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Autore: SweetPaperella    25/03/2020    11 recensioni
{CaptainSwan AU}
Storybrooke, anno 1800.
Emma Swan è una ventenne ribelle, vuole vivere di avventure, ma un errore fatale la costringe a rimanere nel suo paesino, con cinque sorelle, un figlio, una madre petulante e concentrata solo a far accasare le proprie figlie.
Killian Jones, trentenne, Conte e ufficiale di Marina, con un passato tormentato e una forte sete di vendetta.
Due destini che si incrociano, due anime tormentate, un passato doloroso mai lasciato del tutto alle spalle. Vendetta, odio, amore, amicizia e famiglia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre - Invito per il tea 



Emma’s POV

Tutto avrei voluto, meno che andare anch’io alla tenuta Humbert per il tea. Ho provato a inventare mille scuse, anche di non voler lasciare Henry senza di me, visto che sta poco bene, ma a nulla sono serviti i miei tentativi con mia madre. Alla fine, ho accettato solo per mia sorella, sapendo che lei mi vuole al suo fianco per affrontare tutto ciò. C’è Ashley, che potrebbe starle accanto e capirla, ma so che in una situazione come questa, sono io che la faccio sentire protetta e al sicuro. Il nostro legame va' al di là del semplice legame di sangue, siamo inseparabili, sorelle e migliori amiche allo stesso tempo. Ci saremmo trovate anche se non fossimo state imparentate, l’ho sempre pensato e sempre lo penserò. 
Così ci ritroviamo davanti alla tenuta del conte, un maggiordomo annuncia il nostro arrivo e poi veniamo fatte accomodare in una grande sala, pieni di quadri, un pianoforte e un tavolo immenso, non è la stessa sala in cui si è tenuta la festa di benvenuto. Non è così grande come quella, ma lo è altrettanto. Mi guardo intorno sorpresa, estasiata per tanta bellezza e immensità. 
Ad accoglierci prontamente quando entriamo, è il padrone di casa e sua sorella, la quale si presenta prontamente, come Zelena. 
Dal primo istante, non mi fa una buona impressione, sembra che se la tiri e che si senta bella oltre misura, come se fosse l’unica donna sulla faccia della terra. Senza dubbio è estremamente bella, ma non per questo deve vantarsi della cosa e far sentire le altre sminuite. Guarda mia sorella dalla testa ai piedi, come a capire se può essere degna di suo fratello e la cosa non mi piace per niente. Alla festa non ho avuto modo di conoscerla e quindi, adesso che la vedo per la prima volta, capisco come si è sentita Elsa, mi ha raccontato che si è sentita osservata dalla donna per tutto il tempo, come se volesse capire chi fosse e soprattuto se fosse meritevole di Graham e devo dire che ha avuto ragione. 
Mi guardo intorno e non vedo Killian, non che la cosa mi dispiaccia, ma comunque pensavo che ci sarebbe stato e questo mi lascia spiazzata, ma di sicuro più felice, non avrei mai voluto vederlo. 
Ci accomodiamo nel grande tavolo di cristallo che è situato in salotto e ci viene servito il tea con i biscotti. Graham ci spiega che sono stati fatti questo pomeriggio stesso, poco prima che noi arrivassimo, dalla cuoca che lavora per la loro famiglia da quando sia lui, che Zelena erano poco più che due bambini. 
Ma di certo, come non ci limitiamo a parlare di ciò e l’argomento viene prontamente spostato su di noi, su mia sorella, su di me e le mie sorelle più piccole, presenti anche loro.
«Quindi non siete mai andate a scuola? Avete studiato a casa?»
Elsa annuisce e io mi inizio già a spazientire. 
«E voi? Studiate?» riferendosi alle mie sorelle più piccole, Merida e Anna. 
