesoro, vincerei senza problemi!"

"Heheheee... tutte scuse per non tentare, vecchio mio! Se tu ti allenassi a correre ogni giorno come faccio io... credo che riusciresti a darmi un po' di filo da torcere. Soltanto un po', si intende!" scherzò Sonic con una strizzata d'occhio. Sentì un sospiro vagamente esasperato provenire da sopra di lui, e vide Tails che si calava lentamente a terra, usando le sue due code come il rotore di un elicottero. 

"Eddai, Sonic, non prendere in giro Knuckles! Anche se ammetto che qualche volta potrebbe essere un po' più amichevole!" scherzò il volpino a due code. Rouge atterrò poco più in là con un elegante movimento delle ali, che poi ripiegò sulla schiena... e per ultime, ecco arrivare Amy Rose e Cream, che sapendo di non poter competere in velocità con Sonic, si erano prese il loro tempo. "Allora, credo che con questo dovremmo essere a posto. Abbiamo visto che per ora in città non ci sono intrusi."

"Secondo me è meglio stare attenti, in ogni caso..." azzardò la graziosa coniglietta. "Il signor Nights ci ha pur detto che questo signor Wizeman è molto pericoloso e infido... non sappiamo come farà per raggiungere il nostro mondo."

Cheese, il suo inseparabile Chao, emise un paio di cinguettii, in accordo con la sua amica. "Chao! Chao!"

Ovviaente, ci voleva ben altro per far preoccupare Sonic. "Sì, lo sappiamo tutti. Non ti preoccupare, Cream, saremo pronti per tutto ciò che quel furfante ci manderà contro!" rispose con sicurezza. "Tranquilli, ragazzi, se siamo riusciti a sistemare il buon vecchio Eggman, questo Signore degli Incubi non potrà essere tanto peggio, vero?"

"Sono convinta che se dovesse arrivare fin qui, Sonic lo rispedirà da dove è venuto!" affermò Amy con orgoglio, il suo fidato martello appoggiato su una spalla. Per quanto Sonic non facesse mistero di quanto fosse fiero delle sue abilità, a volte trovava un po' imbarazzante l'adulazione della graziosa porcospina rosa. 

Knuckles alzò gli occhi al cielo. "Vorrei che a volte prendeste le cose un po' più sul serio, ragazzi... ma lasciamo perdere. Per adesso, credo che sia meglio prendersi un po' di riposo. Giusto nel caso quel Wizeman dovesse mettere in moto il suo piano domani..." affermò.

Questa volta, neanche Sonic ebbe nulla da dire in proposito. "Sì, è vero... su questo siamo perfettamente d'accordo." rispose tranquillo ma convinto il velocissimo porcospino blu. “Ma non vi preoccupate. Abbiamo visto di peggio che qualche megalomane che crede di poter venire qui dalla dimensione dei sogni per conquistare il mondo, giusto? Okay... vado a vedere se Chris è già nel mondo dei sogni! Ci si vede domattina, ragazzi!”

“A domani, Sonic...” rispose Tails, ancora non troppo convinto, mentre il suo migliore amico schizzava via a razzo. 

“Credo che gli servirà più tardi questo entusiasmo. Quel Reala che ho incontrato era uno scagnozzo di Wizeman, e se lui è un'indicazione precisa... allora non sarà un'impresa facile dare loro una lezione.” rispose Rouge.

Knuckles, tuttavia, non era ancora del tutto sicuro delle intenzioni della ragazza-pipistrello. “Va bene, sappiamo già quello che faremo, tutti quanti... tranne te.” affermò. “Quali sono le tue intenzioni, in tutto questo? Spero per te che non vorrai approfittare della confusione per fare qualcosa di losco...”

“Knuckles!” lo rimbeccò Amy.

Rouge sembrava divertita piuttosto che offesa dall'insinuazione del fin troppo diretto echidna rosso. “Chissà... ammetto che l'idea sarebbe anche divertente... D'altro canto, non mi dispiacerebbe incontrare di nuovo quel pagliaccio gotico e fargli capire con chi ha a che fare. Decisioni, decisioni...” rispose. Dal tono della sua voce, Knuckkles e gli altri riuscivano a comprendere che in realtà Rouge aveva già deciso cosa fare, e si divertiva a tenerli sulle spine...  

"Ugh... come al solito, con Rouge non si sa mai cosa aspettarsi." commentò Amy.

 

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Sonic appoggiò l'orecchio alla porta della stanza di Christopher e Danny. Come immaginava, quei due non erano ancora addormentati. Del resto, c'era da aspettarselo da due ragazzi di 11-12 anni che avevano la possibilità di godersela un po'. Meglio, così avrebbe avuto la possibilità di augurare loro la buona notte come si doveva.

