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Autore: MaxT    27/03/2020    7 recensioni
Questo racconto è basato su Somewhere only we know di marianna1317, rielaborato e completato da MaxT con l'aiuto dell'autrice originale.
Anni dopo essere morto nel mondo da incubo all'interno di un libro magico, Cedric redivivo si presenta alla porta della donna che ancora lo ama, la guerriera Orube.
Al rifiuto di dare spiegazioni sulla sua resurrezione si creano sospetti e incomprensioni, mentre le storie dei due personaggi si intrecciano con le realtà dei loro mondi natii, e con esuli che vivono in incognito nella città di Heatherfield.
Combattuti tra l'affetto per Orube e il loro dovere, le Guardiane e i saggi di Kandrakar cercano risposta a una domanda: c'è ancora una minaccia nascosta nel Libro degli Elementi?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric, Orube
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Riassunto dei capitoli precedenti

 

Tre anni dopo essere morto all'interno del mondo nel magico Libro degli Elementi Cedric, ferito ed esausto, si ripresenta a Villa Rudolph.

Qui abita Orube, ancora innamorata di lui e tornata sulla Terra per riaprire la sua vecchia libreria.

La Saggia Yan Lin, informata, la incarica di chiedergli come ha potuto risorgere e uscire dal Libro degli Elementi, che Orube aveva riportato nello scantinato del Ye Olde Bookshop.

Il portale di Kandrakar viene spostato dallo scantinato al negozio di animali gestito da Matt Olsen.

Per un certo periodo Cedric e Orube convivono in modo apparentemente sereno gestendo la libreria e facendo vita ritirata, ma lui non risponde ad alcuna domanda sul suo ritorno.

Infine però si fa accompagnare nel seminterrato dove c'è ancora il Libro degli Elementi, ma davanti a questo ha una reazione che allarma Orube.

All'ennesimo rifiuto di Cedric di dare spiegazioni, lei lo lascia, ma decide di non raccontare a Kandrakar l'episodio per non peggiorare la situazione del suo ex.

Nel libro c'è tuttora lo spirito del defunto tiranno Phobos, che aveva assorbito energia magica dal portale di Kandrakar al quale era stato imprudentemente lasciato vicino da Orube.

Phobos aveva resuscitato Cedric per farsi aiutare a ricreare il suo corpo. Alla ritrosia di Cedric, lo spirito lo costrinse minacciandolo di nuocere a Orube, e facendogli indossare una magica veste nera.

La prima missione di Cedric fu recuperare un'ampolla contenente lacrime di Phobos custodite in una cripta nel Metamondo; queste erano un campione biologico indispensabile per il progetto dello spirito.

 

Capitolo 7

Le domande che aspettano

 

“Eccoci arrivate al negozio di Olsen!”. Taranee si guarda in giro, poi si rivolge a Irma e Hay Lin che le camminano dappresso. “Non vedo Will e Cornelia”.

“Mi avevano detto che ci avrebbero aspettate dentro”, le risponde Irma scrutando attraverso la vetrina, poi si perde a guardare due cuccioli dagli occhi languidi esposti in una gabbia. “Che carini... guardate che tesori! Sono Labrador?”.

Hay Lin alza lo sguardo al cielo, aggiustandosi sul capo gli occhialoni da sole che usa come fermacapelli, del tutto fuori luogo in questo grigio pomeriggio di tardo ottobre. “Entriamo, che sta già cominciando a gocciolare”.

 

“Ciao, Matt”, lo salutano a una voce mentre entrano nel negozio.

All’interno, lui le accoglie con un sorriso fuggevole, chino sul bancone e intento a strappare qualcosa con una pinzetta dal pelo di un gattino che non sembra affatto consenziente. “Ciao ragazze. Chi può darmi una mano a tener fermo il micino?”.

Will emerge dalla tenda che chiude, per modo di dire, l’ingresso al retrobottega. “Ci penso io, Matt. Ciao ragazze, entrate pure, vi raggiungo subito”.

