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Autore: Switch    27/03/2020    2 recensioni
Terza storia della serie Heart's mutation, dopo SITR e JTWYA. TMNT 2003
Isabel e Raphael vivono il loro idillio, circondati dall'affetto della famiglia, ma non tutto va sempre liscio.
Tra tornei, battaglie, misteri che si infittiscono e si accumulano, la relazione crescerà o si romperà. E poi, un mistero potrebbe portare a nuove conoscenze, a capirsi meglio.
E un sacrificio non è sempre solo dolore.
Genere: Angst, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Heart's mutation'
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C'era già un chiacchiericcio diffuso, voci che si sommavano una all'altra, risate piene e ridolini emozionati, in attesa.

Raphael spaziò con lo sguardo attorno, registrando i già molti invitati presenti, che salutavano i nuovi arrivati, che prendevano posto, che mostravano ad altri le decorazioni e le preparazioni fatte in tempo di record.
Le facce stanche e tirate dei suoi familiari e amici spiccavano nella folla, -avevano fatto i salti mortali per preparare tutto nelle poche ore che gli erano rimaste una volta raggiunta la fattoria la sera prima,- eppure sorridevano così tanto da essere quasi raggianti.

Leo faceva da chaperon ad un folto gruppo che comprendeva Usagi, Tomoe, Gennosuke, Faraji, Tora, Adam e Joi, tutti impegnati in una fitta e animata chiacchierata che probabilmente verteva sul nexus e sulle lotte. Dal modo in cui Joi si teneva al braccio di Adam capì che tra i due dovesse esserci qualcosa di più che semplice amicizia e la cosa non poté che fargli piacere.
Splinter stava intrattenendo una pacata e noiosa conversazione col Daimyo, incredibilmente senza scorta per una volta, Leatherhead, Honeycutt, il Professore e Traximus. tutti seri e impettiti a dirsi chissà che.
Uè, il figlio del Daimyo, invece era tutto un sorriso, mentre Steve emozionato gli presentava la sua famiglia, suo padre Howard, suo fratello minore Patrick e la sua sorellina Olivia: la piccola si azzardò a toccare un orecchio a punta del principe della dimensione Nexus quando quello si inchinò a salutarla, e Steve squittì di imbarazzo, rosso come un pomodoro, mentre l'amico rideva della sua reazione, per nulla offeso; anzi, aveva preso Olivia in braccio con naturalezza, permettendole di studiarlo meglio.
Steve, se possibile, era diventato ancora più rosso.

Raphael non poté fare a meno di ridere quietamente alla scena, prima di voltarsi a guardare i Jones: Casey seguiva come un disperato Carl che correva da tutte le parti con un cestino di petali in mano, che avrebbe dovuto spargere solo appena prima del passaggio della sposa, ma che in realtà faceva volare in ogni dove con gioia; April si era finalmente decisa ad intervenire e aveva passato un semi-addormentato August tra le braccia di Donnie lì accanto ed era scattata alla rincorsa del marito e del figlio maggiore, cercando di tenere su una facciata arrabbiata, ma fallendo miseramente alle espressioni dei due.

Soli, seduti nell'angolo più lontano dall'arco di fiori dove si sarebbe celebrata la cerimonia, c'erano gli Shisho: Chikara, Kon, Hisomi, Juto e l'Antico, in silenzio e tensione, i loro occhi normali e umani si guardavano intorno con sospetto e forse perfino timore.
Raphael non li voleva lì, non li avrebbe mai invitati nel giorno più importante della sua vita, li detestava, -forse li odiava perfino,- gli avevano fatto così male, lo avevano portato quasi alla pazzia con le loro azioni. Ma Isabel aveva insistito così tanto, e lui non sapeva dirle di no. Era stata convincente.
Gli aveva detto che erano rinati, che erano diversi, che dovevano dar loro una seconda chance e provare a ricostruire un rapporto almeno di rispetto, per il futuro non solo loro, ma anche del ninjitsu. E poi, aveva continuato, l'Antico l'aveva un po' aiutata, ed era un po' come fosse il loro nonno, era di famiglia.
Raph continuava a non fidarsi di loro, ma sapeva che ormai erano praticamente innocui e che se avessero anche solo provato a starnutire nella direzione sbagliata, Isabel li avrebbe polverizzati all'istante, senza riportarli in vita subito dopo.
Osservò con stupore la madre di Casey che si avvicinava al gruppetto di ex Dei del ninjitsu, con baldanza e sicurezza tipica dei Jones, e iniziava ad intavolare una discussione con loro, cercando di farli sentire a proprio agio.
Un punto per la vecchia Jones.

Erano già quasi tutti lì, Angel e Sam erano con Isabel per aiutarla a prepararsi, ovviamente, gli unici che per Raphael erano dei perfetti estranei erano la giovane donna e il vecchietto alle sue spalle, entrambi vestiti di una tonaca gialla, entrambi quieti e sorridenti e incredibilmente calmi per essere appena arrivati in mezzo ad un folto gruppo che comprendeva mutanti, alieni e un robot che un tempo era stato un alieno dalla forma umana.
Non li conosceva, ma li aveva già visti nei ricordi di Isabel: la giovane donna coi biondi capelli così ricci da sembrare vortici, che poi era diventata amica di Isabel, nonostante l'inizio burrascoso, e il vecchietto canuto e dall'aria apparentemente fragile, che era poi diventato il reggente del regno e che lo controllava al suo posto.
Michelle e Jervis, entrambi maghi, entrambi officianti della cerimonia.
Isabel gli aveva spiegato che il loro matrimonio sarebbe stato un miscuglio tra un rito civile normale e alcune pratiche e formule del regno dei maghi e Raphael aveva fatto attenzione a studiare per bene i procedimenti per non fare brutte figure.
Comunque, l'apparente calma dei due era sconcertante.

La giovane donna si accorse che lui la stava osservando e gli rivolse un gran sorriso cortese.
Ehm, noi... non ci siamo presentati, io sono Raphael, lo... sposo” tentennò a dire, davvero poco da lui, valutando le loro reazioni. I due non fecero una piega, ma gli sorrisero perfino di più, con un lieve inchino nella sua direzione che Raph reputò eccessivo.
È un piacere conoscervi, la nostra Regina ci ha parlato molto di voi” disse affabile il vecchietto, con uno scintillio furbo negli occhi chiari.
Gli fece strano sentir chiamare Isabel 'Regina', ma era quello in effetti, per loro.

Mi chiedevo in effetti come poteste essere così calmi in mezzo a... tutti noi” rispose con un lieve ghigno, cercando di fare spallucce. Poi si ricordò che non voleva che l'abito si spiegazzasse e si limitò ad un gesto vado con la mano.
Oh” esalò Michelle, che aveva capito cosa lui intendesse. “No, non ci ha parlato del vostro aspetto, ma non ha alcuna importanza per noi. Ci importa solo della felicità che date alla nostra Regina.”
Raph arrossì suo malgrado, in imbarazzo, e piegò la testa per nascondere la sua espressione ai suoi ospiti, anche se seppe con certezza che loro stessero seguendo ogni più piccola variazione sul suo viso.
Erano davvero strani, i maghi. Ne era certo sin da quando aveva conosciuto Isabel, ma in quel momento ne ebbe la completa conferma.

Se siete preoccupato per la cerimonia, state tranquillo, non sarà troppo strana e noi vi diremo passo passo cosa fare.”
Gli sorrise con gratitudine, anche se non era certo quello a renderlo nervoso.

Grazie, mister Jervis. Ma per favore mi dia del tu, sono semplicemente Raphael.”

Il vecchietto scosse piano la testa, gli angoli della bocca rugosa piegati all'insù e quello scintillio negli occhi sempre presente.
Non sarebbe opportuno. State per diventare Principe Consorte di un regno potente, se la Regina Isabel non è riuscita a farsi dare del tu nonostante io l'adori come fosse mia nipote dubito che ci riusciate voi, Altezza.”
Principe Consorte. Non ci aveva minimamente pensato, l'idea non lo aveva nemmeno mai sfiorato e in quel momento, unito all'agitazione del matrimonio, gli bloccò quasi il respiro.
Principe Consorte di un regno. Lui, Raphael. Gigantesca tartaruga mutante con problemi di gestione di rabbia, meno di prima, ma sempre presenti. Avrebbe riso se non fosse un pensiero paralizzante. Si chiese cosa avrebbero mai detto i suoi futuri sudditi nel vederlo.
Poi, però, si disse che non era importante. Non lo era affatto e non gli importava davvero.
Non gli importava che Isabel fosse una regina e che nella sua vita fosse compreso un regno lontano che la venerava, perché non era una cosa che la definiva.
Isabel era solo Isabel e lui l'amava infinitamente, più di qualsiasi altra persona al mondo, e sposandola avrebbe accettato ogni sfaccettatura di lei, ogni sfumatura, anche quelle che non conosceva.