Dopo che ebbe bussato alla porta, attese giusto un paio di secondi prima che Chris venisse ad aprirgli, e fece un gesto di saluto con una mano. "Ehilà, Chris! Eccoci di ritorno, ci siamo fatti un bel giretto per Twin Seeds!" esclamò. "Tutto bene, qui da te?"

"Ah! Ciao, Sonic! Sì, entra pure... Helen e Francine sono tornate nella loro stanza, ma adesso abbiamo ancora un po' si tempo..." rispose il ragazzino, contento di poter passare un po' più di tempo con il suo migliore amico. "Allora... ehm... come ti è sembrata Twin Seeds? A noi è piaciuta, ma... insomma, l'abbiamo vista solo di sfuggita."

"Ciao, Sonic!" lo salutò Danny. Il porcospino blu ricambiò il saluto e si mise comodo su un sofà.

"Aaaah, certo che qui si sta una meraviglia!" esclamò Sonic. "Non saranno comode come le poltrone della casa di Chris, ma non importa, mi posso adattare!" 

"Certo che hai una definizione tutta tua di adattarti, Sonic..." rispose Chris con una risata imbarazzata e un grosso gocciolone di sudore dietro la nuca! 

"Per rispondere alla tua domanda, è una città graziosa! Se l'avessi saputo prima, mi sarei fatto qualche corsetta fin qui!" commentò il porcospino blu. "Siamo andati a dare un'occhiatina alle strade principali, e mi sembra che stiano facendo davvero le cose in grande per questo anniversario! Ci sarà da divertirsi, ragazzi!"

"Se lo dici tu, Sonic..." rispose Chris, sperando che non accadesse niente di brutto il giorno dopo.

Sonic non era tipo che riusciva a restare fermo a lungo... e infatti, con uno scatto fulmineo, si alzò dal divano e si mise a posto di aculei. "Bene... abbiamo ancora un po' di tempo prima di andare a nanna! Che ne dite se ci raccontiamo un po' di storie?" propose. "E' una tradizione, quando si va in gita scolatica, lo sapete?"

"Ah! Raccontare storie..." rispose Danny colto di sorpresa. Si riscosse quasi subito, e si schiarì la voce. "Beh... se è per questo, sarò lieto! Allora, sedetevi qui, che cominciamo!"

Quella notte, Chris lo aveva già capito, non si sarebbe dormito granchè...

 

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Ma alla fine, nonostante tutto, anche Sonic, Chris e Danny dovettero arrendersi al sonno. I due bambini si erano infilati nei loro letti, e adesso dormivano della grossa, mentre Sonic si era "adattato" - sì, aveva di nuovo utilizzato questo termine - a dormire sul divano, avvolto in una coperta giusto per non sentire freddo.  

Una grande città come Twin Seeds non era mai del tutto addormentata. Le luci al neon, le insegne, i fari delle macchine... c'era sempre una certa frenesia di fondo. Ma la maggior parte degli abitanti, in quel momento, era addormentata già da un po'... e la notte era il momento dei sogni. Innumerevoli persone stavano inconsciamente facendo il loro viaggio soprannaturale verso quel mondo parallelo... e questo era il momento che qualcuno attendeva, per portare a termine la fase successiva del suo piano... 

Nessuno in quel momento avrebbe potuto vedere quello che stava per accadere. Tutto ciò che qualche spettatore avrebbe potuto vedere sarebbe stato qualche scintillio in aria... e dopo quello, una strana coltre, quasi impercettibile, di foschia argentata e dei giochi di luce iridati... Pochi istanti dopo, delle bizzarre e colorate creature apparvero dal nulla con un sibilo innaturale - grandi api variopinte, pecore dorate dall'espressione melensa, gusci di lumaca bianchi e rossi con due chele da granchio che fuoriuscivano da essi... queste e altre creature ancora più bizzarre stavano uscendo da quello strano "buco" nel mezzo del nulla, disperdendosi come tanti folletti sopra i cieli di Twin Seeds. I Nightmaren di Wizeman stavano già prendendo posizione. I preparativi per l'attacco al mondo della veglia erano stati ultimati, e ora l'attacco era in pieno svolgimento, senza che nessuno se ne rendesse veramente conto...

Nessun essere umano, per la precisione.

"Oh oooh, ma guarda che carini. Non so che tipo sia questo Wizeman, ma ha dei buoni gusti in fatto di scagnozzi." commentò Rouge. La ladra-acrobata era in piedi sul tetto di un grattacielo, vestita di una tuta nera completa in perfetto stile ninja, lasciando intravedere soltanto i suoi astuti occhi verdi, e stava osservando con attenzione l'invasione che stava iniziando. Lo spettacolo era unico nel suo genere, a modo suo... ma era il momento di darsi da fare, e fermare questo disastro, prima che fosse troppo tardi. "Bene... mi spiace di dovervi dare un benvenuto un po'... brusco, per così dire. Ma non vi posso certo permettere di fare quello che volete voi, piccolini."

