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Autore: Meramadia94    26/03/2020    0 recensioni
Ispirata a '' Knock Knock'' del 2015.
La squadra deve affrontare un caso delicato. Devono assicurare alla giustizia e alla giovane Lauren Winstone, che le artefice della fine della sua famiglia non resteranno impunite.
Barba lotterà come un leone per assicurare alla ragazza la giustizia che si è vista negare per anni, e allo stesso tempo la squadra dovrà difenderla dalle due donne che si auto ritengono paladine delle donne tradite ed abbandonate che non vedono di buon occhio che qualcuno interferisca con la loro malata missione di punizione.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amanda Rollins, Nuovo personaggio, Odafin Tutuola, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
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- Sai che ci speravo che scegliessi in questo modo?- fece Bel sedendosi sulle gambe di Carisi come una '' schiava felice'', con un sorrisetto sbarazzino che metteva i brividi. 
Sonny deglutì nervosamente. 
Alla fine non era riuscito a decidere di stuprare Lauren ed aveva acconsentito invece a subire la violenza, con Lauren che urlava e strepitava di non farlo, di lasciarlo in pace, e altri epiteti coloriti rivolti alle due ragazze. A quel punto Genesis l'aveva portata in un'altra stanza. Dire che era terrorizzato era un eufemismo. Che potessero fare del male a Lauren, nonostante si fosse piegato. Da quello che sapeva, lo stare ai patti non era certo in cima alla lista delle loro qualità. 
Allo stesso tempo però stava malissimo per quello che stava per accadere.
'' Scusami Tommy... avrei dovuto crederti subito.'' - pensò ripendando a quando il cognato, dopo un arresto, gli aveva confidato di essere stato costretto a fare sesso con la sua agente di controllo. All'inizio aveva pensato che erano solo panzane, che stesse cercando di impietosirlo facendo leva sul suo nuovo incarico per fargli mettere una buona parola con chi di dovere, e che magari sotto sotto aveva provato un minimo di attrazione, usando se e ma a ripetizione. Avrebbe dovuto credergli subito. Poteva dubitare di lui su molte cose... sul suo riuscire a cambiare davvero, ma non avrebbe dovuto dubitare della forza del suo amore per Bella. 
'' Te lo meriti. Hai messo in dubbio la parola di una vittima ed ora Dio ti punisce.''- fece una vocina nella sua testa.
'' Non credo che Dio mandi gli stupratori a fare i giustizieri.''- ribattè lui.
- Peccato tu non sia sposato e con figli...- fece Bel - La tua famiglia sarebbe stata incredibilmente fortunata.-
- Potresti non parlarmi?- fece Sonny acidamente.
- Ehhh ma come siamo scortesi...- fece Bel - che c'è, non ti piaccio?- 
- Onestamente? Sto trattenendo il respiro per non vomitare.- fece Sonny - Mi fai schifo. Tu e la tua amica.- 
- Mi spiace di non essere di tuo gradimento...- fece Bel - Beh mettiamola così. Fingi che sia la tua collega bionda.- 
Sonny sgranò gli occhi - Cosa...?-
- Non fare il finto tonto... sai benissimo di cosa sto parlando.- 
Sonny cercò di fare mente locale. Da quando le avevano arrestate non aveva memoria di essersi comportato in modo particolarmente gentile con Amanda in modo da far venire a qualcuno il dubbio che era una vita che non la vedeva come una semplice collega, ne di averlo detto a qualcuno. 
'' Cazzo, la foto!''- ora ricordava. Un giorno quando aveva accompagnato Liv e Amanda alle giostre assieme ai bambini per fare il fotografo, aveva conservato una foto di Rollins con Jesse in braccio come ricordo di quella giornata. E dietro vi aveva annotato qualcosa, una frase da cioccolatino... dovevano averla trovata nel vano porta-oggetti quando si erano introdotte in auto per cercare una pistola o qualunque cosa da usare come arma.
