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Autore: MC_Outlaw    29/03/2020    1 recensioni
Fanfiction seguito di 'Let's fight! For a Better Future' ed aggiornata con la fine della S3
La situazione è cambiata, dopo lo scontro che ha visto coinvolta la forza dell'Equilibrio. Ma ciò non vuol dire che adesso nel mondo sia tutto tranquillo. I supereroi di Parigi adesso dovranno vedersela con altri, agguerriti avversari. Nuovi nemici, ma coinvolti nel passato più di quanto possano immaginare
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alix Kubdel, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Let's Fight!'
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Salve a tutti, sono qui solo per una piccola premessa: questa storia è il seguito di ‘Let’s Fight! For a Better Future!’, che era ambientata a fine S2. Questa, invece, è ambientata a fine S3, ma con gli avvenimenti modificati a seconda di ciò che era successo nel mio scritto. Prendo anche in considerazione il primo arco narrativo dei fumetti ufficiali di Miraculous, ossia “The Trash Krakken”. In che modo tutto ciò? Ve lo lascio scoprire rimandandovi alla lettura! (Ma essendo i fumetti davvero poco conosciuti, inserirò una mini spiegazione alla fine) Ci si rivede a fine capitolo!

 

 

 

 

 

Parigi, in quella che poteva essere definita una mattina pieno di nuove possibilità. Così come pieno di possibilità inesplorate era il futuro che attendeva tutti i suoi cittadini, ormai da un mese a quella parte

Erano infatti trascorsi una trentina di giorni da quando la minaccia di Papillon era stata definitamente scongiurata. La città aveva ben presente che cosa fosse successo, tra le akumizzazioni di massa e la grande battaglia svoltasi sotto la Tour Eiffel, ma nonostante tutto ciò, in realtà non poteva sapere tutta la storia che vi si celava dietro. Storia riguardante il lungo viaggio di un giovane per mettere in guardia ed aiutare i due supereroi della città, Ladybug e Chat Noir, in modo che fossero pronti alla sfida che li aveva attesi. Viaggio lungo tanto metaforicamente quanto concettualmente, essendo durato circa venticinque anni nel tempo

E proprio in quella giornata, quello stesso ragazzo, AJ, aveva fatto ritorno nel loro tempo. Ancora non sapevano cosa ci facesse li, se era tornato solo per salutare loro due, che un giorno sarebbero diventati i suoi genitori, se per raccontare cosa avesse fatto nel tempo in cui non era stato con loro, oppure, come sotto sotto entrambi speravano, se avesse accettato la loro offerta fattagli prima del ritorno nel suo tempo e restare li con loro, invece di tornare in un futuro che, da ciò che avevano potuto vedere e temevano, non avesse più nulla da offrire se non polvere e desolazione

Al momento, in ogni caso, stavano semplicemente percorrendo una strada composta di tegole e camini sopra la città, diretti verso l’aeroporto, dove un volo verso la Cina aspettava i due giovani eroi. Ma prima di arrivare, erano intenzionati ad ascoltare fino in fondo le sue parole. Persino in forma di Dragakin gli si leggeva in faccia quanto stesse fremendo per parlare di qualcosa, anche se era stato lui stesso a limitarsi fino a quel momento

“Ancora non me lo avete detto di preciso… cosa c'è in Cina che volete andare a controllare?” fu la prima cosa che chiese Dragakin ai due, quasi a non voler essere l’epicentro dell’attenzione. Ma per entrambi i suoi interlocutori, era proprio lui l'argomento di maggior interesse, l’elefante nella stanza

“Avremo tempo di spiegartelo mentre ci andiamo!” esclamò Chat, alludendo al fatto che fosse non poco contento che avesse deciso di andare con loro in quel viaggio

“Dai, sai che siamo curiosi!” si aggiunse subito Ladybug, facendo finta di essersi quasi offesa nel suo tentativo di sviare il discorso “Raccontaci che cosa è successo da quando sei tornato nel tuo tempo!”

“Beh… potrebbe volerci un po, ma va bene” sbuffò lui, sorridendo. Non si aspettava certo di non parlare, in fondo non c’erano più problemi di segretezza su determinate faccende. E quello che era successo non sarebbe di certo rientrato in esse “Allora, iniziamo subito dalla base… il mio tempo è rimasto invariato. Quando siamo tornati, Parigi era esattamente come l’avevamo lasciata. In rovina...” aggiunse, non riuscendo a nascondere una punta di delusione

“… ci dispiace” gli rispose la ragazza, non nascondendo neanche lei che se lo aspettava. Dragakin scosse la testa, sorridendo leggermente

“Non fa nulla. Immagino che un po tutti ce lo aspettavamo… se io, i Kwami e gli altri non eravamo spariti, era piuttosto difficile che anche altro fosse cambiato”

“A proposito, Nooroo non c'è? Non mi pare di averlo visto” gli domandò Chat, che ancora non aveva visto comparire il Kwami porpora

“No, stavolta siamo venuti… solo io e Shiv, diciamo” gli rispose, trattenendosi dal dire altro “Nooroo sta facendo altro”

“Rimanere con mamma e papà, immagino” aggiunse il gatto stesso, ricevendo un cenno stavolta negativo come risposta

“No, anzi, a dire il vero è parecchio tempo che non vediamo ne lui ne Duusu” prima ancora che i ragazzi potessero fare altre domande in proposito, li interruppe sul nascere “Ci arriverò subito. Anche se devo dire che tutt’ora lo trovo un peccato, il no… ehm… Gabriel avrebbe preferito venissero con noi” disse pensandoci su qualche attimo “Penso volesse farsi perdonare da entrambi”

“Gabriel?” lo stuzzicò la ragazza, quasi a pigiare su un nervo scoperto che non era nemmeno riuscito a nascondere bene “Non dovresti chiamarlo in un altro modo?”

“… no” rispose lui imbarazzato, grattandosi dietro la nuca “O meglio, si, lo chiamo in un altro modo ormai, ma… se lo facessi con lui dovrei farlo anche con voi… non so, credo sarebbe imbarazzante, per me ma soprattutto per voi”

“Non ci sono problemi” lo rassicurò lei, appoggiata dal ragazzo in nero semplicemente da uno sguardo calmo e posato sulla situazione “Chiamaci come preferisci. Che tu lo faccia o meno, sappiamo comunque chi sei, no? Non serve che ti sforzi”

“… e va bene… mamma” rispose, cercando di essere almeno in parte naturale, anche se trovava quasi strano dirlo a voce alta. Vedendo che nessuno dei due reagì in maniera strana, si trovò comunque mentalmente più calmo nell’esprimersi “Tornando al discorso… appena siamo arrivati, ci siamo trovati davanti ad una scelta. Restare a Parigi, dove non c’era più nulla, oppure viaggiare, adesso che era nuovamente possibile senza Akuma ed i suoi stormi di farfalle. Ed ovviamente abbiamo optato per la seconda. Il nonno mi ha spiegato che prima di Akuma, tutto il mondo era connesso ed in comunicazione costante… cosa che sapevo già a grandi linee, ma che non avevo mai visto di persona. Al suo arrivo, aveva tagliato ogni mezzo di contatto possibile in giro per il pianeta, per cui non sapevamo com’era la situazione nel resto nel mondo. Non volevamo e non potevamo credere di essere solo noi tre gli ultimi umani rimasti...”

“Pensavate magari alle persone che aveva corrotto, come Volpina?” commentò Chat, venendo accolto da uno sbuffo di fumo irritato da parte di Dragakin, non rivolto a lui ma a ciò di cui stava parlando

“Francamente no, ed anche se fosse, di sicuro era meglio per loro non incontrarmi” disse, non per sembrare spavaldo, ma puramente per rabbia nei loro confronti “Comunque, non abbiamo incontrato nessuno di loro, ancora adesso in realtà non sappiamo cosa stiano facendo. Molto probabilmente sono ancora in giro, altrimenti la nonna per prima sarebbe dovuta morire, dopo tutto il tempo in cui il suo corpo era rimasto posseduto”

“Non… non dire certe cose...” gli fece notare Ladybug, girandosi preoccupata verso Chat

“Ah, scusa! N-Non volevo… era solo… una constatazione, ecco...” rispose agitato il mezzo drago

“Lo avevo capito” li rassicurò entrambi Chat, mostrando che aveva inteso essersi trattata solo di un’involontaria indelicatezza

“Beh… ok” proseguì il viaggiatore temporale “Il nostro obiettivo comunque non era trovare loro, ma raggiungere l’America, per un semplice ragionamento: in tutto il continente si trovavano parecchi eroi. Majestia, per dirne una, ma anche Victory, Knightowl e Sparrow, Doorman… insomma, abbiamo pensato che con tutti questi eroi in giro, molte più persone avrebbe avuto la possibilità di sfuggire al massacro di quando arrivò Akuma. Come a Parigi con voi, del resto”

“Sembra sensato...”constatò subito Ladybug, accompagnata però anche da un pensiero fisso “Ma andare così lontano? Come?”

“Eh, per quello avrei volentieri portato io tutti in volo, ma il nonno ha insistito per trovare un altro modo”

“Beh, per forza!” esclamò il biondo “Hai idea della distanza che avresti dovuto percorrere, del tempo che ci avresti messo?”

“Ti ricordo sempre che io non mi posso stancare… un piccolo sforzo lo avrei anche potuto fare” rispose, alludendo al fatto che essere una sorta di Miraculous vivente lo mantenesse in energia costante

“Non ti servirà dormire, forse” specificò la corvina “Ma la fatica la senti come tutti noi. Altrimenti saresti una macchina. E pure loro devono fermarsi per fare benzina, ogni tanto!”

“Va bene, va bene, non è comunque volando e basta che ci siamo mossi!” interruppe lì il discorso “Ed è qui che volevo arrivare, prima. Io ed i nonni ci siamo decisi a viaggiare, ma Nooroo e Duusu no. Ne abbiamo discusso per un po', ma loro volevano restare e ricostruire ciò che potevano. Da come ne parlavano, credo volessero rimettere in piedi Parigi da zero. Non c’è stato modo di convincerli del contrario, e francamente, anche se è stato un dispiacere, l’idea era la migliore. Loro avrebbero iniziato a rimettere in piedi il possibile, mentre noi saremmo andati in giro a cercare altre persone con cui ricostruire ed a cui dare la notizia della sconfitta di Akuma”

“Va bene, ma da soli?” domandò la ragazza stupita “Come possono farcela?”