Con un battito d'ali, Rouge prese il volo e si lanciò all'assalto contro le strane creature, prendendo di mira il gruppo più vicino. I piccoli Nightmaren non si erano aspettati che qualcuno fosse già lì per opporre resistenza, e vennero colti di sorpresa quando la ragazza-pipistrello si scagliò verso di loro girando sè stessa come una trivella, i piedi in avanti per sferrare un colpo micidiale! Due dei mostriciattoli simili ad api emisero un ronzio di sorpresa prima di essere scaraventati via dal colpo di Rouge, che poi svolazzò di lato per scansare un attacco da parte di una strana creatura simile ad un gigantesco cavalluccio marino verde che volava con le sue pinne. Due dei mostriciattoli simili a pecore rivolsero a lei la loro attenzione, e altre creature stavano cominciando a radunarsi attorno a lei.

"E con questo, direi che ho la vostra attenzione. Vediamo se mi prendete." li sfidò Rouge. Il cavalluccio marino verde puntò la sua bocca ad imbuto verso di lei e scagliò una sfera luminosa che risplendeva di vari colori... e quale sarebbe stato il suo effetto, Rouge non aveva voglia di scoprirlo sulla sua pelle. Con un colpo d'ali, si sollevò di quota e lasciò che il proiettile luminoso le passasse sotto, mancandola di alcuni metri. Immediatamente, alcuni dei mostriciattoli simili a pecore si gettarono verso di lei, ma Rouge si difese rapidamente - estese una gamba in fuori e fece una spettacolare piroetta, come una ballerina! Un calcio rotante travolse i mostriciattoli e li fece sparpagliare qua e là, e mentre questi cercavano di ripartire alla carica, Rouge eseguì una cabrata e si allontanò rapidamente dai misteriosi invasori. "Tsk tsk tsk... ne dovete fare ancora di strada, prima di prendere la regina dei ladri!"

Con espressone sicura di sè, la ragazza-pipistrello scansò una serie di colpi che i piccoli Nightmaren indirizzavano verso di lei, e metteva fuori combattimento le creaturine più vicine con i suoi poderosi calci. Un altro di quegli strani cavallucci marini verdi soffiò una nube di polverina luccicante contro di lei... ma Rouge, senza scomporsi, agitò le sue ali e creò una folata di vento che soffiò la polvere nuovamente in faccia al mittente. Mentre il Nightmaren si allontanava tossendo e starnutendo, Rouge si alzò ancora di quota...

E all'improvviso, la sua espressione sicura scomparve. Con suo enorme disappunto, Rouge vide che quello non era l'unico punto dal quale i Nightmaren stavano uscendo. Altri di quegli assurdi buchi invisibili si erano aperti in altri punti, a centinaia di metri sopra Twin Seeds... e la torre che dominava la città era avvolta da una strana ed innaturale luminescenza verde smeraldo, che proiettava una luce innaturale tutt'attorno! Un istante dopo, la luce si intensificò di colpo e illuminò quasi a giorno lo skyline di Twin Seeds... e Rouge sentì uno strano e fastidioso formicolio percorrerla dalla testa ai piedi. La ragazza-pipistrello strinse i denti e fu costretta a scendere sul tetto di un palazzo vicino. Sentiva che le ali si facevano pesanti, e che non riusciva a mantenere l'assetto di volo...

"Ugh... cavolo, questa non me l'aspettavo..." mormorò Rouge. I suoi stivaletti toccarono con uno schiocco il cemento della terrazza più vicina, e Rouge cercò di raggiungere il centro dello spiazzo... ma le ginocchia le cedettero di colpo, e la costrinsero a mettere le mani a terra per evitare di farsi male cadendo! "Ah! Ma che... ugh... che significa? Una ladra abile come me... che perde l'equilibrio... come una... marmocchia... ma cos'è questo, mi viene da... yaaaawn... addormen... tarmi..."

La voce di Rouge si fece più flebile tutt'a un tratto, e la vista le si annebbiò. La ladra-acrobata sentì il proprio corpo diventare più leggero, e non in un modo che a let faceva piacere. Era una sensazione di sonno innaturale, che la prendeva e la costringeva a stendersi a terra in preda ad un torpore oppressivo. Per quanto Rouge lottasse per restare sveglia - ed era pur dotata di una enorme forza di volontà - sentiva che la sua coscienza veniva meno...

"Era... un trucchetto... di quel Wizeman?" mormorò. Ormai le sue mani avevano perso la presa sul terreno, e i suoi sensi erano così annebbiati che a malapena si accorgevano della torma di mostriciattoli che stavano ormai invadendo i cieli di Twin Seeds... "Accidenti... ragazzi... state attenti... questi... non..."