Spero di essere all'altezza” mormorò con un lieve cenno del capo nella loro direzione e le loro espressioni soddisfatte gli dissero che era proprio quello che loro volevano sentirsi dire.
Di essere all'altezza di Isabel, di renderla felice e metterla sempre al primo posto.

L'agitazione era sempre lì, nel plesso solare appena più su dello stomaco e ormai era tutto pronto, tutti avevano preso posto, perciò non mancavano che pochi attimi ancora prima dell'inizio della cerimonia.
Ingoiò a vuoto, con le mani sempre più sudate e tutto il corpo teso. Sentiva i mormorii dei suoi amici e degli invitati, sussurri flebili che scivolano di posto in posto fino a lui, ma non si faceva distrarre da nulla: tutta la sua attenzione era solo sulle tende svolazzanti alla fine dello spazio, da dove lei sarebbe dovuta entrare.
Tutto il resto non contava.

Ehy, amico, rilassati” disse Casey, poggiandogli una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione.
Gli gettò un'occhiata distratta, cercando di non pensare a come lo smoking non donasse affatto all'amico. Era un tipo più sportivo e con un abito elegante sembrava come uno scimmione vestito. In senso buono, se esisteva un senso buono di una cosa del genere.
Trasse un grosso respiro per cercare di calmarsi.

Voglio dire, non è che tarderà o non si presenterà” esclamò, cercando di rassicurarlo, con le parole sbagliate.
Sta zitto, Case'!”
L'omone gli sorrise, nonostante lui avesse usato un tono vagamente seccato, e rafforzò la presa nelle dita, stringendogli la spalla in una morsa affettuosa.

Non sarebbe giusto se non fossi ansioso, credimi.”
Perché dovrei essere ansioso? Se un idiota come te si è sposato, perché non dovrei farlo io?”
Casey non rispose alla sua provocazione, ma gli sorrise, comprendendo il suo nervosismo.

Vado alla postazione musica al posto di Mikey, ci vediamo dopo” gli disse invece, dandogli una pacca affettuosa sul braccio. Il fratello spiegò alcune cose all'amico, alcuni bottoni e tempistiche, a quanto pareva dal gesticolare enfatico di Mikey, poi quello lo raggiunse, con un gran sorrisone felice.

Michelangelo emanava felicità pura, tutta quella che lui non riusciva ad esprimere a parole.
Sta per arrivare, fratello. Ed è bellissima, aggrappati a qualcosa perché rischi di svenire” chiosò, con una strizzatina d'occhio complice.
Raphael rollò gli occhi al cielo, intimamente grato della presenza del fratello, che sapeva farlo rilassare. Tuttavia non cadde nella sua esagerazione, sapeva già quanto bella fosse Isabel, nessuno la conosceva come lui, nessuno conosceva tutte le sue espressioni, tutte le splendide fossette e linee del suo corpo, le sfumature che prendevano i suoi occhi ad ogni diverso stato d'animo.
Eppure si sbagliava e ancora non lo sapeva.

Con uno schiarimento di gola, Casey attirò l'attenzione e fece partire la musica, un lieve trillo di pianoforte, leggero e melodico, mentre il piccolo Carl si incamminava piano per lo spazio centrale tra le file di sedie, gettando manate di petali con poco garbo, tirandoli quasi in faccia alla gente.
Raph scoppiò quasi a ridere, si trattenne solo con un enorme sforzo.
Le tende sul fondo si scostarono leggermente e Sam apparve, un po' in imbarazzo e impacciata, di certo poco felice di essere al centro dell'attenzione: Mikey squittì d'emozione al suo fianco, e Raph si ritrovò a rollare gli occhi al cielo per la seconda volta in nemmeno cinque minuti. I due non si staccavano lo sguardo uno dall'altra, e in un'altra occasione Raphael avrebbe preso in giro il fratello, ma in quel momento non era importante.
La tenda oscillò ancora e questa volta fu Angel a raggiungerli, camminando elegantemente sul tappetto di fiori: lei e Sam erano vestite con due abiti della stessa forma, ma di due diversi colori pastello e Raph notò distrattamente che anche April ne aveva uno simile, ma era seduta tra Don e Leo con in braccio August, forse preferendo lasciare il suo posto da damigella a Sam.
Lo trovò un gesto molto carino per far sentire la nuova arrivata come una di famiglia.
Entrambe le donne presero posto di fronte a lui e Mikey, ma un po' scostate, e gli mandarono un ghigno compiaciuto.

La musica cambiò, il classico squillo di trombe nuziali si sparse in ogni dove e Raphael si irrigidì, inconsciamente, lo sguardo fisso sulle tende che sventolavano nella lieve brezza.
Fu Splinter a scostare la tenda per l'ultima volta, permettendo alla donna al suo braccio di passare prima di lasciarla ondeggiare ancora.
Trattenne il fiato e si maledì per non avere creduto a Mikey.
Era... bellissima era riduttivo. Splendida. Meravigliosa. Eterea e perfetta. Radiosa. Sembrava brillare da quanto sorridesse e per una volta non per merito della magia.
Non conosceva abbastanza parole per descriverla e non aveva le facoltà mentali in quel momento per provarci, riusciva solo a guardarla e a bearsi della sua presenza che scivolava verso di lui, incontro a lui, per legare la sua vita alla propria.
Il suo abito da sposa era ampio e vaporoso sotto, mentre la parte di sopra era un un corpetto stretto e ricamato di perline scintillanti, il cui pizzo saliva poi sulle spalle, coprendola fino a mezza manica; era bianco perla e così fine ed elegante da complimentare la sua figura e la sua carnagione chiara, creando un bel contrasto con i capelli scuri fermi da un'acconciatura alta molto elaborata e impeccabile.
Il suo bouquet era un colorato tripudio di dalie di tutti i colori, spezzato solo dal bianco di piccoli fiorellini candidi, legato nel gambo da un nastro di color prugna.
Gli unici gioielli che portava erano la collana degli amanti, che anche lui indossava sotto lo smoking, il bracciale con le due tartarughine che le aveva regalato all'anniversario, l'anello che aveva comprato tempo prima, tanto tempo prima quando per la prima volta aveva pensato di chiederle di sposarlo, prima che pensasse di averla persa per sempre, e una corona piccola e dalle linee semplici, eppure sfavillante come fosse fatta solo di diamanti, poggiata sul capo.
Sembrava un essere fatato, una Dea incarnata in donna.

Lasciò andare il respiro trattenuto, mentre il cuore continuava a battere all'impazzata, quando il suo sguardo si soffermò sul viso di lei.
Il sorriso di Isabel non era mai stato più bello e totale, irradiava felicità pura. Vide lo scintillio nei suoi occhi scuri, mentre lo osservava nel suo smoking nero, e ci lesse dentro sorpresa e apprezzamento e amore e Dio, nessuno nella sua intera vita lo aveva mai guardato in quel modo.
Non poteva essere davvero così fortunato, che aveva fatto per meritarsi quella donna e il suo amore? E se un giorno fosse finito? E se un giorno si fosse svegliato solo per scoprire che era stato tutto un sogno, che lei non esisteva davvero, che nessuno poteva davvero amarlo così, in una maniera totale e spiazzante?
Splinter gli porse la mano di Isabel, e gli sorrise, ignaro del magone che gli pressava il cuore e nel secondo in cui lui la strinse, e lei rafforzò la presa di rimando, quella paura e tutti quegli stupidi dubbi si sciolsero.
Lei era vera, era reale, ed era sua.

I loro occhi erano incatenati e non si lasciarono un attimo, nemmeno quando la voce di Jervis si fece strada nel silenzio, alla fine della musica.
Benvenuti, amici, famigliari, anime affini, in questa giornata magica per essere testimoni dell'amore di due persone. Oggi due anime diventeranno una, legate da promesse eterne.”
Raphael era attento solo a metà, sapeva cosa stesse succedendo, tutti i solenni convenevoli che Jervis o Michelle dicevano, ma la maggior parte del suo essere e delle sue attenzioni erano solo per Isabel, su Isabel, sul modo in cui i suoi occhi scintillavano alla menzione di promesse eterne, sul suo sorriso al sentire della loro vita futura assieme, in bene o in male, sempre presenti uno per l'altro, e seppe che anche lei era persa in fantasticherie come lui, che non vedeva l'ora che fosse tutto finito per potersi finalmente baciare.