“Non proprio da soli. Prima di separarci, Duusu ha usato il potere delle Amok per creare un Sentimonster basato su di me, Sentidrake, molto simile alla forma che ho adesso, mentre Nooroo lo ha potenziato perché fosse la loro forza lavoro” spiegò loro, facendogli ben capire che erano tutt’altro che soli o privi di forze. Poi sospirò, abbacchiato “Se solo il Miraculous del Pavone non fosse stato rotto, l’Amokizzazione sarebbe stato un potere estremamente utile per noi. Ma quella testarda di Duusu non mi ha permesso di usare la sua magia neanche attraverso Shiv, ha voluto fare tutta da sola, per paura che potesse farmi comunque male”

“Dai, è comprensibile” la giustificò Chat “Il tuo non è un potere molto facile da interpretare, può essere che aveva ragione”

“Forse, però almeno poteva lasciarmi tentare!” esclamò infastidito, esponendo però subito dopo il suo vero pensiero “Ma la capisco, in fondo. Non voleva più vedere altre situazioni come quella della nonna”

“Sai, la tua Duusu sembra diversa dalla nostra” gli fece notare Ladybug “È sempre iperattiva, impulsiva, a volte straparla o ha scatti emotivi che non ci aspettiamo. La tua… non so, sembra più adulta”

“Huh…” sussultò Dragakin a causa di un’illuminazione “Allora è di questo che parlava il nonno. Mi aveva detto che Duusu negli anni era cambiata, stando così tanto a contatto con lui. Diceva che prima non era così seria o giudiziosa”

“Forse gli anni in cui ha vissuto nel rifugio con Gabriel l’hanno risanata” andò avanti la ragazza “Noi crediamo che dato che il suo Miraculous è rotto, anche la sua mente sia un po' scombussolata. Nella vostra situazione, vivere in una realtà del genere, potrebbe averla aiutata a stare meglio in quanto attorno a lei non c’era molto per cui essere sempre così allegri” sospirò, preoccupata di ciò che aveva appena detto “… forse ho parlato troppo, scusa…”

“No, figurati” rispose il mezzo drago “Ho capito cosa vuoi dire. Ed è possibile che tu abbia ragione. In un mondo come il mio, essere sempre allegri senza motivo, come avete detto che è la vostra Duusu, avrebbe potuto persino fare ancora più male a chi aveva attorno. Soprattutto con il nonno, che per tutto questo tempo non ha mai smesso di addossarsi ogni colpa. Lei si è adattata ed ha anche cercato di essergli d’aiuto, dato come stava”

“Se serve una cosa del genere, preferisco comunque che resti così com’è ora” appuntò Chat, sostenuto da un cenno positivo della ragazza

“Beh, senza dubbio” diede loro ragione il ragazzo, per poi incupirsi “Ah, a proposito… sono voluto anche passare del rifugio, prima di partire. Almeno per lasciare i Miraculous di Nooroo e Duusu in un posto che conoscevamo” spiegò loro, per prepararli al peggio, anche se già sospettavano dove stesse per andare a parare “Beh, non… non c’era più nessuno di vivo, vi basti sapere questo, anche se lo immaginavo...” mormorò senza tirarla per le lunghe, non ce l’avrebbe fatta a rivangare cio' che aveva visto li' dentro dopo il passaggio di Akuma

I due eroi, però, non seppero cosa rispondere alle sue parole. E non era che lui si aspettasse risposte, semplicemente voleva fargli sapere come stavano le cose “Cerchiamo di non pensarci e basta, va bene?” chiese loro, quasi sperando accettassero, ed infatti ricevette due cenni con il capo d’accordo con lui “Tornando a come volevamo muoverci… è presto detto. Prima abbiamo cercato in qualche aeroporto, almeno per vedere se vicino a noi c’era qualcosa, ma aerei ed elicotteri erano praticamente tutti distrutti, mentre i pochi che erano quanto meno passabili non sembravano funzionare. Non so se per benzina, mancanza di manutenzione o altro, fatto sta che non erano un’opzione. Rimaneva solo l’idea di allontanarci da Parigi per cercare piuttosto delle navi, che magari almeno una barchetta poteva essersi salvata”

“A piedi?” domandò sorpreso Chat “E quanto cavolo ci avete messo?”

“Ma quali piedi” gli disse, sorridendo anche solo all’idea “Ci siamo andati in volo con me! Potevo capire che una traversata oceanica potesse preoccupare il nonno e pure un po' Shiv, ma da Parigi andare verso nord fino alle coste ci avremo messo si e no qualche ora, tra una pausa per riprendere fiato e l’altra. E si, in effetti già solo quello mi aveva fatto capire che attraversare l’Atlantico sarebbe stato alquanto difficile senza mezzi...” mentre parlava, si fermò un momento ed osservò dietro di se, facendosi venire in mente un dubbio in merito al suo discorso “… ma aspettate, l’aeroporto non è dall’altra parte della città? Dove stiamo andando?”

“Stiamo facendo il giro lungo, almeno per parlare un po” rispose la supereroina, fermandosi sia lei che il compagno e sorridendogli “Sei appena arrivato… volevamo tenerti un po' per noi!”

“Ma mica perdiamo il volo?” aggiunse lui, confuso dall’idea dei due ragazzi

“Oh, no di certo, è un volo privato” spiegò Chat “Aspettano noi per partire. E prima abbiamo avvertito che avremmo fatto tardi”

“...oh” sospirò il mezzo drago, senza sapere effettivamente cos’altro dire in proposito “Beh, se è così… allora fermiamoci qui piuttosto” concluse ritrasformandosi in AJ e dando nuovamente libertà a Shivihs solo per tenerla fisicamente vicina “Dicevo… ci abbiamo messo una mezza giornata per arrivare alle coste francesi. Non so che città fosse, credo che neanche il nonno l’abbia riconosciuta, o magari non ce l’ha fatta semplicemente a dircelo. Tutto completamente distrutto, neanche una singola anima viva per tutto il tempo, un po' ci speravamo... ma a quanto pare lì non erano stati fortunati”

Ladybug si ritrasformò in Marinette, lei però effettivamente per non far troppo stancare Tikki, cosa che fece anche Adrien “A me continua a dispiacere… se avessimo potuto, sono sicura che a suo tempo avremmo aiutato tutti...” AJ però non aggiunse nulla alle sue parole, limitandosi a guardare sia lei che il biondo con un misto di ammirazione e divertimento, facendola sentire anche un po a disagio “Che… che c’è?”

“Nulla, nulla…” rispose beffardo “È solo che l’ultima volta che sono stato qui facevate tante di quelle storie per le identità segrete, che adesso mi fa strano vedervi così disinibiti!”

“Dai, adesso non serve più a nulla, sappiamo entrambi chi siamo!” rispose Adrien per entrambi,vedendola sorridere semplicemente alla sua afermazione. Un sorriso strano, che attirò un suo curioso sguardo fisso, notando subito che c’era dell’altro nel loro atteggiamento. Non era una cosa spiegabile, ma esattamente come loro due sentivano quando lui aveva qualcosa che gli passava per la mente, anche il ragazzo riusciva a leggere tra le righe per quanto li riguardava

“...c’è… altro che dovete dirmi?” domandò, sicuro di ciò che stava dicendo

Adrien e Marinette si fecero un po' rossi in viso, ma non era una cosa che potevano nascondere proprio a lui. E sapevano che, in qualche maniera, se ne era accorto anche senza aver fatto o detto nulla di particolare. Fu proprio il giovane Agreste a smuovere la situazione, prendendola sotto braccio e facendola diventare ancora più rossa “A-Abbiamo deciso… di… di provare a vedere come stiamo, insieme!”

AJ, saputa la cosa, non diede una risposta vocale. Fu la sua espressione a parlare per lui, un sorriso di stupore misto a gioia che non gli richiedeva parole

“B-Beh...” cercò di dire Marinette a quel punto, per non lasciare solo il ragazzo a spiegare la situazione, ma restando rossa in viso “Noi ci… ci piacevamo già da prima… voglio dire, a me piaceva Adrien, a lui Ladybug… era-era normale che andasse così!”

Il giovane viaggiatore nel tempo non riuscì più a trattenersi, a quel punto. Cominciò ad esultare, cercando di trattenersi per non risultare esagerato, ma pur sempre agitandosi camminando in giro “Io lo sapevo! Hahaha! Sapevo che sarebbe successo comunque! Io… voi… aaaagh!” terminò, in preda alla confusione euforica

Persino la piccola Shivihs, recepita la notizia, iniziò a svolazzargli attorno in preda alla gioia “Ce lo potevate dire subito, accidenti!”

“Va bene, adesso però calmatevi” gli disse sorridente Adrien “Sapevamo che la cosa vi avrebbe fatto piacere, ma volevamo sapere di voi, prima!”

Marinette cercò di farsi un po' più seria “E-E come ha detto Adrien, è solo una prova! È vero che ci piaciamo, ma… non… non vorremmo che fosse stato anche quello che è successo con te, ad influenzarci. Non è per darvi la colpa, sia chiaro! Semplicemente… è così!” ma il suo viso tradiva le sue parole. Dagli occhi di entrambi, si vedeva che AJ non c’entrava nulla con quella storia. Lui stesso se ne rese conto, ma preferì far finta di nulla e darle corda

“Beh, mi sembra giusto” rispose alla sua affermazione, calmandosi ed effettivamente pensando anche lui a qualcosa “Immagino che tutti abbiano bisogno del loro tempo…”

Ma la nuova coppia, un po' per l’imbarazzo del discorso appena fatto, soprattutto a chi lo avevano fatto, non si rese conto della sua reazione. In più, ad Adrien balenò in mente un piccolo dettaglio “Ah… questa storia per ora è solo tra noi due! Nessun altro sa che stiamo insieme!”

“Già, giusto!” si aggiunse la corvina “Per il momento preferiamo che non si sappia in giro!”

“… ma siete seri?” rispose, stavolta scocciato e mettendosi una mano sugli occhi scuotendo la testa “Altri segreti no, vi prego…”

“Dai, basta che l’argomento non venga fuori e non è neanche un segreto!” si giustificò ancora lei, venendo accolta da uno sguardo del giovane che in realtà era divertito dalla situazione. Come tutto il resto, in fin dei conti, era una loro scelta che lui avrebbe rispettato

Finita la spiegazione, Adrien lasciò andare Marinette “Ora lo sai. Che ne dici di proseguire a dirci di te, adesso?”

“Ah, certo! Perché sono io il gossip principale, no?” rispose loro fingendo di essere contrariato, solo per ridacchiare sotto i baffi nel vedere la giovane madre arrossire e ritornare serio subito dopo “Va bene, va bene. Dove ero rimasto… ah, al porto. Dopo un po' di ricerche abbiamo beccato una nave con il motore funzionante. Non era nelle condizioni migliori, ma meglio di nulla, quindi abbiamo fatto qualche riparazione perché non imbarcasse acqua e ci siamo avviati. Per fortuna il nonno sapeva guidarla, altrimenti ci avremmo impiegato dei giorni solo ad accenderla!”