Il sonno la colse prima che potesse finire la frase...

 

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Elliot mormorò qualcosa nel sonno e mosse involontariamente un braccio davanti al viso. Il ragazzo dai capelli blu era immerso nel sonno, anche lui avvinghiato negli effetti dell'incantesimo di Wizeman...

Nel suo sogno, era tornato a due anni prima. A quando lui e i suoi compagni si stavano allenando per la loro importante partita contro la squadra dei loro rivali. I tre amici si stavano passando abilmente la palla, ed Elliot aveva segnato una schiacciata... 

...ma subito dopo, ecco apparire la squadra di Roger.

Esattamente come era successo tempo prima, Roger era riuscito a sottrarre la palla ad Elliot, e aveva segnato a sua volta uno slam dunk che aveva lasciato senza fiato la squadra avversaria.

All'interno del sogno, Elliot era riuscito a rendersi conto di quello che stava accadendo. Quello era lo stesso sogno che aveva fatto due anni prima, quando aveva incontrato Nights... come avrebbe potuto dimenticarsene? Era stata la più grande avventura della sua vita...

E ora, sapendo di che razza di sogno si trattasse, sapeva anche cosa fare, o almeno sapeva come sarebbe andato. Adesso Roger gli avrebbe riso in faccia e gli avrebbe lanciato contro il pallone...

...

...ma non accadde niente del genere. Invece, il ragazzo biondo restò fermo al suo posto, come se non gli importasse nulla di aver umiliato Elliot al suo stesso gioco. Teneva lo sguardo basso, come se fosse stato depresso... e il pallone rotolò silenziosamente accanto a lui.

Elliot cercò di parlare, per chiedere cosa stesse accadendo... ma per qualche strano motivo, dalla bocca non gli uscì alcun suono...

Improvvisamente, Elliot sentì il terreno muoversi sotto i suoi piedi, come se stesse verificandosi un terremoto in miniatura... e ancora, nè Roger, nè i ragazzi delle due squadre si muovevano, come se fossero stati automi! Elliot capiva sempre più chiaramente che c'era qualcosa che non andava, anche se non era ben sicuro di cosa fosse.

Il pallone da basket abbandonato cominciò a crescere di colpo. All'inizio in maniera quasi impercettibile... ma poi, si espanse di colpo e raggiunse rapidamente le dimensioni di una macchina! Come se fosse dotato di volontà propria, cominciò a rotolare da solo... e il terreno, incapace di reggere al suo peso, si fessurò e si infranse con uno scricchiolio inquietante!

"Ah! Ma... ma che sta succedendo? Questo... questo è un sogno, vero? Allora perchè diamine non mi sto svegliando?" esclamò Elliot. Finalmente la voce gli era tornata... ma considerando tutto quello che gli stava accadendo attorno, non era certo questo a migliorare la situazione! Il cielo si era tinto di nero di colpo, come se una enorme macchia di inchiostro si fosse rapidamente espansa su tutta la volta celeste... e i suoi compagni e la squadra di Roger si trasformarono di colpo! I loro corpi sbiadirono, e al loro posto apparvero delle ombre dall'aspetto malefico e feroce, figure vagamente umanoidi fatte di oscurità che in qualche modo manteneva uno stato semi-solido e una forma appena definita! Dalle loro schiene emergevano due ampie ali da pipistrello, gli occhi erano rossi e fiammeggianti, e le loro bocche armate di denti affilati come rasoi tagliavano quasi a metà le loro teste. Una risata sardonica riecheggiò attorno ad Elliot mentre quest'ultimo riusciva finalmente a muoversi e a correre via, inseguito dal suo stesso pallone!

"Ora mi sveglio... ora mi sveglio, ora mi sveglio..." continuò a ripetere il ragazzino. Ma per quato cercasse di convincersene, l'incubo non terminava, e il pallone continuava ad inseguirlo, diventando sempre più grande, sempre più grande...

Elliot emise un grugnito di dolore quando, nella sua corsa, andò a sbattere contro un muro che fino ad un attimo prima non c'era, e finì seduto per terra, dove cercò nuovamente di rialzarsi per sfuggire alla palla da basket gigantesca che ormai copriva quasi del tutto il suo campo visivo. E quando la vista gli tornò del tutto... si accorse con suo grande sgomento che non aveva urtato contro un muro. Quella che gli era apparsa davanti era una mano gigantesca ricoperta da spessa pelle grigia simile a roccia, le dita grandi come tubature... e, particolare orribile, un gigantesco occhio privo di espressione, verde e lucente, che si apriva nel palmo e fissava il ragazzo!