“Ciao! Ciao! Ciao!”, ripete un pappagallo, appollaiato su un trespolo accanto all’ingresso. Sommessi guaiti dei cuccioli tenuti in vetrina accompagnano il passaggio delle tre verso il retro, mentre Will si appresta all'ardua impresa di bloccare il gattino contro il banco.

 

Nel retrobottega, Cornelia è già davanti al portale di Kandrakar, malamente fissato sulla parete sinistra sopra un bancone tra la gabbia di vetro di un’iguana in convalescenza e uno scatolone già aperto di cibo per cani. “Eccovi tutte”, le accoglie salutandole con un cenno aggraziato.

“Tutte?”, chiede Taranee guardandosi in giro. “Non manca Orube?”.

“Will ha preferito non chiamarla, per questa volta”, risponde la Guardiana della Terra. “E’ che vogliamo chiedere istruzioni a Kandrakar a proposito di Cedric”.

Taranee annuisce, giocherellando con la sua treccina dai riflessi violetti. “Ha fatto bene. Già altre volte ci siamo trovate impacciate a parlare liberamente, per paura di urtare la sua sensibilità”.

“Avremmo potuto invitare anche il serpentone”, scherza Irma battendo sulla gabbietta dell’iguana. “Io ce lo vedrei bene in questo negozio”.

 

Un breve e sofferto “Ahi” di Will le fa voltare; un attimo dopo, la rossa Guardiana del Cuore entra nel retrobottega a passi lunghi, diretta al lavello tenendo sollevata la mano destra. “Non è niente… solo un graffietto”, le rassicura con un viso su cui si mescolano dolore e disappunto.

Mentre Will si lava il dorso della mano sotto l’acqua corrente, Cornelia le si avvicina. “Aspetta… sono pratica di queste cose”.

Mentre lei armeggia con cotone e disinfettante, Hay Lin chiede: “Will, ci hai detto che avevate anche delle domande personali per la nonna, vero?”.

“Esatto”, risponde la Guardiana del Cuore a denti stretti, “Volevamo che sentiste anche voi”.

“Tra un anno anche voi sarete diplomate e dovrete fare delle scelte”, aggiunge Cornelia ancora intenta a medicare la mano di Will.

“Non sono cose di cui abbiamo già parlato?”, chiede Hay Lin.

“Solo in modo molto inconcludente”, le risponde Cornelia riponendo la boccetta di disinfettante sulla mensola del lavello.

“Oggi ci aspettiamo risposte precise per poter prendere decisioni”, ribadisce Will, venendo verso il bancone mentre si tiene premuta una garzetta sul dorso della mano destra. Si ferma davanti al portale, assume una posa ieratica e inizia: “Guardiane, pensate...”.

“Un attimo”, la interrompe Taranee, “Prima, anticipaci meglio gli argomenti, tanto per non farci fare la figura di quelle che cadono dalle nuvole”.

“Cadere dalle nuvole a Kandrakar...”, ripete tra sé Irma, facendo presagire una nuova facezia delle sue.

Cornelia la interrompe: “Ragazze, le questioni sono sul fatto che un futuro da Guardiane sia compatibile con i progetti di una vita più o meno normale. Al momento attuale, Will è l’unica ad avere un ragazzo che conosca e accetti il suo impegno con Kandrakar. Peter, invece, non sa niente di ciò, ma solo che spesso scompaio improvvisamente con delle scuse puerili”.

“Mio fratello sa che siamo assieme”, la rassicura Taranee, “A volte ha provato a buttarmi lì qualche domanda, sapete con quel tono casuale...”.

“E cos'hai risposto?”, le chiede corrucciata la futura cognata.

“Sono stata cucitissima. però devo ammettere di non essere una brava mentitrice”. Si stringe nelle spalle, come per scusarsi.

“Chissà cosa si immagina”, rimugina tra sé Cornelia, meditabonda.

“Forse qualche rituale spiritico”, azzarda Irma, “Il che non sarebbe troppo lontano dalla realtà”, termina con un’occhiata allusiva al portale ancora inattivo.

Taranee segue lo sguardo verso il manufatto. “Quando avrò un marito o un compagno, non intendo tenergli segreti. Gli dirò tutto. E se all’Oracolo questo non piace, che trovi lui un’idea migliore o che mi mandi via!”.

