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Autore: Angels4ever    24/03/2020    2 recensioni
Dal testo:
"In quel breve momento di lucidità, però, mentre si pettinava i lunghi capelli biondi, riflessa nell'enorme specchio circolare della sua toletta, si vide per come era davvero, per come tutti nel paese la vedevano davvero: una ragazzina fragile, instabile, incontrollabile, orfana. E malata."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ariana Silente
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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[Storia partecipante al contest “ citazioni in cerca d’autore, oscar edition-II edizione”, indetto da Rosmary sul forum di efp]
 


A colpi di spazzola

 
 
 
Vi era stato un tempo in cui era stata una bambina felice. Normale, per quanto lo potesse essere una giovane e futura strega.
In quel breve momento di lucidità, però, mentre si pettinava i lunghi capelli biondi, riflessa nell’enorme specchio circolare della sua toletta, si vide per come era davvero, per come tutti nel paese la vedevano davvero: una ragazzina fragile, instabile, incontrollabile, orfana. E malata.
Tutti quei babbani credevano che la fanciulla rinchiusa nella casa in fondo al viale fosse malata. E forse avevano ragione.
Fisicamente non aveva niente che non andasse: le sue braccia, le sue gambe, funzionavano come di consueto.
Eppure sentiva un dolore continuo al centro del petto. Lì dove nessun infuso, nessuna pozione poteva giungere.
Era un male interiore.
Nostalgia, solitudine, abbandono, senso di colpa.
Tutte queste emozioni erano concentrate nel suo cuore e la stavano indebolendo giorno dopo giorno, rendendola una creatura pallida, un’ombra chiara che non vedeva l’ora di assopirsi per non risvegliarsi mai più.
Vi erano giorni in cui a malapena si alzava, erano quelli in cui la mancanza pulsava prepotente.
Quanti colpi di spazzola aveva dato ai suoi boccoli?
Ormai i suoi capelli erano quasi diventati lisci, tanto da sembrar più lunghi.
Poggiò la spazzola, dove le lettere del nome Kendra rilucevano a lume di candela, argentee.
Fissò quel nome in tralice: era stata una parte importante di sé per poi diventare solo un pallido e perlaceo ricordo lontano.
Una chiave scattò nella serratura dietro di lei.
Una porta scricchiolante e vecchia si aprì cigolando, facendola sussultare.
Aberforth incurvò le labbra in un sorriso e le pose una mano rassicurante:
<< Vieni Ariana, andiamo a fare due passi. >>
 
 
Angolo Autrice:
 
Eccomi con una flash su un personaggio su cui mai avrei pensato di scrivere.
Eppure anche lei merita qualche storia, ogni tanto.
Spero che abbiate gradito questo piccolo esperimento.
Alla prossima!
 
  
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