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Autore: JessicaBuriola    30/03/2020    1 recensioni
Draco Lucius Malfoy ha riabilitato il nome della propria famiglia ed ora è uno dei funzionari più rispettati del Ministero della Magia e proprio per questo gli è stata affidata una missione che sicuramente gli farà ottenere il posto come capo dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale. Ventisette anni, brillante ed ambizioso, in procinto di sposarsi, tiene ben salde le redini della propria vita.
Sofia De Benedetti ha un doloroso passato alle spalle, che preferisce di gran lunga tenere chiuso in un cassetto. Pochissimi amici, un fidanzato assente e lontano. Ventidue anni, studentessa universitaria in procinto di laurearsi, un vortice di confusione e apparente spavalderia, travolgente, insolita.
Due mondi agli antipodi che finiscono inevitabilmente per scontrarsi in una delle città più affascinanti e controverse del mondo: Venezia.
A volte, nonostante tutti i nostri piani definiti nei minimi dettagli, il destino ha in mente altri progetti per noi.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lunedì 16 settembre, ore 09:30

Il suo volo sarebbe partito tra un’ora esatta. Odiava fare le cose di fretta, per questo tendeva sempre ad essere in largo anticipo. Sedeva al tavolino di uno dei bar del London City Airport sorseggiando quello che si era rivelato essere un pessimo caffè annacquato. Fortunatamente avrebbe rimediato presto alle carenze culinarie di Londra: era infatti diretto in Italia, per un periodo più o meno variabile, sei mesi certi per il momento. Quel viaggio con tutta probabilità gli avrebbe fatto ottenere di diritto il posto come capo dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, agognato da ormai troppo tempo.

Nonostante il suo passato e le sue parentele, si era tirato su le maniche, aveva riabilitato il nome della sua nobile casata e aveva chiuso in un cassetto le pessime scelte fatte in gioventù. Era un uomo nuovo, sicuro, forte, ambizioso e soprattutto benvoluto. A soli ventisette anni era riuscito a rigenerare la sottile ragnatela di relazioni che un tempo era stata opera di suo padre, anzi, era riuscito addirittura ad ampliarla, mettendo da parte qualche astio e soprattutto certe antiche credenze, che oramai erano pressoché inutili e superate, ricreando così quell’aria di riverenza e rispetto che da sempre tutti, o quasi, avevano nei confronti della sua famiglia. Certo, preferiva ancora di gran lunga aver a che fare con purosangue anziché con mezzosangue, in fin dei conti era pure sempre Draco Lucius Malfoy.

Si rigirò tra le mani lo strano aggeggio chiamato cellulare che i babbani usavano per comunicare tra loro; gli costava ammetterlo, ma si era rivelato funzionale ed utile. Ormai tutto il Ministero, su consiglio di Wesley senior e su proposta ufficiale della Granger, lo aveva adottato al posto di gufi e messaggi volanti. La Granger: era riuscita a farsi strada fino ad essere segretaria personale del Ministro della Magia.

C’erano stati parecchi problemi tra loro in passato, inutile negarlo, ma una volta conclusasi la Seconda Guerra Magica, i rapporti si erano via via distesi e lo stesso si poteva dire con Potter e Weasley. Ormai erano adulti, Malfoy era conscio dei propri errori e voleva solo ricostruirsi una nuova vita in santa pace. Per questo motivo la riappacificazione con il fantastico trio che aveva salvato il mondo magico era risultata indispensabile, sebbene nessuno dei tre Grifondoro avesse ricevuto delle vere e proprie scuse ufficiali dall’orgogliosa serpe. Dovevano accontentarsi, in fondo tutti e quattro lavoravano al Ministero e tenere un clima sereno e disteso era sicuramente un beneficio per tutti. Non era necessario essere amici, il tollerarsi a vicenda era più che sufficiente, senza togliere il fatto che il Primo Ministro fosse in ottimi rapporti con il biondissimo Malfoy, il quale aveva una discreta influenza nelle sue decisioni, ruolo che un tempo aveva ricoperto anche suo padre.

Lucius, che aveva deciso di collaborare al processo intentato contro tutti i mangiamorte rintracciati alla fine della Seconda Guerra Magica. L’uomo, nonostante questo, aveva comunque ricevuto una condanna non clemente: 15 anni ad Azkaban. Draco si ritrovò a pensare per l’ennesima volta che c’erano solo tre persone che poteva ringraziare per non aver fatto la stessa fine del padre: Albus Silente, Severus Piton e naturalmente sua madre.

Narcissa, che testarda e tenace come solo una Black può essere, aveva stretto un patto infrangibile con Piton, affinchè quest’ultimo lo proteggesse a tutti i costi dalle medesime scelte sbagliate che erano state quelle di suo padre.
Severus Piton, che era riuscito a farlo capitolare, a fargli cambiare idea, a far sì che facesse la scelta giusta e che si rivolgesse a Silente con il cuore in mano.
Albus Silente, che lo aveva accolto senza batter ciglio, come una pecorella smarrita che torna all’ovile, e che grazie alla sua saggezza proverbiale, gli aveva dato il coraggio di ribellarsi e passare al lato chiaro, da Mangiamorte a spia dell’Ordine.