Elliot si senti raggelare, ma non per quello che aveva visto. No, di per sè era inquietante, ma non abbastanza da lasciarlo così interdetto. Quello che veramente lo spaventava era il fatto che sapeva benissimo cosa volesse dire quella mano, ed era qualcosa che aveva sperato di non vedere mai più in vita sua!

"Che cosa? Questa mano... sei tu, Wizeman?" esclamò il ragazzo. Immediatamente, cinque sfere luminose grandi come palloni da calcio uscirono una dopo l'altra dal corpo di Elliot e cominciarono a ruotare attorno a lui come tanti pianeti in minatura attorno ad una stella. Una bianca, una verde, una gialla, una blu... e infine una rossa, che scintillava più delle altre. "Che... che significa? Ero convinto che ormai avessi rinunciato! Non ti avevamo dato una bella lezione, due anni fa?"

"DUE ANNI FA.. QUANDO SIETE STATI AIUTATI DA QUEL TRADITORE, NIGHTS, INTENDI DIRE?" rispose beffarda una voce tonante che eliminò del tutto qualunque dubbio potesse essere rimasto nella mente del ragazzo. Una risata simile ad una raffica di tuoni seguì la domanda retorica, ed Elliot si rese conto che il paesaggio in cui si trovava fino a un istante prima era scomparso, assieme al pallone gigantesco che minacciava di trasformarlo in una piadina. Ora, tutto attorno a lui era ancora più irreale - un vuoto senza fine in cui fluttuavano strani colori blu, viola, grigi... un caleidoscopio vertiginoso di luci, ombre e altre tinte innaturali che faceva bruciare gli occhi al ragazzo. 

"MA ORA LA SITUAZIONE E' DIVERSA, RAGAZZO. QUESTA VOLTA NIGHTS NON TI POTRA' AIUTARE." tuonò Wizeman. La mano di roccia si strinse attorno a lui, ed Elliot riuscì a malapena a trattenere un'esclamazione di angoscia. Se Wizeman avesse voluto, la sua mano lo avrebbe stritolato in un istante... e se fosse morto in quel "sogno", aveva il sentore che sarebbe equivalso a morire per davvero.

"L'ENERGIA DEI SOGNI CHE STO PER OTTENERE E' QUALCOSA CHE NON HO MAI VISTO PRIMA IN TUTTA LA STORIA DI QUESTO PIANETA!" esclamò il Signore degli Incubi. "UNA PERFETTA MESCOLANZA DI PAURA E SPERANZA, ENTRAMBE PORTATE ALLA LORO ESASPERAZIONE PER GLI EVENTI CHE SI SONO VERIFICATI DI RECENTE!"

"C-cosa?" esclamò il ragazzo dai capelli blu. Adesso sì che capiva a cosa si riferisse Wizeman, e gli apparve tutto molto più chiaro... "Stai dicendo che... si tratta dei sentimenti di paura e di speranza che si sono verificati... per la storia di Station Square e di quella stazione spaziale che stava per cadere sulla Terra?"

Wizeman sghignazzò compiaciuto. "PER ESSERE UNA CREATURA INFERIORE, ALMENO HAI UN CERVELLO CHE FUNZIONA." affermò. "ESATTO! QUESTA MESCOLANZA DI EMOZIONI E' ESATTAMENTE QUELLO CHE CERCO! E DA PARTE DI MENTI GIOVANI ED IMPRESSIONABILI COME QUEI BAMBINI... QUELLI CHE PIU' DA VICINO HANNO ASSISTITO A QUESTI EVENTI, E CHE PROPRIO ADESSO STANNO ANCORA CERCANDO DI ABITUARSI AD UNA VITA NORMALE!" 

"Hai... hai intenzione di impadronirti delle loro Ideya per aprire di nuovo un varco verso la Terra, vero?" Elliot si dimenò leggermente nella mano del Signore degli Incubi ancora invisibile... e davanti ai suoi occhi, apparve una tenue immagine di una testa enorme, coronata da un elmo decorato da degli spuntoni ramificati... un'immagine che Elliot aveva fissa in mente già da due anni prima.

"E TU E LA TUA AMICHETTA... NON SARETE LI' AD IMPEDIRMELO, QUESTA VOLTA!" fu la risposta che fece gelare adElliot il sangue nelle vene. Un'altra mano grigia e pietrosa apparve, stringendo una ragazza dai capelli fucsia sciolti e lunghi fino alle spalle, che cercava disperatamente di liberarsi, le cinque sfere colorate delle Ideya che fluttuavano attorno a lei...

"Claris!" Elliot chiamò la sua amica, che si voltò repentinamente verso di lui.

"E-Elliot!" esclamò con il fiato corto. "Mi... mi dispiace.. non... non so come sia accaduto... mi ha preso... e adesso..."