Isa interruppe il contatto visivo e si sporse alla sua sinistra per lasciare il bouquet nelle mani di Angel, prima di prendere il calice che Michelle le porgeva; alzandosi verso l'alto lo poggiò sulle sue labbra, offrendogli il vino all'interno con garbo.
Sarò il sorso d'acqua quando avrai sete, sarò la fonte che ti offrirà ristoro quando le tue fatiche ti presseranno, sarò la pioggia che laverà via il tuo dolore quando si metterà sul tuo cammino” mormorò lei dolcemente, inclinando con delicatezza la coppa mentre lui prendeva un sorso, senza staccare gli occhi da lei.
E una volta afferrato il calice dalle sue mani fece lo stesso con lei, ripetendo le stesse parole, e benché fosse strano, fossero parole che non aveva mai sentito pronunciare in una cerimonia matrimoniale, le trovò bellissime e vere, piene di emozione.

Michelle ritirò la coppa dalle sue mani mentre Jervis offriva ad Isabel un piccolo dolcino intrecciato, una sorta di ciambella sottile, quasi a forma di fiore. Lei lo afferrò con delicatezza e lo portò alla sua bocca, di nuovo, offrendoglielo con riverenza e amore.
Raph ne prese un morso, metà del dolcino, ed era dolce e amaro allo stesso tempo, con un retrogusto di lavanda.

Sarò il tozzo di pane quando avrai fame, sarò il nutrimento quando ti sentirai svuotato di ogni sentimento, sarò il dolce a fine pasto al termine di una giornata interminabile, il tuo premio in un momento buio.”
Raphael prese il resto della ciambellina e lo portò alla bocca di lei, ripetendo le stesse parole, e quando il dolce fu scomparso, divorato in due morsi da Isabel, le pulì le labbra con il pollice, lentamente, senza staccare lo sguardo scintillante e pieno di malizia dal suo.
Dio, come desiderava baciarla. Ma avrebbe atteso la formula di rito a fine cerimonia, il “puoi baciare la sposa”, per quanto gli costasse.

Jervis si schiarì la gola, attirando la loro attenzione ed entrambi sussultarono e si voltarono a guardarlo, cercando di ignorare le risatine in sottofondo dei loro ospiti.
L'anziano mago sorrideva fino alle orecchie, poi fece un cenno ad Isabel, segnalandole che poteva continuare il passo successivo della cerimonia e lei annuì, e la corona ondeggiò un poco sul capo, prima di voltarsi ancora verso Raphael.

Ti amo, Raffaello. Penso che questo racchiuda tutto quello che vorrei dire nelle mie promesse, perché sono solo tre parole, ma per me esprimono tutto.
Ti amo, amo quello che sei. Amo quello che fai. Amo ogni più piccolo pregio e ogni più grande difetto. Amo la tua testardaggine, amo il tuo grande cuore. Amo i tuoi dubbi e le tue paure, amo che nonostante tu abbia dubbi e paure non ti risparmi mai per cercare di fare la cosa giusta. Amo il tuo coraggio, amo la tua dolcezza nascosta, amo la tua sensibilità che non mostri a nessuno, se non a me. Ti amo come non ho mai amato nessuno in tutta la mia vita e ringrazio ogni giorno quel benedetto incontro che ti ha messo sulla mia strada, quel settembre sotto la pioggia. Perché se non ti avessi conosciuto, non avrei mai saputo cosa fosse l'amore e non sarei mai stata così felice.
Ti amo, e so che potrà suonare vano e pretenzioso da parte mia dirlo, ma ti prometto che ti amerò per sempre, che ti starò accanto ogni giorno della mia vita. So che ti amerò per sempre. Grazie per essere la mia felicità, Raffaello.”
Stava piangendo, lacrime di commozione, mentre sorrideva e gli straziava il cuore di dolce dolore con le parole più belle che qualcuno gli avesse mai detto. Sapeva di stare piangendo anche lui, lacrime solitarie che lei si premunì di asciugare sol dorso della mano.
Avrebbe voluto urlare, il suo petto era pieno di così tante emozioni che rischiavano di farlo implodere, il pressante desiderio di dirle così tante cose, l'incapacità di esprimere tutto quello che avrebbe voluto con parole così belle e poetiche.
Trasse un grande respiro spezzato, cercando di riprendere la calma, e le rivolse un grande sorriso, incurante degli occhi umidi e che tutti potessero vederli.

Non vivevo davvero, prima di conoscerti. Esistevo, sì, ma non ero vivo. Ero rabbia e paure e caos. Non ho mai vissuto, prima di incontrarti, Isabel. Poi tu sei piombata nella mia vita, mi sei letteralmente piombata addosso e niente è più stato lo stesso da quel momento.
Se solo potessi tornare indietro e dire al me stesso del passato che quella ragazza spaurita e scheletrica gli mostrerà cos'è davvero vivere e amare e cosa sia la vera felicità, lo farei, e forse allora non sarei stato così duro e scorbutico con te all'inizio, non avrei cercato di forzare la serendipità che ci spingeva uno verso l'altra.”
Si bloccò un attimo per prendere un respiro commosso, e per godersi la risatina acquosa di Isabel alla menzione della serendipità, certo che anche lei stesse pensando ai loro primi incontri, a loro due così giovani e inconsapevoli che il loro incontro avrebbe portato tutto quell'amore, a quell'epilogo.

Tu mi hai mostrato cos'è l'amore. Mi hai insegnato che non sono un mostro solo per come appaio e che anche se mi nascondo nelle ombre, merito la felicità come chiunque altro. Mi hai insegnato ad amarmi. A rispettarmi. A volermi bene.
Ti amo, Isabel. So che non ho mai amato nessuno e che non amerò mai nessun altro, come amo te. Sei perfetta nelle tue imperfezioni, sei umana e divina, più testarda di quanto io non potrò mai essere.
Ti resterò accanto ogni secondo che mi concederai assieme a te, venerandoti e amandoti con ogni singola cellula del mio essere, fino a che tu lo vorrai.
Grazie per essere la mia felicità, Isabel. Grazie per avermi insegnato a vivere davvero.”

Un paio di raschiamenti di gola commossi risuonarono nell'aria e Michelangelo si soffiò il naso rumorosamente alle sue spalle, infrangendo l'aura solenne ed eterea delle promesse e Isabel rise tra le lacrime, così bella e vera, e Raphael si sporse in avanti, prendendole il viso tra le mani e poggiando la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi con trasporto.
Non l'avrebbe baciata, ancora no, per quanto volesse. Ma era ad un tiro di bacio e mormorò sulle sue labbra: “ti amo, Isa.”
E dopo un respiro brusco ed emozionato, la sentì rispondere un delicato: “lo so”, che lo fece scoppiare a ridere quietamente ed era un momento solo loro, fronte contro fronte, a ridere tra sospiri e scemenze che nessun altro poteva sentire, scambiandosi declamazioni di amore.

Maestà, Altezza, è il momento delle collane” li interruppe Jervis a malincuore, dopo qualche altro attimo.
Entrambi spalancarono gli occhi e Isabel rise più forte al vedere la sua espressione sorpresa al sentirsi chiamare Altezza.
Lei si deterse le lacrime col dorso della mano, stando attenta al trucco, traendo un gran respiro per calmarsi, prima di sporgersi verso di lui e afferrare il cordino che spuntava dal colletto della camicia, sfilando delicatamente verso l'alto la collana.
La pietra viola pulsava ritmicamente, a pochi centimetri dal suo viso, poi lui sfilò quella al collo di lei e la tenne alta accanto alla sua e anche la pietra di Isabel si illuminò della stessa luce, allo stesso ritmo.

Quello che un tempo è stato separato ritorni uno, due cuori si uniscano, due anime si leghino, in un'unica entità che respiri allo stesso ritmo, per sempre. E quel che è mio sarà tuo, e quel che è tuo sarà mio: siano gioie o dolori, sia felicità o tristezza, sia salute o malattia. Accetterò ogni cosa si parerà sul mio cammino, se tu sarai al mio fianco.”

Raphael ripeté le sue parole e avvicinò la pietra alla sua gemella: la luce le avvolse, un vortice di magia, e rimase incantato a guardarle unirsi in un unica pietra più grande, dello stesso colore, piena di sfaccettature e lati che riflettevano la luce magica. Il bagliore si snodò e si avviluppò alle loro mani e si inerpicò per le loro braccia e lui e Isabel si ritrovarono avviluppati dalla magia e dalla luce, uniti nel rito, uniti come nella simbiosi magica, respirando all'unisono, sentendo l'uno l'amore dell'altra e viceversa.
Non seppe dire quanto durò, gli era sembrato un secolo eppure solo un secondo, quando la grande pietra smise di brillare e cadde innocua nel palmo della mano di Isabel, prima che lei la mettesse via in una piega dell'abito.
Gli sarebbe mancata la collana degli amanti, ma in quel momento il pensiero non era importante.

