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Autore: Ania83e    28/03/2020    1 recensioni
Lui è un famoso calciatore, sempre circondato da bellissime donne, ma mai con una che gli fa battere veramente il cuore, finché non conosce lei, una ragazza semplice e timida, che invece c'è riuscita....Ma lui? È riuscito a colpire lei nel cuore?...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlos Santana, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Bugie

 

Amelì

 

Forse sono stata troppo precipitosa ad invitarlo?

Ma quando mi ha detto che non aveva mai festeggiato il Natale, mi sono sentita molto triste per lui e mi è venuto automatico invitarlo.

Sono sicura che mia mamma sarà felicissima quando glielo dirò.

Le piace avere gente in casa, soprattutto da quando sette anni fa mio padre è venuto a mancare, da quel giorno siamo state sempre state solo io e  lei, ogni volta mi chiedeva di invitare chiunque volessi, ma io non l'ho mai fatto, apparte ovviamente Sofia.

Ma ora, anche io me ne sono andata, ed è rimasta sola e questo mi rende molto triste.

Non ha mai voluto trovarsi nessun'altro dopo, ama ancora molto mio papà.

Sto preparando la valigia, quando sento bussare.

-Avanti-

È Mary.

-Stai partendo?-

-Sì. Torno a casa e tu? Non parti?-

-Domani. Vado da mio fratello, quest'anno passo con lui le vacanze, vuole farmi conoscere qualcuno-

Mi spiega, ma subito dopo mi chiede.

-Allora com'è andata con Carlos ieri sera?-

-Bene, abbiamo passato una piacevole serata.-

Il suo sguardo però mi sembra deluso per la mia risposta, infatti subito dopo mi chiede.

-Solo piacevole? Non c'è stato altro?-

Non capisco a cosa si sta riferendo.

-Altro?-

-Dai, non fare finta di non capire… -

Mi fissa in un modo strano, ma io continuo a non capire a cosa si riferisce.

-Un bacio? O meglio, una sfrenata notte di sesso?-

Credo di essere diventata bordo per questa sua domanda.

Dovrei essere abituata a questo modo di parlare senza alcun pudore, dato che anche Sofia è così esplicita e Mary me la ricorda molto.

-No! Niente di questo è successo-

Lo dico con molto impeto.

-Perché? Non sarai ancora vergine per caso?-

Mi guarda curiosa.

Cosa le dico adesso?

Certo che non sono più vergine, da molto molto tempo, anche se non è stata proprio una mia scelta, ma non mi va di dirglielo, perché se mi facesse altre domande, non potrei risponderle.

Nessuno sa, nemmeno a Sofia sono stata in grado di raccontare niente.

Così decido di mentirle.

-Si, sono vergine-

-Ma dai! Veramente?-

Faccio solo un cenno di sì con la testa.

-Allora hai fatto bene. La prima volta dev'essere speciale-

Sento nel suo tono qualcosa di strano, così cerco di indagare.

-Per te è stata speciale?-

-No, assolutamente no. Ero giovane e non sapevo nemmeno ciò che stavo facendo in quel momento. Stavo con questo tipo e lui insisteva, finché alla fine non ho ceduto e lo fatto. Subito dopo mi sono pentita.-

Un po' quello che è successo a me…

-Mi dispiace-

Dico sinceramente.

-Non devi. Sono stata io alla fine a dire di sì. Dio, se solo potessi tornare indietro gli direi sicuramente di no, ma ormai è inutile piangere sul latte versato-

No, allora non è quello che è successo a me…

Io non ho detto di sì…

-Posso chiederti una cosa?-

-Certo-

-Credi se gli avessi detto di no, lui non avrebbe fatto niente?-

Mi guarda con un'espressione strana in viso.

-In che senso?-

Meglio cambiare discorso.

-No, niente. Fai finta che non ti abbia chiesto niente.-

Mi rimetto a fare la valigia senza più guardarla, ma poi mi dice.

-Se una ragazza dice di no e lui continua, si chiama stupro-

Tutto ciò che ho in mano mi cade rovinosamente a terra.

-Amelì, tutto bene?-

-Sì, sì-

No! Mi viene da piangere.

Mary si avvicina a me e mi stringe forte, ma senza dirmi nulla.

Forse ha capito?

Stiamo lì molto tempo, finché non riesco a tranquillizzarmi e alla fine mi propone.

