Elegia ( parte terza )
La tempesta era terminata poco
prima del sorgere del sole, ed aveva rinfrescato l'aria, tutto aveva
un altro odore, come se fosse stato purificato. L'uomo a fatica stava
camminando utilizzando la spada come bastone, ed eccola qua alla fune
di quel piccolo sentiero in salita la baracca che avevano usato come
riparo provvisorio. Quei due stavano ancora dormendo, o meglio lei
stava dormendo, Jin alzò leggermente la testa ed i due si guardarono
negli occhi per un solo secondo, Mugen gettò via la spada alla cieca
insieme all'haori e alla maglia, per poi crollare con un tonfo sordo
su quel pavimento lercio. Jin tornò a riposare mentre Fuu sobbalzò
di scatto e prima ancora di poter vedere effettivamente cosa fosse
stato quel rumore, il suo olfatto percepì un odore misto tra sangue,
terra, sudore e acqua, si voltò verso la porta e vide il vagabondo
steso a terra in un sonno più che profondo. Si avvicinò: unghie
delle mani distrutte tra sangue e terra, la ferita al fianco s'era
nuovamente aperta e chissà quanto sangue aveva perso ancora, persino
i piedi erano pieni di graffi, si fece una mezza idea di quel che
poteva esser accaduto, e senza batter ciglio prese l'essenziale e
iniziò la sua solita procedura di pulizia delle ferite, cucitura
degli squarci sparsi per il coropo ed infine il bendaggio.
Jin
si svegliò dopo qualche ora, si alzò lentamente dal giaciglio viste
le sue condizioni e la tranquillità apparente di quella giornata non
serviva fare sforzi eccessivi, notò che Mugen stava continuando il
suo sonno indisturbato e che Fuu come al solito aveva già agito per
evitare infezioni e chissà che altro viste le condizioni al suo
rientro. Per la stanza erano sparite le ciotole messe per contenere
l'acqua piovana entrante dai buchi presenti in ogni angolo di quella
casetta abbandonata. Uscì all'esterno pronto per iniziare i suoi
allenamenti quotidiani per ristabilire effettivamente il corpo, e
vide stese le bende ed i vestiti cuciti per l'ennesima volta di
Mugen, ma della ragazza nessuna traccia, sarà andata a prendere
qualcosa da mangiare, pensò tra se e se, ma visto quel che era
successo negli ultimi giorni decise di avviarsi verso il piccolo
villaggio a cercarla.
Finalmente aprì gli occhi, sentiva ogni
parte del corpo dolorante, alzò le braccia al soffitto come se
volesse afferrare qualcosa e notò le bende nuove e sopratutto sotto
le unghie, non ricordava nulla dal rientro nella capanna, quanto
aveva dormito? Aprì e chiuse le mani più volte lentamente, poi
venne il tempo dei piedi: su e giù, rotazione delle caviglie.
Perfetto il corpo reagisce abbastanza bene, con la spinta della
schiena e delle braccia in avanti riuscì a mettersi seduto, adesso
collo e alle spalle fin troppo indolenzite per l'eccessivo sforzo <<
Buongiorno. >> esordì Jin entrando nella baracca con in mano
tre bei conigli appena catturati, per il vagabondo quei tre
animaletti erano come l'oro << Con i pesci sei pessimo amico
mio, ma con i conigli sei un fenomeno! >> disse cercando
d'alzarsi ma il dolore al fianco si fece subito vivo << Hai un
aspetto pessimo, fossi in te eviterei. >>
<< Che
vorresti dire? Sono in piene forze! >> ma niente, nemmeno il
secondo tentativo andò a buon fine << Merda! >> Jin non
disse nulla gli lanciò una delle prede catturate, bisognava iniziare
a scuoiare la cena se volevano avere qualcosa da mangiare per cena <<
Dove sono i miei vestiti? >> chiese guardandosi attorno <<
Fuu li ha puliti, cuciti e stesi fuori, proprio come ha fatto con te,
dovevi vederti in che condizioni sei arrivato qui. >>
<<
Ogni tanto ne fa una giusta. >> disse stringendo i denti per
alzarsi e andare fuori, si vestì e rientrò << Dov'è finita?
>>
<< Al villaggio. Aiuta il signore che ci ha
lasciato stare qua a portare da mangiare agli operai che stanno
riparando il ponte, e stasera porterà un po di verdura per cena. >>
coniglio e zuppa di verdure, considerando quel poco a cui erano
abituati a mettere sotto i denti a volte anche solo per un giorno era
un piatto più che prelibato , si mise a scuoiare il piccolo animale,
ci fu silenzio, Jin non era uno che faceva domande, ma la situazione
era abbastanza delicata non potette tacere << Lei? >>
<< Non l'ho uccisa. Ha deciso di morire, s'è trafitta da
sola, ha detto che il figlio è morto e che ha capito troppo tardi
d'esser stata usata. >>
<< Ci stanno col fiato
sul collo, è evidente. Prima o poi salterà fuori anche il suo
mandante, avrai la tua vendetta. >>
<< Vendetta? Per
cosa? Ha deciso tutto lei, è venuta sulla riva del fiume pronta a
togliersi la vita. Ho provato a dirle che 'sta storia poteva finire
diversamente, ma a quel punto lo scontro era già iniziato. Come puoi
fermare una donna con una determinazione del genere? >> Jin
rimase in silenzio, aveva perfettamente ragione, e in più per
arrendersi così senza nemmeno provare a vendicare il figlio, la
ragione della sua vita, quanto potevano essere pericolosi i suoi
mandanti? Questo viaggio stava prendendo una piega tutt'altro che
piacevole.