Isabel Aurora Charmillion, Regina splendente del regno di Amòra, volete prendere Raphael Hamato come vostro sposo, in magia e regalità, fino a che le vostre anime non cammineranno assieme oltre il velo?” prese la parola Jervis, con un sorriso tutto per la donna di fronte a lui.
Lo voglio” sussurrò emozionata lei.
Michelangelo apparve al fianco di Raph e gli porse un anello e Raph lo infilò all'anulare di Isabel, con solo appena un tremolio nelle mani.

Raphael Hamato, onorato membro del clan Hamato, volete prendere Isabel Aurora Charmillion come vostra sposa, in magia e regalità, fino a che le vostre anime non cammineranno oltre il velo, diventando di fatto il Principe Consorte del regno di Amòra e promettendo di sostenerla nel compito di regnare se la situazione lo richiederà?” incalzò Jervis, ignorando di proposito la sua occhiata stranita alla piccola clausola aggiunta nella sua formula.
Isabel provò a fulminare il vecchio con un'occhiataccia, ma Jervis fece spallucce e aggiunse quasi sottovoce: “È la procedura, Maestà, non faccio io le regole.”
Raphael sorrise e annuì, scuotendo appena la testa.

Certo che lo voglio” esclamò con voce potente, lasciando ben poco dubbio alle sue intenzioni.
Isabel infilò il grande anello che Mikey le passò nel suo terzo dito, non aveva propriamente un anulare, ma dato che niente era normale nelle loro vite o in quella assurda cerimonia, non se ne curarono davvero.

Jervis sembrò contento e li guardò con affetto, prima di fare un passo avanti, gesticolando affabilmente alla folla.
Amici, parenti, anime affini che volete bene a questi due giovani, siete stati testimoni delle loro promesse, del loro rito di legamento, dell'amore che provano l'uno per l'altra, del loro desiderio di iniziare una vita assieme. Tutti voi siete testimoni dei loro giuramenti, tutti voi li benedite con la vostra presenza in questo giorno cardine del loro cammino come coppia, come famiglia.
Perciò è davanti a voi che io dichiaro Isabel e Raphael, sposo e sposa, Regina e Principe Consorte, Marito e Moglie!”
Si voltò velocemente verso Isabel, con uno scintillio furbo.

Potete baciare la vostra tartaruga mutante, Maestà. Vostro marito, intendo.”
Isabel scoppiò a ridere, e anche Raph non riuscì davvero ad arrabbiarsi che quello strambo vecchio avesse cambiato il finale della cerimonia, e con una risata potente lasciò che Isabel lo attirasse a sé, facendo finalmente incontrare le loro labbra nel tanto agognato bacio, incurante dell'applauso in sottofondo, allacciando le braccia alla vita sottile di lei e stringendo tanto da sollevarla dal suolo.

Il bacio gli sembrò interminabile e quando finì lei ne poggiò uno casto e dolce sulle sue labbra, seguito da un altro e un altro ancora.
Sei mio marito” sussurrò prima di un altro bacio, aprendo infine gli occhi e piantandoli nei suoi.
Sei mia moglie” rispose lui, dandole un altro bacio ancora.
Ridacchiarono uno sulle labbra dell'altra, ebbri d'amore.

Ragazzi, un bell'applauso per il signore e la signora Hamato” annunciò Michelangelo, interrompendo il loro idillio ed entrambi si voltarono sulla folla che in piedi li applaudiva e gridava di felicità, e presto si ritrovarono accerchiati e stretti in mille abbracci, ricevettero mille complimenti, pacche felici e pianti emozionati sulle loro spalle.
Ci volle un po' perché l'euforia scemasse e potessero ritornare uno accanto all'altra, stretti nell'emozione di tutta quella felicità.
Vennero scattate foto, tantissime foto, ci fu un brindisi e poi si spostarono tutti verso la zona del banchetto, sotto due grandi gazebo bianchi vicino alla casa, con lunghe tavolate ben apparecchiate e pronte ad accogliere le milioni di portate che Michelangelo aveva preparato con l'aiuto di Angel, April, Donnie, Leo e della mamma di Casey.
Fecero tutti onore al cibo, mangiarono tutto quel ben di Dio con gusto, inframmezzando il pasto con discorsi sulla coppia, alcuni spassosi, come quello di Mikey, altri commoventi, come quello di Splinter, si sprecarono le risate e le lacrime in egual misura e la felicità di tutti era così palpabile che avrebbero potuto tagliarla con un coltello.

Al taglio della torta, uno spettacolo di panna e fiori di zucchero colorati che Mikey doveva avere impiegato tutto la notte a fare, Raphael addentò tutta la fetta che lei gli porse prima di baciarla con ancora la panna sulle labbra, sporcandola di proposito.
Si prese i rimproveri per nulla veritieri che lei gli fece, prima di macchiarlo con una manata di panna sulla guancia, schizzando via a razzo con uno strilletto acuto.
La inseguì ridendo delle incitazioni dei suoi fratelli, e quando la prese, -sapeva che lei si era fatta raggiungere di proposito,- la baciò ancora e ancora, prima di consentirle di pulirlo.

Mikey, che aveva preso posto alla postazione da DJ, annunciò che era il momento del lancio del bouquet, prima che gli sposi potessero aprire le danze con il loro primo ballo e perciò esortò le donne single a raggrupparsi nella pista da ballo, sotto un'enorme tendone bianco poco distante, decorato da mille piccole lucine fatate nelle colonne e nella struttura, rendendolo quasi magico.
Alcune donne sembrarono riluttanti a quella particolare tradizione, ma in poco tempo, convinte da altri o spinte a viva forza, tutte si trovarono raggruppate, poco distanti da Isabel.
C'erano Angel e Sam, Joi, Michelle, Tomoe, e dopo qualche attimo si unì una grintosa signora Jones, squadrando le giovani con occhio cinico.

Tu no, Ma'!” gridò Casey esasperato, a bordo pista. “È per donne single, in età da marito!”
Potrei sempre risposarmi, Arnold, non dimenticarlo” rispose sua madre, usando il suo primo nome di battesimo, facendogli andare la saliva di traverso per la sua affermazione, mentre gli altri ridevano.

Isabel si voltò decisa, dando le spalle al gruppetto, e fece oscillare su e giù il bouquet, come per calibrare il peso prima del lancio.
Raphael la sentì mormorare delicatamente, tra sé e sé, e si sporse verso di lei per sentire bene.

Che porti fortuna a qualcuno, che doni felicità a chi lo prenderà” la sentì dire con emozione e se possibile la amò ancora di più, per la sua premura.

Il bouquet oscillò ancora una volta, poi nella parabola ascendente lei lo lasciò infine andare e quello volò con eleganza e leggiadria nell'aria, il nastro color prugna che sventolava come la coda di una cometa, morbidamente.
Raphael lo seguì nella sua caduta, lo vide dirigersi verso il gruppetto di donne in attesa e se prima erano sembrate poco propense a prenderlo, ora che lo vedevano arrivare dritto verso di loro gli occhi scintillavano tutti di meraviglia e desiderio di possederlo: vide i loro muscoli tendersi per prepararsi al salto, i loro sguardi sempre incollati alla preda.
Isabel al suo fianco si era voltata e seguiva con lui quello che succedeva, stringendogli il braccio con emozione.
Saltarono tutte in tempi diversi, tendendosi verso l'alto con tutta la loro forza e con mani bramose, cercando di afferrare, ma il bouquet rimbalzò sul palmo di una troppo lenta, sul dorso di un'altra che aveva sbagliato mira e infine sulle dita di un'altra troppo in basso, acquisendo velocità e spinta che lo portò lontano da loro, dritto tra le braccia di Donatello, immobile a bordo pista con espressione attonita.

Il genio strinse il bouquet per riflesso, prima ancora di rendersene conto.
Esplose un boato improvviso, risate incredule e strilli indignati, e il povero mutante di ritrovò nel bel mezzo di una diatriba se fosse giusto o meno che lui lo avesse preso, chi si congratulava con Don per dover esser il prossimo a sposarsi e chi chiedeva che il lancio fosse ripetuto.
Isabel si avvicinò al cognato e quello fece per porgerle il bouquet, come a restituirle qualcosa che fosse suo, ma lei lo risospinse tra le sue mani, con garbo.

