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Autore: LilithGrace    27/03/2020    1 recensioni
"Chiedermi di accompagnarlo in Svezia per qualche giorno mi ha resa la persona più felice del mondo.
Finalmente potrò visitare con più calma Stoccolma, conoscere i suoi amici e chissà, forse anche la sua famiglia… Già, la sua famiglia… Come mi presenterà a loro? Mi presenterà come la sua ragazza?" (tratto dal primo capitolo)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Stefan Levin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera amici,
ecco a voi l'aggiornamento!
Per questo nuovo capitolo ho optato per la narrazione da diversi POV, utilizzando la prima persona...spero di aver fatto un buon lavoro e che vi piaccia.
Inoltre, come per il cap precedente, saranno presenti i personaggi di Stella, Gus e Virginia, creati da Fafanella e presenti nella fanfiction "1,2,3... STELLA!".

Buona lettura,
Grace! 



°°°


Stephan POV

Karl mi ha detto che era riuscito a far organizzare a Stella una serata un po’ diversa, invitando nel suo locale una cover band dei Rammstein. Praticamente mi ha costretto a partecipare e pensare che i Rammstein non  sono neanche il mio genere, ma d’altra parte uscire un po’ non può che farmi bene!
Esco di casa e arrivo puntuale al locale, dove mi aspettano, oltre a Karl e alla sua ragazza Virginia, anche Genzo, Stella e Gus.
Mi si avvicina un ragazzo sui venticinque anni, rossiccio di capelli e pieno di lentiggini: “Piacere di conoscerti, sono Ezra… mio fratello mi ha parlato molto di te!”.
Resto interdetto per qualche secondo: “Piacere mio, sono Stephan… Perdonami se te lo domando, ma chi è tuo fratello?”
Mi sorride scoprendo una dentatura che si avvicina paurosamente al concetto di perfezione: “Scusami, ho dato per scontato che si notasse la somiglianza. Sono il fratello maggiore di Jӧrg. Tra poco dovrebbe arrivare, lui e Yvone sono andati a prendere Anja e Thorben, non so se lo conosci…”
Faccio NO con la testa, mentre avverto un lieve fastidio allo stomaco.
“Sì, effettivamente Thorben si è aggiunto da poco al gruppetto. È un nuovo ballerino della scuola… sono cambiate un bel po’ di cose ultimamente… è tutto troppo complicato, campione, Jӧrg saprà spiegarti meglio!”

Anja POV

Sono appena salita in macchina con Jӧrg, Yvone e Thorben, pronti per passare una serata alternativa tutti insieme e aiutare quest’ultimo ad ambientarsi.
Quale migliore occasione se non un concerto live da ‘Raggio di sole’? Quale migliore band se non quella del fratello del mio migliore amico?
Arrivati al locale, andiamo subito a salutare la frizzante proprietaria e suo cugino: dopo la prima volta, sono diventata una cliente fissa, ragion per cui non do troppo peso alla presenza di Genzo e Karl, ormai adottati dalle due sorelle.

Jӧrg POV

Sono in ansia? Abbastanza. Mi sento in colpa? Un po’. Praticamente stiamo buttando Anja e Stephan nella tela del ragno… Anzi, ragni in questo caso.
Quei due capoccioni non si parlano più perché uno dei due è stato un emerito idiota mentre l’altro… beh, l’altro ha pienamente ragione. Tifavo per loro e, nonostante tutto, sono fermamente convinto che la loro storia meriti una seconda chance.

Scorgo Ezra ancora intento a chiacchierare con Stephan e gli faccio un cenno così da farli avvicinare.

Anja POV


Sono così felice di vedere Ezra, saranno mesi che non riusciamo più a beccarci! È in compagnia di Stephan e cerco di mantenere la calma il più possibile, sebbene il leggero tremolio alle mani mi tradisce.
Saluto il fratello del mio amico con un abbraccio e saluto anche il mio ex, come se nulla fosse.
Presento ad entrambi la new entry del gruppo.
Mi si avvicina e mi chiede sottovoce di poter parlare ed anche se la mia voglia è pari a zero, preferisco non dar spettacolo e accetto.
Ci mettiamo su un tavolino appartato: “Ti prego, Stephan, di’ qualcosa di serio e non banale perché non ho alcuna intenzione di rovinare la serata né a me, né agli altri, soprattutto a Thorben”.
Riduce gli occhi a due fessure: “Chi è Thorben?”
Non lo sta chiedendo davvero: “E’ il ragazzo che ti ho presentato esattamente due secondi fa”, gli rispondo cercando di mantenere la calma.
“Chi è Thorben per te?”, azzarda.
Cos’ho appena sentito?
“Punto primo: non sono tenuta a darti alcuna spiegazione. Punto secondo: non credo tu sia nella posizione giusta per poter chiedere a me cosa significhi per me una persona”, rispondo sentendomi al limite della sopportazione.
Si passa velocemente la lingua sulle labbra per inumidirle, è in difficolta: “Ok, scusami. Volevo solo chiarire la questione, non voglio stare senza te… ho sbagliato a lasciarti, a mentirti… ho sbagliato e ti chiedo scusa… vorrei un’altra possibilità e ti prometto che riguadagnerò la tua fiducia… non importa quanto tempo ci vorrà”. L’ascolto attentamente e devo dire che è stato convincente. Sarei tentata di dargli un’altra possibilità, ma non riesco a tenere la lingua a freno: “Dimmi una cosa, pensavi queste cose mentre ti divertivi in Svezia? Pensavi a me quando ti facevi Shelley? Sono stata molto paziente con te, Stephan, fin dai primi giorni. Ho accettato Katarina, ho capito il tuo timore e ho cercato di non soffocarti; ti ho dimostrato di essere una compagna leale e di poche pretese. Tu sei andato con Shelley anche dopo la nostra ultima discussione ed ora sei qui a chiedermi scusa… non lo so, non so se riuscirei a fidarmi di nuovo di te”, sospiro quasi avvilita: “Credimi, vorrei darti un’altra possibilità, ma allo stesso tempo sono un po’ combattuta. Ho paura di stare male di nuovo per te ed è una cosa che mi darebbe parecchio fastidio perché a quel punto potrei prendermela solo con me stessa per avertelo permesso”. Resto in silenzio per qualche minuto e lui fa lo stesso, come uno studente in attesa che il prof decida che voto mettergli.

Stephan POV

Questi minuti sembrano un’eternità.
Alza il suo sguardo su di me e accenna un lieve movimento del capo in avanti: “Riproviamoci, anche se non sarà facile…”.
Non mi sembra molto convinta, ma apprezzo il suo sforzo.
Lo apprezzo davvero tanto.
Le prendo entrambe le mani e do un bacio sul dorso ad entrambe, per ringraziarla. Mi accenna un lieve sorriso e si alza, avvicinandosi a me: “Comincia da stasera”.

 
  
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