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Autore: Naomy93    25/03/2020    1 recensioni
Il piano di Cesare era abbastanza semplice. Lui e Nelson avrebbero iniziato a stare più vicini del solito, i primi giorni, poi sarebbe stato tutto un crescendo [...]
Era un piano perfetto, non c’era possibilità di fallimento.
(FANDOM: Space Valley
COPPIA: Celson/Nicario
Fanfic pubblicata anche su Wattpad)
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1:

 

Tutti sapevano che la mattina alla Valle spaziale cominciava alle nove in punto, quando Dario arrivava ed era il primo a dare vita allo studio.

Cesare non era abituato a vedere quell’ambiente vuoto e spento, non essendo mai arrivato per primo, ma quella mattina aveva deciso di bere un caffè di troppo e l’adrenalina in corpo era troppa per permettergli di rimanere ancora a casa a non fare nulla.

Il poco traffico mattutino gli permise di arrivare prima del previsto, anticipando Dario di una buona mezz’ora.

O almeno, era quello che pensava.

L’auto di Dario si trovava già vicino all’ingresso, però lo studio sembrava essere ancora deserto.

“Sarà rimasto qui a dormire?” domandò tra sé e sé.

Non sarebbe stata la prima volta.

Con quella domanda in testa, inserì la chiave nella serratura e aprì, piano, cercando di fare meno rumore possibile.

Ad una prima occhiata sembrava non esserci anima viva, ma un sospiro spezzò il silenzio, seguito da un secondo più profondo e malamente trattenuto.

Dario si era portato qualcuno lì per farci roba?

No, non era possibile.

<< Dario? >> lo chiamò << Sei qui? >>

La risposta ci mise qualche secondo di troppo ad arrivare.

<< Si, potresti darmi un attimo? >>

La voce proveniva dai divani del salotto, totalmente immersi nel buio.

<< Certo, mi metto in cucina! >>

<< Grazie! >>

C’era qualcosa di tremendamente strano, Cesare lo sentiva, tuttavia, non gli venne altro in mente, oltre al pensare che Dario si fosse portato una ragazza per farci roba.

O forse era da solo su quei divani e si stava divertendo per conto proprio?

No, dai, non poteva aver dormito lì per una cosa del genere, non era assolutamente da lui.

Dovette per forza dare un’occhiata, quanto meno, per togliersi di dosso quella strana sensazione.

Eh, beh… a quel punto, non sarebbe stato in grado di dire se quella di sbirciare fosse stata o meno una buona idea.

La figura minuta e scompigliata che gli passò velocemente davanti, per andare a chiudersi in bagno, avvolta unicamente dalla grande felpa di Dario, gli era fin troppo familiare.

E non era sicuramente una donna.

“Non è possibile!” si disse, sporgendosi verso il bagno.

<< Tutto ok? >>

Cesare sobbalzò vedendosi Dario alle spalle, in tutto il suo metro e novantacinque.

L’espressione seria in volto lo mise tremendamente in soggezione, tanto da portarlo istintivamente a fare un passo indietro.

<< Io… si! Si, si, va tutto alla grande! >>

Abbozzò una risata, un suono stridulo più che altro, ma Dario non era per nulla intenzionato a ridersela, anzi, gli sembrò pronto a dargli un pugno non appena si fosse distratto.

Magari per farlo svenire e cancellargli la memoria?

<< Come mai qui così presto? >>

<< Ho bevuto un caffè di troppo! Sai com’è… >>

Dario annuì, mettendo su un po’ d’acqua a scaldare, e recuperando tre tazze dal mobile alle loro spalle.

<< Tisana? >> domandò.

<< Si, grazie! >>

Cesare la tisana non la voleva, però aveva la sensazione che se avesse rifiutato la situazione si sarebbe complicata ulteriormente.

Aspettarono di vedere l’acqua bollire, entrambi fissando il pentolino sul fornello, immersi in un pesante silenzio e una tensione insostenibile.

Quanto avrebbe voluto sentire la porta d’ingresso aprirsi e vedere gli altri entrare. Anche soltanto uno di loro.

<< Credo sia inutile fare finta di nulla! >> disse Dario improvvisamente, coprendo il pentolino con il coperchio.

Il tono era abbastanza tranquillo quanto serio.

<< Ascolta Dario, non sono affari miei, se non… non… >>

<< Io e Nicolas stiamo insieme da quasi un anno! >> frenò il suo balbettio.

Stavano insieme da un anno, e nessuno si era accorto di niente?

<< Ti sarei grato se tenessi per te questa informazione, almeno per ora! >>

<< Si, si! Certo, nessun problema! >> annuì con fin troppa convinzione << Sarà muto come i pesci del nostro acquario, promesso! >>

<< Bene! >>

Nel momento in cui Dario si girò a spegnere il fornello, Cesare tirò un sospiro di sollievo, asciugandosi la fronte con il dorso della mano.

Si meritava di essere in quella situazione, sua madre glielo aveva detto di non esagerare con il caffè, e il karma gliela stava facendo pagare per non averla ascoltata.

