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Autore: Erica K Lovett    25/03/2020    0 recensioni
Illusioni e delusioni, decisioni giuste o sbagliate, una famiglia distrutta ed una mostruosa realtà si celano dietro gli occhi del cuore di Lisa, un'ardua decisione e la sua vita non sarà più la stessa...
Genere: Dark, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The flyers

Nota dell'autrice: Le storie di mezzanotte sono una nuova serie che vorrei introdurre sulla mia pagina, si basano sui miei sogni e non sono necessariamente horror. Solo molto strane. Seconda caratteristica di questi componimenti é il fatto di rimanere molto fedele agli avvenimenti del sogno, mettendo in secondo piano il filo logico di una storia vera e propria, dunque alcune cose non verranno spiegate nei dettagli o risulteranno sconnesse proprio perchè provenienti da un sogno.


Erano già parecchi mesi che stavo dietro alla questione, ma non ne ero ancora completamente venuta a capo...e proprio quando pensavo di aver compreso tutto, ecco una nuova rivelazione piombarmi addosso come pioggia ghiacciata.
Uno studio, mille fogli sparsi, collegamenti, notti in bianco, troppe volte a dirmi che mancava un solo piccolo invisibile tassello.
L'ultimo maledettissimo tassello.
Ma ogni volta che distoglievo lo sguardo dall'abbisso intricato e lo volgevo alla luce apparivano altre centinaia di quelle creature e lui...sempre fedele, ad aspettarmi in piedi dopo inutili ore di vagheggiamenti.
Sam...troppo giovane per quel tipo di vita, troppo buono per mostrarmi i miei fallimenti.
Sam...non mi hai mai voluto dire il tuo vero nome.
Forse è proprio a causa tua che ho allentato la corda, non ricordo quando ti sei unito a me in questa folle caccia alle streghe, né perchè tu lo abbia fatto nonostante...tutto ciò che è successo.
Mi rendo conto solo ora di una cosa ancora più sconcertante: eri come uno spettatore, non facevi nulla per intralciare il mio lavoro, ma non mi hai nemmeno spinto a continuare, ad accanirmi su questa illusoria ricerca.
E forse ora ne capisco il motivo.
Tu eri semplicemente lì accanto.
Ma le regole erano come rovi infuocati per te, non potevi cambiarle e ne eri talmente circondato che ti avrebbero soffocato lentamente.
Ricordo bene il giorno in cui cominciasti a sanguinare, ed io con te.
-Ci siamo, Sam!-
-E' già la terza volta che lo ripeti questa settimana-
-Ti devo per caso ricordare che i rapaci si sono presi la mia famiglia? Quegli esseri mi fanno ribrezzo...il fatto che siano enormi demoni, senza pelle, ali da pipistrello e gli artigli...non ti viene il regurgito solo a pensarci? Sono aberranti!-
-Per Dio, Lisa, non voglio avere gli incubi...e poi non avevi detto che avevi risolto il caso?- Sam, come al solito, era il solito motivatore passivo e sapeva che quello sarebbe stato l'ennesimo buco nell'acqua
-Giusto, rimaniamo concentrati...solo una persona insospettabile potrebbe gestire tutto questo...Madame Larette- per la prima volta da quando lo avevo incontrato notai un bagliore timoroso nei suoi occhi
-Qualcosa non va, Sam? Mi sembri preoccupato-
-No, solo che...non ci avevo mai pensato prima-
-Bene, allora siamo diretti da lei! Stasera stessa- finalmente il mio fucile era pronto a riscaldarsi un po'
-Lisa, aspetta!- Sam mi prese per mano, non lo avrebbe mai fatto se non in caso di estremo pericolo, ne ero sicura.
I suoi occhioni verdi stavano cercando di nascondermi qualcosa.
-Madame Larette questa sera è ad un ricevimento e sono sicuro che i suoi adepti saranno ovunque...sei sicura di voler andare fino in fondo a questa storia?-
-Credo che nulla al mondo potrebbe fermarmi in queto momento- esattamente le parole che Sam non avrebbe voluto mai sentire...