«Si, sempre in casa. Viene un’istitutrice tre volte alla settimana a insegnarci tutto ciò che c’è da sapere.» risponde Anna per prima. Merida invece si limita ad annuire, ho la sensazione che nemmeno a lei piace quella ragazza, che avrà più o meno l’età di mia sorella Elsa. Io e Merida su molti punti di vista siamo molto simili e sopratutto inquadriamo subito le persone a pelle. 
«Sanno leggere, se è questo che sta insinuando. Qui sappiamo tutte leggere.» alzo la voce e interrompo quell’interrogatorio, veramente privo di senso. 
«Io non volevo insinuare proprio nulla, signorina.» mi rivolge la parola per la prima volta, da quando sono entrata non mi ha degnato nemmeno di uno sguardo, come se avesse paura a incrociare il mio sguardo. Come se io le facessi paura. 
«Ah no? Non mi sembra! Non è perché veniamo da un rango differente dal vostro, allora siamo automaticamente delle pezzenti poco istruite.» ribatto ancora una volta, dando libero sfogo ai miei pensieri, non sono mai stata una che si tiene per sé ciò che pensa, se ho qualcosa da dire la dico e basta. Questa Zelena mi ha fatto seriamente perdere le staffe, non sopporto le persone come lei, ancora meno non sopporto le persone che sparano sentenze senza conoscere, soprattutto se questo sentenzie riguardano la mia famiglia. 
Elsa fulmina me con lo sguardo e vedo che Graham fa lo stesso con sua sorella. 
«Signorina Emma, mia sorella non intendeva dire...» replica Graham scusandosi al suo posto. 
«Oh no, certo che no! Mi avete fraintesa, signorina Emma.»
Io ne dubito fortemente che ho frainteso ma deciso di lasciare correre per il bene di mia sorella e mi limito a dire che non fa nulla e a scusami a mia volta per essermi alterata troppo in fretta. 
«E sapete suonare il pianoforte?» chiede a quel punto la rossa padrona di casa, avendo intuito che non può battermi, almeno a me, sul piano delle letture. Ho letto tantissimi libri, la mia libreria è pienissima e molti altri che non entrano nella libreria nella mia camera, sono in quella di mio padre. Non abbiamo una casa grandissima, ma è grande abbastanza per poterci stare tutti. 
«Poco, a dire il vero. Preferisco altri passatempi, come cavalcare e tirare con la spada.» ammetto apertamente senza farmi tanti problemi nel dirlo. 
Zelena mi guarda scandalizzata e poi si rivolge a mia sorella Elsa, chiedendole se anche lei preferisce questo tipo di passatempo. 
Elsa scuote la testa prontamente. No, in questo non ci somigliamo per niente. Mia sorella è decisamente più pacata e tranquilla, molto più femminile nei modi di fare, nel porsi. 
«Adoro scrivere poesie e leggere. Il mio passatempo preferito è stare davanti al cammino con un buon libro. So suonare discretamente il piano, purtroppo non ne abbiamo uno in casa. Mi sono esercitata tanto tempo fa a casa di una lontana parente. È stata lei stessa a insegnarmi quando ero piccola. So cucire molto bene, mi diverte fare abiti per mio nipote.» più che una discussione tra persone che si vogliono conoscere e scambiare liberamente due chiacchiere, sembra un interrogatorio in piena regola. 
N’è la prova, quando la padrona di casa, prontamente chiede chi sia suo nipote. 
Graham intanto mentre mia sorella racconta di sé, la guarda incantato, come se pendesse dalle sue labbra. Sembra molto preso da lei, devo ammetterlo. L’ho osservato spesso e ho notato che i loro sguardi si sono spesso incrociati, sorridendosi e arrossendo. L’uomo è davvero un tipo dolce e gentile e sembra proprio perfetto per mia sorella. 
«Credo che il grado di parentela della famiglia Swan non ci interessa no?» una voce alle mie spalle mi fa sussultare improvvisamente. 
È Killian. 