-Ti do una mano-

E senza aspettare conferma, tira su i vestiti da terra e inizia a piegargli.

-Grazie-

L'unica cosa che riesco dirle.

Lei mi fa un dolce sorriso e mi fa anche una dolce carezza sulla guancia.

-Sono qui se hai bisogno-

 

Carlos.

 

Forse ho fatto male ad accettare?

Conoscere i genitori di qualcuna è un grande passo.

Non credo di essere pronto per questo…

Dai Carlos, ma che vai blaterando, comunque tra te e Amelì non c'è stato ancora niente, quindi, che problemi ti fai?

Forse è questo che mi tormenta di più?

Il fatto che tra me e Amelì non sia ancora successo niente.

Apparte qualche carezza e qualche bacio sulla guancia, non abbiamo nessun tipo di rapporto.

Maledizione!

Ogni volta che provo a baciarla, non posso fare a meno di notare che è terrorizzata ogni volta. Perché?

Le faccio così paura?

O forse semplicemente non le interesso in quel senso?

Cavolo, ma perché è così difficile?

Ma lei mi piace, sul serio. No! Non è solo questo, credo che mi sto innamorando seriamente di lei.

Ogni volta che le sono vicino, il mio cuore batte forte all'impazzata e sono felice quando è accanto a me.

Una cosa che non ho mai provato per nessuno.

Siamo su un taxi che ci sta portando a casa di Amelì e sono molto nervoso.

La macchina si ferma, pago il tassista anche se Amelì continua a insistere di essere lei a farlo, ma alla fine riesco a farle cambiare idea.

Scendiamo dall'auto e prendo i bagagli e anche qui, continua a insistere che è lei a volerlo fare.

-Posso fare da sola-

-Lascia, faccio io-

Vedo che sbuffa sonoramente.

Perché non lascia che qualcuno la aiuti?

Alla fine, anche questa volta vinco io.

-Allora è qui che hai vissuto?-

Le chiedo mentre osservo l'edificio.

È un palazzo molto alto, stile classico, poco lontano dalla torre eiffel.

-Sì, è casa mia-

Entriamo e prendiamo un vecchio ascensore.

-È sicuro questo coso? Non è che ha un certo punto si blocca?-

Ammetto che gli ascensori mi inquietano un po', soprattutto così vecchi.

-Sì, non ti preoccupare. Non si è mai fermato-

Ma comunque non riesco a stare tranquillo.

Amelì se ne accorge e mi stringe la mano e immediatamente sento un forte senso di benessere.

Tempo qualche secondo e l'ascensore si ferma al piano indicato da Amelì.

-Vedi, siamo arrivati-

Le porte si aprono e praticamente mi fiondo fuori da lì, ma inevitabilmente vado a sbattere contro una delle valige e lei si mette a ridere a crepapelle.

-Sono felice che le mie paure ti facciano ridere.-

Il mio tono è sarcastico.

-No, non rido per le tue paure, ma per come ti sei quasi ammazzato per uscire dall'ascensore-

Siamo ormai di fronte al portone di casa, quando all'ultimo le dico.

-Sicura che hai tuoi non da fastidio ospitarmi?

Guarda che posso benissimo andare a stare in un Albergo-

-Non dire sciocchezze, abbiamo una camera degli ospiti e mia mamma sarà felicissima di ospitarti. Poi fidati, non riuscirai a trovare una stanza libera in tutta Parigi.-

Mi dice più decisa che mai e senza aspettare oltre apre la porta e grida.

-SONO ARRIVATA!-

Subito compare una donna molto bella, che si precipita da Amelì e l'abbraccia calorosamente. -Tesoro! Sei qui finalmente-

-Mamma, mi sei mancata-

-Anche tu amore, tantissimo-

Quindi questa è sua madre.

Wow! È giovanissima. Non so quanti anni possa avere, ma sembra più che altro sua sorella.

Appena si staccano, subito mi presenta.

-Mamma, ti presento Carlos-

-Piacere signora-

Le allungo la mano, ma lei invece mi stringe forte.

-Che piacere conoscere finalmente un ragazzo di mia figlia-

Ragazzo? Beh, non mi dispiacerebbe proprio esserlo.

-MAMMA! NON È IL MIO RAGAZZO-

Amelì praticamente glielo urla e diventa anche tutta rossa in viso.

