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Autore: Evola Who    26/03/2020    1 recensioni
1983 Los Angeles
“Non ci posso credere! Per una volta che volevo uscire per cena – oltretutto prenotando tutto il ristornate per essere sicuri di stare da soli – torniamo a casa a piedi e poi, all'improvviso, si mette a diluviare!”
Una bella serata, prima delle vacanze...
(Carrison)
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Carrison '
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Novembre 1983, Los Angeles, sera.
 
Carrie e Harrison entrarono dall’ingresso della villa di lei. L’attrice indossava un capotto nero, un cappello viola in stile anni’20, un paio di scarpe con il tacco e le calze nere, teneva in mano l’ombrello nero chiuso e sul viso si intravedeva un sorriso soddisfatto.
 
Harrison invece indossava un cappotto nero, bagnato dalla pioggia, così come i suoi capelli e sotto di esso portava pantaloni marroni e scarpe. A differenza di Carrie, lui aveva uno sguardo irritato.
 
“Non ci posso credere! Per una volta che volevo uscire per cena – oltretutto prenotando tutto il ristornate per essere sicuri di stare da soli – torniamo a casa a piedi e poi, all’improvviso, si mette a diluviare!” disse Ford togliendosi il capotto e rivelando che anche la camicia era umida.
 
“Beh, te l’ho detto che poteva piovere, visto che era nuvoloso” rispose lei togliendosi a sua volta il capotto, sotto di esso indossava un tubino nero. 

“E se non volevi prendere la macchina potevi almeno portarti un ombrello” aggiunse subito con un sorriso vittorioso, mettendo a posto l’oggetto nel portaombrelli sotto l’attaccapanni, dopodiché mise a posto anche il suo capotto.
 
“Sì, ma non pensavo che venisse il diluvio universale! Credevo che fosse solo nuvoloso” ripose Harrison, mettendo a posto il suo cappotto accanto a quello di Carrie.
 
“Siccome siamo a Los Angrese credi che ci sia sempre il sole? No, abbiamo anche terremoti, tempeste, tsunami e scioperi degli sceneggiatori”.
 
“Ma ci sono umidità e 30 grandi all’ombra anche a Natale!”.
 
I due si guardarono, Carrie si avvicinò a lui, passandogli le dita sui capelli bagnanti e dicendo: “È meglio se vai a farti una doccia. Altrimenti ti prenderai una broncopolmonite e non voglio assumermi questa responsabilità” rise.
 
“E non la vuoi fare insieme a me?” chiese Harrison con un sorriso sarcastico, abbracciandola.
 
Carrie lo ricambiò, dicendo: “Purtroppo no. Ho delle telefonate da fare. E poi, non sono io che ho bisogno di una doccia calda per non prendermi un malanno solo perché non mi sono presa dietro un ombrello”.
 
Harrison sbuffò, dicendo: “Almeno non potevi cercare di coprire dalla pioggia anche a me?”.
 
“E diventare Mary Poppins tenendo il braccio alzato e rischiando di avere un crampo? Certo che no!” rispose l’attrice sarcastica.
 
“Così impari a sottovalutare il tempo” rispose Carrie, quindi rise.
 
Harry sopirò, dicendo: “Per fortuna ha cominciato a piovere quando già eravamo vicini a casa”.
 
Carrie rise, mise le braccia intorno al suo collo: “Puoi fare la doccia nel bagno di camera mia, nella cabina armadio c’è cambio d’abiti per te. Quindi, non ti devi preoccupare di nulla” gli disse.
 
Ford sorrise, dicendo: “Hai pensato davvero a tutto. Cosa ho fatto per meritarmi una donna come te?” la baciò sulla fronte.
 
“Veramente sei stato tu a lasciare qui la tua biancheria, il tuo pigiama, un tuo completo e lo spazzolino” lo corresse Carrie ironicamente.
 
 “E poi, se ti ‘merito’ è solo perché siamo andanti a letto e mi ha convito ad iniziare questa storia”.
 
“Veramente prima ti avevo convito ad iniziare di questa storia e poi ad andare a letto insieme” fu la volta di Harrison di correggere Carrie. Risero entrambi.
 
