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Autore: Sapphire Zephyr Cat    25/03/2020    1 recensioni
Era una mattina fredda d’autunno e camminava lungo la Senna, quando vide ancora una volta l’uomo. Era sempre lì, sulla stessa panchina, nella stessa posizione.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattina fredda d’autunno e camminava lungo la Senna, quando vide ancora una volta l’uomo. Era sempre lì, sulla stessa panchina, nella stessa posizione, a fissare il fiume parigino.
Si sedette accanto a lui e l’uomo non si mosse.
Si strinse nella giacca e si mise a fissare anche lei il fiume: era uno spettacolo magnifico.
 Allora tirò fuori il taccuino e fece qualche schizzo degli alberi, del fiume, delle case. Passarono due ore, la ragazza prese la sua borsa e tornò a casa.
L’uomo non l’aveva mai guardata, né si era mai mosso.
Il giorno dopo la ragazza tornò, la scena fu la stessa e così il giorno dopo e quello dopo ancora: lei si sedeva, disegnava mentre ammirava il paesaggio, poi tornava a casa.
Lui rimaneva sempre fermo.
Dopo alcuni giorni, la ragazza spezzò il ripetersi delle azioni abituali.
“A cosa pensa?”
Le parole le uscirono di getto dalla bocca.
Passarono i minuti e ormai lei aveva perso la speranza di sapere su cosa l’uomo da tanto tempo stesse riflettendo.
“Vedo una ragazza vestita con drappi argentei, stesa su un prato, i capelli ramati si intrecciano con l’erba, vedo le foglie  di un albero che vorticando dolcemente le si impigliano nella morbida chioma e fra i vestiti e lei col rossore sulle guance legge una lettera, i lineamenti del viso si piegano a formare un tenero sorriso e la luce tenue del sole di ottobre lo rischiara”
Lei vide davanti a sé la donna che sorrideva e la guardò negli occhi e in quegli occhi vide la felicità fattasi lacrima.
La voce calda e profonda dell’uomo l’aveva trasportata nel suo sogno, nel mondo che quegli occhi vedevano e che altri non avrebbero potuto raggiungere.
L’uomo tacque.  
E la ragazza capì.
Un cieco riesce a rivedere i propri ricordi in una luce diversa da un uomo che con gli occhi può osservare la realtà, vede i colori dell’emozioni e le forme delle sensazioni, vede il proprio sovrappensiero, per lui non esiste realtà.
E sarà per sempre autunno. 




Ispirato ad un uomo vero, che forse non sarà cieco e non guarderà il fiume, ma comunque ha lo sguardo di chi osserva i propri pensieri.
  
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