Subito sua madre la guarda con due occhietti curiosi per la sua reazione.

-È solo un amico-

Infine dice, ma questa volta il suo è solo un sussurro.

-Dai vieni ti faccio vedere la tua stanza.-

Mi prende la mano e mi trascina via, con la testa china.

Appena siamo però in prossimità di una porta, sua madre le dice.

-Amelì, tesoro, ecco la stanza degli ospiti è occupata-

-Cosa? E da chi?-

La sua voce inizia a essere stridula.

-Vedi per tirare su qualche soldo extra o affittato quella stanza-

-Mamma, sei messa così…-

Ma lei non le lascia il tempo di finire.

-No, non è per quello tesero, e solo che ho pensato che male c'è. La casa è grande e io sono sola, quindi… -

-A chi l'hai affittata?-

-Dopo lo conoscerai è un ragazzo veramente gentile e simpatico-

La conversazione fra le due continua, come se io non fossi presente.

-Potevi anche dirmelo prima-

-Non volevo turbarti-

-E Carlos?-

Decido di intervenire.

-Cercherò una stanza in un albergo, te lo detto non ci sono problemi-

Ma sua madre interviene.

-Non dire sciocchezze, dormirai in stanza con Amelì, infondo sei il suo ragazzo-

La donna prende le valige e si incammina verso un'altra porta e Amelì la segue.

-Mamma, te lo già detto, non è il mio ragazzo-

-Poche storie Amelì, dormirà con te. Hai un letto enorme e potete benissimo dormirci in due-

Così dicendo, zittisce la figlia.

Comunque mi viene da sorridere, sono molto comiche insieme.

Ho fatto proprio bene ad accettare, mi sento molto a mio agio qui.

Dopo avermi ragguagliato su dove si trovano le varie stanze della casa, la mamma di Amelì se ne va lasciandoci soli.

Inizio a guardarla, più che altro a studiarla, sembra essersi molto rattristata quando ha saputo che dovevamo condividere la sua camera.

-Ehi! Tutto apposto?-

-Sì, sì… -

Mente!

Mi avvicino a lei e le metto la mano sulla spalla, la sua reazione è istantanea, fa una specie di balzo e cerca anche di allontanarsi, ma io non glielo permetto.

Cerca di divincolarsi, ma con scarso successo, sono troppo forte, finalmente smette, ma abbassa immediatamente gli occhi.

Con la mano libera, la prendo per il mento e glielo sollevo, in modo tale da poterla guardare negli occhi.

-Non mentirmi, non va bene-

-No, non ho mai dormito con un uomo e la cosa mi spaventa; tanto.-

-Di cosa hai paura?-

Le chiedo per capire meglio.

-Ecco…. Che tu…. Ecco… che…. Mi-

Balbetta cose senza senso.

-Che io cosa?-

Chiude gli occhi e tutto d'un fiato mi dice con un tono alterato anche.

-Che mi salti addosso-

Non so perché inizio a ridere di gusto proprio, tanto che non riesco più a smettere.

-Non ridere… -

Dice tutta offesa incrociando anche le braccia al petto e questa sua reazione mi fa ancora più morir da ridere, tanto che mi viene il mal di pancia.

-La vuoi smettere, non è per niente divertente-

Appena riesco a smettere però, vorrei tranquillizzarla io questa volta, come ha fatto prima lei nell'ascensore.

-Ascolta, non ti preoccupare, non ho nessuna intenzione di salutarti addosso.-

-Chi me lo garantisce?-

-Cavolo, pensi proprio male di me-

-No, è che….-

Ma vedo che non sa cosa dire.

Mi avvicino di nuovo, e le sussurro nell'orecchio.

-Anche se ti desidero da morire, aspetterò che sia tu a saltarmi addosso, ti prometto che farò il bravo-

Anche se non vedo l'espressione che ha in questo momento, posso benissimo immaginarlo: imbarazzata e rossa come un peperone.

Le do un piccolo bacio sulla guancia e le riferisco.

-Vado a farmi una doccia-

Me ne sto per uscire, ma all'ultimo le chiedo.

-Vuoi venire con me?-

Prende un cuscino che è sul letto e me lo tira addosso.

-NON CI PENSO NEMMENO-

Grida con tutto il fiato in gola.

-Beh! Io ci ho provato-

 

Ci vediamo Sabato…..😘😘😘😘

   
 
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