“Si, mio padre sa guidare molto più cose di quelle che mi aspettavo” commentò il ragazzo “Sapevo che ha patenti per tanti mezzi, ma non glieli avevo mai visti guidare fino a poco tempo fa”

“Beh, è tornata utile anche per orientarci in mezzo al mare. Ci siamo messi in viaggio non appena finito di fare provviste, cacciando qualche animale dei dintorni”

“Selvaggina?” si stupì Tikki “Non pensavo potesse essercene! Pensavo che Akuma sterminasse qualsiasi cosa”

“Diciamo che poco si interessava degli animali, preferiva dare la caccia agli umani. Noi di contro avevamo carne da mangiare, quanto meno, ed il mio fuoco per cuocerla” spiegò, tornando subito dopo al discorso principale “La nave non aveva benzina per muoversi, in compenso io si, quindi alla fine… beh, diciamo che ho praticamente volato dalla Francia a New York spingendo la barca e riposandomi ogni tanto a bordo. Con tutto, ci avremo messo tre o quattro giorni prima di vedere le coste americane”

“Ma perché proprio New York?” domandò curioso Plagg “Perché è una grande città?”

“Precisamente” confermò lui “Se c’era vita, almeno a New York potevamo avere più speranze di trovarne. Un posto così grande poteva offrire molti nascondigli”

“Ed avevamo ragione” si intromise subito Shivihs nel discorso, per poi gettare uno sguardo un po' accusatorio ed un po' scherzoso al suo Wielder “Anche se, a dirla tutta, forse sarebbe stato meglio essere più cauti...”

“Oh, ancora?! Ma che ne potevamo sapere!” rispose, più che altro cogliendo il lato accusatorio della frase e facendo ridere la Kwami per la reazione

“Perché? Che è successo?” si incuriosì ancora di più Marinette

“Uff...” sbuffò lui “Beh, effettivamente qualcuno c’era… niente di meno che Majestia in persona” spiegò loro, facendogli scambiare uno sguardo sollevato, felici di una simile notizia. Il ragazzo annuì al loro atteggiamento, ma con aria ironica “Eh, si, potete capire che anche noi abbiamo reagito così nel vedere proprio lei venirci incontro mentre ancora stavamo arrivando… il problema è stato che ha pensato fossi un potenziato di Akuma!”

“E come darle torto?” fece spallucce Shivihs “Non abbiamo proprio un aspetto rassicurante quando siamo trasformati!”

“Fatto sta che mi ha iniziato ad attaccare, senza che io riuscissi a dir nulla in mia difesa” si grattò poi la nuca, imbarazzato “Mi piacerebbe anche dire che abbiamo combattuto per qualche minuto, ma era più lei che me le suonava, tra io che non volevo colpirla ed il fatto che fosse una dannata bestia inarrestabile!” terminò esclamando il suo pensiero “Non posso neanche darle colpe, in realtà, avrei fatto la stessa cosa se ci avesse attaccato Akuma o chi per lui”

“Poi però ci è venuto in mente come calmarla!” continuò subito la piccola scarlatta “Usare il mio potere era impossibile, ancora adesso non possiamo fare nulla perché è troppo imprevedibile, ma sapevamo che avevate combattuto con lei, una volta. Quindi ci è bastato mostrarle il Lucky Charm per farla fermare!”

“È stato abbastanza da farle venire dei dubbi, almeno” proseguì AJ “Da lì siamo riusciti almeno a presentarci, e quando ha capito chi ero… beh, diciamo solo che gli ha fatto piacere che fossimo lì”

“Dì le cose come stanno!” esclamò la magica creatura, quasi prendendosela per la sua omissione del discorso “Si è commossa nel vederci! Ha anche detto che gli ricordavi un sacco Ladybug e Chat Noir! Ti ha abbracciato come se fossi uno dei suoi più vecchi amici!”

“Eddai, Shiv...” gli disse a bassa voce “Non la volevo mettere in imbarazzo, credo ci tenga alla sua immagine di leader forte”

Marinette, che comunque aveva sentito, lo rassicurò subito “Nah, non è nulla di cui imbarazzarsi. Anzi, è la reazione che mi sarei aspettata da lei”

“Tu, invece, sei inaspettata” si rivolse Adrien a Shivihs “Da quand’è che sei così decisa? L’ultima volta che ti ho vista ti imbarazzavi per tutto!”

“Ehm… si, ecco… mi dispiace” disse lei, senza guardarli troppo negli occhi “È solo che… quando siamo stati qui la prima volta, avevo paura di dire cose che non dovevo. AJ riusciva a trattenersi, a fare finta, a dire il necessario, io invece non ce l’avrei mai potuta fare, con nessuno di voi… ma credo anche di essere stata piuttosto maleducata...”

“M-Ma cosa ti salta in mente!” le rispose subito Marinette, quasi intenerendosi di fronte alla sua sincerità “Capiamo bene che per voi deve essere stato difficile. Per questo adesso vogliamo che non vi tratteniate!”

“Visto?” gli disse con aria scocciata AJ “Te l’avevo detto che non c’era motivo di fare tante storie” si rivolse ai quattro davanti a lui, sogghignando “Si sentiva a disagio a tornare perché credeva di aver fatto brutta figura”

Se possibile, la sua Kwami si fece ancora più rossa dal nervoso e dall’imbarazzo “Era solo che volevo sentirmelo dire da loro, ok?!”

Nonostante la sua reazione stizzita, il suo Wielder non si preoccupò della sua rabbia, al contrario la prese a ridere sotto i baffi “Hehehe, va bene… tornando al discorso… quando Majestia ha capito che eravamo tutt’altro che un pericolo, ci ha aiutati ad attraccare e ci ha portato nell’accampamento dei sopravvissuti della città. I palazzi per la maggior parte erano distrutti, ma le persone che vivevano li avevano allestito un luogo dove vivere niente male. Francamente mi aspettavo anche molta meno gente, era di gran lunga più affollato del nostro rifugio” poi tornò ad incupirsi un po' “Ovviamente non potevo tenerle segreto ciò che avevamo fatto. E se da un lato ero ben felice di raccontarle cosa avevo fatto e che Akuma non era più pericoloso… dall’altra c’era da raccontarle chi era e che cosa aveva fatto il nonno”

“Oh...” sospirò Adrien, preoccupato “E… come l’ha presa?”

“… non bene. Non subito, almeno. All’inizio si è imbestialita con lui, un po' come me quando abbiamo scoperto che era lui Papillon. Mentre lo caricava di insulti ci ha fatto capire che gli ultimi eroi rimasti nel continente erano lei e Sparrow, il resto di loro era stato ucciso nel tentativo di combattere Akuma, quindi non poteva che sentirsi furiosa. Poi però sono riuscito a spiegarle i dettagli di ciò che era successo, tra la nonna e l’inganno di quel demone, ed è stato abbastanza per calmarla”

Shivihs aggiunse un suo commento “… probabilmente nella stessa situazione di Gabriel avrebbe reagito allo stesso modo. Non lo ha detto apertamente, non sarebbero state parole adatte, ma abbiamo capito che era ciò che pensava”

Il moro le diede una carezza sulla testa, dandole ragione con quel gesto“Non so se lo ha del tutto perdonato, un po' di rancore nei suoi confronti probabilmente le è rimasto, ma ci ha permesso di restare. E nonno Gabriel si è subito offerto di dare una mano in qualunque maniera”

“Pensiamo lo trovi il suo modo di fare ammenda” lo giustificò Shivihs

“Comunque, la storia a grandi linee è questa” proseguì AJ rimettendosi in piedi “Abbiamo passato un paio di settimane a New York per conoscere la gente, sono quasi tutti molto simpatici, poi ci sono quelli con cui si va meno d’accordo, la solita roba della convivenza forzata ecco…” iniziò poi a balbettare senza riuscire a guardarli negli occhi, girando la testa come ad aver paura di esprimersi “Ma… io… cioè… nonostante sia un bel posto, noi…“

“Non ci sentivamo a casa” lo aiutò la piccola, vedendolo in difficoltà “È un bel posto, è vero, Gabriel si è anche ambientato bene nonostante tutto, persino Majestia ormai sembra non avercela più con lui… ma la verità… è che ci mancavate voi”

“Eh già” riprese goliardicamente il ragazzo “Chi altro può dire di avere i genitori della sua stessa età?” poi ritornò serio, in quanto stava andando incontro a parole che si sentiva uscire dal cuore. Il fatto che Shivihs avesse parlato al posto su fu un aiuto a sbloccarsi “Ma scherzi a parte… Shiv ha detto bene. Voi siete la nostra famiglia. E noi avevamo la possibilità di continuare a vedervi. Credo che chiunque nel mio tempo vorrebbe poter avere questa fortuna… vogliamo bene al nonno, certo, ed anche lui ne vuole a noi. E questo vale anche per Nooroo e Duusu, anche se non sono con noi. Ma… semplicemente ci sentivamo fuori posto, lì. Ci mancava qualcosa… ci mancavate voi. Qui stiamo bene, anzi, molto più che bene… e se fosse possibile, se fosse la nostra scelta, ci piacerebbe che continuiate a fare parte delle nostre vite, anche qui dove noi non c’entriamo nulla”

Gli gettò subito uno sguardo a metà tra il dispiaciuto e lo speranzoso. Da una parte non avrebbe voluto fare loro quel discorso, sentiva che era qualcosa che avrebbe dovuto tenersi dentro perché non sembrasse quasi una forzatura, una spinta verso una direzione che doveva essere solo loro, nonostante la loro rivelazione di poco prima. Dall’altra non sarebbe proprio riuscito a non parlare, con o senza l’intervento della sua Kwami, proprio perché stava parlando con loro due. Sapeva che erano le uniche persone a poter capire quelle parole che tratteneva da quando era tornato nel suo tempo

“Ma allora avete già deciso di restare!” esclamò Marinette, estrapolando il succo di quel discorso con il cuore in mano

“… ve l’ho detto, ancora non lo sappiamo” rispose AJ, confondendoli e dimostrando di essere anche loro stessi confusi “Ci sentiamo bene qui, ma sento anche che se decidessimo di restare, sarebbe come abbandonare il mio tempo al suo destino. Siamo tornati soprattutto perché volevamo rivedervi, ma anche per capire cosa dobbiamo fare... cosa vogliamo fare. So che è un discorso un po' complicato, ma…”

“Non dire altro” scosse la testa Adrien, mettendogli una mano sulla spalla “Ti capisco. Anzi, credo che vi capiamo tutti. È una decisione complicata, la vostra. E questo viaggio potrebbe capitare a fagiolo, magari vi aiuterà a schiarirvi le idee”

“È quello che speriamo…” gli rispose, sorridendo al fatto che fossero stati capiti

Anche Marinette, infatti, calmò i bollenti spiriti. Sapendo cosa passava loro per la testa, immaginò che facendosi vedere euforica alla loro idea di rimanere avrebbe potuto fargli prendere una decisione affrettata, anche se la sua risposta un po' tradì ciò che pensava realmente “Ed in ogni caso, qualsiasi cosa decidiate, ve lo abbiamo detto proprio prima di partire che non siete assolutamente fuori posto. Non qui con noi”

Le parole della corvina non poterono far altro che lasciarlo sorridere ancora di più, intendendo quale fosse il suo desiderio nei loro confronti “Grazie. Ad entrambi. Cercheremo di deciderci in fretta, neanche a noi fa piacere restare così sulle spine”

 

AJ, finito il suo riassunto dell’ultimo periodo nel futuro, tornò a faccende più attuali, soprattutto per sciogliere quella situazione quasi imbarazzante che si sentiva addosso “Parlando d’altro… dato che a quanto pare possiamo perdere un po' di tempo, volete dirci finalmente cosa ci stiamo andando a fare in Cina? Da quello che ha detto nonno Tom quando l’ho visto, dovrebbe essere una sorta di viaggio culturale organizzato dagli Agreste, ma non credo che sapesse proprio tutto. Anzi, credo proprio che non sapesse un bel niente” terminò in tono ironicamente accusatorio verso la giovane madre. Non poteva non farle notare una bugia di tali proporzioni, detta proprio da lei che su certi discorsi era sempre la più puntigliosa

“Il fatto che per noi la segretezza non sia più necessaria, non vuol dire che per gli altri sia così” rispose tranquillamente lei, non facendosi cogliere dalla provocazione “Per il viaggio… beh, riguarda un po' quello che è successo in questo ultimo mese. Nonostante non ci fosse più Papillon, non è stato completamente tranquillo”

“Sono successe due cose piuttosto importanti” proseguì Chat “Il primo è stato qualche giorno dopo che te ne sei andato. Hanno ritrovato in Tibet quella che hanno tutti definito una statua antica. Ma non era una statua, era un Sentimonsters rimasto pietrificato molti anni fa chiamato Feast...”

