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Autore: ImperioMagicum    24/03/2020    0 recensioni
Testo pensato per il teatro. A Sila, ormai caduta sotto l'ordine del Luogotenente, il futuro del paese si decide tramite il braccio di ferro con multinazionali e finanziatori che poco si interessano degli abitanti e sono interessati unicamente al profitto. Ma il leader della nazione non vuole fare il signore della guerra, ha progetti più grandi, più nobili, che non riguarderanno solo il suo popolo ma il mondo intero: una nuova aristocrazia deve governare il mondo. Ma la strada per raggiungere il suo obbiettivo sarà quella di un cavaliere, o di un assassino?
Genere: Drammatico, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Scena 4

La scena cambia, viene completamente svuotata e ci troviamo ora in un luogo di preghiera dei discepoli. Entrano uno dopo l'altro i vari Discepoli incappucciati. Sono in preghiera collettiva e recitano la Creazione, una loro preghiera che spiega la storia del loro culto.


 

PREGANTE 1: Cadevano le gocce universali sulla Terra

PREGANTE 2: Cadevano sulla roccia, la penetravano la scuotevano

DISCEPOLA: Spaccavano quel masso sospeso nel nulla, le gocce di pioggia universale.

PREGANTE 1: Ed i frammenti si mestarono con la pioggia

PREGANTE 2: e fu la creta, e fu la materia di montagne e valli

DISCEPOLA: E fu la forma di un nuovo meraviglioso mondo.

PREGANTE 1: La pioggia della creazione diede anima alla roccia

PREGANTE 2: Dalle crepe uscirono radici, foglie e boccioli che coprirono di un muschio multicolore il macigno sbriciolato.

PREGANTE 1: E le conche, raccolte le gocce universali, brulicarono di bolle sputate da pesci argentei, conchiglie rosate e piante marine.

DISCEPOLA: E fu la vita sospesa nel nulla. E fu l'inizio della grande lotta.

PREGANTE 1: Le gocce portarono il conflitto eterno. Goccia di fuoco e goccia d'acqua si mescolarono nel Mondo e partorirono bestie di ogni razza.

PREGANTE 2: La lotta della vita fu caos e morte per ogni esistente da quando prese il primo fiato.

DISCEPOLA: Arrivò lui. Assieme L'Anziano! Da sola Che tu possa portare la tua saggezza. Che mai siano scordati i tuoi insegnamenti di pace, che mai sian perdute le vicende di Spem e Beata, che un giorno la bestia umana cessi il conflitto eterno.

Fine scena preghiera

DISCEPOLA: Vi percepisco, siete irrequieti, che cosa vi succede?

PREGANTE 2: Nulla, siamo concentrati nella preghiera.

DISCEPOLA: Non servono abilità speciali per percepire l'inquietudine nel corpo del prossimo. Ditemi ciò che vi disturba.

PREGANTE 2: assolutamente nulla, siamo in preghiera e non vi è nulla da temere quando si prega l'Anziano.

PREGANTE 1: Finiscila è inutile essere orgogliosi... Abbiamo paura, semplicemente paura. Abbiamo sentito che nelle città vicine sono stati trovati molti luoghi di culto. L'ultimo è stato trovato due giorni fa, a poche ore di cammino da qui. Stanno setacciando la zona con tanti uomini.

PREGANTE 2: Ci perdoni per la nostra debolezza. Impareremo ad essere forti ed a non farci più impaurire.

DISCEPOLA: Imparerete quindi a non essere più umani? I timori sono la cosa più umana e più saggia, nessuna emozione se governata egregiamente è veramente deleteria. Persino la rabbia e l'ira che genera i peggiori conflitti è necessaria per definirsi umani. Che mondo triste e freddo quello senza moti dell'animo, un mondo di roccia e metallo.

PREGANTE 2: E quindi cosa dobbiamo fare per arrivare al livello dell'Anziano? Il suo acume umano è raggiungibile a noi suoi umili servi?

DISCEPOLA: Lasciami solo con il tuo compagno per favore e vai a fare un giro di ronda. Non vorrei che le vostre paure siano fondate.

Esce pregante 1

DISCEPOLA: Vi ho visti al villaggio mentre giocavate a nascondino ieri pomeriggio. È un amico prezioso non dimenticarlo. Sai qual è il passaggio tra le memorie di Spem e Beata più importante che sia stato trasmesso?

PREGANTE 2: Il discorso che fecero al castello?

DISCEPOLA: No, non quello. Quello è importante per il finale, ma le storie sono belle per i particolari, le descrizioni ed i particolari minori. Facile sarebbe per uno scrittore dire che all’inizio l’eroe è debole e poi diventa forte e sconfigge il cattivo. Più difficile è perdersi nel parlare del pasto che fece la sera prima dello scontro.

PREGANTE 2: Non vi seguo Discepola, perdonate la mia inadeguatezza.

DISCEPOLA: legge dal libro “Spem e Beata giocavano spesso con i figli dei loro padroni. Il loro gioco preferito era un rapace scolpito nel legno, a cui avevano dato un nome, Flogisto, e di cui avevano immaginato la storia già prima della loro consacrazione a Successori.” Capisci cosa intendo?