Si maledì mentre allungava la mano per prendere la tazza fumante offertagli da Dario, ed ebbe quasi un tuffo al cuore quando questo la tirò indietro prima che potesse toccarla.

<< Un’ultima cosa! >>

<< Si? >>

<< Ti sarei grato se, da oggi, evitassi situazioni ambigue con Nic! Sai, palpatine di troppo, il metterti a cucchiaio dietro di lui, capisci a cosa mi riferisco, no? >>

<< Ma non c’è nulla di male, lo facciamo sempr… >>

Cesare ricominciò a sudare di fronte all’espressione di Dario, passata dall’essere tranquilla all’essere il diavolo sceso in Terra nel giro di un secondo.

Praticamente la stessa espressione che assumeva nei video durante i suoi momenti di pazzia, però nei video fingeva, in quel momento, invece, era pronto a mangiarselo vivo.

<< Si, si, si! >> disse tutto d’un fiato << Mai più situazioni ambigue con Nic, lo prometto! >>

<< Perfetto, grazie! Prendi la tua tisana! >>

Anche se la tisana era ancora bollente, la mandò giù tutta d’un fiato.

Nicolas, nel frattempo, uscì dal bagno con calma, raggiungendo i due in cucina.

<< Cesare, tutto bene? >> gli sorrise.

<< Mh, mh! >> annuì mettendo da parte la tazza << Oggi sei in anticipo anche tu, finalmente stai imparando! Vado a montare, eh? Grazie per la tisana, Dario! >>

<< Ma…? >>

Cesare si defilò velocemente, dando una LEGGERISSIMA pacca sulla spalla di un Nicolas confuso.

<< Cosa gli hai detto, Dà? >>

<< Nulla di che! Ho preparato un po’ d’acqua per la tisana e gli ho spiegato la nostra situazione! >>

<< Era spaventato a morte! >>

<< Naah, è una tua impressione! Preferisci la tisana alla menta o ai frutti di bosco? >>

La fortuna volle che Cesare non rimanesse solo al tavolo per molto, venendo presto affiancato da Nelson, Tonno, e anche Nicolas, mentre Dario e Frank avevano deciso di occuparsi della sistemazione del set.

<< Ti vedo spento, Cesi! >> disse Nelson dalla postazione di fronte << Dormito poco? >>

<< Ho bevuto un caffè di troppo! >>

Rabbrividì ripensando al modo in cui Dario lo aveva guardato nelle ore precedenti. Quel pensiero lo avrebbe tormentato per giorni, lo sapeva.

Come se non bastasse, Nicolas aveva il pc in riparazione e saltava da un computer all’altro per completare i suoi lavori.

<< Cesare, prestami il tuo pc un attimo, per favore! >> gli si avvicinò, chinandosi a inserire la chiavetta senza aspettare il consenso.

Nello stesso istante, Cesare tentò di alzarsi per lasciargli il posto, ma l’altro si sedette sulle sue ginocchia, iniziando a smanettare come se nulla fosse.

Non era inusuale, Nicolas gli si sedeva spesso in braccio a fare cose al pc, e lui continuava a fare altro, però, prima non c’era la faccia scura di Dario a fulminarlo dall’altra parte dello studio.

O, probabilmente, c’era già da un po’ e lui non se ne era mai accorto.

<< Eh, Nic! Forse è meglio se… >> provò a chiamarlo.

<< Solo un attimo, ho finito! >>

<< No, Nic, non è quello! Dico, forse è meglio se mi alzo! >>

<< Non preoccuparti, ho fatto! >>

Cliccò per l’ultima volta e sospirò di sollievo.

A Cesare venne un nodo allo stomaco nel vedere Nicolas portarsi indietro, alzando le braccia per stirarsi.

<< Aaah, finalmente è fatta! >> rideva << Abbiamo il video per giovedì! >>

Tonno e Nelson gli fecero un falsissimo applauso, complimentandosi per il tempo che era stato in grado di perdere su un video di appena mezz’ora, e… Beh, il povero Cesare stava morendo dentro, vittima di quegli sguardi minacciosi di una fine lenta e dolorosa.

Non si sentì al sicuro nemmeno quando Nicolas si alzò e corse a far vedere a Dario i frutti del suo lavoro.

 

Quella situazione andò avanti per qualche giorno. Cesare misurava le attenzioni da dare a Nicolas, anche quando si ritrovavano da soli e il più piccolo cercava un qualsiasi contatto fisico o affettuoso.

Era difficile, Nic gli girava sempre attorno, alla ricerca di attenzioni, abituato ad essere quotidianamente coccolato da lui, cosa che per discrezione si limitava a fare con Dario.

Era davvero faticoso, ma se ripensava all’espressione inquietante del collega, e a come si sentisse costantemente in pericolo, la fatica diventava l’ultimo dei suoi problemi.

<< Ti vuoi riattivare, Cesare? >>

Un pugno ben assestato gli arrivò sulla spalla facendolo gridare dal dolore e tirare le peggio bestemmie contro un basito Tonno, e un povero Nelson che non aveva fatto nulla, se non trovarsi lì in quel momento.