- Andiamo.- fece Bel dandogli un bacio sul naso - quante volte hai fatto l'amore con la tua collega, in una stanza d'albergo, sul dondolo del pergolato dei tuoi o sul suo divano dopo aver dato alla mocciosa latte e valeriana, nei tuoi desideri? E quante volte hai realizzato una di queste fantasie?- 
Sonny rimase in silenzio, distogliendo lo sguardo. Non parlava di queste cose con il suo parroco figurarsi con una psicopatica ninfomane e assassina. 
Però non gli aveva dato una cattiva idea... sarebbe stato meno terribile se avesse pensato di essere in quella stanza di motel del West Virginia con Amanda mentre le esprimeva quello che aveva nel cuore. 
- Sei un bell'uomo con delle esigenze. Approfitta.- fece Bel - dopo non ti succederà nulla di male. Appena finito ce ne andiamo e tu e la tua amica tornate a casa.- 
- Fottiti.- fece Sonny con rabbia preparandosi all'inferno che stava per subire.
...
...
...
- Lasciatelo stare, lui non c'entra niente in questa storia!- strillò Lauren. 
Genesis le puntò la pistola sotto il mento. 
- E' solo colpa tua se siamo arrivati a questo punto.- fece Genesis - Potevi rifarti una vita. Trovarti un tizio e farci un paio di marmocchi... noi di certo non saremmo venute a rompervi le palle.- 
'' Balle.''- pensarono entrambe. Forse non per una specie di eredità di padre in figlio, ma nulla avrebbe impedito a quelle due pazze di bussare anche alla sua porta per rovinarle di nuovo la vita di moglie e di madre. 
Non si sarebbe mai liberata di loro. 
E quindi Lauren non vide che una soluzione. Doveva liberarsi, recuperare la pistola di Carisi ed aprir loro la testa come un'anguria. 
Non c'era un'altra soluzione. 
Almeno così sarebbe stata certa che nessuno avrebbe più dovuto soffrire per causa loro.  Ma prima doveva essere certa che il mondo le vedesse per i mostri che erano, in modo che non pensassero a due vittime di una ragazzina psicotica.  Senza farsi notare afferrò il cellulare di Sonny a cui avevano tolto sia la scheda  che la geolocalizzazione. Non le servivano per quello che doveva fare lei. 
- Avete distrutto la mia vita.- fece Lauren - Li avete uccisi. Uno dopo l'altro.- 
Genesis la sfottè - Ti abbiamo fatto solo un favore. A tuo padre non fregava un cazzo di te o di tua madre. Due ventiquattrenni lo hanno pregato di portarsele a letto e lui non è nemmeno riuscito a dir loro '' no'' in maniera convincente. Se davvero avesse amato la sua famiglia, non avrebbe mai ceduto.... il fatto che sia morto... beh, non ci riguarda.- 
- Non vi riguarda?!?- fece Lauren inviperita - Era cardiopatico! Ve lo ha detto, ha supplicato di avere almeno le sue medicine e voi gliele avete negate!- 
- Ah non me ne parlare.- fece Genesis - quella si che è stata una scocciatura. E' morto prima che potessimo processarlo e non ci siamo nemmeno divertite quanto avremmo voluto. Tuo fratello e tua madre invece hanno scelto da soli di andarsene.- 
- Sì, per colpa vostra!- fece Lauren - Mio padre può anche aver sbagliato...ma non meritava questo. Nessuno lo merita.- 
- Come noi non meritiamo di finire in prigione.- fece Genesis - noi rendiamo un importante servizio alla comunità.- 
- Scopandovi il primo che vi passa davanti?- fece Lauren. 