In pochi minuti, i ragazzi riassunsero tutto ciò che riguardava l’arrivo del famelico Sentimonsters, compreso il passato di Fu che era venuto a galla

“… wow…” riuscì’ solo a commentare “Deve essere stata dura per voi… ma soprattutto per Maestro Fu”

“Non quanto quello che è successo dopo…” cominciò a spiegare Marinette, rivangando con dispiacere quei ricordi “Vedi, dopo Feast, il Maestro ha preso una decisione. Tramite un rituale magico, ha deciso di passare a me il controllo della Miraculous Box, rendendomi sua successore come Guardiana”

“… cosa?!” esclamò lui, stupito ed euforico “Ma… è stupendo! Deve essere stato un grande onore!”

“Beh, lo è stato…” proseguì lei, sempre con aria abbattuta, facendogli notare quanto sia lei sia gli altri non la vedessero allo stesso modo “Ma così facendo, Maestro Fu non ha perso solo il suo titolo. Ha perso tutti i suoi ricordi legati ai Miraculous, persino chi fossimo tutti noi o tutte le cose che abbiamo vissuto insieme… adesso, è ritornato ad essere ciò che era prima che diventasse un guardiano. Una persona normale con una vita normale, che ci conosce solo come gli eroi di Parigi”

AJ, con quelle semplici parole, realizzò cosa fosse realmente successo “No, aspetta… non può essere tutto… lo avete aiutato a ricordare, vero?” domandò, ricevendo solo sguardi tristi in risposta

“N-Non potete dircelo così! Maestro Fu… lui…” iniziò ad intristirsi anche Shivihs, saputo l’accaduto

“Lui adesso sta meglio di prima” si intromise subito Tikki, per aiutarli a capire meglio “Sapeva ormai da molti anni di non essere più adatto ad essere un Guardiano. È anziano, il suo corpo non gli permetteva neanche di trasformarsi o di combattere a lungo senza stare male”

“Era anche testardo” proseguì Plagg, molto più serio del normale considerato il fulcro del discorso “Si era convinto che era suo compito assoluto recuperare sia il libro dei Miraculous che i gioielli di Nooroo e Duusu, ed aveva proseguito nella loro ricerca senza mai neanche cercare qualcuno che potesse sostituirlo. Era troppo per lui, ma non voleva comunque cedere”

La Kwami rossa riprese la parola “Ma ora che è tutto tornato al suo posto, ha visto in Marinette la Guardiana perfetta e le ha passato il compito. Ha lottato anche troppo, tutto considerato. Si è meritato un po' di riposo dopo tutto questo tempo”

“… si, capisco” rispose AJ, non nascondendo comunque un po' di tristezza “Ne ha passate più di chiunque altro, senza dubbio. È giusto che abbia... passato il testimone, diciamo. Anche se devo ammettere che mi avrebbe fatto piacere salutarlo un’ultima volta…”

Plagg lo rassicurò “Beh, guarda il lato positivo. Ha re-incontrato una donna che aveva conosciuto ai tempi della guerra. Si chiama Marianne, ed a suo tempo si erano innamorati l’uno dell’altra, ma Fu non poteva abbandonare il suo compito di Guardiano. Ora invece non ha più ostacoli! Sono sicuro che adesso è sicuramente molto felice, con lei”

“Se le cose stanno così… allora va bene. Si merita ogni bene, dopo tutto quello che ha fatto” aggiunse la Kwami del futuro, riuscendo sia lei che il ragazzo a scacciare quasi del tutto l’amarezza procuratagli dal racconto. Era difficile da accettare, ma almeno l’anziano ex maestro stava bene, quello era l’importante. Ma come per gli altri, non poteva non essere triste per quell’addio

Per distogliersi dalla relativa pesantezza del discorso, Marinette prese la parola “Basta pensarci. Dobbiamo ancora raccontarti la seconda cosa… che in realtà vi riguarda parecchio”

“Noi? In che senso?” domandò, confuso

“Ecco… quest’altra è stato un attacco vero e proprio, un akumiz... potenziato, che ha cercato di prendere i nostri Miraculous” si corresse subito, sapendo che l’altro termine non era molto apprezzato dal ragazzo. Ma dato ciò che aveva detto, dire akumizzazione o potenziamento per lui era l’ultimo dei problemi

“E questo che cosa vorrebbe dire?!” esclamò turbato “Dov’è finita la vostra Spilla della Farfalla?!”

“Ce l’abbiamo ancora noi” rispose Adrien, calmo nonostante il racconto “Per la precisione, ce l’ha mio padre. Nooroo ha insistito per restare con lui… come ha sempre detto, se non fosse stato guidato da Akuma, sarebbe stato un ottimo Wielder. Vuole dargli la possibilità di riparare a ciò che ha fatto da quando è diventato Papillon”

“Va bene, ho capito, ma allora che cosa è successo di preciso?”

“Beh, è qui che la cosa ti riguarda” proseguì Marinette, sorridendo pur sapendo cosa stava per dirgli “Chi ci ha attaccato si chiama Timetagger. E non era del nostro tempo, ma veniva dal futuro! In realtà, infatti, era il fratello minore di Nino adulto”

AJ, sentita anche quella parte del discorso, ebbe la stessa reazione che avevano i due super ogni volta che lui raccontava loro dettagli del futuro impensabili, ossia sguardo basito e mascella spalancata “Io… io… io non so che cosa pensare!” iniziò a camminare sul posto, ragionando a voce alta “Voglio dire… wow! Il futuro quindi è… è veramente cambiato, ed è fantastico! Ma in questo futuro c’è un nuovo Papillon, il che vuol dire… beh può voler dire un sacco di cose! Ma Akuma non ha distrutto ed ucciso tutto, la cosa migliore che potesse succedere! Ma…”

 

Mentre si arrovellava il cervello per venire a capo della faccenda, al loro fianco si scatenò un fenomeno a cui lui ormai era abituato. Un gigantesco varco luminoso si era aperto in mezzo al nulla. Da esso si fece strada una donna molto più alta di loro, con i capelli rossi ed un costume da supereroe bianco ed azzurro che, soprattutto per via delle orecchie, ricordava quasi un coniglio. AJ rimase confuso, ma ancora più di lui furono proprio Adrien e Marinette nel veder arrivare quella ragazza proprio nel momento in cui stavano parlando di lei

“Bunnix?!” esclamarono entrambi assieme, facendo restare sempre più di sasso un già basito AJ, che stava già per mettersi le mani nei capelli dalla confusione

“Proprio io” rispose lei, con una pacatezza innaturale rispetto a chi aveva attorno “Come va?”

“Beh… bene, credo” rispose Marinette, incredula “Ma che ci fai qui?”

“È presto detto” rispose incrociando le braccia “Ho sentito un’interferenza temporale, in questo periodo storico, sono venuta a controllare cosa stesse succedendo. Voi avete notato qualcosa di strano, ultimamente?”

“Ah, ma certo!” esclamò Tikki “Sicuramente hai percepito AJ che apriva il varco temporale!”

“AJ? Cosa...” si domandò la rossa, notando solo in quel momento il ragazzo smascellante assieme ai due eroi “...oh. OH!” iniziò ad esclamare, per poi cercare di darsi una calmata e ragionare “Tu… aspetta, in che giorno siamo… ah, ma certo!” terminò, rendendosi effettivamente conto del periodo temporale “Scusa, mi era passato di mente che eri qui in questo momento!”

Fissandola un secondo senza dire una parola, iniziò a biascicare almeno una frase di senso compiuto “Chi… sei… tu?”

“Come chi sono?” si rivolse ai ragazzi “Non glielo avete detto?”

“Ehm…” provò a riprendersi almeno Adrien, capendo il motivo di tanto tempismo “In realtà, stavamo iniziando a parlare di te proprio ora”

“Ah, capisco” si rivolse sorridente a lui “È un piacere incontrarti di nuovo. In realtà, ci siamo già visti quando ancora andavamo a scuola, quando ancora non sapevo nulla di te, solo che eri uno studente trasferito da poco. Adesso in realtà so tutto di te... e credo che in fondo anche tu sappia molte cose di me, ragazzino. Alix Kubdel ti suona familiare?”

“… Alix...” riuscì a biascicare lui, fissandola incredulo “Tu… tu sei Alix?” si rivolse poi all’eroico due, sorridendo euforico “Lei è Alix! Hahaha! Non ci posso credere!” da che era quasi paralizzato, cominciò a saltarle attorno curioso come una faina, osservandola da capo a piedi. Era ben più grande di loro, ma non quanto la Alix che aveva conosciuto nel suo tempo, probabilmente di qualche anno più giovane “Ma guardati! Io l’ho sempre detto che te ed altri ragazzi avevate la stoffa per essere degli Wielder, ed avevo dannatamente ragione!” si rivolse subito dopo ai giovani genitori “Ma dico, avete visto?!”

“Hehehe” sogghignò Marinette, nel vederlo così sovreccitato “Per noi è meno una novità, è la seconda volta che viene qui”

“Beh, per me è semplicemente fantastico!” continuò lui esuberante

Anche Shivihs dimostrò di essere molto felice di vederla, lanciandosi sulla sua guancia per abbracciarla come meglio riusciva “Non puoi capire che bello è rivederti!”

“Va bene, va bene, adesso calmatevi” li intimò entrambi, senza cattiveria, semplicemente un po' divertita anche lei dalla situazione ma comunque un po' in imbarazzo e soffocata dalle attenzioni

Poi, d’un tratto AJ ricordò di cosa stavano parlando poco prima “Un momento… di che cosa parlavano, quando diceva che nel futuro c’è un nuovo Papillon?!”

“Ah, quello…” rispose la donna, battendosi una mano in faccia “Non posso dirti i dettagli, ma nel mio tempo c’è qualcuno che usa la Spilla come la usava Papillon da voi. Ed è una cosa che avrei preferito non scoprissero...”