“Vorrei solo che questa serata fosse andata meglio” aggiunse Ford, guardando in basso con aria dispiaciuta.
 
Harrison aveva organizzato una serata da solo insieme a Carrie, prima di partire per New York per festeggiare il Natale con la famiglia.
 
Avrebbe voluto portare Carrie con sé per farle conoscere i suoi figli, almeno per qualche giorno, perché poi lei se ne sarebbe andata a festeggiare il Natale con la sua famiglia. Carrie aveva rifiutato, dicendo che le sembrava inopportuno, così avevano deciso di scambiarsi i regali prima della partenza, promettendosi di aprirli il 25.
 
Harrison non era molto convinto, ma aveva rispettato la sua scelta.
 
“Non è vero. In fondo, non solo nemmeno le otto. Abbiamo tutta la sera e tutta la notte…” disse Carrie con tono malizioso accarezzando il suo collo.
Ford ricambiò accarezzandole i fianchi.
 
“Prima fatti una doccia. Così la smetti di bagnarmi l’ingresso” rispose Carrie, poi lo spinse, lottando dolcemente contro di lui ed indicandogli la piccola pozza sotto le sue scarpe.
 
“Ti raggiungo in camera appena ho fatto” concluse Carrie e andò via.
 
 
Mezz’ora dopo….
 
Harrison era davanti allo specchio del bagno, indossava una canotta bianca e i pantaloni blu del pigiama. Si stava asciugando i capelli con l’asciugamano, per poi fermarsi, guardandosi la barba.
 
Carrie si fermò davanti alla porta del bagno, era senza scarpe e calze, a braccia conserte, guardando il suo ragazzo. I capelli scuri arruffati, il viso con i lineamenti duri, le spalle large, le braccia muscolose…
 
Non avrebbe mai pensato che essere affascinata da uno come lui. All’inizio pensava che fosse troppo vecchio per lei.
 
E lui forse aveva pensato che lei fosse solo una ragazzina, ma Carrie lo ammirava da lontano: era affascinante e aveva un grande carisma che coinvolgeva tutti. Sapeva che sarebbe diventato una grande star, ma non si sarebbe mai aspettata che potesse nascere qualcosa fra di loro.
 
Si chiedeva spesso come mai un uomo come lui si sentisse attratto da una ragazza complessa come lei.

Harrison cominciò a sentirsi osservato, si girò verso la porta, vedendo Carrie appoggiata lì con un sorrisetto compiaciuto.
 
“Che cosa stai guardando?” le chiese sarcasticamente.
 
“Niente” rispose lei facendo spallucce con un tono finto indifferente “Sto solo guardano il mio ragazzo. Non posso?”.
 
Si guardarono con aria un po’ maliziosa e anche un po’ sfida tra di loro.
 
“Certo che puoi. Altrimenti non chi altro lo potrebbe fare?” rispose appoggiando l’asciugamano sul lavandino e avvicinandosi a lei.
 
“Intendi a parte tutte le animatrici e le attrici che vorrebbero portarti a letto?” rispose lei sarcasticamente.
 
Lo sguardo di Harrison era in basso, così con il suo dito gli fece alzare il viso, costringendolo a guardarla dritta negli occhi. Lei si perse nei suoi occhi grigi e lui in quelli nocciola intenso di Carrie.
 
“A che pensavi?” chiese lui.
 
“Tu a che pensavi davanti allo specchio?”.
 
Ford rimase perplesso, trovava strano il fatto che Carrie cercasse di evitare una domanda così semplice, ma fece finta di nulla e rispose: “Stavo pensando di rifarmi la barba”.
 
“Perché? A me piace” disse Carrie, quindi alzò la mano posandola sulla guancia di Harry e accarezzando il piccolo strato di barba pungente.
 
“Ti dà un’aria da esperto… un po’ attraente e macho” disse con tono dolce.
 
“Beh, mi dispiace deluderti, ma purtroppo c’è gente che non la pensa come te” rispose lui scherzando, quindi prese la mano di Carrie dalla guancia e la baciò, facendola ridere.
 
