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Autore: Mahlerlucia    24/03/2020    2 recensioni
[Tha case files of jeweler Richard]
Il dolore può badare a sé stesso, ma per capire il pieno valore della gioia bisogna avere qualcuno accanto con cui condividerla.
(Mark Twain)
[Richard x Seigi]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Novel/Anime/Manga: Hōsekisho Richard-shi no Nazo Kantei  (The case files of jeweler Richard)
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life
Rating: verde
Personaggi: Richard Ranasinghe de Vulpian, Seigi Nakata
Pairing: Richard x Seigi
Tipo di coppia: Shonen-ai
Avvertimenti: What if, Spoiler!

 
 
 

Occhi di rubino
 
 
 
Quel giorno la lezione di Mineralogia terminò qualche minuto prima del previsto a causa degli impegni accademici degli insegnanti per le sessioni di laurea. Seigi e Tanimoto si erano ritrovati al consueto locale all’aperto posto appena fuori il campus; Shimomura non aveva potuto raggiungerli a causa degli impegni previsti dal club di pallamano.

“Nakata-kun, oggi sei impegnato a lavoro?”

La domanda della ragazza sorprese il collega di studi, portandolo inevitabilmente a ricordare i motivi per cui la sera precedente aveva avuto una discussione proprio con Richard. Non era mai stata cosa facile stare dietro ad una mente brillante e contorta come la sua, men che meno quando decideva d’impuntarsi su idee che a Seigi sembravano di un’assurdità inaudita. Come poteva pensare di lasciare tutto per tornare in Inghilterra? Che diritto aveva di piantarlo in asso assieme a tutta la clientela dell’Étranger che aveva sempre riposto piena fiducia in lui e nelle sue profonde competenza in termini di oggetti preziosi?

“Sì... ma preferirei non esserlo.”

La ragazza poté scovare facilmente il malumore del suo più caro amico. Il suo viso contrito era trasparente e sincero quanto quello di un bambino in età da scuola materna. Gli occhi lucidi non tardarono a palesarsi, così come quel tremore carico di nervosismo presente nelle parole che seguirono.

“È successo qualcosa con il tuo datore di lavoro?”

Come aveva potuto intuire che il problema fosse proprio Richard? Avrebbe potuto pensare alla noia, alla clientela tendenzialmente altezzosa, al salario... ed invece no! Era andata dritta al punto centrandolo in pieno.

“Richard... Richard... mi vuole lasciare!”

Il viso di Tanimoto si tramutò in maschera di stupore ed incredulità. Non si sarebbe di certo aspettata verbi di una tale portata emotiva. Ma soprattutto, non avrebbe mai potuto sospettare che tra Seigi e il suo mentore ci fosse qualcosa di più rispetto ad un normale rapporto lavorativo.
Nakata realizzò solo in un secondo momento come, molto probabilmente, potevano essere state interpretate le sue parole dalla sua interlocutrice. Posò una mano aperta dinnanzi alla bocca, col mero intento di ricacciare dentro tutto il danno che aveva fatto a sé stesso e, inevitabilmente, a Richard.

“Ah... intendevo dire che vuole lasciare il negozio, il Giappone e tutto ciò che di buono è riuscito a costruire da queste parti. L’idea di dover ricominciare da principio mi annienta, non so se...”

“Così come accettare di dover continuare a vivere quotidianamente senza di lui. Mi sbaglio, Nakata-kun?”

Gli occhi di Seigi divennero enormi e puntarono a lungo verso la dolcezza del viso rilassato di Shōko. L’istinto lo portò a muovere il capo dall’alto in basso per ben due volte consecutivamente, in segno di pura affermazione. Sospirò a lungo, poco prima di sentire la lieve pressione delle dita della studentessa sul suo braccio. Fu colto da un brivido, ma oramai aveva compreso che non si trattava più di quel sentimento dietro al quale si era nascosto in un primo tempo.
Il suo cuore era altrove; disperatamente altrove.