Si rivolse poi sconvolto verso i due genitori “E voi com’è che siete così tranquilli al riguardo? Che diavolo, mettetela sotto chiave! Capisco che Nooroo voglia dare una possibilità a Gabriel, ma qui la faccenda è grave!”

“Oh, ma ce ne rendiamo conto” rispose Marinette, sicura di se “Ma sai cosa? Da quando sei arrivato tu, abbiamo capito che il futuro non è per forza scritto. Che possiamo cambiarlo. Ma se vivessimo nella paura di ciò che deve succedere, finiremmo con il farci del male sforzandoci di cambiarlo. Non possiamo togliere a Nooroo la libertà solo per questo”

“Abbiamo intenzione di stare ben attenti, questo è certo” si aggiunse Adrien “Ora che sappiamo di questo ‘nuovo Papillon’, sono certo che possiamo impedirgli di prendere la Spilla. Insieme possiamo fare di tutto, no?”

“Ed è proprio per questo che speravo non sapeste nulla…” commentò contrariata Bunnix “Il futuro adesso deve restare com’è. Non ne sono diventata la guardiana per cambiarlo a mio piacimento!”

“Beh, ok, lo capisco” si cercò di calmare AJ, date le spiegazioni dei tre eroi “Ammetto che se sei qui a dirci che le cose vanno bene come devono andare, un motivo ci deve essere. Anche se spero che la cosa cambi, come hanno detto loro”

La rossa, per fargli scacciare il pensiero, lo prese sotto braccio e gli strofinò una mano tra i capelli “Tu per adesso hai altro a cui pensare, no? Questo è il momento in cui torni e devi decidere se rimanere qui o tornare nel tuo tempo, mi pare!” dopo avergli scompigliato i pochi corti capelli, lo lasciò andare “Vedi di pensare a quello, piuttosto. Lascia certe cose per quando accadranno”

“Hehe...” ridacchiò lui, vedendo come Alix fosse la stessa ovunque, in ogni tempo “Si, credo che tu abbia ragione”

“Ma… aspetta” iniziò a ragionare Adrien “Se tu vieni dal futuro e loro decideranno di restare, vuol dire che li dovresti conoscere!”

“Oh, di sicuro non lo vengo a dire a voi” rispose rapida e calma lei “Già l’attacco di Timetagger mi ha fatto parlare più del necessario. Non si dovrebbero conoscere gli avvenimenti del futuro, ed infatti non vi dirò nulla di questa storia”

“Hey, così però mi ferisci” intervenne AJ, fingendo di essere offeso “È proprio per questo che sono venuto qui la prima volta”

Lei, di tutta risposta, gli diede un colpetto sul naso per rispondere a tono “Si, ma almeno avevi una buona motivazione per farlo, come me con quell’attacco di Timetagger. Ci sono molte cose che non gli ho detto e che non gli dirò mai”

“Già, ed infatti per questo devo darti ragione” si rivolse nuovamente ai ragazzi “Dovreste smetterla di chiedere cose importanti che riguardano il futuro. Io ad esempio non ne voglio sapere nulla, non sarebbe corretto conoscere l’andamento degli eventi. Soprattutto non quelli che mi riguardano in questo caso specifico!”

“Almeno qualcuno che capisce. Chat me lo chiede di continuo!” esclamò, accusando ironicamente il biondo eroe

“Beh, non ci vedo nulla di male ad avere qualche indizio!” rispose lui, stando al loro gioco “E poi sono sicuro che non insisto mai più di tanto”

“Oh, no, magari vai avanti solo per qualche giorno, prima di capirlo definitivamente!” constatò divertita, zittendolo e lasciandolo un po' imbarazzato, dato che su quella parte era vagamente serio

“Una cosa però avrei preferito che ce la dicessi” si rivolse a lei Marinette, sempre quasi scherzando dato il clima che si era creato “Sapevi che AJ sarebbe tornato oggi, ma non ci hai detto niente l’ultima volta. Francamente eravamo anche un po' preoccupati che una volta tornato nel suo tempo gli fosse successo qualcosa”

“Beh, è vero, avrei potuto dirvelo” rispose lei, stavolta facendosi quasi seria “Non è una faccenda importante per il tempo, lo è per voi. Ma così non vi ho rovinato la sorpresa, non vi pare?” si rivolse poi direttamente al viaggiatore temporale suo pari “Ed a dirla tutta, neanche ci avevo pensato. Trovo talmente assurda la logica per cui esiste ancora, che spesso me ne scordo!”

“… eh?” domandò confuso Plagg “Che vuoi dire?”

“Il fatto stesso che esiste!” rispose lei “Vedete, normalmente le linee temporali sbagliate, quelle che i Miraculous hanno sistemato, spariscono nel nulla, lasciando solo i ricordi di chi le ha viste. E la stessa cosa sarebbe dovuta succedere anche al loro tempo”

“Ah… davvero?” chiese stavolta Marinette, quasi preoccupata

“Si, ma in questo caso non è stato così! È una linea temporale impossibile da prendere, eppure c’è! Ed è tutto merito di Shivihs se questo è possibile!”

La Kwami, sentendosi coinvolta, arrossì un po' “I-Io? M-ma io non ho fatto nulla di speciale!”

“Tu stessa sei speciale, nanerottola!” le spiegò subito “Non solo perché sei la Kwami dell’Equilibrio. Il fatto stesso che esisti ha stravolto la vostra linea temporale! La nascita di un Kwami è un evento che non può essere in alcun modo cancellato dalla storia, non importa quando o dove accade. Infatti, quando sei nata, hai reso impossibile per chiunque intaccare il vostro tempo… se esiste ancora, se anche voi stessi esistete ancora, è solo merito tuo. E di Tikki e Plagg, che hanno deciso di farti nascere”

“Wow…” si rivolse il moro alla sua piccola amica “Quindi noi, i nonni ed il nostro futuro, siamo tutti qui solo perché ci sei tu. Niente male!”

Tikki si fece subito ancor più positiva del normale “È fantastico! Non immaginavo che avere quell’idea avrebbe portato a tutto questo!”

Marinette, in tutta risposta, la prese con delicatezza e poggiò la fronte contro la sua “Se non fosse stato per voi, AJ sarebbe scomparso nel nulla… direi che un grazie è d’obbligo”

“Già” prese parola Adrien, rivolgendosi a Kwami nero “E qui qualcuno una volta mi aveva fatto un discorso sul fatto che i suoi Wielder erano stati tutti colpiti dalla sfortuna. A me questo sembra proprio l’esatto contrario!” gli sorrise con il cuore “Grazie, Plagg. Ad entrambi”

A Plagg non serviva altro, gli bastarono quelle semplici parole dette dall’amico a fargli immensamente piacere “B-beh… di nulla!”

I Kwami si sentirono tutti e tre fin troppo complimentati. Nessuno di loro tre si sentiva di meritare certe attenzioni e ringraziamenti, quando una di loro non aveva fatto veramente nulla di speciale e gli altri due non avevano effettivamente fatto nulla, in quanto erano stati i loro stessi del futuro a fare tutto

Mentre i Kwami erano tutti distratti e i ragazzi li osservavano, soddisfatti di averli fatti sentire così, una strana figura longilinea, nera ma quasi trasparente, si stava facendo strada in aria. E non appena messo gli occhi sul suo obiettivo, ci si fiondò addosso fulminea e decisa

Si era lanciato a Shivihs, passandola da parte a parte e facendola gridare di paura per il gesto improvviso. L’atmosfera passo’ in un istante dall’essere gioviale al terrorizzato

“SHIVIHS!” gridò terrorizzato AJ, nel vederla bucata da parte a parte. Bastò un’istante, e la figura tentacolare, come era arrivata, lasciò andare il corpo della creaturina e si allontanò, lasciandola andare

“Ghhn...” mugugnò lei, aspettandosi di sentire dolore, ma si sorprese non poco nel constatare che in realtà non si era fatta nulla. Si osservò il corpo, notando che non le era successo nulla, alla fine aveva gridato solo perché si era si era solo spaventata

“Shiv! Cosa… cosa è successo?” gli domandò, notando anche lui che non aveva neanche un segno dell’accaduto e non si sentiva ferito in alcun modo dalla connessione fisica con la Kwami “Stai… stai bene?”

“Io… si, benissimo” rispose lei, rimettendosi anche in volo e dimostrando a tutti i presenti che era totalmente a posto

“Ma che diavolo è appena successo?!” esclamò Marinette, senza capire nulla della situazione

L’attenzione allora si spostò proprio sull’oggetto tentacolare, che ormai si stava allontanando da loro. Portava sulla punta una specie di oggetto luminoso, non pareva avere una forma fisica, sembrava semplicemente essere una luce stretta saldamente

“Aspettate…”iniziò a ragionare Tikki, lanciando uno sguardo preoccupato e condiviso da Plagg, per poi rivolgersi visibilmente turbata alla Kwami scarlatta “Shiv! Il tuo potere! Il Nova Equilibrium! Prova ad attivarlo!”

“Che? Ma… perché?”

Tikki a quel punto si innervosì ancora di più “Fallo e basta! Non voglio che lo usi, voglio solo vedere se riesci ad attivarlo!”

“O-Ok!” rispose, stranita di vedere la Kwami della Creazione in quel modo “Nova Equilibrium!”

Ma detta la parola magica, non successe nulla. Normalmente, come era successo a Dragakin e come avevano già testato qualche volta, utilizzandolo gli si sarebbe dovuto illuminare il corpo di due colori, bianco a sinistra e nero a destra. Ma non successe proprio nulla in generale, lasciando confusa sia lei che il suo proprietario. Ma non i due Kwami dell’epoca

“Accidenti!” esclamò nuovamente Tikki “Allora è come pensavo! Quell’affare ha rubato il potere di Shiv!”

“Dobbiamo riprenderlo subito!” disse Plagg, quasi ad ordinarlo “Non solo perché è il potere di Shiv! Quello è come se fosse Equilibrio puro! Non possiamo permettere che vada in giro così!”

AJ non disse nulla, si stava limitando a fissare con odio quella cosa, qualsiasi cosa fosse. Una brutta sensazione gli attraversò la spina dorsale, nell’osservarlo attentamente. Si rivolse ai due Kwami che sembravano saperne un minimo di più “Shivihs può ancora trasformarmi o è completamente senza magia?”

“N-Non lo so!” rispose la rossa “Credo tu debba provare!”