“Tu invece a che pensavi?”.
 
“A niente…” rispose Carrie con tono incerto “Solo… un piccolo dubbio.”
 
“Che dubbio?” chiese Ford cercando di non essere troppo serio.
 
“Ma niente. Mi chiedevo… che cosa hai visto in me a quel tempo?” lo guardò con aria inespressiva.
 
Harrison spostò la mano di Carrie dal suo mento e la lasciò cadere, rimanendo confuso dalla sua domanda.
 
“Che vorresti dire?”.
 
“Che cosa hai visto in me sette anni fa. In fondo, io ero solo una ragazzina alle prima armi” fece una piccola risata.
 
Ford sorrise, dicendo: “E tu? Che cosa hai visto in me sette anni fa?”.
 
“Che eri troppo vecchio e sposato per me” rispose ironica. 
 
L’attore abbassò la testa trattenendo un sorriso.
 
“Ma sì, mi chiedo che cosa mi hai visto in me in quel periodo. E che cosa ti ha spinto ad accompagnarmi a casa e in che modo mi hai convito a farti salire nel mio appartamento” rispose con un tono che non lasciava trasparire nessuna emozione.
 
Harrison ci pensò, riportando alla mente i loro ricordi a Londra del lontano 1976.
 
“Sicuramente non saprei che cosa rispondere” confessò poi, guardando in basso.
 
Carrie alzò un sopracciglio con aria dubbiosa.
 
“Avevo un nuovo lavoro dopo tanto tempo, ero lontano da Mary ed eravamo già in crisi. Visto che ero in un posto lontano… ho pensato di fare cose che sarebbero successe a Londra e che poi sarebbero rimaste a Londra…” spiegò Ford.
 
“In puro stile Las Vegas…” commentò Carrie tra sé e sé.
 
“Ti ho vista al provino, abbiamo recitato le battute insieme, ci siamo visti sul set e… non lo so. Anche se eri una ragazzina, mi sei piaciuta subito” fece un mezzo sorriso “Eri divertente, spiritosa, affascinate, con una vita che… non me lo aspettavo. Eri molto carina” il suo sorriso si allargò.
 
Carrie abbassò gli occhi con un sorriso timido e le guance rosse. Si sentiva una stupida in quel momento, ad avere le guance arrosante per un semplice complimento, come se quella parte da 19enne fosse ancora dentro di lei.
 
“E mi ha davvero sorpreso il fatto che tu mi abbia chiesto di entrare nel tuo appartamento”.
 
“Beh, avevo 19 anni, avevo ottenuto il mio primo vero ruolo da protagonista, prima di te avevo avuto solo un ragazzo al college ed ero lontana dai i miei” disse Carrie, sospirando
 
 “E… non so che cosa pensavo. Lo trovavo eccitante e speravo in una vera storia…”
.
Rimasero in silenzio. Dopo aver rivangato quel ricordo, ripercorso con la mente tutti i momenti belli e complessi di quella “storia” e a Carrie che, con la sua ingenuità, sperava davvero in una vera relazione.  
 
“Però, dopo tempo, è nato qualcosa. All’inizio eri solo una grandissima e stupenda distrazione…” disse Ford, avvicinandosi al viso di lei.
 
Carrie non disse nulla, ma si fece rapire dal suo sguardo.
 
“Ma più passavo il tempo con te, più mi piacevi. Mi sento davvero un idiota per come mi sono comportato a quel tempo…”.
 
“Harry…” mormorò Carrie.
 
“Ma tutto quello che posso dire è che, a quel tempo, mi ha stupito molto per tutte le cose belle che hai” continuò Harrison, poi sorrise.
 
Ormai erano vicinissimi l’uno all’altra.
 
“Tu pensavi solo che fossi troppo vecchio e sposato per te?” chiese poi in maniera sarcastica.
 
“Non solo, pensavo anche che tu fossi un uomo molto affascinate ed ero sicura che saresti diventato un grande attore” rispose lei con lo stesso tono.
Si sorrisero e Ford rispose: “Beh, allora grazie per la fiducia nei miei confronti”.
 