PREGANTE 2: Non riesco davvero a comprendere

DISCEPOLA: “Alla corte del re scrissero per la prima volta la storia di Flogisto per poterla leggere alla principessa di appena 6 anni. Flogisto era un rapace e come tutti i suoi simili viveva delle carcasse che trovava sul suo cammino. Un giorno vide un uomo con i vestiti sfatti ed un grosso cappello di lana a coprirgli il volto riverso su un sentiero. Calò quindi dal cielo per mangiarlo ma alla prima beccata l’uomo si svegliò di soprassalto e riempiendolo di maledizioni lo tramutò in un pezzo di legno. In realtà l’uomo era un potente mago di nome Stahl ( nota: il nome del padre della teoria del flogisto, un gioco che capiranno in pochi ma a noi non importa ). Il legno venne raccolto per poter essere arso ma il volatile, che ancora risiedeva nel ciocco, rotolò fuori dal camino prima che il calore lo abbrustolisse e venne trovato da Beata. Lei lo percepì attraverso lo strato di corteccia e lo diede a Spem che lo lavorò fino a fargli assumere la forma più simile all’originale. Da allora Lui giurò fedeltà ai ragazzi e di ricambiare un giorno la loro gentilezza.”

PREGANTE 2: È una bellissima storia, ma non capisco come dovrei la dovrei interpretare. È forse una parabola sulla lealtà o sulla fedeltà? Oppure sul fatto che dentro tutto in fondo possiede una goccia di vita che i saggi possono sentire? Se è così vorrei tanto impararlo.

DISCEPOLA: Amico mio. Tu volendo con ogni tua forza raggiungere la saggezza rischi di dimenticare la tua umanità. Dovresti fermarti di più a pensare alla storia ed apprezzarla che ha cercare un complesso significato filosofico. Ciò che voglio da te non è l’obbedienza cieca e senza orgoglio, anzi ti invito ad abbandonare quella strada che conduce solo alla banalità del male ( gioco di parole con il libro ). Non voglio nemmeno che tu continui a pregare più assiduamente di quanto tu non faccia. Voglio che come Spem e Beata tu sia un ragazzo normale che gioca e sorride ed un giorno un uomo normale che lavora e dedica il tempo a chi ama. Debolezze e paure, come il concedersi tempo per il semplice svago sono le premesse per essere umani come l’Anziano Spem e Beata. Ora Vai dal tuo amico e giocate, distraetevi e siate bambini.

PREGANTE 2: Grazie Discepola.

Esce mentre lei continua a pregare. L’Anziano appare nelle vesti di un semplice signore.

ANZIANO: Davvero sagge parole nascono dalla bocca delle persone più disparate, perché esse fanno parte dell’uomo sensibile e non del più colto.

DISCEPOLA: Buongiorno, non l’ho nemmeno sentita entrare.

ANZIANO: Mi scusi se l'ho spaventata e se l'ho ascoltata mentre parlava con quel ragazzo.

DISCEPOLA: Non si preoccupi, mi stavo solo assicurando che il mio allievo non cercasse di diventare adulto troppo in fretta.

ANZIANO: Ha fatto benissimo. Davvero una bella favola quella di Flogisto, però la parte migliore è il finale.

DISCEPOLA: Finale?

ANZIANO: Già, uno dei tanti. Si narra che una notte durante la fuga di Spem e Beata i due stessero rischiando il congelamento perché non riuscivano a trovare un'esca con cui accendere il proprio fuoco. Allora Flogisto richiamò l'attenzione di Beata e ciò che diceva era chiaro: voleva sacrificarsi per far vivere i due ragazzi. Loro tentarono di dissuaderlo fino all'ultimo ma poi capirono che era il solo modo di salvarsi dal freddo. Appiccarono fuoco al rapace che produsse una vampata immane ed accese la pira. Ma il suo corpo fu sbalzato in alto in cielo ed una fiammata lo avvolse per un secondo accecando i ragazzi. Aprirono gli occhi e videro, il rapace Flogisto libero, mutato in una gloriosa bestia che si librò nel buio della notte ed allontanandosi sembrò la scia di una cometa.

DISCEPOLA: Non lo conoscevo. È una storia molto bella.

ANZIANO: Semplicemente insegna che è necessario rischiare e soffrire se si vuole salvare la vita agli altri ed a se stessi.

DISCEPOLA: Anche voi siete un Discepolo non è vero? E, sopratutto, non avete raccontato la storia casualmente.

Entrano di corsa Pregante 1 e 2

PREGANTE: Presto Discepola, stanno arrivando a cercarci, sanno che qui si trova il nostro ritrovo.

ANZIANO: Bambini, voi nascondetevi dalle vostre mamme, io e la Discepola risolveremo la questione.

DISCEPOLA: Presto dobbiamo andarcene, continueremo a parlare dopo.

ANZIANO: No, non ce ne andremo se davvero desideri proteggere quei ragazzi.

DISCEPOLA: Cosa intendi?

ANZIANO: Che è necessario restare, ora ti spiego

parole inudibili si sentono parlare i soldati

DISCEPOLA: E va bene, ma ad una condizione. Devo avere la tua parola che loro staranno bene. Promettimi che se lo faccio il loro mondo sarà migliore.

ANZIANO: Prometto che il mondo cambierà come sempre ha fatto tanto accade nel mondo di malvagio e buono perché Bene è Male sono come due cavalieri che combattono tra di loro. fanno affondi e parate, si feriscono ma nessuno dei due verrà cede.

   
 
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