Si sentì una merda, poco dopo, per aver dato di matto contro i suoi amici, senza alcun motivo. Aveva perfino fatto saltare una giornata di riprese quel giorno.

No, non poteva andare avanti così, doveva trovare il modo per convincere Dario di non avere alcun interesse nei confronti di Nicolas.

Anche perché era vero, Nicolas era suo amico da quando avevano quindici anni, erano come fratellini, quale interesse poteva nutrire per lui?

D’accordo, aveva lasciato Sofia inventandosi di essere diventato omosessuale e di averla tradita con Nic, bugia alla quale l’interessato si era volentieri prestato, sotto ricompensa. Però, quello non significava nulla.

Come non significava nulla il fatto che, in fondo, qualche tendenza omosessuale avesse scoperto di averla davvero.

Perché non aveva risposto a Dario al momento giusto?

“Forse perché mi guardava come se non vedesse l’ora di farmi fuori!” pensò.

A chiunque sarebbero morte le parole in bocca al suo posto.

Come poteva fare?

Parlare non sarebbe servito a molto, ci voleva qualcosa di forte, tangibile. Qualcosa in grado di chiarire qualsiasi dubbio.

Era, forse, arrivato il momento di cercarsi un’altra ragazza?

Oddio no, non si ricordava nemmeno come si facesse ad approcciare con l’altro sesso.

Questo perché aveva fatto l’errore di rimanere con la stessa persona per dieci anni, dall’età adolescenziale.

Beh, fino a pochi mesi addietro non lo avrebbe considerato un errore, Sofia gli piaceva, però, secondo lui, erano arrivati ad un punto morto da cui non si poteva ricominciare. A lei stava bene, ma a lui no.

Va bene, BASTA. Non era quello il punto.

Aveva bisogno di fare qualcosa che convincesse Dario a non architettare il suo omicidio, così da preservare le sue giornate e i suoi sonni futuri.

Ci rimuginò per un po’, senza trovare altra soluzione se non domandare a qualcuno.

Il ché significava, purtroppo, rivelare la relazione tra Dario e Nic, così decise di rivolgersi alla persona più fidata della Valle Spaziale.

Colui che era tanto saggio da avere la risposta giusta e la discrezione di non far trapelare nulla.

<< Ecco a te, Frank! Sono nelle tue mani! >> disse, sistemando un cuscino alle spalle dell’altro e passandogli il suo caffè preferito.

<< Cesare, non c’è bisogno di trattarmi come un anziano se vuoi soltanto un consiglio! >>

<< Lascia fare! Sei il Profeta, vai trattato con la massima cura! >>

<< Boh, ok! Mi sistemeresti il cuscino? >>

<< Certo! >> si affrettò a metterlo a suo agio.

Fece il giro per vedere se fosse comodo, e poi gli si inginocchiò di fronte, in attesa.

Frank bevve un sorso di caffè e l’espressione di disgusto che assunse il suo volto la disse lunga su quanto Cesare ne sapesse dei gusti del Profeta.

<< Bene, la situazione è parecchio complessa! >> asserì << Sapevo già della relazione tra da Dario e Nic, me lo ha detto Nic stesso il giorno in cui si sono messi assieme! >>

<< Ah, meglio! Mi sento meno in colpa! >>

<< Questo non ti discolpa dal fatto che saresti stato disposto a tradire i tuoi amici, rivelando il loro segreto! >>

Cesare si sentì nuovamente una merda (capitava spesso ultimamente) nel giro di pochi secondi.

Ma chiedere al Profeta significava anche quello, perciò, avrebbe sopportato.

<< Comunque, la questione è un’altra! Vuoi convincere Dario di non avere alcun interesse per Nic, e per questo hai pensato di avere una nuova relazione? >>

<< Ecco, è che non voglio una nuova relazione, non ora almeno! Non so nemmeno come si faccia, ormai, ad avere una relazione occasionale! >>

<< Mh, capisco! In questo caso, posso suggerire di cercare qualcuno con cui metterti d’accordo, farti vedere da Dario due o tre volte, e risolvere ogni problema! >>

<< E a chi posso rivolgermi? >>

Non gli andava di pagare ancora qualcuno per fare finta di stare con lui.

<< Nelson e Tonno sanno già tutto su Dario e Nic, puoi domandare a loro! Ti suggerisco, comunque, di pagargli da mangiare per sdebitarti! >>

<< Ah… >>

Aspetta.

<< Io ero l’unico a non sapere nulla di quei due? >>

<< Sei il più distratto, non c’è da stupirsi! >>

<< Ma… Frank! Dario mi ha detto di non dirvi nulla! >>

<< Ovviamente, non sanno che lo sappiamo tutti! Gli stiamo lasciando i loro tempi, come farebbero dei veri amici! >>

Cesare si tirò su con uno scatto andando a baciare la fronte del Profeta, che si dimenò per lo spavento, tanto da rischiare di perdere l’equilibrio e cascare dalla sedia.

<< Tu sei un fottutissimo genio! >> gli urlò prima di dileguarsi.

E Frank rimase lì, solo, con il suo cuscino sgualcito e un caffè imbevibile in mano. 

 

CONTINUA...

  
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