Lei rise e lo baciò, mettendo le braccia intorno al suo collo. Ford ricambiò il bacio con passione e desiderio, quasi come se la stesse baciando per la prima volta, accarezzando le sue curve.
 
Carrie prima gli carezzò i ciuffi, per poi arrivare alle spalle, fino alla schiena, mettendo le mani sotto la canotta per accarezzare la sua pelle avidamente.
 
Si staccarono per fare in modo che lei potesse togliergli l’indumento, dopodiché Harrison riprese a baciarla sul collo in modo quasi famelico, appoggiandosi al muro del bagno.
 
 La fece alzare, prendendola per i fianchi, e lei si fece trasportare, incrociando le gambe intorno al bacino di lui. Ford le accarezza la schiena, mentre Carrie aveva le dita immerse nei suoi capelli ancora umidi per la doccia e si godeva i suoi baci affamati.
 
Mentre Harrison la baciava, con le mani le accarezzava la schiena, slacciando piano la cerniera del tubino nero, e posandole le mani sulle sue spalle nude, fino al laccio del reggiseno che slacciò un istante più tardi.
 
Dopo quel gesto, l’attore ritornò sulle sue labbra, ma ancora più famelico di prima, quasi violento.
 
Carrie si spaventò un po’ dal suo gesto, ma si fece trasportare da esso. In fondo, si sarebbero visti solo dopo le feste, a gennaio, e dedusse che Harrison sicuramente voleva trascorrere una bella nottata insieme. Ovviamente lo desiderava anche lei.
 
Harrison la portò fino al letto, facendola sedere e togliendole il vestito e il reggiseno già slacciato, per poi sdraiarsi sopra di lei, continuando a baciarla sul collo e ad accarezzarle i fianchi.
 
Carrie cominciò a gemere di piacere, si sentiva piccola e fragile nuda sotto di lui, con le mani di Harrison ovunque sul suo corpo e le sue labbra sul collo, sul petto e sul seno, mentre lei teneva strette le braccia intorno al suo collo, aveva il respiro affannato e gemeva sentendo il suo desidero contro di lei.
 
Si unirono insieme, con dolcezza e passione.
 
 L’attrice si ricordava la loro prima notte insieme a Londra. Era stato una cosa improvvisa, veloce, senza pensieri ricordava di essersi sentita addosso una strana sensazione di sporco, ma lo aveva comunque fatto con una passione famelica.
 
Harry sapeva essere anche un amante, dolce, appassionato che riusciva a farla sentire desiderata e amata. Si sentiva che era esperto e, anche se Carrie non aveva avuto molte esperienze con gli uomini, con lui provava emozioni e desideri che mai aveva provato con nessun altro. Oltre il suo amore, rispetto e supporto non poteva chiedere di meglio.
 
Dopo la loro unione si abbracciarono rimanendo sdraiati, con aria rilassata, entrambi adoravano concedersi quelle carezze dolci tra di loro.
 
Carrie amava quei momenti, a volte meglio del sesso stesso. Perché, quando Harry la abbracciava, la faceva sentiva protetta come una bambina, senza che dovesse preoccuparsi dei problemi e dei pericoli, doveva solo ascoltare il battito del suo cuore.
 
Lui adorava vedere il viso rilassato di Carrie appoggiato al suo petto, setnire il suo respiro calmo e adorava accarezzarle i capelli.
 
“È stato fantastico…” disse Carrie, sfiorando il petto di Harrison con un dito. 
 
“Davvero?”.
 
“Secondo te?” chiese sarcasticamente, guardandolo negli occhi.
 
“Non lo so. Magari potresti fingere” risposare l’attore ironicamente.
 
Carrie lo guardò stranita e poi entrambi risero. Harrison continuò ad accarezzarle i capelli, mentre lei sopirò di sollievo ascoltato il battito del suo cuore.
 
“Spero che passerei delle belle feste, Harry” gli disse con tono dolce e sincero.
 
“E tu pensi di sopravvivere con la tua famiglia?” domandò Harrison.
 
Lei rise, dicendo: “Se sono sopravvissuto per ben 27 anni, posso farlo anche per un altro anno”.
 