È arrivato proprio nel momento giusto a interrompere devo dire, non avevo alcuna voglia di rivelare che il nipote a cui si è riferita Elsa, è mio figlio. No che mi vergogni di dire che sono madre, ma non voglio rivelare questa informazione alla donna che ho difronte e che sta analizzando ogni cosa di noi, per poi dichiarare a fine serata se siamo adatti per entrare in famiglia. 
Zelena non appena lo vede prontamente si alza e i suoi occhi si illuminano come se avesse visto il suo fidanzato e quasi ciò mi fa pensare che forse i due possono formare proprio una bella coppia. Ce li vedo insieme, entrambi egocentrici e pieni di sé. 
Però mi ha salvata da una situazione che sarebbe diventata senza dubbio scomoda, lo devo ammettere. 
La padrona di casa si avvicina a Killian e annuisce alla sua affermazione, per poi prenderlo sotto braccio, i due senza dubbio hanno un grado di intimità molto alto, si nota da come la ragazza lo stringe e lo tocca. 
«No, infatti! La signorina Emma, invece potrebbe suonarci qualcosa.» dice guardandomi. 
Io sentendomi ancora una volta tirata in causa, la guardo a mia volta. 
Ma poi annuisce, vedendo che in questo modo mia sorella si è potuta sedere vicino a Graham, visto che la sedia accanto a lei, si è liberata nel momento in cui io mi sono alzata. 
Come minimo dovrà sdebitasi per il resto dei suoi giorni, la mia cara sorellina maggiore. 
Zelena e Killian si posizionano vicino a me, che invece mi sono seduta al pianoforte, cercando mentalmente una canzone che io ricordi, il mio repertorio è veramente limitato. Sono stata un’allieva veramente pessima in musica, mi annoiava stare dietro quelle orribili lezioni della nostra lontana prozia, tanto che la maggior parte delle volte fingevo di stare male per non andare, influenza che di solito poi, passava nel giro di qualche ora. I miei hanno sempre capito che non mi piacesse e dopo un po’, mio padre a deciso di farmi smettere e mentre Elsa e Ashley suonavano, io e lui ce ne andavamo in giro per boschi con il cavallo, per poi fermarci e tirare con la spada. Erano i pomeriggi più belli. Ora lui lo sta facendo con Henry. 
Scaccio quei ricordi dalla mia testa e cerco di nuovo di concentrarmi su una melodia da suonare e finalmente eccola. Guardando gli spartiti che hanno sul piano, noto una sinfonia che mi piace moltissimo. Una delle più famose di Ludwig van Beethoven, sinfonia numero 3. 
In realtà non sono nemmeno certa di riuscire a suonarla correttamente e rischio solo di sfigurare. 
Le mie dita scorrono sul pianoforte, ma non con eleganza, tanto che mi accorgo io stessa di stare decisamente stonando, in questo momento vorrei essere ovunque tranne che lì, a continuare a suonare. 
Ancora una volta in mio soccorso arriva proprio il conte Jones, vedendomi in difficoltà.
Si siede accanto a me sullo sgabello e iniziamo a suonare insieme. Decisamente lui è molto più bravo di me, a differenza mia, le sue mani si muovono sicure e leggiadre. 
Una volta che finiamo di suonare, un forte applauso segue la nostra esibizione. 
Io e Killian ci guardiamo negli occhi e io istintivamente gli sorridono, devo ammettere che mi ha salvata due volte. Lui mi sorride a sua volta e sta per dirmi qualcosa, ma viene interrotto prontamente da Zelena.
«Ottima esecuzione, Kil, sei sempre stato bravissimo con il piano.» e lo dice come se lui suonasse spesso per lei, come se fosse una sorta di loro routine. Rompendo definitivamente il nostro gioco di sguardi, se mai ci fosse stato seriamente un gioco. È stato più un congratularsi reciprocamente per l’esibizione. 
A dirla tutta non so nemmeno perché l’abbia fatto di aiutarmi. 
Ho modo di chiederglielo quando la padrona di casa, ci deve lasciare per rispondere a una importante lettera giunta in quel momento. Non può tardare la risposta a quanto pare. 
