Avanza verso di me velocissimo, riuscendo a smarcarsi da  tutti i difensori.
Come  al solito la palla e’ attaccata al suo piede ed e’ rapidissimo, con il fuoco negli occhi e la sete di vendetta, Kojiro Hyuga,  mio acerrimo nemico/amico continua imperterrito a volermi fare un goal da fuori area. 
Non  ce la farà mai,  preferirei morire piuttosto che far entrare la palla in rete, non l’ha ancora capito.
Si appresta a tirare  appena fuori l’aria di rigore, carica il tiro con la solita potenza e il pallone viene verso di me come un bolide.
 Improvvisamente cambia traiettoria, balzo sulla destra mi allungo come un gatto, le mani tese al massimo e la prendo.
L’arbitro fischia “ E’ finita “penso , ne sono anche un po’ sollevato, questa volta ci e‘ andato davvero vicino.
Mi alzo,  abbraccio un paio di compagni venuti  per complimentarsi della parata.
Mi giro verso gli spalti e sgrano gli occhi; lunghi capelli corvini e occhi profondi, inizialmente  mi scrutano, poi mi rivolgono uno splendido sorriso.
 Le  ginocchia mi tremano sarà la stanchezza? 
Sento un braccio attorno al collo “ E’ venuta hai visto? Te l’avevo detto …Ricambia eccome “ afferma Kojiro rivolgendomi un sorrisetto furbo, mi abbasso la visiera del capello e dico “ Non so di chi stai parlando “ “Certo  Wakabayashi, come no!”  afferma   lui  uscendo dal campo, prima pero’ si volta e mi dice “ Stavolta  vai a parlarci,non fare l’orso come tuo solito “ 
La raggiungo  levandomi il cappello e i guanti, le rivolgo un sorriso e  anche lei mi si avvicina.
Il vestito a fiori che indossa lascia intravedere gambe lunghe e toniche  leggermente abbronzate,  i miei occhi salgono su e arrivano prima al sorriso e poi agli occhi, la mia parte preferita: sono grandi, castani, luminosi ed espressivi.
Li punta   su di me esclama “ Sei stato  grande, una parata fenomenale ma non ti nascondo che per un attimo ho avuto paura “  Con un sorriso di scuse e aggiunge  “Ma come al solito hai  salvato la partita “   attorcigliandosi le dita delle mani .
Che  sia nervosa anche lei? “Grazie ma il merito non è solo mio,  anche Tsubasa e Taro hanno segnato quattro goal .
“ Senti”inizia incerta  con lo sguardo basso, sembra imbarazzata “Sto andando con gli altri a bere una cosa, vuoi venire anche tu ?”  La guardo  dritto negli occhi e la vedo arrossire, anche io sento improvvisamente un po’ di calore sul viso mentre le rispondo “ Mi piacerebbe, ma mio padre mi ha chiesto di tornare subito a casa, deve parlarmi di certi affari di famiglia” affermo dispiaciuto. 
“ Oh  d’accordo, sarà per la prossima volta “  Poi  si avvicina ancora di più e mi lascia un leggero bacio sulla guancia e mi sussurra all’orecchio “ Sei stato fantastico “ Fa  per andarsene, un senso d”angoscia s’impadronisce di me, come la paura non poterla mai più rivedere e  di non poterle stare più vicino.
Basta, inutile lottare ancora “Yukari “ esclamo ad alta volte anche se  è a pochi passi da me,  mi avvicino velocemente con una mano le accarezzo il viso,  sta trattenendo il respiro. 
Vorrei ringraziarla, vorrei dirle che all’inizio di ogni partita mi guardo intorno per cercarla e vedere se è venuta.
  Il mio cuore, ogni volta salta un battito  quando vedo che lei c’è .
“ Yukari …”  le stringo forte la mano nella mia come per darmi coraggio “Sei libera domani sera ? Vorrei cenare con te,  noi due da soli.
 Vorrei parlarti di una cosa!”  e di nuovo sento un calore alle guance “ oh “fa lei sorpresa  “ Ma certo va benissimo “ afferma un po’ imbarazzata ma sorridente .
“Perfetto allora ti passo a prendere io domani verso le otto “  guardandola intensamente e prima che si giri completamente  per andarsene,  l’abbraccio da dietro, stringendola al petto e le sussurro all’orecchio “ Grazie  per esserci sempre, so che non lo do  a vedere ma lo apprezzo molto .”
  immediatamente ricambia stringendomi a sua volta “ Per te sempre “ Ed e ‘ come se il mio corpo si muovesse di sua spontanea volontà, prima che corra via da me il panico mi assale, l’afferro per un braccio, una mano sui suoi fianchi l’altra tra i capelli, l’attiro  a me e la bacio con tutta la passione che ho.
Ricambia avvolgendomi a sua volta  e inizia questa lunga danza di lingue e bocche che si assaporano,  le mani che toccano  il corpo dell’altro, dopo quelli che sembrano essere giorni ci stacchiamo e sorridiamo felici.