Rimasero in silenzio, con aria serena, ma Ford aveva una domanda delicata che decise di porre lo stesso a Carrie: “Sicura di non voler venire con me? Neanche per qualche giorno prima di natale?”.
 
Carrie lo guardò con aria paziente, pensava di aver già chiarito tutto e non voleva riaprire quel discorso proprio in quel momento. Non voleva nemmeno litigare, così rispose con tono calmo: “Harry, te l’ho già spiegato, non è una buona idea. Mi sentirei a disagio”.
 
“Perché ti dovresti sentire a disaggio?” domandò lui perplesso “Tra me e Mary c’è solo amicizia e affetto per i nostri figli. Oltretutto lei ha un nuovo compagno e di certo non ti odia”.
 
Carrie guardò in basso con aria non convita.
 
“In più ho parlato di te con i miei ragazzi e a loro piacerebbe conoscerti”.
 
“Davvero?” chiese lei sorpresa.
 
“Ma certo. Ho parlato tanto di te. Sarebbe un bel regalo per loro farvi incontrare” rispose sincero “Voglio solo che tu venga con me per conoscere la mia famiglia, solo un paio di giorni. Sarebbe così brutto per te?” lo disse con tono triste, spostando un ciuffo di capelli da davanti agli occhi.
 
Carrie sopirò pazientemente. Si sentiva in colpa per quello che stava per dirgli: “Harry, non è che non voglio conoscere la tua famiglia, soprattutto dopo lo sforzo che hai fatto per sopportare la mia, e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo” fece un sorriso malinconico, accarezzando la sua guancia
 
 “Ma… se vengo con te adesso, mi sentirei solo a disagio e non voglio rapirti dai i tuoi figli. Già ti vedono poco spesso e io non sono nessuno per far stare lontano da loro. Hanno bisogno di un padre”. Guardò in basso, si staccò da Harrison e si girò verso la sua parte. 
 
Harrison rimase sorpreso dal suo scorso, capì che aveva ragione e non voleva farla in alcun modo sentire a disagio, anche se era davvero dispiaciuto.
“Okay. Come vuoi” rispose freddamente.
 
L’aria di romanticismo si era ormai spenta, ora c’era un’aria fredda e tesa tra di loro. Così, a Carrie saltò in mente una idea, si girò verso di lui, ritornando ad appoggiarsi al suo petto, dicendo: “Ma potrei passare per capodanno”.
 
Harrison alzò lo sguardo su di lei con aria perplessa: “Davvero?” domandò.
 
“Sì” rispose Carrie, sorridendo “In fondo, vai a passare le vacanze a New York e mi piacerebbe baciarti a mezzanotte, sotto la neve a Central Park” sorrise in modo dolce.
 
L’attore ricambiò il suo sorriso e rimase felice da quel compromesso.
 
“Davvero lo faresti?” chiese, sorridendo e accarezzando i suoi capelli.
 
“Certo. Dopo tutto quello che hai fatto per me…” rispose Carrie, quindi si guardarono negli occhi.
 
Si baciarono dolcemente, Carrie era appoggiata al petto di Harrison e si adontarono così, con aria serena e in pace.
 
Il giorno di Natale…
 
I due attori passarono le feste con le loro rispettive famiglie: Harrison a New York e Carrie a Los Angeles. Riuscirono, tuttavia, a trovare un po’ di tempo da soli per aprire i regali che si erano fatti.
 
Carrie aprì il suo e trovò un braccialetto d’oro con una incisione all’interno, che diceva “My Princess”. Carrie rise di gusto, se lo mise subito e guardò il braccialetto con un sorriso sognante.
 
Harrison aprì il suo e vide una fede d’argento, lo prese e vide all’interno una incisione: “My Scoundrel.”
 
Ford rise, penando al braccialetto che aveva fatto fare per Carrie e per la coincidenza di quelle incisioni. Mise la fede al dito e la guardò con aria speranzosa, capendo che la loro storia era diventa molto più serie e importante di prima ed era contento così.
 
Entrambi erano ansiosi che arrivasse capodanno per potersi baciare a mezzanotte a Central Park, come si erano promessi.
   
 
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