Irma obietta: “Sarà meglio dirglielo un bel po’ prima di sposarsi, o rischi che la prima notte di nozze diventi anche l’ultima”.

“Il problema sarà essere prese sul serio”, fa presente Hay Lin giocando nervosamente con gli occhialoni sul capo. “Come fai a spiegargli della congrega, dei mondi paralleli...”.

“Essere credute non sarà un grosso problema”, fa presente Taranee, “Basterà dare una qualche dimostrazione dei nostri poteri”.

“Ma dovrà essere una cosa innocua” , obietta la Guardiana dell'Aria, “Qualcosa che lo possa incuriosire senza spaventarlo… chiunque egli sia”.

“Naturalmente”, conviene Taranee, poi si chiude pensierosa: trovare una dimostrazione del potere del fuoco che non sia spaventosa non è un problema di facile soluzione.

Cornelia prende a giocherellare con una vaschetta di sabbia sul bancone. “Qualcosa che non lo spaventi...”, rimugina tra sé mentre dai granelli si sviluppano lentamente minuscoli fiorellini blu.

D’improvviso sussulta e ritira la sua mano dalla vaschetta con un moto di ribrezzo, accenna un’imprecazione sottovoce, poi si dirige in fretta verso il lavello tenendo la mano a penzoloni come se fosse scottata.

“Che le è preso?”, si chiede Irma, “Ho detto qualcosa di male?”.

“Stavolta niente, tranquilla”, la assolve Will con un misterioso sorriso storto.

Taranee intuisce il senso sottinteso: si chiedeva da un po’ quanto ci avrebbe messo Cornelia ad accorgersi che la sabbietta con la quale stava giocherellando era già usata.

Will si volge verso Hay Lin: “Non so se sono indiscreta, ma… puoi dirci come tua nonna ha risolto questo problema, a suo tempo?”.

La Guardiana dell’Aria assume un’espressione di evidente imbarazzo. “Non lo so” risponde distogliendo lo sguardo, “Magari glielo chiederemo...”.

Taranee percepisce la vera risposta: Yan Lin non si è mai sposata, e ha avuto il padre di Hay Lin come figlio naturale a più di quarant’anni di età. La loro amica non si è sentita di raccontare una cosa così privata senza il permesso della sua adorata e quasi onnisciente antenata.

E comunque, questo le sembra suggerire che il destino abituale di colei che resta guardiana a vita sia quello di zitella.

 

Cornelia torna dal lavello con lo sguardo cupo e le mani ancora un po’ gocciolanti. “E se iniziassimo il contatto? Cosa stiamo aspettando?”.

“Aspetta”, le richiama Taranee “Ci sono altri argomenti? Prima avevate accennato a una decisione che dovevate prendere subito...”.

“Sì”, risponde Will, “L’aspetto amoroso è solo uno degli scogli. L’altro è il lavoro. La maggior parte dei lavori non ci lascerebbe la libertà di sparire da un momento all’altro se Kandrakar ci convocasse con urgenza”.

“Vero. E quindi?”.

“Quindi, io devo decidere se scegliere una laurea che mi porti a un lavoro impegnativo, facendo passare l’impegno di Kandrakar in secondo piano, o seguire un’altra strada. Vi dico subito che, per quanto sta a me, io vorrei restare Guardiana del Cuore a vita; se sarà così, mi si prospetta la scelta di lavori che mi lascino le mani molto libere”.

“La casalinga mantenuta?”, azzarda Irma. “Non è male, la mia vice-mamma è felice della sua vita”.

Will accenna a una smorfia poco convinta. “Matt mi ha già detto che è disposto a mantenermi”, risponde, “Ma per me non sarebbe soddisfacente”. Dopo un'occhiata verso la tenda che le separa dal negozio, abbassa la voce e continua: “Un po’ perché le prospettive lavorative di Matt non fanno, ecco, presagire grandi disponibilità. Un po’ perché fare la casalinga con bambini può risultare ancora molto vincolante. Un po’ perché, se le chiamate di Kandrakar si facessero aspettare, questa vita potrebbe diventare molto frustrante”.