Un piano ardito e pericoloso. Però il professor Silente, pur di recuperare un ragazzo smarrito, avrebbe fatto questo e ben altro, e con lui, Severus Piton: perciò avevano inscenato la morte del vecchio professore per mano di Severus, con estrema dovizia, e Draco e Severus erano passati come i più fedeli servitori del Signore Oscuro, grazie soprattutto alle loro innate doti come legilimens.
Purtroppo però, anche il migliore dei piani ha delle variabili imprevedibili, dei punti ciechi che non si riesce a prevedere: e così, a causa della sete di potere irrefrenabile di Lord Voldemort, Severus Piton era caduto. Il resto era storia.

Draco aveva giurato di onorare per la vita quel sacrificio, mai avrebbe dimenticato quel silenzioso e burbero professore di pozioni che, molto più di suo padre, gli aveva insegnato cosa volesse dire essere un uomo.
Per ironia della sorte invece, l’uomo che avrebbe dovuto uccidere, Albus Silente, era praticamente diventato la voce della coscienza di Draco, l’unico al quale si rivolgesse per qualsiasi dubbio, l’unico che godesse della sua più totale e completa fiducia.

Lasciò alcuni spiccioli babbani sul tavolo, nonostante l’orrida bevanda appena ingurgitata non li meritasse e si avviò al gate. Si massaggiò le tempie, era piuttosto stanco. Il viaggio in Italia non era propriamente una visita di piacere, sebbene sperasse di trovare dei momenti di relax in quella splendida terra. Era solito andarci con la madre quando era bambino, alcuni parenti di Narcissa vivevano nella campagna toscana ed aveva passato lì numerose estati.

In ogni caso, lui era diretto molto più a nord, in una città unica nel suo genere: Venezia. Ci era stato diversi anni prima, in un pazzo tour per l’Europa con Blaise e Theodore. Non ricordava molto della città, le sue memorie erano offuscate da certe nottate bollenti passate in compagnia di ragazze per niente timide. Sorrise al pensiero dei suoi due amici, gli sarebbero mancati in quei mesi.

Il fatto più assurdo era che in quei mesi sarebbe stato costretto a limitare al minimo la magia, perché si sarebbe dovuto infiltrare tra i babbani. Draco Malfoy che si atteggiava da babbano: sicuramente i suoi antenati si sarebbero rivoltati nella tomba; però tutto questo era necessario per la delicata missione che gli era stata affidata e se c’era una cosa che il giovane Malfoy prendeva sul serio, era proprio il suo lavoro.

Lunedì 16 settembre, ore 10:15

Si accomodò sul sedile, rigorosamente in prima classe. Era già un supplizio non essersi potuto semplicemente recare in terra italiana con una passaporta, ma il tutto faceva parte della messa in scena che doveva recitare da quel momento in poi, quindi tanto valeva per lo meno trattarsi bene e non mescolarsi a bambini urlanti e famigliole isteriche. Il volo durava circa due ore, ne avrebbe approfittato per dormire un po’.

Una donna elegante, sulla trentina, prese posto accanto a lui. La guardò appena e lei per tutta risposta ammiccò provocante. Ci era noiosamente abituato. Non gli dispiaceva, ma nemmeno lo esaltava più di tanto. Sapeva di poter avere pressoché qualsiasi donna: infatti anche quelle che mostravano un po’ più di resistenza, finivano per cedere al suo fascino.

In ogni caso, da circa un anno, era più o meno ufficialmente fidanzato con Astoria Greengrass, sua ex compagna di casata, di facoltosa famiglia purosangue, discreta, di calcolata ed elegante freddezza, insomma, la perfetta compagna per lui. Si sarebbero dovuti sposare non appena avesse concluso quella missione, una volta ottenuto il posto come direttore dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale. Certo, il loro non era un amore passionale e sfavillante, ma un legame di affettuoso e reciproco interesse. Astoria sarebbe stata una perfetta madre e moglie, sembrava piacere a Narcissa e soprattutto si incastrava impeccabilmente nella vita che Draco credeva fosse adatta a lui.

Con questi pensieri e deciso ad ignorare i tentativi di approccio della sua vicina, chiuse gli occhi, lasciandosi andare al sonno, completamente ignaro che quell’aereo lo stesse portando allo stravolgimento pressoché totale di ogni sua convinzione.
 

Ciao a tutti:)
Spero questo primo capitolo non sia stato troppo noioso, ma necessariamente dovevo introdurre il contesto e il personaggio principale. Nel prossimo vi presenterò anche il nuovo personaggio che accompagnerà Draco in questa avventura: spero possiate avere un po’ di pazienza per scoprire cosa dovranno affrontare insieme.
Grazie a tutti e buona lettura!
   
 
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