Si allontana frettolosamente, ma mantenendo tutta la sua estrema eleganza da nobile. Io non sarei quasi sicuramente così aggraziata con quel vestito lungo e pieno di fronzoli. Sto decisamente più comoda quando indosso un paio di pantaloni. I miei vestiti sono tutti molto semplici, nemmeno troppo lunghi. 
Mentre io parlo con Killian, noto che Elsa sta parlando con Graham e Ashley, Merida e Anna si sono allontanate non so dove, spero solo che non facciano danni e che Ash, che è la più grande sia responsabile per le sue sorelle minori. A quanto pare è stato Graham a dire loro di potersi allontanare e sbirciare in giro. 
«Perché sei intervenuto al piano?» chiedo sorpresa, ma anche ancora piuttosto incredula. 
«La sinfonia numero 3 è tra le mie preferite, non volevo che fosse profanata così.» mi risponde con il suo solito sorriso strafottente. 
Io lo guardo e subito mi sale una voglia irrefrenabile di prenderlo a schiaffi. Mi indigno immediatamente e faccio per allontanarmi prima di dire qualcosa di cui pentirmi. Avrei solo insulti in questo momento e nessuno sarebbe molto carino e soprattuto consono per una ragazza. 
Ma come si permette eh? Nessuno gli ha dato la libertà di prendersi questa confidenza con me. Non è perché ha scoperto cose intimi della mia vita, allora adesso siamo diventati amici al punto da prendersi certe confidenze. La libertà di prendermi in giro in questo modo. 
Lui però mi ferma prontamente per un braccio, prima che io possa allontanarmi e mi riporta davanti a lui, al punto che i nostri sguardi ancora una volta si incrociano. 
«Permalosa eh, Swan. Scherzavo. Ma diciamo che il piano non è esattamente il tuo forte. Sarei curioso di sfidarti con la spada.»
«Lo farei in questo esatto momento, Jones. Ti farei così tacere per sempre e portare rispetto, nel momento in cui assaporerò la vittoria.» ribatto subito, sfidandolo. Peccato che non ho una spada con me, o lo sfiderei veramente in questo preciso istante, facendogli vedere con chi ha a che fare. 
«Non è una brutta idea, Swan. Se sai duellare con il vestito, accetto la sfida.» 
Il suo sguardo è ancora puntato verso di me, ma stavolta mi guarda con aria di sfida, esattamente come lo sto guardando io. 
Lo guardo confusa e poi mi rendo conto che sicuramente lì avranno sicuramente delle spada e quindi, posso sfidarlo.
Ci dirigiamo a prendere due spade e poi ad avvisare gli altri, una sfida che ci rispetta merita degli spettatori e soprattutto un giudice, il quale lo farà Graham.
Mia sorella invece mi guarda contrariata dalla cosa, come a volermi dire: “era proprio necessario?” E io per una volta la ignoro, perché quel Jones si merita proprio una bella lezione. 
Mi lego i capelli in una coda, con un nastro che porto sempre dietro e mi posiziono con la mia spada. 


Killian’s POV 

La vedo legarsi i capelli con un nastro dello stesso colore del vestito, che tira fuori dalla tasca di esso ed è veramente bellissima. Anzi, bellissima è dir poco. È da togliere il fiato e io mi rendo conto che è proprio esattamente come me la ero immaginata nella mia fantasia, solo che ha il vestito invece che i pantaloni attillati neri. 
Distolgo subito quei pensieri, non voglio certo fare la figura del pesce lesso e poi, voglio vincere. 
Mi concentro quindi esclusivamente sulla gara. Graham fischia l’inizio del duello e le nostre spade prima si incrociano per segno di rispetto e poi si allontanano per dare il via alla sfida. 
Ad attaccare per prima è proprio Emma, noto subito che è molto veloce e abile nel muoversi, non è una sprovveduta, sa quello che sta facendo e poi noto il fuoco che ha dentro, è veramente una combattente la ragazza, non posso negarlo. 