“Dovresti andare da lui e parlargli chiaramente. Non limitarti a prendertela solamente perché ha intenzione di fare ritorno al suo paese natale, ma cerca di capire quali potrebbero essere le ragioni che lo spingono a tale scelta. Forse c’entra la sua famiglia, la nostalgia, la necessità di sistemare alcune questioni burocratiche... chissà.”

Che stupido!
Seigi sorrise amaramente, tirandosi un piccolo buffetto sulla tempia arrossata. Come aveva potuto non pensarci? Da quando si permetteva di comportarsi in maniera tanto egocentrica? Perché non gli era passata nemmeno per l’anticamera di quella sua testa vuota l’idea di domandargli cosa lo spingesse ad allontanarsi tanto dal paese del Sol Levante? Cosa lo stava costringendo a distanziarsi in maniera quasi irrecuperabile da quei sentimenti che, forse, lo stavano solamente infastidendo?
Tanimoto aveva ragione, doveva parlargli. Aveva il diritto di sapere cosa si nascondesse dietro a questa impavida decisione senza che questo potesse in alcun modo intralciare le sue reali intenzioni. Questioni che dal suo punto di vista non poteva permettersi di giudicare senza conoscere la verità. Perno conservato solo tra i pensieri di Richard.

“Hai ragione. Ti ringrazio, ora vado da lui e gli parlo. Arigatou,Tanimoto!”

Non le lasciò sufficiente tempo a disposizione per rispondere, dato che in pochi secondi sparì dietro l’angolo della prima palazzina che si prostrava dinnanzi ai loro occhi.
Ma non sarebbe comunque stato necessario. A Shōko era bastato assistere alla sua reazione.

 
***

 “Richard!”

Seigi spalancò la porta dell’Étranger senza curarsi del fatto che fosse in pieno orario d’apertura. Difatti Richard si trovava seduto sulla sua solita poltrona rossa, intento a sorseggiare quel tè che si era dovuto preparare da solo e, oltretutto, in compagnia di un cliente piuttosto facoltoso.

“Seigi! Ma che modi sono?”

“Oh, mi scusi. Scusatemi. Io... io vado in cucina e non v’interromperò più. Scusatemi ancora.”

Richard posò la tazza sul piattino facendo più rumore del solito, come a voler richiamare l’attenzione del suo dipendente. Un segnale che lo stesso Nakata colse come un piccolo rimando. Pochi minuti e avrebbero fatto i conti, se di ‘conti’ si poteva ancora parlare in una situazione del genere.

“Seigi!”

No, nemmeno il gioiellerie sarebbe riuscito a mantenere la pazienza necessaria per poter concludere la trattativa con quell’imprenditore che si era presentato stranamente nel suo negozio. Con ogni probabilità, aveva scelto di fingere di procrastinare la sua decisione per liberarsi di lui quanto prima. Ciò che gli premeva più di ogni altra cosa in quel frangente era poter chiarire in maniera definitiva quello strascico emotivo che si portava dietro dalla sera precedente. O forse da ancor più tempo rispetto a quanto lo stesso Seigi potesse anche solo immaginare.

“Richard! Ora preparo qualcosa di buono per te e per-”

“Hinori-san è già andato via.”

“Oh! Spero non sia per causa mia. Io... ho agito senza pensare all’eventuale presenza dei clienti...”

“Mi stava proponendo uno scambio dai termini illegali. Forse il tuo arrivo è stato solo un bene.”

Forse.
Richard non mostrava alcun segno di rancore o di tedio, nonostante la posa fintamente annoiata che aveva assunto poggiandosi a braccia conserte contro la porta del frigorifero. L’accenno di un sorriso si fece spazio al margine delle sue labbra; socchiuse gli occhi per concentrarsi al meglio sullo sguardo smarrito del suo ‘pasticcere’ nipponico prediletto. Doveva pur ammettere a sé stesso che quell’aura d’innocenza che lo contraddistingueva lo aveva conquistato sin dal loro primo incontro, ovvero da quando lo aveva aiutato a sbarazzarsi di quella banda di ladruncoli di strada che aveva tentato di aggredirlo.

“Quindi, si trattava di mercato nero?”

“Esattamente. Cambiando argomento, cosa ti ha indotto a presentarti in quel modo?”