Il lancio è valido ed è stato Donnie a prenderlo” annunciò a voce alta. “Spero ti porterà fortuna” aggiunse poi sottovoce, sporgendosi per dargli un bacio sulla guancia.
Don arrossì e piegò la testa, e strinse il bouquet a sé dopo qualche attimo, mormorando un timido ringraziamento.
Ovviamente le risate e le battute si sprecarono e Donnie rispose a tono ad ognuna di loro, sarcastico come solo lui sapeva essere, quando voleva.

Ok, ragazzi, lasciamo perdere i pronostici per il prossimo matrimonio, perché adesso non è importante” disse la voce di Mikey, distogliendo infine l'attenzione dal fratello, che gliene fu infinitamente grato.
Adesso è il momento del primo ballo degli sposi, il loro primo ballo come signore e signora Hamato, anche se dubito che Raph abbia mai fatto ballare Isabel in assoluto, ha la grazia di un elefante.”
Mikey!” tuonò Raphael, suscitando solo risate nel loro pubblico.
Isabel lo prese per un braccio, facendogli dimenticare i propositi omicidi verso il fratellino e insieme si portarono al centro della pista, uno di fronte all'altra: Raph le cinse la vita con un braccio e prese una mano portandola in alto, aspettando l'inizio della musica, come un vero ballerino di coppia.

È stato lo sposo a scegliere la canzone per il loro primo ballo, quindi Isa spero che ti piaccia, e se così non fosse prenditela con tuo marito” annunciò ancora Mikey, prima di far partire la musica, un lieve trillo seguito da un delicato squillare di trombe.

Raphael iniziò a guidarla nel ballo, lentamente, quando la voce di Frank Sinatra si sparse attorno, e le prime parole la fecero sussultare, prima di sorridere con emozione repressa negli occhi scuri.
September in the rain, davvero, Raffaello?” chiese con un filo di voce, lasciandosi guidare da lui con totale fiducia sulle note melodiose e dalla voce velluta, con passi calmi, nemmeno troppo meravigliata che lui potesse essere così elegante nel ballo.
È perfetta per noi, ammettilo, Isa” sussurrò spavaldo Raph, chinando il capo per baciarla teneramente, prima di lasciarla andare per farla volteggiare sulle note delicatamente ritmate.
La strinse di nuovo a sé, con bisogno e possesso, e insieme danzarono persi uno nell'altra, dimentichi delle persone attorno a loro che li guardavano con commozione e felicità, scambiandosi baci rubati tra una scivolata e un volteggio, sulla musica che ricordava loro quel settembre, sotto la pioggia, in cui tutto era cominciato.
Ci fu un grande applauso per loro al termine della canzone e poi tutti si riversarono sulla pista, pronti a scatenarsi nelle danze assieme a loro.
Ballarono ancora e ancora, la canzone successiva e quella dopo ancora, e poi un ballo di gruppo, pressati gli uni agli altri nell'euforia, tra risate e mosse assurde, e stanchezza che diventava di nuovo vigore nell'essere tutti assieme.
Raphael ad un certo punto venne preso di peso da un gruppetto di uomini e lanciato in alto e Isa assisté impotente, mentre facevano baldoria, prima di provare a prendere anche lei per lanciarla: svicolò in fretta dalle loro grinfie, mandando loro una linguaccia e fermandosi a riprendere invece fiato finalmente dopo non sapeva nemmeno quanto.

Fece una giravolta su sé stessa, facendo gonfiare la gonna dell'abito e si guardò attorno con felicità e meraviglia.
Era circondata dalla sua famiglia, da visi felici e risate, chiacchiere e affetto e non poteva essere più euforica di così.
Più fortunata di così.
Se quello era un sogno, sperò solo di non svegliarsi mai. Di restare per sempre in quel paradiso perfetto.
Scivolò leggera tra la ressa di ballerini e schivò un paio di offerte di ballare, andando verso il rinfresco al lato della pista: si versò un drink, sventolandosi con una mano mentre lo centellinava.

Lo sguardo catturò la luce del sole che si rifletteva su una capigliatura dorata familiare e si accorse di Sam, seduta sul corrimano del portico qualche metro più in là, che guardava distrattamente attorno facendo ondeggiare avanti e indietro le gambe e così la lunga gonna.
Isabel poggiò il bicchiere, sollevò appena la gonna e si diresse verso di lei. Samantha si accorse ovviamente che si avvicinava a lei e scese dal corrimano con un gesto fluido, senza creare nemmeno una piega al bell'abito.

Cosa fai qua tutta sola?” domandò Isabel quando l'ebbe raggiunta.
Samantha le sorrise con affabilità, facendo spallucce.

Mikey è dentro per mostrare ad un certo Tora dov'è il bagno” rispose tranquillamente, riportando lo sguardo verso la pista da ballo. La vide sorridere al notare Steve che faceva volteggiare la sorellina con concentrazione e euforia.

Allora ti sequestro per un po'” saltò su Isabel, prendendola per un polso e trascinandola verso il centro della pista.
Cosa? Non so ballare questo genere di musica!” protestò l'amica, indicando verso l'alto, come se Isabel potesse vedere materialmente le note della canzone lenta e tuttavia frizzante.
Condurrò io! Non puoi rifiutare una richiesta della sposa” incalzò Isabel decisa, portandola in mezzo alle altre coppie che ballavano.
Notò i loro sorrisi a vedere le due donne allacciarsi con solo una lieve titubanza, poi Isabel la guidò attraverso la pista e la musica.
Forse non erano propriamente perfette, ma erano comunque uno spettacolo da vedere.

Parla con me, Sam. Come stai?” mormorò Isabel mentre volteggiavano da una parte all'altra.
La ragazza fece una lieve smorfia, un leggero piegamento delle sopracciglia, prima di riportare gli occhi grigi in quelli castani.

Mi sento... colpevolmente felice” confessò suo malgrado.
Non riusciva a mentire a Isabel e comunque sarebbe stato inutile, perché sapeva che aveva già capito.

La sposa le rivolse un sorriso, dolce e tuttavia triste.
Le persone che ci hanno amato e non ci sono più sarebbero felici di sapere che abbiamo trovato altro per andare avanti. Altre persone da amare. Altri scopi e altri affetti. Altri sorrisi e felicità” le disse con gentilezza e calma, portandola con una lieve piroetta verso un altro angolo. “Melissa sarebbe felice di saperti felice, non devi sentirti colpevole.”
La presa nella mano nella sua si rafforzò per un attimo, mentre gli occhi di Sam si inumidivano.

Eppure mi sento in colpa. Non dovrei essere così contenta, non dovrei-”
La voce le morì in un sospiro spezzato, tuttavia strinse i denti e lottò per non piangere e i successivi secondi trasse dei grandi respiri per calmarsi.
Isabel lasciò andare la sua mano e le circondò il viso con entrambe, poggiando la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi, assorbendo un po' del suo dolore con la magia.

Invece devi. Devi vivere ed essere felice, devi essere schifosamente felice e continuare a combattere per esserlo. Anche per Melissa. E se glielo lascerai fare, Michelangelo ti renderà la donna più felice del mondo, ogni giorno della vostra vita.”

La sentì sorridere e le sue mani cingere le proprie, con affetto.
Sei una tipa strana, lo sai? Ma in effetti lo siete un po' tutti” disse Sam senza malizia, con una risatina acquosa eppure più leggera.
Certo che lo siamo. Siamo la famiglia migliore del mondo,” rivelò Isabel, aprendo gli occhi e piantandoli nei suoi, “e anche tu ne fai parte ormai, cognata.”
Samantha arrossì al suo titolo, e scosse la testa per cercare di nascondere l'imbarazzo; Isabel la lasciò andare e dopo averle fatto fare una nuova giravolta, la trascinò verso le altre due donne della sua vita.

Angel e April erano a bordo pista, impegnate a chiacchierare tra loro, la più grande col suo secondogenito in braccio pacificamente addormentato.
Acchiappale!” comandò Isabel a Sam e le due si allungarono per prendere per un braccio le donne ignare.
Si ritrovarono tutte e quattro allacciate in un piccolo girotondo, il piccolo August carezzato da mani gentili e delicate e amorevoli.

Stavo dicendo a Sam che ormai fa parte della famiglia e non può più lasciarla” esclamò Isabel prima che le altre due potessero chiedere spiegazioni per l'improvviso rapimento.
Suona come una minaccia mafiosa, messo così” sospirò incredula Angel, scuotendo la testa. Le altre tre scoppiarono a ridere, quietamente.
Comunque ha ragione, perché se credi che Mikey rinuncerebbe a te facilmente, allora non hai capito nulla del piccolo di casa Hamato” incalzò April verso Samantha, con sincerità.
E nemmeno noi ti lasceremo andare mai via.”
La corazza da dura di Sam si sgretolava scheggia dopo scheggia, col loro affetto e la loro presenza. E ancora si chiedeva se se lo meritasse davvero, se si meritasse tutto quello.