Io prontamente mi difendo dal suo colpo e sferro colpi a mia volta. 
La gara consiste nel disarmare l’avversario, o in questo caso l’avversaria, per primi. 
Per mia fortuna ho una presa molto solida della spada, ma anche Emma non scherza. Sa decisamente come tenerla e come fare per non farsela togliere. 
Le nostre spade sbattono tra loro con forza e decisione, continuando a sferrare colpi potenti, mentre ci muoviamo nel giardino adibito per la nostra gara. 
Nessuno dei due vuole decisamente arrendersi, quando i nostri occhi si incrociano, noto immediatamente nello sguardo di Emma che è decisa a vincere, ha una determinazione che non ho mai visto a nessuno e la cosa mi piace molto. Mi fa capire ulteriormente che persona sia. Oltre ad essere bella, è davvero un’ottima spadaccina ed è davvero insolito per una ragazza. Non ho mai conosciuto nessuno come lei. Ne sono completamente affascinato. 
I nostri occhi si incrociano e lei per un breve attimo, non so dipeso da cosa, di distrae e cade a terra. 
Il suo viso è rosso per il sudore e una volta a terra ansima per la fatica. 
Mi avvicino a lei prontamente e le punto la spada contro. 
«Ti arrendi, Swan?» le dico, pensando che possa essere troppo stanca per continuare. 
Ma lei mi guarda e senza dire nulla, mi tira un calcio proprio sulla pancia, in modo che possa rialzarsi e indebolire me. Talmente sono piegato dal dolore, che non mi accorgo che lei è al mio fianco, con la spada puntata sul mio collo. 
«Scordatelo, Jones. Non mi arrendo finché non avrò vinto.» mi dice.
Poi mi incalza a riprendere il duello, che non è ancora terminato. 
Ed è così che iniziamo nuovamente a muoverci e a duellare. 
Sono decisamente stanco e anch’io sento il sudore imperlare il mio viso, ma non ho intenzione di mollare, non è nel mio stile arrendermi e mai lo farò. 
Anche se ho una sola mano, sono uno spadaccino nato, ciò non mi ha mai impedito nulla, anzi, al contrario mi ha reso solo più affascinante.


Emma’s POV 

Prontamente quando sono caduta a terra mi ha chiesto se mi arrendessi, si capisce proprio che non mi conosce. Io non mi arrendo di certo, tanto meno in duello. Tanto meno con lui. Non voglio certo dargliela vinta. 
Ne approfitto che i nostri sguardi si sono incrociati ancora una volta, per spingerlo via con un calcio e poter aver modo di riprendermi un minimo. 
Sono decisamente stanca, mi sento le guancia rosse per il caldo, se pur non posso vedermi, e ho il fiato corto. Devo trovare quindi un modo per disarmarlo e mettere fine alla sfida. 
È molto bravo Killian, lo devo ammettere e non è per niente facile batterlo. 
Riprendo fiato girando intorno e lo guardo, per capire che cosa voglia fare. A sua volta lui guarda me per capire invece la mia di prossima mossa. 
Nemmeno mi rendo conto da quanto stiamo combattendo, sicuramente da molto, visto anche il sudore che scende sul viso dell’uomo.
Le forze iniziano seriamente a mancarmi ed è così che con tutta la forza che possiedo, sferro un colpo potente e veloce, sperando di disarmarlo. E così accade. 
La sua spada viene scaraventata per terra e io la guardo cadere al suolo sorpresa, ma felice. 
«Complimenti, Swan, nessuno mi aveva mai battuto prima. Sei veramente un’ottima spadaccina.» mi dice Killian avvicinandosi a me, dopo aver raccolto nuovamente la sua spada da terra. 
«Confermo! Killian è un ottimo spadaccino, non l’ho mai visto perdere.» anche Graham viene a congratularsi con me, sorpreso e incredulo, proprio come tutti i nostri spettatori, anche le mie sorelle, mai avrebbero creduto che sarei riuscita a vincere. Invece...