“Ah, ehm... mi dispiace!”

Richard si avvicinò ulteriormente a lui, passandogli la sua tazza vuota. Seigi s’impegno immediatamente a riempirla, ma si rese conto che il tè che aveva preparato si era già raffreddato.

“Preparane dell’altro, per favore. Anche per te.”

Non se lo fece ripetere due volte e, per farsi ipoteticamente perdonare, decise di accompagnare il tutto con il budino che tanto allietava il suo datore di lavoro. Quest’ultimo sorrise bonariamente nel momento in cui intuì quelli che erano i piani a breve termine del suo assistente. Si sedette al vecchio tavolo in legno d’acero e attese pazientemente di poter assaggiare la pietanza del giorno.

“Ecco, Richard. Per te.”

Arigatou, Seigi. Siediti qui con me.”

Lo studente ubbidì senza protestare o sentirsi di troppo. Aveva intuito che il desiderio primario di Richard fosse quello di confrontarsi con lui circa la diatriba che avevano avuto poche ore prima.
Richard assaggiò voracemente il suo pudding per poi esprimere il suo livello di gradimento nella sua lingua madre.

Excellent! Come posso partire lasciando queste delizie a migliaia di chilometri di distanza?”

Seigi si sollevò d’impeto dalla sedia poggiando entrambe le mani sul piano del tavolo e avvicinandosi pericolosamente al viso del britannico. Quando fu a soli pochi centimetri dal suo naso, si decise finalmente a cavar fuori quel marasma di emozioni che lo aveva pervaso negli ultimi istanti. Aveva assolutamente bisogno di ottenere una conferma a quello che aveva appena udito; e il prima possibile.

“Richard, cosa significa?”

“Vuol dire che non partirò più.”

Il ragazzo girò intorno al tavolo sino ad arrivare ad un passo da lui. Richard lo anticipò alzandosi a sua volta e allargando prontamente le braccia per accogliere l’abbraccio più caloroso e sincero che avesse mai ricevuto in vita sua. Perché per lui Seigi Nakata era vita, speranza, desiderio di tornare a credere in sé stesso e nelle sue qualità. Ma anche amicizia, fiducia, reciprocità... tutto ciò che aveva cercato nella sua ancor giovanissima vita e che, finalmente, aveva ritrovato in quegli occhi color rubino che ancora non avevano capito quanto fossero importanti per lui.
No, non poteva lasciarlo. Avrebbe fatto troppo male ad entrambi.

Grazie, grazie, grazie... Richard! Questa è davvero la notizia più bella che tu potessi darmi!










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere e a recensire questa piccola one-shot! :)

Primissimo esperimento in questo fandom che merita pienamente di esistere anche qui su EFP.
Richard e Seigi sono i due protagonisti principali della novel ‘Hōsekisho Richard-shi no Nazo Kantei’ (‘The case file of jeweler Richard’ in inglese), ma che io ho scoperto solamente tramite l’anime, oramai giunto alla sua ultima puntata. Ovviamente, consiglio caldamente a tutti di guardarlo! Vedrete che non ve ne pentirete! **
Esiste anche una versione manga, ma è molto indietro rispetto all’intero arco narrativo della novel.

In questa breve one-shot ho ripreso il momento precedente alla partenza di Richard e l’ho rielaborato a modo mio, aggiungendo un preavviso a Seigi che nell’anime non c’è stato e una decisione finale molto diversa. Ho voluto un po’ accantonare le vicende familiari del gioielliere per dar maggior rilievo al rapporto che intercorre tra i due.
Ma questo al momento non è amore e nemmeno amicizia. Entrambi si trovano nel ‘limbo’, nella zona di confine che nessuno dei due osa ancora scavalcare appieno. Si vogliono un mondo di bene e hanno capito entrambi di essere indispensabili l’uno per l’altro. Forse persino lo Shonen-ai è un azzardo per identificare questa coppia, ma non potevo mettere ‘tag inferiori’, nemmeno volendo (e non volevo!). ;)

Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.

Ancora grazie e un abbraccio (a un metro di distanza, ok!)


Mahlerlucia


 
   
 
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