Quindi, anche se è stato Don a prendere il bouquet, ci aspettiamo che il prossimo matrimonio sia il vostro” buttò lì Isabel con un ghigno furbo.
April sembrò incupirsi un attimo, quasi in pena.

Spero che Donnie trovi presto l'anima gemella, se lo merita. È così dolce e gentile, si merita di essere amato” mormorò triste, cullando August.
Anche Leo. Se lo meritano entrambi e speriamo succeda presto. Voglio vedere tutti i nostri ragazzi felici!” aggiunse Isabel, carezzando la guancia di April con premura e affetto.
Ehy Angie,” si intromise Sam, facendo scivolare il soprannome sulle labbra con naturalezza, “tu sei single, dovresti provare. Scegli: il genio o il leader?”
April e Isabel trattennero il fiato, mentre Angel si tingeva di rosso, avvampando completamente.

N- Nessuno dei due!” farfugliò in imbarazzo, sciogliendosi dall'abbraccio di gruppo e svicolando via in fretta.

Samantha la guardò spiazzata, poi si voltò verso le altre due con un'espressione di stupore così comica che quelle le risero in faccia.
Oh, non prendertela. Fa sempre così, ogni volta che parliamo dei fratelli Hamato in quel modo: si imbarazza e arrossisce, si arrabbia o va via” rivelò April, quando le risa si spensero.
Sul serio? E non lo trovate strano? Non pensate che possa esserci qualcosa sotto?” domandò Sam incredula, con un sopracciglio alzato di scetticismo.
Isabel e April si scambiarono un'occhiata perplessa, confuse, poi spalancarono gli occhi colpite dalla rivelazione.

Pensi...”
...che Angel possa...”
...di Leo...
...o Donnie?”
Si erano alternate, troppo sconvolte dalla possibile verità da riuscire ad articolare per bene.

Beh, spero che sia o Leader o Einstein, perché se fosse Mikey non glielo lascio di certo! E dubito Isa le lasci suo marito, dopo tutta la cerimonia” sbuffò Sam con una scrollata di spalle. Poi rivolse loro un sorriso smagliante.
Vado ad indagare. E a darle fastidio!”
Sparì in un lampo, urlando “Oh, Angie” a voce alta, seguendo la fuggitiva con velocità e decisione.

Possiamo essere state così stupide da non vedere la verità per tutto questo tempo?” chiese April quando i loro sorrisi si infransero.
Forse non stupide, ma non avevamo motivo di sospettare... spero solo che sia vero! Se Angel fosse davvero interessata ad uno di loro e quello ricambiasse... sarebbe un sogno!” ridacchiò euforica Isabel, fuori di sé dalla gioia.
Sembra tutto una favola, in effetti.”

Isabel si voltò a guardarla e April notò il luccichio furbo nello sguardo.
E non vuoi aggiungere nulla a questa favola?” sussurrò cospiratoria, così basso che solo l'amica la potesse sentire.
April si bloccò, presa in castagna, poi si portò una ciocca rossa sfuggita all'acconciatura dietro l'orecchio.

Sapevo che lo avevi capito... non so come dirlo a tutti. Insomma, August è ancora così piccolo e noi-”
E cosa pensi che diranno? Saranno felicissimi di sapere che sei di nuovo incinta!” la rassicurò Isabel, afferrando la sua mano.
È il terzo! Non lo avevamo programmato! Ma eravamo così felici quando sei tornata da noi e nei festeggiamenti io e Casey potremmo non essere stati molto attenti e-”
Ok, sono felice! Ma non voglio sapere i dettagli di come lo avete concepito, Ape!”
Ridacchiarono, mentre la tensione si scioglieva dalle spalle della maggiore, con sollievo per come lei l'avesse presa.

Tu e Casey siete felici?”
April annuì, gli occhi verdi che scintillavano.

Allora non hai nulla di cui preoccuparti.”
La mano dell'amica strinse la sua, forte, e Isabel la guardò con confusione.

Mi dispiace” mormorò, abbassando lo sguardo, come se le avesse fatto un torto.

E Isabel capì e lasciando andare la sua mano, la circondò invece piano, per non far male al bimbo stretto nel loro abbraccio.
Non devi. Io e Raffaello non possiamo avere figli, è vero, ma amiamo i vostri come se fossero i nostri. E abbiamo voi e tutti gli altri, abbiamo abbastanza amore attorno.”
April singhiozzò piano sulla sua spalla.

Speriamo che questa sia femmina e non prenda troppo da Casey, per lo meno” mugugnò nemmeno troppo seria, facendo sorridere Isabel.
Rimasero abbracciate per un po', ondeggiando lentamente a ritmo della musica.

Ok, la sposa non deve rimanere qua a consolare una donna incinta in preda agli ormoni” disse alla fine April, tirandosi su e asciugando una lacrima solitaria. “Deve ballare con tutti e godersi la festa. E ballare soprattutto con suo marito!”
Isabel girò lo sguardo e vide che Raphael era nelle spire di Casey, Adam, Leatherhead e il padre di Steve, tutti gli uomini che discutevano animatamente di qualcosa che loro non potevano sentire oltre il frastuono della musica.

Credo che per ora mio marito sia off-limits” mormorò con un sospiro.
Posso invitarti io a ballare?” si intromise una voce alle loro spalle, calma e pacata.
Splinter le offriva una mano con garbo, attendendo una sua risposta.

Sarebbe un onore, padre” soffiò emozionata Isabel, afferrandola con decisione.

Il vecchio maestro la portò al centro della pista e la guidò con una sicurezza che non la stupì, per quanto potesse essere assurdo vedere volteggiare con quella leggiadria un ratto umanoide gigante. Ballarono meravigliosamente, in silenzio e sorrisi scambiati, fino alla fine della canzone, quando Splinter la lasciò andare e le rivolse un inchino, prima di stamparle un bacio sulla fronte, sentito e accorato.
Grazie, figlia mia. Grazie di cuore” le disse semplicemente.
Ma Isabel capì tutto quello che quel semplice grazie voleva dire e non pensava di meritare di essere ringraziata, -semmai era lei che sentiva di dover ringraziare loro e ogni buona stella che l'aveva indirizzata sulla loro strada,- ma piegò la testa e accettò le sue parole, gli occhi umidi di emozione repressa, stringendo le mani dell'anziano padre adottivo, ormai suocero, con affetto.

Il successivo a prenderla per ballare fu Steve, sorprendentemente: il piccolo, ma nemmeno poi tanto ormai, visto che la sovrastava di almeno dieci centimetri e continuava a crescere, si muoveva decisamente impacciato, ma era divertente; era cresciuto così tanto, e non solo fisicamente: era diventato più maturo e sicuro di sé, fronteggiava a testa alta quello che gli si parava davanti e lottava per difendere quello che gli era caro.
Non riusciva a credere che l'anno seguente avrebbe già compiuto diciotto anni.
Il giovane la lasciò andare alla fine della canzone, dandole un bacio sulla guancia come saluto e Isabel non resistette all'impulso di scompigliargli i capelli con fare affettuoso, sicura della sua reazione: Steve arrossì e iniziò a lisciarli compulsivamente, mentre andava verso Uè. Isabel vide il giovane principe della dimensione Nexus sorridere affettuosamente al disastro che erano i capelli dell'amico, prima di aiutarlo a metterli a posto.
Steve si imbarazzo di più e Isabel rise senza ritegno.

Danzò anche con Casey, ridendo ad ogni passo sgraziato che l'amico le fece fare, pure se con aria immensamente concentrata: Isabel captò il ghigno di Raphael che li guardava, mentre ballava poco distante con Angel, al vederla avere a che fare con quello scimmione di Jones. Gli mandò una linguaccia e continuò a farsi condurre nella sconclusionata coreografia di Casey, apprezzando almeno il suo sforzo.
Tuttavia, quando la musica cessò ne fu intimamente grata.

Tocca a me!” esclamò la voce squillante di Michelangelo, mentre la sua mano aveva già afferrato quella di Isabel, attirandola verso di sé.
Gli finì dritta fra le braccia e in un secondo si trovo trascinata in un ballo frenetico. Ma Mikey era un ballerino fantastico, si muoveva con un ritmo invidiabile. Non solo, con gesti accorti e prese studiate riuscì a far ballare anche lei sulla melodia senza farla stancare troppo, nel contempo sorridendo come un matto.
Isabel non credeva di averlo mai visto così sereno e felice come in quella giornata.