Forse solo Merida, ha creduto che potessi farcela, perché in lei si gela lo stesso desiderio di vittoria. Non l’ho delusa. 
«Be, se avete finito con queste cose inutili, io rientrerei in casa che fa freddo... Però voi due, no, siete sporchi e sudati.» indicando me e Killian. In realtà si riferisce soprattutto a me. Mi guardo le scarpe e il vestito effettivamente è sporco di terra e il mio volto deve essere veramente inguardabile, ma è così che accade quando si combatte, ma dubito che Zelena abbia mai preso una spada in mano, probabilmente non sa nemmeno che cosa sia una spada. 
La guardo e prontamente le dico che aspetto fuori l’ora di andare, non è un problema e con la scusa respiro anche un po’ d’aria fresca, rientrare significa subire un altro interrogatorio e non ne ho voglia. 
Per mia grande sorpresa rimane in giardino anche Killian, se pur la rossa lo guarda come a volergli chiedere se rientra o meno. Sbuffando poi, infatti, si volta e rientra, senza di lui. 
Rimaniamo in silenzio a guardare la natura che si è estende davanti a noi, è meravigliosa, così silenziosa, fragile e pura, che passerei le ore a guardare l’orizzonte senza mai stancarmi. Una leggere brezza poi, accompagnata dal sole che sta tramontando, rende tutto veramente più bello e suggestivo. Per un attimo, un solo attimo mi dimentico di non essere sola. 
Me ne accorgo quando Killian, da perfetto gentiluomo, mi ha messo la sua giacca sulle spalle, vedendo che probabilmente avessi freddo. 
Mi volto a guardarlo. 
«Sei sudata e con questa brezza rischi di ammalarti»
«Grazie, Jones.» 
E mi sorride, mi sorride semplicemente, mentre i nostri sguardi si incatenano l’uni agli altri.
«Voglio la rivincita»
«Quando vuoi, te la concedo volentieri.» gli rispondo ridendo, ma devo ammettere che è molto bravo e che non ero certa di poter vincere.
«Tanto avremo modo di vederci spesso, credo che Graham si sia preso una bella cotta per tua sorella. Come dargli torto...» cos’è quella una provocazione, un modo per dirmi che mia sorella è più bella di me? 
«Anche Elsa. Mi dispiace Jones, non sei il suo tipo.» ribatto prontamente
E lui torna a essere il conte Killian Jones che ho conosciuto, arrogante, pieno di sé e pronto a flirtare. 
«E il tuo?» mi chiede a brucia pelo, però noto che si porta un mano dietro all’orecchio. Quasi avesse paura della risposta.
«Arrogante, presuntuoso, pieno di sé... No, direi di no, Conte.» rispondo e lui invece di rimanerci male, scoppia a ridere di gusto. 
«Bellissima opinione che hai di me! Ma credimi che se iniziassi a corteggiarti seriamente, cadresti ai miei piedi, dolcezza.»
«Vuoi iniziare a corteggiarmi seriamente, Jones?» gli chiedo prontamente, non facendomi trovare in preparata, se pur ammetto che non mi sarei mai aspettata questa sua affermazione. Tralascio ovviamente sul dolcezza, non credo che se lo toglierà mai questo vizio di chiamarmi così. 
«Vorresti che lo facessi?» 
«Tu rispondi a una domanda, sempre con un’altra domanda?» irritante. Irritante e basta, ecco cos’è. 
«Potrei dire la stessa cosa.» mi risponde e io alzo gli occhi al cielo esasperata, chiedendomi perché sto ancora a perdere tempo con lui. 
«Finiscila di fare lo sbruffone. E comunque non sto cercando una relazione, perciò non hai motivo di corteggiarmi. L’unico uomo della mia vita è Henry.» gli dico prontamente allontanandomi da lui, per poi tornare indietro nel momento in cui mi accorgo che ho ancora la sua giacca sulle spalle. È calda, confortevole e ha un buonissimo odore, mi ero abituata ad averla addosso. 