"Claris! A-almeno stai bene..." rispose il ragazzo. Le mani fluttuanti di Wizeman si mossero, portando i ragazzi davanti al palmo di un'altra mano aperta, il cui occhio li stava guardando quasi con bramosia.              

"MA CHE TENERA RIUNIONE. PECCATO CHE A ME NON PIACCIANO QUESTE STORIELLE ROMANTICHE." tuonò il demone. "VOI SIETE QUEI MOCCIOSI CHE HANNO OSTACOLATO I MIEI PIANI DUE ANNI FA. SE NON FOSSE STATO PER VOI E PER I VOSTRI RIDICOLI SOGNI, IL VOSTRO MONDO SAREBBE GIA' NELLE MIE MANI. QUESTA VOLTA, FARO' IN MODO CHE NON POSSIATE METTERMI I BASTONI TRA LE RUOTE."

Si sentirono una serie di risatine acute... e accanto al volto senza corpo di Wizeman apparvero altre creature, un gruppo di strani mostri che sembravano davvero usciti da qualche incubo! Alcuni di loro, Elliot e Claris li riconobbero subito: erano i Nightmaren che avevano spalleggiato Wizeman nel suo primo tentativo di impadronirsi del mondo della veglia! Il gigantesco dragone Gillwing, la donna cannone Puffy, il mostro acquatico Gulpo, il feroce felino Klawz, e il demenziale folletto Jackle! Mancava solo Reala, l'inquietante "gemello malvagio" di Nights...

Ma non erano i soli. C'erano degli altri Nightmaren, certamente altre creature che il Signore degli Incubi aveva creato in quei due anni! 

Una sorta di pallone colorato, con due braccia tentacolari e la testa di un clown mostruoso, che indossava un cappello da giullare...

Un camaleonte con addosso uno smoking dai colori assurdi, una tuba da mago altrettanto variegata, e delle enormi carte da gioco che fluttuavano attorno a lui...

Una strana creatura composta da tre sfere metalliche tenute assieme da delle catene chiodate, ognuna delle quali aveva una testa da dobermann con dei collari ricoperti di spuntoni...

Un gigantesco piranha che indossava un elmetto da gladiatore, corte vibrisse da pesce gatto e le pinne ricoperte di orribili punte...

Una sorta di strega dalla pelle verde vestita di stracci grigi, con grandi occhi gialli dalle pupille ovali, e la coda di un gatto nero...

Un ragno gigante dal volto femminile, vestita alla maniera delle nobildonne Vittoriane, con quattro occhi languidi ed otto zampe segmentate...

"HOHOHOHOHOOOOOO! Ma guarda, ma guarda... chi si rivede! Mi sembra un'eternità da quando li abbiamo visti per l'UUUUUUUUULTIMA voltaaaaaaa!" Una voce femminile trionfante esclamò con una risata acuta. Più che parlare, sembrava cantare in uno strano falsetto... e non c'era modo di confondersi, in effetti: a parlare era stata Puffy, una Nightmaren simile ad un incrocio tra un pallone e una donna obesa vestita da pagliaccio, con un paio di lunghe orecchie da coniglio, che rimbalzava qua e là in maniera allo stesso tempo goffa ed inquietante. Le sue labbra rosse e gigantesche erano sollevate in un sorriso sardonico mentre guardava beffarda verso Elliot, il ragazzo che si era legato a Nights, e per colpa del quale lei era stata battuta due anni prima...

Jackle, il folletto semi-invisibile, rise di nuovo e fece volteggiare una carta da gioco gigantesca sulla punta di un indice guantato. "Hihihihiiiii! Sì, davvero una bella sorpresa! Sono sicuro che ci divertiremo, tutti quanti!" sghignazzò. "Soprattutto voi, miei cari ragazzi! Non mi sono dimenticato di come voi e Nights mi avete umiliato e avete impolverato il mio bel mantello!" 

"Certo che questo tizio è fissato con il mantello..." commentò sarcastico Elliot.

"Un giorno mi dovrai dire cosa hai combinato... mi sa che se l'è proprio legata al dito!" fu il commento di Claris. La piccola cantante deglutì nervosamente quando Jackle fluttuò accanto a lei e le mise un dito sul mento, costringendola a guardare il ghigno sardonico che attraversava il suo volto... "Ehm... s-salve... è... passato un po' di tempo, eh? Cosa... dicono le carte?"

"Che abbiamo in mano tutti gli assi, bambina!" ridacchiò Jackle. "Dobbiamo presentarvi tutti gli aggregati alla nostra allegra compagnia... ma avremo tutto il tempo dopo, per fare le dovute presentazioni! Per adesso... perchè non ci godiamo lo spettacolo? La Dimensione degli Incubi sarà presto molto affollata, ma credo che vedere come accadrà sarà ancora più divertente!"