Un veloce cambio d'abiti e in men che non si dica ci trovammo sul luogo dello sgradito appuntamento.
Non avevo mai visto il mio collaboratore così elegante, i suoi lunghi ricci rossi stonavano parecchio con un abbigliamento così rigoroso ed io...sembravo una sardina avvolta in un involucro così inadeguato.
-Sei bellissima-
-Risparmiati i complimenti per il post credit, andiamo-.
La vecchia se ne stava sul palco, arcigna e compiaciuta nello stesso momento, il che la rendeva ancora più inadatta al compito che assolveva
-Grazie per il caloroso benvenuto, miei cari. Ho organizzato questa serata di beneficenza per quelle povere creature senza un tetto sulla testa, divertitevi e sopratutto, dimenticate le preoccupazioni- una gelida occhiata della donna raggiunse le mie membra, trapassando direttamente le mie orbite.
-Merda, deve aver sentito il mio odore, oppure sapeva che mi sarei presentata...Sam? Ma dove...?-
- Ti ho preso da bere-
- Sam ti rendi conto che siamo qui per un altro motivo? Cosa diavolo ti succede stasera? Stai sperimentando in una sola notte ciò che non hai mai fatto in venticinque anni?- Sì, la calma non era la mia dote migliore
-Lisa...questa potrebbe essere l'ultima occasione che ho per...devo parlarti, ma...non posso farcela senza un bicchierino e se tu ce l'avrai a morte con me per tutta la sera...- dovevo sembrare decisamente una stupida in quel momento
-Promettimi che questa cosa finirà questa sera stessa-
-Te lo prometto-.

Seguii il suo esempio ed anche io incamerai qualche sorsetto di alcool, ma volevo assolutamente rimanere lucida e cosciente per il fine serata, ma evidentemente qualcosa andò storto quando mi ritrovai a ballare un lento incollata a Sam, proprio nel bel mezzo della stanza.
Non eravamo mai stati così vicini e così emotivamente in accordo, ma un'orribile sensazione mi investì, era come se fossi un'estranea in quel posto, sentivo i loro occhi addosso.
Di tutti loro.
Ben presto mi resi conto che non era solo una sensazione.
Ogni uomo e donna in quella stanza mi stava fissando insistentemente.
Osservavano SOLO me.
La mia schiena era completamente imperlata di sudore, presi Sam per mano e lo portai nel bagno delle donne.
-Dimmi cosa diavolo sta succedendo qui- il suo sguardo non era mai stato così deluso e affranto
-Lisa...io...- due enormi ali comparvero sulla sua schiena, prive di pelle, maestose come quelle di un angelo ma ripugnanti come un corpo scuoiato - Mio Dio...da quanto tempo? DA QUANTO SAM! Dimmello, Cristo!- le lacrime solcarono copiose il mio volto
-Io...sono nato così...sono suo figlio- quelle parole recisero il mio stomaco, la mia mente non esisteva più, il mio cuore rimase silenzioso.
-Per tutto questo tempo...tu lo sapevi...lo sapevi e non mi hai detto niente? Hanno sterminato la mia famiglia, la solitudine, la...cazzo di sofferenza, i miei tentativi...E TU NON MI HAI DETTO NIENTE!-
Tremavo, immobile, avrei voluto piantargli un coltello tra le costole, ma un lucido bagliore nei suoi occhi smorzò la mia ira.
Sam si voltò
-Odio vederti piangere...ma dovevo farlo-
-Adesso sei anche sentimentale? Credevo che i demoni non potessero provare pena-
si voltò infuriato, i suoi occhi erano fiamme vive ammansite da gocce luminose, così insolite sul suo volto.
-Odio tutto questo quanto te, sai!? Non ho certo scelto io di nascere così...vorrei poter andarmene, ma come hai potuto notare lei ha occhi ovunque...mi ha permesso di vederti...e quelli erano gli unici momenti di libertà, gli unici in cui potevo essere davvero felice-
fu proprio in quel momento che capii quanto il cuore umano sia qualcosa di cripticamente incomprensibile.
Presi il suo viso tra le mie mani e lo baciai, per essere un demone grande e grosso mi sembrò tenero come un bambino in quel momento, potevo sentire le sue guance surriscaldarsi sotto quell'interminabile bacio.
I suoi occhi tornarono verdi come smeraldi, incorniciati da un sorriso sincero.
-Ti prego, unisciti a noi, ti prometto che sarai la mia regina...la procedura è...piuttosto distruttiva, ma dopo sarò tuo per sempre-
-So come funziona...dovrei morire e poi rinascere dal tuo morso...-
-E' questione di un attimo...-
-Scappiamo, nasondiamoci, partiamo insieme, andremo lontano da qui-
-Se fosse così semplice...verrebbe a riprendermi e tu...tu rimarresti sola, di nuovo. Ti prego accetta, non voglio allontanarmi da te-
il dubbio...una sensazione così inadeguata a me, come una crepa nel mezzo della mia anima, incolmabile e profondo.