- Scopandoci il primo marito e padre di famiglia infedele.- fece Genesis - Ci sono troppi matrimoni che sono basati sulle bugie e sull'inganno. E la fiducia è alla base di ogni relazione umana. Le donne non meritano di vivere la loro vita ed investire amore ed energie su uno che si è fatto irretire dalla prima minigonna che passa. E noi gli diamo la punizione che si merita.-
- Certo... peccato che per un giudice non sarà un'attenuante.- 
- Non ci arriveremo al processo.- fece Genesis - il tuo amico di là si sta scopando una delle imputate. Basterà far esaminare le prove e questo caso crollerà come un castello di carte mal fatto.- 
- Sì, perchè lo avete obbligato. E quando si saprà, ci sarà solo un altro capo d'accusa contro di voi.- 
- Sai meglio di me che questi casi sono un po' complicati e basta che una delle due parti neghi anche solo un dettaglio.- fece Genesis - Ammettilo. Il gioco è finito. E vince il giocatore più furbo.- 
- Si concordo...- fece Lauren con finta accondiscendenza per poi strattonare la corda ed afferrare la pistola - ma che sia tu o l'altra puttana ho i miei dubbi. Alza le mani.-
- Come cazzo hai...- fece Genesis sgranando gli occhi. 
- Sai, tu ti vedi come un giustiziere delle casalinghe tradite... io come una persona normale che dopo aver subito un torto diventa un giustiziere della notte.- fece Lauren puntandole la pistola facendola finire sulla sedia. 
- Che vuoi fare? Uccidermi?- 
- Questa si che potrebbe essere un'idea...- fece Lauren - L'avvocato Barba vi avrebbe cucinato a fuoco lento... a me va bene anche il mordi e fuggi.- nel dir così recuperò le manette di Sonny, la afferrò per i capelli e la ammanettò ad uno degli infissi della mensola. 
Poi afferrò l'imbottitura di un cuscino e gliela infiò in bocca per non farla urlare.
- Goditi gli ultimi secondi che ti rimangono.- fece Lauren con uno sguardo folle - e se credi a qualche Dio... prega.-
...
...
...
Nel frattempo, Sonny si trovava in una situazione assai poco piacevole. Bel si era seduta sulle sue ginocchia ed aveva iniziato a baciarlo sulla faccia, le labbra ed il collo. Lei lo baciava. Lui provava solo rabbia e disgusto. Cercava di non pensarci, di essere altrove ma era più difficile di quanto avesse immaginato. 
' Finirà presto, finirà presto...'- si ripeteva come un mantra portafortuna. 
- Dovresti essere più collaborativo, dolci guance.- fece Bel - Mi stai facendo fare tutto da sola... così rendi tutto più difficile.- 
Sonny la fissò, e dopo averla guardata per un lungo attimo, le sputò dritto in mezzo agli occhi.
- E questo è quanto.- fece Sonny. 
Bel si arrabbiò ed iniziò a baciarlo con violenza stringendogli i polsi così forte da minacciare di spezzarglieli...
Click.
- Allontanati.- fece Lauren puntandole la pistola - Ho come la sensazione che le tue attenzioni non gli siano molto gradite.- 
Bel obbedì seppur controvoglia e sorpresa.
Carisi tirò un sospiro di sollievo. Non poteva credere di essersela cavata davvero. 
- Brava Lauren...- fece Sonny avvicinandosi con cautela - dammi la pistola adesso.- 
- No.- si rifutò Lauren - Prendi i cavi di televisore e videoregistratore e legala. Esci di qui e trova un telefono funzionante.- nel dir così gli porse il suo - consegnalo ai tuoi colleghi, a Barba, a chi ti pare.- 
- Lauren...- fece Sonny cercando di farla ragionare. Sembrava di nuovo la ragazza che aveva conosciuto pochi giorni prima, quando aveva minacciato di uccidere le due responsabili della fine della sua famiglia. Quella ragazza rassegnata fino al punto di voler addirittura finire in prigione per il resto della sua vita ora che aveva trovato chi le aveva distrutto l'infanzia e fornito le prove.
E non gli piaceva. 
- Fa come ti dico.- fece Lauren - fidati di me. Ti prego.- e nel dir così fece cenno a Bel di andare nell'altra stanza, continuando a mirarle l'arma del poliziotto alla testa. 
Carisi recuperò i fili della tv e del lettore dvd, e del telefono per legarla all'infisso attiguo. 
- Lauren... non fare sciocchezze.- fece Carisi. 
- Non preoccuparti.- fece Lauren - Va e chiedi aiuto.- 
Sonny annuì.
Aveva deciso di fidarsi di lei. 
  
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