Irma annuisce comprensiva. “E quindi, a che soluzione stai pensando?”.

“Alcuni lavori che lasciano le mani molto libere sono la scrittrice di romanzi o la giornalista freelance, per esempio”.

“Prima dovresti provare a scrivere qualcosa e vedere se piace”, interviene Taranee, “Pochi riescono a veder pubblicato qualche loro lavoro, e meno ancora hanno abbastanza successo da riuscire a mantenersi in questo modo”.

“Me ne rendo conto”, ammette Will, “E da qui viene la mia richiesta per Kandrakar: loro hanno finanziato l’attività di libraio di Cedric e la permanenza di Orube a Heatherfield; non sarebbe giusto, a maggior ragione, che aiutassero una guardiana disponibile quasi ventiquattr’ore su ventiquattro, se questa dovesse avere difficoltà finanziarie?”.

“A me suona plausibile”, ammette Taranee, “E se loro non accettassero?”.

“Beh, allora cercherò qualche altra soluzione. Ma devo saperlo prima di scegliere il corso di laurea”.

 

Irma si rivolge a Cornelia. “E tu, Corny bella? Con tuo papà banchiere, non ti ci vedo a battere cassa a Kandrakar. Cosa vuoi chiedere al pelato, un restyling del tuo costume da Guardiana?”.

“No, la grazia di sentirti dire meno sciocchezze!”, risponde irritata la Guardiana della Terra, e si trincera dietro le braccia conserte.

“Sul serio, Cornelia”, interviene Taranee. “Irmate a parte, quali saranno le tue domande?”.

Lei fa aspettare un attimo la risposta, come per smaltire l'irritazione, poi si scosta una ciocca di lunghi capelli biondi dal viso. “Io vorrei chiedere qualche chiarimento sulla mia discrezionalità nell’usare i poteri della Terra”.

“Non me l’aspettavo”, si stupisce la Guardiana del Fuoco, “E questo ha a che fare con le tue decisioni sulla scelta del corso di laurea?”.

“Sì e no. E’ un discorso difficile, che parte da lontano. Non so se cominciare ad affrontarlo oggi, è troppo complesso per mescolarlo con gli altri. Nel frattempo, mi interessa sentire che risposte riceverà Will”.

Taranee esita un attimo. Prova anche a captare i pensieri dell’altra, senza ottenere alcun chiarimento. “Non sono sicura di aver capito il legame tra le due cose”.

“Beh, cercherò di dare un’idea del mio dilemma. Innanzitutto, mio padre continua a tontonarmi perché io mi iscriva alla facoltà di economia. Così poi avrei la strada spianata per fare carriera in banca, con il suo appoggio”.

“Soldi a bizzeffe, quindi”.

“Sì. Ma il problema è che a me della banca non importa proprio niente, e i soldi sono una cosa che posso dare per scontata anche senza. Però non voglio ferire mio padre”.

“Oh, sentitela”, interrompe Irma, “I soldi sono scontati, per lei! E se suo padre, anziché un banchiere, fosse un netturbino? Pensa che orgoglio per la Guardiana della Terra, avere un padre che la ramazza tutti i giorni!”.

Cornelia la ricambia con un'occhiata orribile, senza sapere cosa risponderle.

Mentre Will zittisce Irma con un pizzicotto discreto, Taranee cerca di recuperare il discorso: “Corny, cosa vorresti fare, se non fosse per questo?”.

La Guardiana della Terra sembra felice di poter svincolare dalla strettoia in cui si era cacciata.“Io vorrei studiare materie naturalistiche. Biologia oppure geologia”.

“Geologia?” interviene ancora Irma, “Brava, così finisci a disegnare fumetti e risolvi tutti i problemi del mondo!”.

Dopo un’occhiata gelida, Cornelia decide di ignorare questa ennesima interruzione, e continua compunta: “Quando l’ho detto a mio padre, lui mi ha fatto presente che l’economia è correlata anche con l’ecologia, perché dà una solida base per comprendere le conseguenze di un’azione su tutto un sistema”.

“Mi sembra sensato”, conviene Hay Lin.