"Perchè non date un'occhiata a quello che sta succedendo alla vostra bella città?" chiese il camaleonte. La sua lunga lingua vischiosa guizò fuori dalla bocca, e il lucertolone lanciò una carta da gioco che volò attraverso quel paesaggio innaturale. In una maniera che sfidava ogni legge della logica e della fisica, la carta aprì un lungo taglio nello sfondo, che si allargò di colpo per far vedere un'immagine di Twin Seeds che veniva aggredita da uno sciame apparentemente illimitato di creature dei sogni! 

Elliot e Claris restarono impietriti a guardare, intrappolati nelle enormi mani di Wizeman. Il Signore degli Incubi rise con cupa soddisfazione, mentre i due sognatori prescelti non potevano fare altro che guardare in preda all'orrore la loro città che veniva presa d'assalto dalle orde del regno degli incubi... e molto presto, la dimensione dei sogni sarebbe stata inghiottita dal caos!

 

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"Hmm... che diamine sta succedendo?" si chiede Sonic. Il porcospino blu si era svegliato di colpo, disturbato da una strana sensazione che gli penetrava nel cervello e che lui stesso non avrebbe saputo definire. Non aveva mai percepito nulla di simile, prima di allora, e non sapeva cosa potesse essere... neanche quelle volte che si era trasformato in Super Sonic aveva avuto questo strano sentore. "Stavo giusto sognando di aver appena battuto il mio record di velocità nella corsa nell'anello a 360 gradi... chi è che viene a disturbare proprio adesso?"

"Sonic!" la voce del suo migliore amico Tails lo chiamò, e il volpino a due code, accompagnato come da programma da Knuckles, Amy e Cream, apparve dall'altra parte del corridoio dove si trovava. In tutto questo, sembrava che nemmeno uno dei piccoli ospiti dell'hotel si fosse svegliato - meglio così, pensò tra sè il riccio blu, se avessero potuto risolvere questo problema senza che Chris e gli altri se ne accorgessero, sarebbe stato meglio e avrebbero evitato di spaventare qualcuno.

Tuttavia, dando un'occhiata fuori da una finestra vicina, anche il sempre ottimista Sonic non era sicuro che tutto si sarebbe risolto così facilmente...

"Ehilà, Tails. Ragazzi. Giusto in tempo. Avete visto anche voi quello che sta succedendo, vero?" rispose Sonic. Con un gesto del braccio, spostò una tenda in modo che fosse chiaro a cosa si stesse riferendo... e in quell'attimo, agli occhi di tutti apparvero orde di strani Nightmaren che stavano calando sulla città come tanti demonietti infuriati! Creature dalle forme e dai colori più strani che sembravano uscite dalla fantasia di qualche visionario pazzo, strane figure, esseri che sembravano dei puzzle di tante altre creature, oppure gli scarabocchi di un bambino che in qualche modo si erano animati.

Centinaia, migliaia di quelle strane creature scendevano minacciose su Twin Seeds... e dalla loro posizione, Sonic e i suoi compagni non potevano fare altro che stare a guardare. Almeno per il momento...

"Beh... certo che ce ne sono un bel po'!" commentò nervosamente Tails.

"Sono... sono tantissimi! Non riusciremo mai a fermarli tutti!" esclamò la piccola Cream.

Ma anche davanti ad una minaccia come quella, Sonic non era tipo da esitare. Il porcospino blu si sgranchì le mani e fece cenno ai suoi compagni di seguirlo. "Tranquilla, Cream... abbiamo già fermato un bel po' di disastri prima di questo. Tutto sta nel trovare il modo di fermare anche questo! Tails, credo che ci servirà il Tornado X! Dobbiamo trovare da dove arrivano tutte queste bestioline... e rimandarle al mittente! Diciamo al sommo Wizeman che il suo regalo non è gradito!"

"Avevo giusto bisogno di sgranchirmi un po' le mani!" affermò Knuckles con una smorfia di sicurezza. Amy stava già preparando il suo inseparabile martellone, e Cheese prese fiato per cercare di calmarsi.

Tails sembrò pensare su per un attimo alla richiesta di Sonic, poi disse di sì con la testa. "Va bene... non so esattamente cosa potremo fare, ma almeno il Tornado X ci permetterà di arginare l'avanzata di queste strane cose! Presto, seguitemi!" affermò il volpino a due code. Immediatamente, il gruppetto di animali umanoidi si precipitò fuori dall'albergo, per trovarsi di fronte allo spettacolo della Twin Seeds Tower, visibile in lontananza, che emanava una strana luce verdina...