Baciai le sue labbra ancora e ancora, accarezzandogli il petto e lentamente scivolai sul suo collo.
Un piccolo morso lo fece sussultare, mi accarezzò i capelli e li strinse tra le sue dita.
Potevo sentire il suo cuore correre, sobbalzare tempestosamente e la sua pelle surriscaldarsi, come se delle braci ardessero dentro al suo corpo. Appoggiò la sua fronte sulla mia
-Ti prego...dimmi che accetterai- e mi baciò di nuovo, le sue labbra ormai si erano tramutate in roghi incandescenti
-Vorrei fare altro in questo momento...- i suoi occhi guardarono ardentemente le mie labbra
- Se accetterai...non trascorrerò un solo minuto lontano da te, passeremo ogni sera insieme, solo io e te...niente più segreti e senza alcun velo a coprirci - accarezzò le mie labbra con un artiglio piacevolmente rovente e mi fissò arrossire
-Troviamoci domani alle sei qui e nessuno potrà più dividerci- un lieve sorriso forzato comparve sul mio volto, mi sentii davvero una stupida.

Lisa...il mio nome pronunciato da quelle labbra rosse sembrava quasi un regalo prezioso, un gioiello raro da mostrare solo nelle occasioni speciali.
Non mi ero mai resa conto di amarlo così tanto, così tanto da farmi divorare l'anima dall'incertezza...non ne avevo mai avuto il tempo, o forse...non volevo soffermarmi su qualcosa che ritenevo solo secondario.

Quella notte non chiusi occhio, ma sapevo cosa fare.
Il giorno seguente diedi un'ultima occhiata a quella vecchia, cigolante e comfortevole casa, quella che aveva ospitato la mia famiglia ed ora si preparava a rimanere vuota, per sempre.
Mancava un'ora alle sei, Sam stava aspettando davanti al locale, mentre il sole calava all'orizzonte, forse il suo cuore palpitava all'idea di stare insieme per l'eternità, a partire da quella sera stessa.
Un fischio profondo annunciò l'arrivo del treno ed il mio ennessimo fallimento, mi voltai per un ultimo saluto a quella città piena di rimpianti ed illusioni
-Qualcosa non va...dov'è?- Sam spiegò le possenti ali e si librò nella gelida aria notturna.
Sapevo che sarebbe venuto a cercarmi, lasciai la porta di casa aperta
-Lisa!-.

Frugai in tasca, il mio piccolo diario, il mio secondo ed ora unico compagno di viaggi, lo aprii...quanto tempo era passato da quando avevo guardato quella foto...io, mamma, papà, Fred e Rachel
" Caro Diario, siamo solo tu ed io ora
. Sam è...uno di loro. Ma non mi importa.
Ho fallito...".

Sam raggiunse la scrivania, la mia vecchia scrivania in legno, una lettera silenziosa aspettava solo di essere letta
"Sam...siamo stati vicini ogni giorno da quando è cominciato tutto questo...incubo,
pensavo di conoscerti e invece non so niente di te, nemmeno il tuo vero nome...
'quandò arriverà il momento te lo dirò ' mi assicuravi.
Perdonami, io...ti amo, più di quanto pensassi...ma non ce la faccio, pensare di diventare uno di quegli esseri...
grazie per esserti mostrato a me, ma a quanto pare la mia morale ha vinto, ancora.
Ti prego, non venire a cercarmi o sarò costretta ad uccidermi.
Con affetto,
Lisa".
Sam sospirò in preda allo sconforto, una lacrima rovente bruciò un lembo della lettera
-Perchè...PERCHEEE'!?- il demone prese il volo veloce come una maestosa aquila, oltrepassando la barriera del suono.
Il treno ebbe un breve sussulto, alzai lo sguardo dal diario, due occhi verdi mi fissavano, colmi di lacrime, era un verde spento, privo di qualsiasi sprizzo vitale.
Sentii la sua voce nella mia testa
-Perchè...-abbassai lo sguardo affranta.
Un dolce sorriso comparve sul suo viso, quei riccioli vivaci avrebbero confuso persino il più abile dei cacciatori di demoni, la sua aria da bambino mi riscaldava il cuore ogni volta.
Appoggiò una mano contro il finestrino del treno ed io feci lo stesso, arrossendo leggermente
-Samael...il mio nome è Samael-.

                                                    FINE
   
 
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