Cornelia aggiunge: “Inoltre, mi ha detto che potrei fare molto di più per la natura se raggiungessi una posizione di potere economico, piuttosto che se andassi ad accamparmi in un bosco con un cartello ecologista”.

“Suona plausibile”, concede Taranee, “Ma sembra anche uno zuccherino per spingerti a entrare in un sistema di potere, e per riuscirci dovrai comunque cambiare le tue priorità. Certo, se sceglierai questa strada, scordati di poter correre dietro alle chiamate di Kandrakar. Non so cosa sia più importante per te...”.

“La mia priorità sarebbe di usare il potere della Terra per difenderla dalle devastazioni, senza rischiare che mi venga tolto!”.

Segue un momento di silenzio molto imbarazzato, e tutte loro guardano con la coda dell’occhio verso il portale, che resta spento e inerte. Taranee comincia a temere che la sua cognatina potrà dare grossi grattacapi a Kandrakar, prima o poi.

“E’ una cosa della quale parlare con molta calma”, ammette Cornelia sottovoce.

 

Will annuisce, poi fa un gesto di invito verso il portale. “Venite, iniziamo! Guardiane, pensate a Kandrakar”.

Quando tutte loro sono in posizione e concentrate, la superficie specchiante si scioglie in onde concentriche, poi l’immagine si fa nitida.

Inaspettatamente, il viso che si presenta davanti a loro non è quello usuale dell’Oracolo o di Yan Lin. Il volto severo da guerriero, caratterizzato da tre cicatrici parallele dal sopracciglio alle palpebre, simili al graffio di una tigre, è quello del saggio Endarno.

“Salute a voi, Guardiane. Era parecchio tempo che non ci vedevamo”.

L’iguana dopo un attimo di smarrimento cerca di fuggire, come al rallentatore, verso l’angolo opposto della sua gabbia.

Dopo una breve pausa sorpresa, Will ricambia: “Salute a Voi, Saggio Endarno. Siete guarito completamente dopo il vostro ferimento?”.

Il saluto viene accompagnato da un latrato di cane proveniente dal negozio.

“Abbastanza da riprendere il mio ruolo nella Congrega”. Tace un attimo, mettendo a fuoco ciò che vede e sente attraverso il portale. “Ma cosa sono questi versi di animali?”.

“Abbiamo dovuto spostare il portale per via di Cedric”, si discolpa Will. “E’ stato un ordine della saggia Yan Lin”. Un coro di latrati fa eco alle sue parole.

Endarno, con loro sorpresa, si sporge a guardare dal portale fin dentro il retrobottega. “Ma… Che luogo è questo? Una finestra aperta al livello del terreno, la porta chiusa da una tenda, schiamazzi di animali…”.

 

“Tobi, Fido, buonibuonibuoni...”, Matt esce dal bancone del negozio per cercare di tranquillizzare i due grossi cuccioli di labrador tenuti in conto vendita, ma a quel punto anche il pappagallo sul trespolo incomincia a gracchiare: “Sventura! Sventura!”. Una scimmietta comincia a strillare, girando nella sua gabbia come se stesse cercando di sfuggire a un fuoco. Gli uccellini, zittiti, osservano preoccupati la cagnara tutt’attorno.

“Accidenti, è anche peggio dell’altra volta! Ci manca solo che comincino a urlare anche i pesci rossi! Spero che non venga giù il nonno...”.

Scostando la tenda, Matt Olsen passa nel retrobottega. Fa in tempo a vedere un ultimo alone argenteo al centro della cornice, e poi le ragazze che muovono sguardi costernati tra lui e il portale ormai disattivo.

“Will, ragazze, mi dispiace, ma vi rendete conto da sole...”.

Will annuisce imbarazzata. “Non va. Proprio non va...”, deve ammettere. “Scusaci, Matt. Vengo a darti una mano a calmare gli animali”.

 

“E’ chiaro che serve un’altra collocazione”, sentenzia Cornelia osservando il portale inerte, “Ma dove?”.

“Ti dimentichi di Orube?” chiede Irma. “Il serpentone l’ha piantata già da un paio di settimane e ha fatto la sua tana nel negozio di libri, quindi non passa più a casa di lei”.