Se anni fa qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei ballato con mia cognata al matrimonio di mio fratello, ti giuro che gli avrei riso in faccia e avrei detto che fosse il più grande comico del mondo” iniziò a dire Mikey tra un passo e l'altro, senza neppure il fiatone.
Eppure eccomi qui, con te, mia adorata sorellina, e a rendere questo giorno ancora più straordinario, c'è una fantastica ragazza che ricambia i miei sentimenti e so che tu pensi che non sia così, ma io so che è tutto merito tuo.”
Isabel scosse la testa con forza, rischiando di far cedere l'elaborata acconciatura e cadere la corona, e perdendo un po' il ritmo.

Ma io non c'entro nulla! Tu hai salvato Sam, sei stato tu a farla innamorare di te, essendo solo il magnifico uomo che sei. E te lo meriti, quest'amore che ti sei faticosamente guadagnato!”

Michelangelo la guardò come mai prima, un misto di dolcezza e serietà, nascosto tra bagliori di allegria nei suoi occhi.
Niente di tutto questo sarebbe stato possibile se tu non fossi entrata nelle nostre vite, questo è poco, ma certo. Lo so io e lo sanno gli altri. Grazie, sorellina, per aver reso le nostre vite fantastiche.”
Era inusuale per Mikey lasciar cadere la sua maschera da buffone per fare un discorso maturo, non che non ne fosse capace, ma generalmente era una cosa che lasciava fare agli altri se poteva. Ma quella era una cosa che voleva dirle di persona.
Isabel si sorprese e dopo un attimo si alzò cospiratoria in punta di piedi per sussurrargli all'orecchio:

Non vedo l'ora anche io di poter ballare con il mio fratellone nel giorno del suo matrimonio con una certa biondina.”
Mikey arrossì e perse il ritmo, trascinandola con sé e sulla coppia alla sua destra, facendo rovinare tutti a terra. Isabel si trovò incolume, tenuta su dalle braccia di Mikey, a guardare giù verso il cognato in stato di ilarità misto a imbarazzo.

Isabel! È stato un colpo davvero basso” la sgridò senza cattiveria, mentre lei rideva senza ritegno, ormai.
Lui la attirò a sé e le stampò un grosso bacione sulla guancia, ridendo con lei, prima che Sam accorresse insieme ad Angel per aiutarli a rimettersi in piedi.

Isabel si sistemò la gonna con ampie pacche, mentre con la coda dell'occhio captò Michelangelo e Samantha che si abbracciavano, con naturalezza e quasi bisogno, prima di scambiarsi un tenero bacio a fior di labbra.
Le si strinse il cuore di dolcezza, di deliziosa felicità riflesso della loro.
Anche Angel al suo fianco aveva assistito alla scena, ma l'espressione sul suo viso era indecifrabile e Isabel si morse la lingua per non fare una domanda di troppo.
L'amica comunque si accorse del suo sguardo, evidentemente, perché spalancò gli occhi, come se fosse stata presa in castagna a rubare la marmellata e con le guance rosse si affrettò a scappare via con una scusa.
Isabel non sapeva proprio che pensarne, Angel era un mistero a cui avrebbe dedicato il suo tempo nel futuro, nel tentativo di svelarlo completamente.
Nel frattempo si trovò a ballare ancora, perché tutti sembravano voler danzare con la sposa. Il padre di Steve fu gentile e accorto, Traximus cortese e calmo nonostante la mole, e la madre di Casey ballava esattamente come il figlio, in maniera sconclusionata, ma divertente.

"È il mio turno, se non ti dispiace” soffiò una voce non troppo convinta, quando si trovò a girarsi attorno chiedendo se qualcuno volesse ancora ballare con lei.
Donatello attese che lei annuisse prima di allungare la sua mano e attese ancora che lei la prendesse con garbo, prima di attirarla con gentilezza a sé, come se fosse una cosa preziosa da maneggiare con cura.
Poi la condusse sulla melodia chiara e limpida, ritmata quanto bastava, con naturalezza.
Era strano vedere l'adorabile e a volte assurdo genio muoversi con tutta quella sicurezza in un ballo di coppia, non se lo era mai immaginato, forse troppo abituata a vederlo chiuso nel suo laboratorio o nell'officina con strumenti e provette in mano, per figurarlo a suo agio in una pista da ballo.

Quindi dottor Donnie ha anche la voce ballerino tra i suoi pregi. Dovresti smetterla di essere così perfetto: ninja, genio, dottore e ballerino e poi che altro? Non dirmi che salvi cuccioli di foca nel tempo libero o costruisci orfanotrofi a mani nude, perché giuro che sfociamo nelle qualità di un principe azzurro” esclamò lei, facendolo ridere e arrossire nello stesso istante.
Eppure c'era un velo di tristezza nei suoi occhi, che Isabel sperò di stare solo immaginando.

Lo sai che sei magnifico, vero?” gli confessò, sinceramente.

Donnie piegò il capo con modestia, troppa modestia, nascondendo il suo sguardo dagli occhi inquisitori di lei.
Sono io a doverti fare i complimenti, e non tu. E dirti che sei bellissima, perché è vero, sei stupenda, Isabel, non sono riuscito a dirtelo prima.”
Lei schioccò la lingua contro il palato e lasciò andare un sospiro lieve che il genio non sentì.

È l'effetto dell'abito da sposa, chiunque farebbe questo effetto se lo indossasse, perfino Casey” sbottò semi-seria, e venne ripagata da un grugnito divertito da Donatello, che si era di certo immaginato la scena.
Allora, hai preso il bouquet, secondo la tradizione sarai il prossimo a sposarti” continuò poi, sollevando un sopracciglio cospiratorio.
È molto più probabile che sarà Mikey il prossimo a sposarsi, a dire il vero, per quanto questa frase sia assurda e non riesco a credere di essere stato proprio io a dirla a voce alta” provò a scherzare lui, e Isabel capì che cercava solo di distrarla.
Va bene, allora il prossimo dopo Mikey. O intendi farti soffiare il posto da Leo?”

Don fece un buffo gesto che voleva essere un'alzata di spalle, ma interrotta dal movimento nella danza, e piegò la testa di lato, teso.
Non credo che mi sposerò mai” confessò suo malgrado, con la sua voce dolce e gentile che strideva con la tristezza nelle sue parole.
E Isabel ci lesse l'umiltà che permeava l'intero essere che era Donatello Hamato, ma anche tanta insicurezza.
Questa volta il suo sospiro fu pesante e Don lo sentì in pieno, perché sollevò lo sguardo, incontrando il suo.
Gli occhi di Donnie erano dello stesso colore verde scuro di Raphael e lei non sopportava di vedere occhi così simili a quelli del marito dipinti di quella tristezza.

Se lo dici perché non sei interessato a sposarti, ok, comprendo e rispetto la tua scelta” lo rassicurò, annuendo piano per fargli capire che quel pensiero era valido e giusto come qualunque altro.
Ma se dici una cosa del genere perché pensi che non troverai mai l'amore, che non meriti di essere amato, allora permettimi di dissentire, perché qualunque donna, o uomo, o alieno o qualsiasi altra forma di vita ruberà il tuo cuore sarà indubbiamente e sfacciatamente fortunato, uno dei più fortunati al mondo.”
Don trattenne il fiato, forse di emozione, e lei notò il suo colorito verde oliva scurirsi nelle guance, la sua bocca si aprì un paio di volte per provare a ribattere, ma sembrò ripensarci e con un timido ringraziamento strinse più forte la presa nella sua mano e la condusse in silenzio, la sua mente persa in chissà quale ragionamento o pensiero, troppo complicato per poterlo esprimere a parole.
O forse era solo paura.
Isabel rispettò il suo silenzio, rispettò la sua modestia e sperò solo che le sue parole, che pensava sul serio, fossero arrivate all'insicurezza del cognato, incrinandola anche solo un po'.
Donatello meritava felicità, tutti loro la meritavano, ma Donnie le era sempre sembrato il più triste e malinconico dei quattro, come rassegnato, e quella era una cosa che le faceva male.
Che non riuscisse a vedere quanto fosse magnifico.
La musica finì e Don le rivolse un lieve inchino col capo, prima di pensarci e sporgersi verso di lei e poggiarle un timido bacio sulla guancia, lasciandola andare.
Le sorrise con affetto, allontanandosi dalla pista con sguardo meditabondo e sognante e Isabel si chiese cosa mai pensasse.

Posso avere anche io un ballo con la sposa?” domandò una voce conosciuta alla sua destra, attirando la sua attenzione, facendole dimenticare all'istante di Donatello.
Si voltò verso Leonardo, in silente attesa di un suo cenno o risposta e si limitò a sorridergli: lui le tese la mano e la attirò piano a sé, con gesti calcolati e fluidi, nessuna esitazione o errore.