«Tienila! Ho la scusa per rivederti così.» e mi fa l’occhiolino, da perfetto sbruffone qual è. Io alzo nuovamente gli occhi al cielo, ma devo ammettere che è un gesto anche da vero gentiluomo, non è da tutti, se pur ci abbia giocato sopra e abbia fatto di tutto per flirtare con me, se pur non debba farlo e io gli abbia appena detto che non voglio una relazione.
«Magari così mi racconti anche il motivo per cui non vuoi una relazione, è insolito per una ragazza della tua età.» mi urla prima che io possa allontanarmi del tutto. Infatti percepisco perfettamente le sue parole, ma non mi volto. Non lo faccio. 
«Non sono come tutte le altre» dico, ma so benissimo che lui non mi ha potuto sentire.


Killian’s POV

È già quasi dentro quando le urlo che voglio capire il motivo per cui non voglia una relazione, mi avvicina poi a lei per sentire la sua risposta.
«Non sono come tutte le altre» mi dice, ma non vede che mi sono avvicinato. Sicuramente pensa che si è udita da sola.
Senza dubbio la sua risposta mi ha colpito, ancora una volta mi ha fatto capire che non si sente come tutte le altre, ma che ciò le piace, che lei non vuole proprio essere come le altre. Ciò è quello che mi affascina in una donna. Non sopporto le donne che sono tutte uguali e che seguono un criterio di moda solo per conquistare un uomo, che hanno questo come unico scopo della vita. Magari nemmeno poi amano l’uomo che hanno accanto. 
Non voglio più innamorarmi, però fin da piccolo, mio padre mi ha insegnato che se mai mi fossi sposato, sarebbe dovuto essere esclusivamente per amore, non per interesse. Mi ha insegnato che amare la propria donna è meraviglioso, donare se stessi all’altra persona lo è. 
Io ho mancato a questi principi, o meglio mi sono innamorato una volta, ma ora, ora non voglio più soffrire. Però, mi piace pensarla ancora così, pensare che due persone vogliano sposarsi per amore e non per interesse reciproco. 
Emma è decisamente anti convenzionale in questo. E mi piace.
È semplicemente se stessa e si nota, si nota perfettamente questa sua caratteristica. 
Rientro poco dopo in casa anch’io e noto che le signorine stanno salutando Graham e Zelena per tornare a casa loro. Mi appresto a raggiungere il padrone di casa per salutare anch’io, mi avvicino ad Emma e le bacio la mano, inchinandomi poco dopo, sorridendole sghembo. Lei si inchina a sua volta, ma non mi sorride, non mi dà la soddisfazione. Al contrario si volta per recarsi alla carrozza che è venuta a prenderla. 
Emma Swan. Sai decisamente come farti desiderare e come conquistare un uomo senza fare assolutamente nulla. 
Non posso che ammetterlo a me stesso. 
 


Spazio autrice: Ciao a tutti, ed eccomi con il terzo capitolo! Ammetto che mi sono molto divertita a scriverlo, mi piace l'idea di aver fatto duellare Emma e Killian, come accade poi nella seconda stagione di Once, una scena bellissimo devo dire e quindi come poterla non inserire anche nella mia storia? Non potevo non farlo. Cosa dire altro? Ho introdotto il personaggio di Zelena, una vipera aggiungerei. Ha delle evidenti mire su Killian, ma saranno fondate, c'é stato qualcosa tra loro come pensa Emma? Chissà, presto lo scoprirete comunque. Come verranno a galla altre cose sul passato di Killian e sulla sua vendetta. Ma non aggiungo altro, non voglio fare spoiler ovviamente. Spero che questo terzo capitolo vi piaccia come é piaciuto a me scriverlo. Fatemi sapere che cosa ne pensate. A prestissimo.
   
 
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