“Già”, conviene Hay Lin pensierosa. “Lei aveva risolto sia il problema del lavoro che quello del compagno a conoscenza del segreto di Kandrakar, ma ora ha rimesso in discussione tutto...”.

“Ma come dici?”, insorge Cornelia, “E’ stato Cedric a piantarla, dopo tutto quello che Orube aveva fatto per lui!”.

“Sai che perdita”, rincalza Irma. “Un viscido ex serpentone traditore e infido! Dovrebbe essere felice di essersene liberata, invece di portare il lutto!”.

“Sì, ma lei lo aveva idealizzato per anni!”, insiste la Guardiana della Terra. “Pensa quanto ci ha sofferto quando nella realtà...”.

“Hay Lin”, interrompe Taranee, “Perché ti sei espressa in quel modo? Non ci aveva detto che era stato Cedric a lasciarla, infastidito dalle sue domande?”.

Hay Lin esita a rispondere, stringendosi nelle spalle: “Ecco... scusate se non ho voluto dirlo prima per non creare malumori, ma… sapete come sono certe mie sensazioni? Ecco, mentre Orube ci raccontava questo, io ho avuto la fortissima impressione... che non fosse la verità”.

“Capisco”. Taranee annuisce, rimpiangendo di non avere letto il pensiero della Guerriera di Basiliade in quell’occasione. Di solito si astiene dal farlo per rispetto, anche perché chi conosce il suo potere si può rendere conto quando lei lo sta usando. Però, dopo tutte le difficoltà che Orube ha procurato loro a causa di Cedric, l’idea che possa avere anche mentito sulla rottura le risulta molto irritante.

Tornando nel retrobottega dal negozio, Will ha sentito le ultime battute. “Ragazze, anch’io ho dei dubbi su quello che lei ci ha raccontato. L’altro giorno, quando sono andata a portare quel pacco a Cedric, a lui è sfuggito qualcosa come ‘suppongo che lei non cambierà idea’. E sembrava affranto, per quanto poco si possa capire da lui”. Si spolvera una manica della felpa, ora vistosamente impelacchiata dai piccoli Labrador. “Insomma, non erano le parole che ci si aspetta da chi ha preso l’iniziativa di rompere un rapporto”.

“Però la verità non è quello che ci si aspetta di sentir uscire dalla sua bocca”, obietta Irma. “Chi ti dice che non stia cercando di rigirare la cosa per nascondere qualcosa di più importante?”.

Will annuisce pensierosa. “Dovrò parlare con Orube, magari domani”.

“Vuoi che venga anch’io?”, le propone Taranee, salvo pentirsi subito dell’offerta. Oltre alla telepatia, c’è il rischio che l’irritazione che lei sta provando verso la Guerriera di Basiliade possa trasparire in qualche modo e peggiorare le cose.

“No, grazie, Tara. Potrebbe essere sulla difensiva. Cercherò le parole giuste per chiederglielo, senza forzare”.

“Le parole giuste sono le più dirette”, la incalza Irma. “E soprattutto, non dimenticarti di chiederle se possiamo trasferire il portale a casa sua!”

“Anzi, a casa della professoressa Rudolph”, puntualizza Taranee.

 

 

 

 

 

Note sul cap.7

 

Questo capitolo riporta l'attenzione sulle W.I.T.C.H.

Dal punto di vista della trama di Ritorni, la sua importanza è limitata all'ultima parte in cui si parla di Orube e ci si propone di spostare il portale a Villa Rudolph.

Però mi è sembrato giusto dare loro la parola per accennare ai problemi di impostazione della loro vita che, sul medio e lungo temine, hanno un'importanza enorme per la continuazione della saga. Finchè erano alle superiori, Will e Cornelia sono andare avanti per inerzia, ma finite queste devono decidere come impostare il loro futuro a lungo termine.

 

L'idea che Will possa diventare una scrittrice è mutuata dal fumetto W.I.T.C.H. n.50, che mostrava un what if proiettato nel loro futuro otto-dieci anni dopo. Una cosa che colpisce è che in quel fascicolo il gruppo si è gioiosamente sciolto: sono rimaste amiche, ma hanno lasciato il servizio come Guardiane.