Sei bellissima” le disse semplicemente, mentre le note di un valzer si spargevano intorno. Piuttosto inusuale, ma non era il peggio che Mikey avesse messo fino a quel momento.
Leonardo comunque non ne sembrava minimamente scoraggiato, anzi, le sue pose e i suoi movimenti erano perfetti, degni di un ballerino provetto, perfino il modo in cui piegava la testa, e riuscì a guidare lei, una totale frana in un ballo del genere, quasi con naturalezza.

Grazie, anche tu stai decisamente bene in smoking” rispose Isabel sinceramente, cercando di fare attenzione ai passi senza guardarsi i piedi come una pivella.
Ed era vero, Leo in smoking stava scandalosamente bene, e non solo lui, anche i suoi fratelli e in special modo Raffaello erano indecentemente attraenti, e quello era un pensiero che avrebbe portato nella tomba.
Leo ringraziò distrattamente, ogni attenzione al ballo, e Isabel si sentì come se non stesse toccando il pavimento da quanto veloce lui si muovesse e la facesse muovere, e lei dava l'impressione di sapere quello che stesse facendo.

Ok, è assurdo, devo chiederlo: dove diamine avete imparato tutti a ballare così bene? Non è possibile che vi muoviate tutti con un'eleganza e una sicurezza che non ci sia aspetta di certo da quattro gigantesche tartarughe mutanti!”
Leonardo la occhieggiò impassibile per un secondo, altero nella sua statuaria bellezza.
Dio, avrebbe potuto partecipare ad una gara di ballo da sala e vincere anche. Tuttavia Isabel notò l'angolo delle sue labbra che lottava per non incurvarsi all'insù,

Fa parte dell'allenamento da ninja, a dire il vero. Abbiamo imparato da piccoli a lottare, sparire nelle ombre, lanciare shuriken e ballare” disse infine con tono sostenuto, quasi come se fosse vero.
Isabel scoppiò in una grossa risata e fu gratificata dal sorriso che infine Leonardo si lasciò scappare, per averla fatta divertire.
Volteggiarono delicatamente, ridendo quietamente tra loro.

Sei felice?” le chiese Leo, d'un tratto, facendola scivolare sulle note della musica.
Isabel piantò gli occhi nei suoi e annuì.

Sì, sono davvero felice.”
Rimasero a fissarsi per qualche altro attimo, mentre la canzone arrivava quasi alla sua fine, le note melodiose e tristi.

E tu, Leo?”
Lui piegò la testa, e non per effetto della coreografia, e i suoi occhi scuri scintillavano di dolcezza.

Sì, lo sono. Sono davvero felice per voi. Ve lo meritate, tutto questo e anche di più. Sono felice, cara cognata” confessò, rimanendo ad ammirare il sorriso emozionato che apparve nel viso di Isabel al sentirsi chiamare così da lui.
Con un gesto deciso, ma gentile, la accompagnò nell'elegante casquè, tenendola in sospeso con un tocco fermo sulla schiena per qualche secondo.
Sentirono entrambi dei lievi applausi in sottofondo, ma non ci fecero caso.

Quando Leo la riportò su, le circondò delicatamente il viso con le mani e le piantò un bacio lieve sulla fronte, fraterno.
Stagli dietro, ok? Ti darà il tuo bel daffare, ma tu non farti mettere i piedi in testa. Se c'è una che può farcela, sei tu” le disse ritornando a guardarla, con divertimento e affetto.
Isabel annuì commossa, non fidandosi più di tanto della sua voce al momento.
Leonardo la lasciò andare e le prese una mano, facendole un lieve inchino, pronto a congedarsi.

Posso avere mia moglie indietro?” chiese gentilmente una voce profonda di fianco a loro.

Si voltarono entrambi ad osservare Raphael, con una mano tesa in avanti, aperta e in attesa, come un perfetto gentleman.
I due uomini si scambiarono un'occhiata, poi Leonardo mise la mano di Isabel che ancora teneva nella sua su quella del fratello.

Con piacere, è tutta tua, Raph” esclamò, un occhiolino complice, lasciandola andare.
Il sorriso di Raphael era lo specchio di quello del fratello maggiore, e con un cenno lieve della testa gli disse più di quanto non riuscisse a fare a parole.

Il leader sparì in un lampo, lasciandoli da soli al centro della pista, mentre le note di una nuova canzone si diffondevano attorno a loro.
Isabel conosceva quella canzone e l'amava.
Raphael la circondò per la vita e lei allacciò le sue braccia al collo di lui, lo sguardo perso in quello del marito.
Danzarono lentamente sul ritmo lento e dolce, fronte contro fronte, spezzato ogni tanto dal suono graffiante delle trombe, senza bisogno di dirsi nulla, godendosi ogni istante dell'inizio della loro vita assieme.
Se solo pensavano a tutto quello che avevano dovuto passare per arrivare a quel momento di pura felicità, sembrava davvero tutto solo un sogno.

Sei felice?” sussurrò Isabel. “Perché io lo sono. Sono schifosamente felice, Raffaello.”
Il mutante sorrise alle sue parole dolci e tuttavia crude, come solo lei sapeva essere.
La presa sulla sua vita si fortificò per un attimo, quasi con possesso.

Non credo di essere mai stato più felice in tutta la mia vita” ammise, anche se sapeva di suonare sdolcinato. Ma con Isabel poteva essere anche quello senza vergogna.
Il sorriso che illuminò il viso di Isabel mentre si sporgeva per baciarlo era tinto di amore e una punta di malizia, prometteva dannazioni e benedizioni insieme.

E aspetta di vivere il resto della nostra vita insieme, Raffaello, il meglio deve ancora venire” proferì, prima che le sue labbra si chiudessero su quelle di lui, in un bacio totale.

La musica finì, ma loro non se ne accorsero e continuarono a danzare, ignari perfino degli applausi fragorosi e dei fischi dei loro amici e della loro famiglia, tutti uniti nel giorno più bello della loro vita.




Note:

In principio Isabel doveva chiamarsi Aurora, un nome che amo e che avrei voluto mettere ad una mia ipotetica figlia, se mai ne avessi avuto una, ma dato che c'erano già Angel e April che iniziavano con la lettera 'A' poi il nome è stato cambiato, comunque Aurora è rimasto come suo secondo nome.

Jervis e Michelle sono riapparsi per la cerimonia, e mi è piaciuto ritrovarli un po'.
Raph Principe Consorte è buffo come concetto, e non è importante in effetti, ma sì, il nostro Raph ha sposato una regina, quindi è entrato nella famiglia reale.

Questo capitolo è ridondante, non so nemmeno quante volte si ripetono le parole ridere, sorridere e abbraccio, in tutte le loro declinazioni, è puro fluff, ma penso che dopo tutto il dolore di questa storia fosse necessario e io l'ho trovato come un balsamo per il mio animo.
Spero che a voi sia piaciuto.
Spero che questo epilogo vi sia piaciuto, che siate stati contenti di ritrovare certi personaggi, delle loro reazioni, di tutta la cerimonia in generale.


Non riesco a credere di aver finalmente finito questa storia dopo cinque anni.
È passato così tanto tempo, sono successe così tante cose, ma ho continuato a pensare a questa storia, al desiderio di finirla.
Sono davvero molto felice di esserci riuscita, sento un senso di completamento, eppure mi sento anche un po' triste. Mi mancherà infinitamente.


Ora, 'Don't let me go' è terminata, ma la serie 'Heart's Mutation' non è ancora completa.
Manca l'ultima storia, “The best is yet to come”, che viene citata alla fine di questo capitolo: la canzone che Isa e Raph ballano alla fine è “The best is yet to come” di Frank Sinatra, e la promessa che lei gli fa “il meglio deve ancora venire” è proprio la sua traduzione.

Non so quanto ci metterò a finirla, non voglio fare promesse che non so se riuscirò a mantenere, ma sappiate che la finirò. Ci metterò anni, forse, ma la finirò.
E il primo capitolo è già postato, corretto a tempo record, bruciavo dalla voglia di iniziare una nuova storia insieme a voi, per chi vorrà seguirla.


Ringrazio tutti voi che mi avete accompagnato in questa avventura, con pazienza e gentilezza, e spero che stiate bene, soprattutto in questo periodo duro.
Vi abbraccio digitalmente, l'unico contatto concesso in questo periodo buio, ma un abbraccio sincero e pieno di affetto.
C'è sempre la luce dopo l'oscurità più nera.
Abbraccio,  
Switch

  
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