“Te la senti?” si rivolse stavolta alla sua amica

“Sono prontissima quando vuoi!” esclamò lei in risposta, fiduciosa

“Shivihs, trasformami!” esclamò lui a sua volta, assorbendo in quel modo Shivihs, venendo avvolto dalla normale luce e trasformandosi in Dragakin come al solito

Anche Adrien e Marinette, scambiatisi uno sguardo, decisero che era anche il loro momento

“Plagg, trasformami!” disse Adrien, assorbendo il Kwami della Sfortuna nell’anello

“Tikki, trasformami!” disse anche Marinette, attirando la Kwami della Fortuna negli orecchini

Mentre i due giovani terminavano di trasformarsi, il dragonide si osservò per un attimo e commentò “Beh, allora non posso semplicemente usare il Nova Equilibrium” spalancò le ali ed iniziò a sbuffare fumo, creando ed impugnando i suoi nunchaku “Non c’è problema”

Molto più velocemente di quanto la sua stazza sembrasse permettergli, si scagliò in volo da terra addosso all’oggetto artefice dell’accaduto, allungando una mano artigliata con tutte le intenzioni di afferrare la luce, ormai avendo capito trattarsi della magia peculiare della sua Kwami. Ma a pochi centimetri di distanza, dall’intero corpo del tentacolo iniziarono a materializzarsi altri tentacoli, ramificati su di esso ed indirizzati come delle lance addosso al mezzo drago. Senza neanche dargli il tempo di reagire, scattarono su di lui fendendo l’aria data la loro velocità, iniziando a frustarlo ed a spingerlo per allontanarlo dalla luce. Nonostante la velocità e l’abilità nel combattimento aereo, il ragazzo si ritrovò rapidamente soverchiato. Per ogni artigliata, morso, colpo di arma o addirittura d’ala che spaccavano o tagliavano uno dei tentacoli, altri due lo avevano già iniziato a colpire, mentre quello principale, con ancora stretto il potere di Shivihs, aveva iniziato ad allontanarsi ancora più velocemente

In qualche attimo, il ragazzo si ritrovò circondato e stretto nella morsa di tutte le estremità che lo stavano attaccando, ritrovandosi praticamente chiuso all’interno di un bozzolo da cui non riusciva a fare nulla, nemmeno aprire bocca. Ma da fuori, stavano già arrivando i soccorsi

“Cataclisma!” esclamò un appena formatosi Chat Noir, indirizzando la mano carica di potere distruttivo sulla prigione di Dragakin per liberarlo, lasciando solo polvere al vento di quelle diramazioni. Era di nuovo libero, ma dovette per forza atterrare su un tetto vicino per far riprendere qualche attimo le ali, rimaste intorpidite dalla potenza della morsa

In compenso, Ladybug e Bunnix si erano già lanciate all’inseguimento del ladro, la prima volando e la seconda saltando e spostandosi in avanti in aria utilizzando il suo potere, la Tana, non come varco temporale ma come mezzo per muoversi in aria più velocemente, creandoli in aria uno dopo l’altro per continuare a saltare stando dietro alla compagna alata

“Ascolta” espose celermente la ragazza del futuro “Io adesso gli sbuco di fianco per bloccarlo, tu pensa a riprendere la magia di Shivihs!”

“D’accordo!” rispose lei, vedendo sparire subito dopo la compagna

Si materializzò come esposto appena al suo fianco, colpendolo appena arrivata con la punta della sua arma, un ombrello, che cominciò a ruotare a tutta velocità per trattarlo quasi come fosse una trivella. Il tentacolo sembrò rallentare per via di quell’assalto, permettendo alla coccinella di fiondarsi dritta su di esso e recuperare il globo luminoso appartenente a Shivihs

Ma trattenerlo non voleva dire distrarlo. L’arto trasparente ed oscuro, quasi vedendo ciò che Ladybug stava per fare, si diramò come prima contro Dragakin in un altro singolo arto. “Lucky Ch...” cercò di dire lei, ma fu troppo tardi quando se ne rese conto. Questo si fiondò con violenza addosso alla ragazza, colpendola dritta al petto e travolgendola come una valanga, spingendola per farla schiantare contro la parete verticale di un edificio appena sotto di loro. La botta non fu da poco e la stordì facendola svenire, ma sarebbe stata ancora peggio di li a poco, dato che il brusco contatto con il muro aveva distrutto le ali artificiali del costume. Infatti, appena allentata la pressione, la ragazza si ritrovò a precipitare, rischiando una caduta di parecchi metri verso il suolo

Bunnix non poteva restare a guardare. Lasciò perdere il nemico e si concentrò sul salvare la ragazza, creando una Tana che portava avanti di qualche istante appena al di sotto della ragazza e saltandoci dentro per salvarla da morte certa. Era al sicuro tra le sue mani, svenuta, ma ancora viva, anche se così facendo aveva già perso di vista il tentacolo e con esso la magia della piccola Kwami del futuro

AJ e Chat, che avevano visto tutto da lontano, si stavano avvicinando saltando entrambi da un tetto all’altro preoccupati per le condizioni della corvina

“Come sta?!” chiese precipitoso il biondo, guardandola dritta in faccia per vedere se respirava o se si muoveva

“Ha perso conoscenza” gli rispose Bunnix “Ma il costume l’ha protetta. Purtroppo però ho perso di vista quell’affare… mi dispiace”

“E di cosa ti dispiace?” gli si rivolse Dragakin, sollevato “L’importante è che l’hai salvata. Grazie, Alix...” il suo sguardo si fece però subito truce, rivolto verso l’ultima direzione dove i tre avevano visto scattare l’autore del furto, sbuffando fumo nero dalle narici dalla collera “Ma appena metto le mani su quell’affare, oh, allora si che per qualcuno ti dispiacerà!”

“I-Io non ho ancora capito che cosa è successo!” esclamò Chat, che si stava solo in quel momento effettivamente rendendo conto dell’accaduto, come tutti del resto “Che cos’era quell’affare? E come ha fatto a prendere la magia di Shiv così?”

Volse lo sguardo a Bunnix, sperando che venendo dal futuro potesse dirgli qualcosa almeno in quell’occasione, ma si accorse dalla sua espressione che era confusa quanto lui “Non ne ho la minima idea! Sono stata in un sacco di periodi storici, ma è la prima volta che vedo quella cosa. Ne so tanto quanto voi!”

Dragakin, anche se persino per lui era la prima volta, così come quando lo aveva visto comparire, anche quella sensazione di morsa era una cosa che aveva già provato. Era fin troppo simili a ciò che gli era già successo in passato perché fosse una coincidenza, anche l’aspetto combaciava troppo

“Chat” si rivolse al giovane padre, sperando di ricevere una smentita sull’idea “A te… non sembravano i… i tentacoli di Akuma? Quelli che usava per attaccare, muoversi e tutto il resto?”

“I… i tentacoli di…” iniziò a ragionare lui, rendendosene conto solo da quelle parole “Ora che mi ci fai pensare, si! Però... erano molto più trasparenti di come li ricordavo...” scosse la testa, confuso ed inorridito all’idea “Aspetta, non starai pensando che sia colpa sua?! Non può essere così! Abbiamo imprigionato sia quello del tuo tempo che quello del nostro!”

Dato che persino il biondo sembrò confermare il suo sospetto, digrignò i denti ed estrasse da uno dei suoi marsupi il suo vecchio Medaglione, il Miraculous utilizzato proprio per intrappolare l’essere oscuro di entrambi i loro tempi

“Uscite subito fuori!” ordinò lui, a voce alta e scandendo bene le parole. Dal pendente scaturirono due luci nere, che in un piccolo lampo luminoso si trasformarono nella forma più simile ad un Kwami e meno intimidatoria dei due Akuma. Chat e persino Bunnix furono piuttosto stupiti di vedergli fare una cosa del genere, sembrava essere piuttosto pericoloso, ma da come si stava comportando, Dragakin pareva avere la situazione sotto controllo. Li fissò con gli occhi ormai ridotti ad una fessura, talmente si stava infuriando “Voi due! Lo so che avete visto tutto! Cosa ne sapete di quello che è appena successo?!”

“Heh…” rise uno di loro in risposta “Avrai anche potere sulla nostra forma fisica, ma non puoi obbligarci a parlare”

“Già” aggiunse l’altro, facendo spallucce ed osservandolo storto “E poi cosa potremmo mai saperne noi? Siamo imprigionati, no?”

“Maledetti bastardi...” il mezzo drago, semplicemente pensandolo, li costrinse ad avvicinarsi ancora di più ed a fissarlo dritto negli occhi “Vi consiglio di essere meno arroganti! Come avete detto posso manipolare la vostra forma fisica...” aggiunse, mentre i due iniziavano a sentirsi mancare l’aria, strangolati dalla volontà del mezzo drago “… e vi assicuro che proverei un immenso piacere a farvi parlare con la forza!” allentò la presa sulle loro gole leggermente, abbastanza da fargli sentire che poteva tornare a stringere ma non da impedir loro di parlare “Ve lo chiederò di nuovo. Cosa sapete di questa storia?!”

Sia Chat che Bunnix osservarono la scena senza dire niente. Anche se sembrava un comportamento crudele da parte del giovane, i due ben sapevano che cosa avesse passato e soprattutto che cosa i demoni avessero fatto. Ed anzi, che cosa avrebbero potuto fare, se liberati anche solo per sbaglio. Ma tutti e tre gli Wielder notarono che la coppia oscura non sembrava aver intenzione di dire niente, anzi, sembravano quasi essere tanto soddisfatti quanto più Dragakin stringeva la presa. Ad un certo punto, mosso da commiserazione nel vederli in quello stato, fu lo stesso mezzo drago a lasciarli andare

“Hahaha…” rise uno dei due, riprendendo aria “Non riesci neanche a fare la parte del duro per più di due minuti. Sei una creatura patetica”

Il secondo, al contrario, non disse nulla, semplicemente osservò con la coda dell’occhio ed i pensieri altrove la direzione presa dal tentacolo. Poi sorrise “Beh, sai, una cosa effettivamente voglio dirtela” la sua uscita fece drizzare le orecchie non solo al viaggiatore temporale, ma anche all’altro se stesso “Penso proprio che il vostro viaggio in Cina sarà molto più divertente, adesso!”

“Cosa diavolo stai dicendo?!” tuonò il suo sosia, ben più che interdetto dalle parole dell’altro se stesso “Che ti è preso?!”

“Oh, nulla” rispose, senza neanche cercare di nascondere la crudeltà nei suoi occhi “Ma non mi sembrava carino lasciare sulle spine questa amicizia di così lunga data! Hahahaha!” concluse nelle risate, facendogli capire che lui era quello proveniente dal futuro

Il ragazzo, cercando di non rispondere alla provocazione, semplicemente allungò in avanti il medaglione “Ritornate dentro e non azzardatevi ad uscire se non ve lo dico io!”

Così come erano arrivati, i due Akuma tornarono ad essere assorbiti dal Medaglione, non prima che quello proveniente dal tempo di Dragakin gli potesse lanciare un ultimo, sinistro sorriso. Ora che erano spariti di nuovo, il Wielder si fermò per qualche attimo a ragionare sulle parole dette da quell’Akuma, così come anche Bunnix e Chat

“Ragazzi...” si rivolse il dragonide agli altri, in cerca di altro aiuto “Voi credete… ”

“… che abbia a che fare con il nostro viaggio?” gli rispose il gatto nero “Francamente non lo so… credo tu sappia meglio di me che di lui non possiamo fidarci”

“Io invece credo che sia così” decretò invece Bunnix, stupendoli, ma anche spiegandosi “Prima Tikki si è sbagliata. Non sono venuta qui perché ho percepito il viaggio temporale di AJ. Almeno, non solo per quello… ho sentito tanti altri varchi temporali, in questo tempo, ma non ho mai capito dove portassero. Questa era la prima volta che ho capito dove stesse arrivando, ma proprio perché era lui. Fino ad ora, ho solo sentito la loro origine, e...”