Sulle prime, Sonic e i suoi compagni non sentirono nulla di strano. Poi, accadde qualcosa che nessuno si era aspettato. Sonic si sentì improvvisamente rallentare - e per un velocista come lui, era una sensazione molto irritante. La vista cominciò ad annebbiarsi, prima in maniera impercettibile, poi di colpo fu come se gli fosse scesa la nebbia sugli occhi. La testa si fece pesante, e il porcospino blu cominciò a barcollare, fino a ritrovarsi a doversi reggere con una mano ad un muretto vicino!

"Ugh... ma che mi succede? Mi sembra di dovermi addormentare... Yaaaaaawn!" mormorò, terminando la frase con un rumoroso sbadiglio. Lentamente, si voltò indietro per vedere come stessero i suoi compagni... e con suo grande allarme, vide che Tails e le ragazze erano distesi a terra, e stavano già dormendo come ghiri! Knuckles era ancora in piedi, ma era chiaro che lo sarebbe stato ancora per poco... l'echidna rosso si stava tenendo la testa tra le mani, e barcollava come se fosse stato ubriaco. "Knuckles... che sta... succe... dendo... le ragazze..."

"Non... non lo so... ugh... devo... resistere... non posso addormentarmi... come un... pivello..." mormorò. Il guardiano degli Smeraldi del Caos sbadigliò nuovamente, e questa volta, le gambe non lo ressero, e cadde in ginocchio, usando i pugni per cercare di sorreggersi. Ma non c'era nulla da fare. Quel desiderio di addormentarsi stava pervadendo ogni meandro della mente dell'echidna, che cercò faticosamente di trascinarsi con le mani. Anche Sonic non potè fare altro che cessare ogni resistenza, e accasciarsi sul freddo marciapiede, sotto un lampione appena fuori dall'albergo. 

"Ugh... questo è... un... trucco di... Wizeman?" mormorò Sonic, un attimo prima che le forze gli mancassero del tutto. L'eroico porcospino blu chiuse gli occhi e piombò nel sonno come Amy, Cream e Tails prima di lui. Knuckles era ancora sveglio, ma soltanto per poco... strinse i denti, in un ultimo tentativo di opporre resistenza a quell'assurdo sortilegio, poi i suoi muscoli si rilassarono completamente, e Knuckles scivolò a sua volta nelle braccia di Morfeo... o in questo caso, nelle mani avide del Signore degli Incubi, che non attendeva altro per portare a termine il suo ambizioso piano.

Ormai, tutta Twin Seeds era sotto il controllo di Wizeman. Tutti i suoi abitanti, tutti i visitatori, erano caduti in un profondo sonno... da dove il crudele tiranno avrebbe facilmente potuto trascinarli tutti nella sua dimensione, compresi i bambini di Station Square!

 

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Christopher Thorndyke non era molto sicuro di cosa fosse successo. Le ultime cose che ricordava, quella sera, era che aveva passato un po' di tempo a giocare con Sonic e Danny prima che venisse il momento di andare a letto. E adesso... questo doveva essere un sogno, giusto? Si trovava in un posto davvero strano... sembrava una sorta di bizzarro incrocio tra un immenso giardino e una villetta che si affacciava su una spiaggia immensa, con un mare di un colore blu talmente intenso da non sembrare possibile. Le collinette tutt'attorno erano coperte di fiori di colori vivaci, e il ragazzino aveva l'impressione di vedere qualcosa in lontananza, che giaceva sui prati verdi tra le mura di marmo della villetta - un orologio gigantesco, i cui numeri erano fatti di fiori, e le cui enormi lancette segnavano in quel momento l'una di notte. Una grande piscina svettava nel giardino, vicino all'edificio principale, e l'intero complesso dava l'impressione di essere davvero ben tenuto... anche se non c'era nessuno in vista e non sembrava abitato da nessuno! 

Invece che uccelli, in aria volava uno stormo di strani pesci dai colori sgargianti... e qua e là, in maniera apparentemente casuale, il luogo era ulteriormente decorato da numerose fontane e giochi d'acqua che creavano degli spettacolari arcobaleni a mezz'aria.

No, non c'era dubbio, questo posto non poteva essere che un sogno. Un sogno che Chris trovava davvero piacevole... se non fosse stato per uno strano particolare...

Cos'era quella strana macchia viola nel cielo che si stava ampliando sempre di più?

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Nulla da dire, a questo punto. Finalmente l'azione comincia ad entrare nel vivo... e ci sarà molto da fare sia per Sonic che per i suoi amici! Ognuno avrà il suo ruolo da ricoprire, quindi state tranquilli, e pensate che ci sarà da divertirsi!

Vi faccio anch'io tutte le raccomandazioni del caso. Restate a casa, fate del vostro meglio per non ammalarvi, e speriamo che l'Italia e il mndo si tolgano da questa situazione difficile al più presto!

Ci si vede! :)                                

 

 

  
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