Ciò fa sembrare che questo loro impegno sia stato inteso come un gioco da ragazzine, poi abbandonato per fare le cose serie della vita. Vedo ciò come un pesante autodiscredito da parte degli sceneggiatori del fumetto.

Ovviamente è pienamente possibile che il gruppo possa disfarsi per le diverse scelte delle ragazze di fronte all'impossibilità di conciliarlo con una vita normale; però questa scelta non sarebbe né pacifica né unanime.

L'accenno al ferimento e all'assenza prolungata di Endarno si riferisce a quanto accaduto in uno degli ultimi capitoli di Profezie.

L'associazione tra 'geologo' e 'fumettista' è invece un velato riferimento a Leo Ortolani, autore del fumetto Rat-man. So che è del tutto improbabile che fosse noto a Irma nel 2005, ma per me il riferimento ci stava lo stesso.

 

 

La cronologia della saga di W.I.T.C.H.: parte 6

 

La terza serie di W.I.T.C.H. inizia con il n. 24: dopo la sconfitta di Nerissa, Caleb lascia Cornelia per tornare a Meridian. Anche la professoressa Rudolph lascia Heatherfield per ritornare definitivamente in quella città, lasciando la sua casa a disposizione delle W.I.T.C.H. Ciò si può collocare nella prima metà di Novembre 2001.

Qui inizia anche la prima breve ribellione della goccia di Will, la sosia che viene materializzata e smaterializzata per coprire le sue assenze.

I numeri dal 24 al 26 sono incentrati sul ritorno del padre di Will, che ricatta la moglie Susan minacciando di chiedere l'affidamento di Will. Questa storia può durare una settimana o due.

Nel n.27, ambientabile nella seconda metà di novembre, appare per la prima volta Orube, mentre vengono gettate le basi per il loro incarico nel mondo di Arkantha.

Inoltre l'agente segreto Sylla, dell'Interpol, comincia ad indagare su di loro.

Nel n.28 Cornelia, Hay Lin e Taranee vanno con la scuola in trasferta a Port Nelson, al Redstone College; lì è estate, quindi questo luogo deve trovarsi in Australia o Nuova Zelanda. Con loro c'è anche l'agente Sylla, con la copertura di docente supplente.

Will e Irma sono rimaste a Heatherfield.

Nonostante la divisione, tutte loro sono convocate a Kandrakar dove conoscono Orube, inizialmente ostile; tutte assieme devono andare nel mondo di Arkantha per una missione, ma il primo tentativo fallisce.

Nel n.28, collocabile a inizio dicembre, Orube si trasferisce per la prima volta a Heatherfield a villa Rudolph; qui vengono raccontati alcuni episodi del suo passato.

Nel n.32 la storia dei servizi segreti arriva al culmine; questi tentano di rapire Will per sottoporla a test su ESP, ma riescono a prendere solo la sua goccia; la storia si conclude con l'intervento dell'Oracolo che provoca un'amnesia a tutti gli agenti coinvolti.

Nel n.33, all'ennesimo tentativo, si conclude con successo la missione ad Arkantha.

Nei numeri dal 34 al 36 esplode la ribellione delle gocce astrali, che fuggono in gruppo nella città di Midgale dove, dopo qualche disavventura alcune vengono riprese da Orube; le altre tornano a Heatherfield dove vengono catturate; infine, non riuscendo più le Guardiane a smaterializzarle, tutte loro vengono portate a Kandrakar, e qui liberate con la promessa di una nuova identità e un possibile richiamo futuro.

Questa ribellione ha inizio durante la Fiera d'inverno a Heatherfield, quindi al più tardi può essere a metà marzo 2002, per lasciare il tempo necessario ai numerosi avvenimenti precedenti.

Attribuendo a questo episodio una durata di quattro o cinque giorni, ne concludiamo che la terza serie finisce nella seconda metà di marzo 2002.

Questo è l'ultimo riferimento temporale affidabile presente nel fumetto.

  
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