“Ed è in Cina?” terminò Dragakin interrompendola, ricevendo un cenno con il capo come risposta

“Non sono neanche riuscita ad andare li direttamente da sola. Qualsiasi cosa sia, mi impedisce di aprire una Tana. Ero venuta qui soprattutto per chiedere l’aiuto di Ladybug e Chat Noir di questo tempo per indagare meglio, o per chiedergli se magari avessero visto qualcosa” incrociò le braccia e cominciò a picchiettare sul gomito, nervosa “Ed adesso, con quello che è successo a Shiv… questa storia mi piace sempre meno”

“Cazzo…” riuscì solo a dire, sempre più combattuto. Sperava che i due Akuma parlassero, una volta messi sotto pressione, ma il modo in cui aveva risposto quello proveniente dalla sua linea temporale non gli piaceva. Eppure, sembrava che avesse effettivamente voluto indicare loro la via

In tutto quel trascorso, solo ora finalmente Ladybug sembrava starsi riprendendo dopo il colpo ricevuto “… che è successo?” chiese, cercando di rimettersi a sedere

“Hai battuto la testa” gli rispose il biondo, mettendole una mano tra i capelli per vedere se stesse perdendo sangue “Ma adesso è tutto a posto”

“O-Ok...” rispose, imbarazzata dal gesto del ragazzo “E-E la magia di Shiv?”

“Non l’abbiamo ancora recuperata” rispose stavolta Dragakin “Ma crediamo di sapere dove andare per riprendercela. Ti spiegheremo tutto strada facendo”

“Va… bene, credo” disse, confusa ed ancora un po' scombussolata dalla botta presa

“Vi dispiace se vengo anche io con voi?” domandò Bunnix “Se tutto questo sta succedendo nello stesso posto, non è sicuramente una cosa normale. Voglio esservi d’aiuto… anzi, sono io probabilmente avrò bisogno del vostro aiuto!”

“Nessun problema” le assicurò subito Adrien “C’è spazio per tutti. Soprattutto di qualcuno di abile come te

Dragakin incrociò le braccia, osservando gli altri due giovani Wielder “Credo sia il caso che mi diciate una buona volta il motivo per cui volevate andare in Cina fin dall’inizio”

 

Appena Ladybug fu nuovamente in grado di rimettersi in piedi, i quattro eroi ripartirono, stavolta diretti senza deviazioni o allungamenti del percorso all’aeroporto. Dopo aver spiegato anche a lei ciò che era successo mentre si trovava fuori combattimento, anche lei non poté fare a meno di esprimere dei subbi sul fidarsi delle parole di Akuma. Ma al momento, considerata anche la sensazione di Bunnix e il loro viaggio già in programma, rimaneva l’unica via che potevano proseguire. Inoltre, poterono mettere al corrente il giovane del motivo per cui stavano partendo. Fu propri la ragazza ad iniziare a dargli spiegazioni

“Penso che tu ricorda le parole di Maestro Fu, dopo che abbiamo sconfitto Akuma. I Kwami e gli Wielder combattevano altre minacce, anziché combattere tra di loro, come abbiamo fatto noi con Papillon. Molte sono passate come leggende, favole, persino alcune folli teorie del complotto moderne alle volte vanno più vicino alla realtà di quanto la gente creda” si corresse subito dopo, quasi imbarazzata delle sue parole “Non così spesso e non che lo facciano apposta, sia chiaro, però qualche volta è successo”

“Dopo che sei andato via” proseguì Chat “Abbiamo iniziato ad indagare su avvenimenti strani nel mondo. E ci siamo accorti che Parigi non era l’unico luogo con problemi anormali come i potenziati di mio padre. Ci sono anche altri posti che subiscono attacchi simili, come l’America o in questo caso specifico la Cina. E come Wielder è nostro compito risolverli al più presto, prima che una qualsiasi situazione possa peggiorare”

“Ora, in America sappiamo tutti che ci sono già molti eroi a combattere” proseguì sempre la corvina “Quindi tanti problemi strani potrebbero essere causati dai loro scontri. In ogni caso, se avessero bisogno di noi, ci avrebbero già chiamati. Quindi non ci restava che andare a controllare come fosse la situazione in Cina” gli mostrò poi il cellulare “Ovviamente ci siamo documentati, prima di partire. Qui ci sono molte notizie riguardanti una gran quantità di traffici illegali all’interno del territorio. Ma se osservi anche solo le foto, capisci perché questa storia nasconde dell’altro”

Il mezzo drago prese il dispositivo dalle mani della coccinella. Non gli servì nemmeno sfogliarle, già dalla prima rimase colpito in negativo. Era una foto scattata di nascosto a quelli che sembravano essere tre terroristi in fuga in auto. Ad un occhio normale sarebbe potuto sembrare tutto nella norma in quella situazione, ma osservando le braccia dell’uomo più vicino all’obiettivo, notò la stessa cosa notata anche dagli altri, ossia una specie di incavatura spaventosamente simile a quella che portavano sugli occhi le persone possedute da Akuma, ma di colore rosso anziché nero. Poteva quasi sembrare una ferita, una cicatrice, ma il modo in cui persino nella foto brillava ed era ramificata non gli lasciavano dubbi in proposito

“… adesso capisco” disse loro inquieto

Il gatto nero riprese a spiegare “Già. Per non parlare del modo in cui i testimoni descrivono gli scontri. Parlavano di gente che saltava talmente distante da sembrare quasi volare, colpi di pistola di armi implausibili ed un sacco di roba simile… stessa discorso di prima. Una persona normale penserebbe ai deliri di qualcuno che si è trovato in mezzo ad una sparatoria e magari tende ad esagerare per la paura provata. Ma se mettiamo insieme non solo le foto, ma anche quello che è appena successo con te, Shiv e Bunnix…”

“Viene fuori qualcosa che ha per forza a che vedere con la magia, certo” terminò il wielder dragonico, capendo l’andazzo

“Heh…”sogghignò Bunnix, cercando di sdrammatizzare “Sapete, è la prima volta in tanto tempo che ho a che fare con qualcosa del passato di cui proprio non so nulla… n-non ricordavo quasi cosa si provasse!” ma anche se cercò di essere ironica, per un solo momento lasciò trasparire che la cosa un po' la preoccupava, ed il trio di compagni se ne accorse

Ladybug, però, le sorrise decisa “L’ho detto prima e continuo a crederlo. Non importa di che cosa si tratta, se di qualcosa di già successo per voi…” disse riferendosi ai viaggiatori temporali ”… di qualcosa di imprevedibile o di altro ancora, se siamo tutti assieme lo possiamo affrontare”

A quel punto, anche la stessa rossa le sorrise “Heh… già, tutti assieme… anche nel mio tempo lo dici spesso”

Dopo una piccola accelerata, il quartetto giunse finalmente all’aeroporto di Parigi. La pista era quasi del tutto deserta, l’unico aereo presente era di modeste dimensioni, sicuramente non adatto a voli di linea pieni di persone ma abbastanza da portarne comunque un buon numero. Fuori dalle scale che permettevano l’ingresso, tre ragazzi erano in attesa, e saltarono subito sull’attenti quando li videro avvicinarsi in lontananza. Ladybug corse subito loro incontro, salutando i loro tre amici Alya, Nino e Chloe, quest’ultima parecchio nervosa

“Eccoci, ragazzi, siamo arrivati!” disse loro, ritornando ad essere Marinette tranquillamente, dato che già sapeva non esserci nessun altro nell’aeroporto

“Eccoci?!” esclamò la bionda “Tutto qui quello che hai da dire, Dupain-Cheng?! Neanche un ‘scusate per questo ritardo di un’ora’ o qualcosa di simile?! Se avevate altro da fare, bastava dircelo prima, invece di farci venire qui così presto!”

“Mi spiace, ma devo darle ragione, stavolta” si fece avanti Alya “Sappiamo già che il tuo essere in ritardo è un marchio di fabbrica, ma almeno non attaccarlo anche ad Adrien”

“S-Si, lo so, scusate, ma… avevamo una cosa importante da fare” spiegò loro, indicando il trio alle sue spalle. I ragazzi rimasero confusi, credendo che la ragazza sarebbe arrivata al massimo con Adrien, ma rimasero ancora più basiti nel vedere che tra le persone del gruppo c’era AJ appena ritrasformatosi da Dragakin

“Non ci credo!” esclamò Nino, sorridente “È… è… ma quando è tornato?!”

“Proprio oggi” rispose sorridente “Ci ha lasciato detto in casa che era tornato e, beh, non potevamo non andare a prenderlo!”

“...ok, allora credo che per stavolta tu sia scusata” ritirò subito la battuta l’amica con gli occhiali, dando poi una leggera gomitata alla figlia del sindaco di Parigi

“S-Si, io… ok, mi dispiace, ma non potevo immaginare si trattasse di lui!”

Da distanza, anche Chat si ritrasformò in Adrien e si avvicinò alla comitiva, mentre AJ rimase piuttosto basito, quasi quanto i tre ragazzi che già si trovavano lì e lo osservavano

“Ma che… ci sono anche loro, qui? E voi… siete tornati normali?!” chiese, una volta arrivatogli vicino con aria circospetta. Per lui era una cosa normale, ma sapeva che per loro l’ultima volta era l’esatto contrario

“Ah, già, non te lo avevamo detto” si batté un pugno in testa la corvina “Dopo quello che è successo il mese scorso, abbiamo deciso che sarebbe stato meglio per loro tenere con se i Miraculous, così da legare con i Kwami ed essere sempre pronti nel caso serva. E gli abbiamo raccontato tutto, di quello che è successo. E con tutto, intendo proprio tutto”

“Amico, è davvero bello rivederti!” gli si avvicinò Nino, mettendogli un braccio attorno al collo “Sei sparito senza dire nulla, neanche un saluto! Non si fa così, sai?”

“Ehm… ecco, io...” cercò di rispondergli imbarazzato, prima che la stessa Alya tirò via per un orecchio il ragazzo

“Devi scusarlo. Sappiamo che non lo hai fatto con cattiveria. Ma ci fa davvero piacere che sei tornato!” gli spiegò, vedendo che tutti e tre sembravano contenti di rivederlo, quasi quanto lo era lui stesso di rivedere loro

“Quindi… mi sembra di capire che veniate anche voi” disse loro, cercando di essere naturale, venendo però frainteso

“Non ti sta bene, forse?” domandò acida Chloe, ma quasi imbarazzandosi “Voglio dire, lo so che ci hai sempre visti più grandi e forti di come siamo adesso, ce lo hanno spiegato, ma non per questo ci devi sottovalutare! Ti ricordo che vi siamo stati d’aiuto, l’ultima volta!”

