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Autore: rosy03    25/03/2020    1 recensioni
*Alcune storie partecipano alla Challenge 'Hugs&Kisses' di carlotta.97 sul Forum di EFP*
*Altre storie partecipano alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" di Soly Dea sul forum di EFP*
| Raccolta | Flashfic & One Shot |
Racconterò della mirabolante ciurma di Cappello di Paglia e dei suoi stravaganti componenti, seguendo le tracce fornite dalla Challenge in questione: tanti Baci e tanti Abbracci ^^ Momenti fluff, drammatici e comici!
O... in alternativa, utilizzando parole che non hanno un vero e proprio corrispettivo in italiano ^^
P.S. Potrebbe sopraggiungere qualche Law selvatico o, peggio, un utilizzatore a caso del frutto Mera Mera.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Pirati Heart, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law | Coppie: Nami/Zoro, Rufy/Nami
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Abbraccio d'addio




Se c’era una cosa di cui era sicura, Rouge, era che presto o tardi qualcosa sarebbe accaduto. La sua era una sensazione che percepiva sotto la pelle.
Dietro le unghie, infondo alla lingue, in ogni cellula del suo corpo. E stava male.
Non perché presto sarebbe rimasta da sola ma perché sapeva che l’uomo che aveva tanto amato stava per intraprendere un viaggio da cui non avrebbe fatto più ritorno.
Lei sapeva della sua malattia, gliel’aveva confidato una notte.
Quella notte.
E mentre portava istintivamente la mano all’addome piatto, la sua mente percorreva i singoli momenti che aveva vissuto con quell’uomo.
Il primo incontro, la prima parola, il primo sorriso, il primo battito perso, il primo bacio rubato, il primo sussurro, la prima promessa... a breve ci sarebbe stato anche il primo (ed ultimo) addio.
Lo aspettò seduta sulla panchina, la luce del tramonto illuminava le sue iridi rossastre e le imporporava le guance. Forse era anche l’emozione.
Dopotutto stava per dirglielo.
Rouge si accorse della sua presenza quando sentì le foglie secche scricchiolare sotto il suolo delle sue scarpe. Lo vide, più bello che mai nonostante l’eccessivo pallore, e gli sorrise.
Si alzò e si guardarono negli occhi.
– Sono qui –
Lei ridacchiò – Già. Me ne sono accorta –
Roger allargò di più il suo sorriso. Lei non poteva sapere che nella sua mente, in quell’esatto momento, si stava tenendo una battaglia.
Quanto avrebbe voluto portarla con sè in viaggio, continuare a stare al suo fianco fino alla fine dei suoi giorni e ridere dei momenti imbarazzanti, di quelli felici e tristi passati insieme.
Quanto sarebe stato bello vederla invecchiare, punzecchiarlo e rimproverarlo per le azioni stupide che compiva. Roger era però consapevole del mondo e che la sua posizione non gli avrebbe permesso di farle vivere serenamente.
Tra l’altro sarebbe morto molto presto... era forse questo l’unico rimpianto che aveva.
Non avrebbe potuto morire insieme a lei.
– Devo dirti una cosa – cominciò Rouge, seria in volto, ma la luce d’eccitazione nei suoi meravigliosi occhi scarlatti la tradivano.
Roger si fece così curioso – Dimmi –
Lei abbassò per un attimo lo sguardo sulle punte delle loro scarpe, vicine, poi tornò a guardarlo e poggiò i palmi sulla propria pancia sperando che lui capisse al volo.
Roger arricciò il naso e lei scoppiò a ridere.
– Sono incinta, Roger –
Lui dapprima sbattè le palpebre un paio di volte, poi sgranò gli occhi e spalancò la bocca cominciando a balbettare cose senza senso e infine deglutì, facendole segno di rimanere in silenzio perché stava effettivamente metabolizzando l’informazione.
– Wow – disse, alla fine di tutto il teatrino.
Rouge trattenne una risata – Eh già –
Senza preavviso il pirata la prese in braccio e la fece volteggiare due o tre volte, ridendo come un pazzo – Avrò un figlio! Un figlio!! –
Anche lei rise, rise di felicità e per un attimo si dimenticò dell’imminente partenza.
Quando Roger la fece tornare con i piedi per terra, Rouge allungò le mani verso il collo della sua camicia e lo costrinse a guardarla – Con questo non intendo costringerti a rimanere. Staremo bene. Non preoccuparti –
Si era fatta seria all’improvviso.
– Certo che starete bene. Sei la mia donna e lui il nostro bambino –
Lei lo guardò di traverso – Stai parlando come se già sapessi che è un maschio –
Roger rise genuinamente.
– Beh, devo ammettere, però, che mi piacerebbe avere una femmina –
– Vorresti scegliere il suo nome? – gli chiese.
Lui volse lo sguardo verso l’orizzonte, il mare tinto del rosso del tramonto era bellissimo, ma mai più bello degli occhi della donna che amava – Che ne dici di Ann o Ace? –
Rouge finse di pensarci e subito dopo annuì.
– Mi piacerebbe che avesse le tue lentiggini – sussurrò facendo unire le loro fronti.
Lei sorrise ma non disse niente. Cominciava a sentire un pesante groppo in gola, tentò di ricacciarlo dentro ma era più difficile di quanto immaginasse.
Lo amava. Lo amava tantissimo. E presto se ne sarebbe andato.
– Mi mancherai, Rouge –
Una lacrima le sfuggì. Maledetto, stava resistendo così bene.
– Ti amo – gracchiò, la voce rotta dal pianto.
Roger ridacchiò – Cosa fai, piangi? – la vide sbuffare e distogliere lo sguardo, ma le prese il viso tra le mani e la fece voltare – Ti amo anch’io –
E l’abbracciò.
Era un abbraccio disperato.
Il loro modo per dirsi addio.
 











# Macciao! ^^ Adoro Roger, non c'è niente da fare... chi è in pari col manga capirà (spero).
Cooomunque, io spero sempre che ci venga detto qualcosa di più riguardo questa fantastica donna che è Rouge. Io me la immagino così, forte e determinata, ma anche dolce e spiritosa.
Eheh ^^ Ciao!

rosy

 
  
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