“Stai scherzando?” rispose, ben conoscendo il carattere della ragazza ed ignorando il suo modo di fare “Non potrei essere più contento del fatto che ci sia il gruppo al completo! Se uno combatte, combattiamo tutti!”

“Immaginavo lo avresti detto“ scherzò Marinette riguardo le sue parole

“Il gruppo al completo più uno, vorrei farvi notare” si fece avanti anche Bunnix, fino a quel momento totalmente ignorata

“Oh… e lei chi sarebbe?” domandò Alya all’amica, ricevendo risposta però dal soggetto della sua domanda

“È presto detto, ma se avete capito ed accettato che AJ viene dal futuro, credo non avrete troppi problemi anche con me. Anche se non veniamo dallo stesso futuro, il concetto è sempre quello” spiegò loro annullando la trasformazione e facendosi riconoscere senza problemi come Alix, in quanto da adulta non era poi così diversa dalla se stessa più giovane. I tre, come era ovvio aspettarsi, rimasero a bocca aperta, capendo al volo la situazione grazie alle sue parole

“...ok, questa storia dei viaggi del tempo sta diventando ridicola!” disse subito la biondina

“Ci… ci sono altri problemi che vengono dal tuo futuro?” domandò Nino, preoccupato di un altro pericolo simile ad Akuma

“No, stavolta i problemi credo siano tutti nel vostro tempo” spiegò lei rapidamente “Ma sono qui apposta per darvi una mano!”

“Oh mamma!” esclamò la Wielder della Volpe “Se vieni dal futuro che ci aspetta, ci sono tante cose che voglio chiederti!”

“Ah no eh, non iniziamo!” mise subito le mani avanti la donna, venendo comunque circondata dal trio che fino a quel momento era in attesa, facendo sorridere gli altri

“Hehehe… mi fa molto piacere non essere nei suoi panni in questo momento” confessò AJ ai giovani genitori “Ma per fortuna ormai non c’è più nulla che io possa rivelare”

Dall’ingresso dell’aereo, una voce si intromise nella discussione “Ah, mi era sembrato di sentire una voce familiare. Mi fa piacere rivederti, ragazzo”

I tre si voltarono, ma l’unico a restare basito fu AJ nel vedere Gabriel osservarli dall’alto, accompagnato da Nooroo

“Nonno Gabriel?!” esclamò, facendolo visibilmente imbarazzare “Ci sei anche tu?”

“N-Nonno...” mormorò lui in risposta voltandosi per non essere visto in faccia, positivamente imbarazzato da come lo aveva chiamato. Nonostante anche lui sapesse la storia per intero, gli faceva uno strano effetto sentirsi chiamare così. Data la reazione dell’uomo, fu il figlio a parlare per lui

“Beh, lo hai detto anche tu che sa guidare un sacco di cose. Ed infatti sarà lui a portarci in aereo fino in Cina!”

L’uomo cercò di ricomporsi il più rapidamente possibile, per non perdere la calma che lo contraddistingueva “A-hem… si, è così. Qualsiasi cosa, se è per dare una mano. Dopo ciò che ho combinato per tutto questo tempo è il minimo che possa fare”

A sentire le sue parole, si rese conto di quanto quell’uomo negli anni non fosse per niente cambiato. Dato il suo obiettivo di redimersi per il male causato, cercava in ogni modo di fare qualcosa che fosse d’aiuto alle persone. Constato ciò, si lasciò andare ad un commento libero “Beh, questo è perfetto. Siamo molti più Wielder di quanti non ce ne fossero nel mio tempo, con te ed Alix”

“Alix?” domandò lui, sorpreso, al figlio. Aveva iniziato ad interessarsi molto di più alla sua vita di tutti i giorni e credeva di saper bene di chi stavano parlando “La vostra compagna di scuola? Non sapevo aveste dato un Miraculous anche lei”

“Ehm… è più complicato di così” rispose il ragazzo indicandogliela e facendogli notare che non era la Alix di cui sapeva lui

“...oh” mormorò, sistemandosi gli occhiali “Credo ci siano un po' di cose che dovete spiegarmi, ho ragione?”

“Ci sono cose che dobbiamo spiegare a tutti, in realtà” gli specificò Marinette “Ma sarebbe possibile farlo mentre partiamo? Sarebbe meglio arrivare il prima possibile...”

Dato che la ragazza sembrava alquanto irrequieta nel parlare, l’Agreste più anziano le annuì “Molto bene. Salite tutti, allora, io inizio a mettere in moto” e detto ciò si avviò nella cabina di pilotaggio per sistemare qualsiasi strumento fosse necessario

“Ragazzi, avete sentito?!” esclamò Marinette “Tutti a bordo!”

I tre più giovani, che fino a quel momento non avevano smesso di stare addosso ad Alix, si staccarono e salirono loro per primi sul mezzo, lasciando la donna del futuro preoccupata “Spero che il viaggio duri poco, non ricordavo fossero così assillanti…”. Nonostante le sue parole, in realtà non poteva nascondere il sorriso. Era ben felice di partecipare ad una missione del genere con una simile compagnia

Anche lei salì sull’aereo, seguita a ruota da Marinette ed Adrien, lasciando AJ per ultimo. Lui, prima di salire, si rivolse a Shivihs, poco tranquillo “Tu sei sicura di riuscire a farcela? Non ti da problemi non avere il Nova Equilibrium con te?”

“No davvero!” rispose lei energica “Mi sento come al solito, semplicemente non riesco ad usare il mio potere. Ma abbiamo combattuto per anni, senza sapere che ce l’avevo. E poi oltre che contro Akuma non lo abbiamo mai usato perché è troppo pericoloso giocare con l’Equilibrio… adesso non sarà diverso. Credo sia molto simile a quando a voi umani tolgono l’appendice!”

“… non credo che le due cose siano paragonabili” rispose data la pessima associazione, ma effettivamente vedeva e percepiva che la Kwami non gli stava mentendo per farlo preoccupare di meno, sembrava che non fosse cambiato nulla da prima. In certe occasioni, il fatto di essere anche fisicamente legati l’uno all’altra era utile “Ma va bene, ti credo. Al minimo accenno di problemi però vedi di dirmelo, intesi?”

“Intesi...” rispose lei, scocciata dalla sua insistenza, benché sapesse che lo diceva perché preoccupato. Ed anche lei, sotto sotto, un po' lo era, non sapendo per niente ciò che le era successo o che conseguenze avrebbe potuto avere da lì in avanti

Dalla porta d’ingresso, dato che ci stavano mettendo un po' a risalire, Marinette ed Adrien si affacciarono verso i due viaggiatori temporali

“Tutto a posto?” gli domandò la corvina

“Si, alla grande!” esclamò in risposta, iniziando a salire gli scalini saltellando

“Non mi sembrate molto preoccupati dalla situazione” gli fece notare invece il biondo, che in realtà era sollevato di non vederlo agitato

“Non è che non lo siamo” rivelò lui, traspirando però solo una minima agitazione, quando infatti era più risoluto che altro “Ma pensarci troppo adesso non risolverà le cose. In più siamo tutti uniti, adesso, per me è un ottimo motivo per non avere paura”

Shivihs, dopo il suo Wielder, aggiunse un dettaglio che neanche AJ sapeva “E poi, a dire la verità, credo di avere ancora controllo sulla mia magia. Mi sembra di poterla percepire… non capisco dove si trova di preciso, siamo troppo lontani, ma so anche che se qualcuno provasse ad usarla senza il mio permesso, potrei bloccarlo. È una sorta di… sensazione da Kwami”

“Ah, ottimo!” esclamò lui, sogghignando assieme alla compagna Kwami “Quindi, senza il Miraculous, non possono neanche costringerti ad attivarla"

“Eh, già!” rispose lei, volandogli attorno quasi rilassata

Lui si indicò fiero “E quel Miraculous sono io! Quindi, nessuno utilizzerà il Nova Equilibrium, non se non lo voglio io!”

“Siete molto fiduciosi. Mi piace!” esclamò Marinette, soddisfatta del loro atteggiamento “Ma è comunque meglio recuperarla in fretta. Un potere del genere è meglio che non resti libero troppo a lungo. E poi, chiunque lo abbia preso, è legato alla magia e molto probabilmente ai Kwami”

Anche Adrien si sentì di dire la sua “E sicuramente non ha buone intenzioni, dal modo in cui si è preso il vostro potere. Quindi va fermato, qualsiasi cosa voglia fare”

I due abitanti del futuro gli annuirono, ma non preoccupati dal loro discorso, semplicemente ancora più motivati

Salendo sull’aereo anche loro, finalmente Gabriel poté mettere completamente in moto e cominciare quello che sarebbe stato per loro un viaggio molto importante per più motivi, sia recuperare la magia di Shivihs e sia capire se era lì che volevano rimanere, invece che nel tempo da cui provenivano. Una scelta, molto importante per tutti loro, ma effettivamente una scelta, qualcosa che il ragazzo non si era mai ritrovato ad avere la possibilità di fare. E, con questo pensiero in mente, si ricordò anche che finalmente, come suggeritogli dalla lussuosità del mezzo su cui si trovavano, poteva anche avere la possibilità di scegliere quale leccornia mangiare durante il viaggio

 

 

 

 

 

Ecco, ci siamo! Salve a tutti ragazze e ragazzi, qui MC Outlaw! Dopo un po di tempo, finalmente mi sono ritrovato d’accordo con le mie idee e mi sto avviando a scrivere un seguito per la mia fanfiction precedente su Miraculous ‘Let’s Fight! For a Better Future!’, come spiegato all’inizio. Ma a differenza di quella, cercherò di dividere la storia un po' meglio, non voglio un altro capitolo come il terzo che era fin troppo lungo

Aggiungo anche una piccola spiegazione, nel caso non conosciate i personaggi supereroistici di cui ho parlato, che al momento compaiono per bene solo nell’arco narrativo dei fumetti di Miraculous “The Trash Krakken”, quello che ho detto all’inizio del capitolo. È anche l’avventura in cui Majestia, Ladybug e Chat Noir si incontrano, quella per il quale lei riconosce i poteri di Dragakin

Majestia è una supereroina con i poteri di Superman ma vestita da Captain Marvel. Nella serie animata viene persino menzionata, alle volte. Ad esempio, è una delle forme animate che assume Animaestro, oppure in Timetagger viene spiegato da Bunnix che i due eroi hanno combattuto contro sua sorella, Ignoblia

Knightowl e Sparrow sono come Batman e Robin. Il preside Damocles, quando diventa Gufo Oscuro, si ispira a quell’eroe

Victory è la presidentessa degli Stati Uniti. Una Captain America ancora più patriottica

Doorman crea porte nell’aria, come Blueno di One Piece. Trasporta in America Ladybug e Chat Noir

E questo è quanto, spero che questi personaggi non abbiano messo confusione. A quello deve pensarci la storia
Non so di preciso che cadenza darò ai capitoli, ma spero anche io non troppo lunga
Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ci vediamo alla prossima!

MC Outlaw

   
 
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