<< Ho preso il cadavere e la sua arma. L'ho
portata nel punto più alto che ho trovato dopo il crollo del ponte.
Ho scavato nel terreno sotto la tempesta, alla fine l'ho seppellita
sotto ad un albero, la ferita s'è riaperta, non so nemmeno io come
ho fatto ad arrivare qua vivo, pensavo che davvero sarei morto per
strada. >>
<< Le hai dato la giusta sepoltura.
Un'avversaria del genere merita un posto dove riposare in pace. >>
nel silenzio i due uomini continuarono a fare quel che stavano
facendo, ma dopo un tempo indeterminato Mugen riprese il discorso <<
Che pensi di tutto questo? >>
<< Non sono i debiti ad
averci messo sotto l'occhio di gente del genere. Dobbiamo stare molto
più attenti. >>
<< Già. Quella là ha evitato che
Sara mi uccidesse. Si è messa in mezzo nel momento cruciale, se
fosse stato un nemico vero, sarebbe morta e io subito dopo di lei,
non avrei potuto far nulla anche volendo. >> Jin lasciò la
lama con cui stava finendo di scuoiare il coniglio, sgranò gli occhi
e guardò il vagabondo nel modo più serio possibile << Stai
scherzando? >>
<< No, sono serio. Le ho urlato
qualcosa ma nemmeno mi ricordo cosa, ricordo solo che ha pianto tutto
il tempo, ha mugugnato qualcosa sul viaggio ma non la stavo
ascoltando, ha ricominciato a parlare quando sei apparso tu con i
pesci. >>
<< Non va bene. Bisogna parlarle prima di
rimetterci in viaggio. >>
<< Accomodati, mi farò una
bella camminata nel mentre. Quanto vuoi? Un'ora? Due? >>
<<
Devi esserci anche tu. >>
<< Ho sopportato pianti e
rompimenti da quando te ne sei andato ok? Adesso tocca a te! >>
<<
Non alzare la testa, non sei nella posizione per farlo.>>
<<
T'ammazzo stronzo! >> e in men che non si dica le spade vennero
incrociate << Adesso basta! >> i due uomini si voltarono
verso la porta, la ragazza del gruppo era tornata con la verdura per
la cena << Non ci credo, è da stamattina che sono in piedi,
torno e voi due giocate con le spade! Un minimo di collaborazione! >>
rinfoderarono le armi e Jin diede uno sguardo di vittoria a Mugen che
in tutta risposta gli alzò il dito medio << Il motivo della
disputa è per chi mangerà il coniglio più grande? >> disse
indicando con il dito la selvaggina, i due non risposero, lei scosse
la testa in senso di rassegnazione e si mise a preparare le verdure
per la zuppa, mentre i due finirono di fare quel che stavano
facendo.
La cena iniziò in modo abbastanza silenzioso, Jin in
altri casi sarebbe stato sollevato, avrebbe ringraziato qualsiasi
divinità affinché almeno una volta accadesse tale evento, ma
purtroppo questo era solo il prologo alla tempesta, e nella sua mente
già visualizzava possibili finali apocalittici su come sarebbe
potuta finire quella serata.
<< La carne è ottima Jin, sei
stato davvero bravo! >> esclamò la ragazza spezzando il
silenzio
<< Quanto dista Nagasaki? >> chiese Mugen
<<
Qualche altra settimana di viaggio, se tutto va liscio senza
sorprese. >> rispose Jin sorpreso da come il discorso stava
iniziando
<< Il viaggio è quasi finito.. >> disse Fuu
un po malinconica, e il vagabondo dopo una veloce occhiata con il
ronin prese la palla al balzo << Ricordami un po le condizioni
di questo viaggio? >>
<< Farmi da scorta e
battervi dopo aver trovato il Samurai che profuma di Girasoli,
perchè? >>
<< Bene, quindi tu hai bisogno di noi
giusto? >>
<< Adesso che ti devi inventare? >>
Chiese lei non troppo convinta che fosse una buona idea proseguire il
discorso << Arriva al punto, ti prego. >> Jin era
esasperato, la stava solo facendo innervosire e il che non era un
bene << Va bene, va bene. Se vuoi che il viaggio prosegua devi
smettere di metterti in mezzo negli scontri, è la nuova condizione,
non è trattabile. >>
<< Scusami? Ti ho salvato la
vita! Jin per quello che ne sapevamo era morto! Come puoi pensare che
ti avrei lasciato morire?! >> s'alzò in piedi con i pugni ben
serrati << Non ti devi mettere in mezzo! >>
tuonarono quelle parole nella piccola baracca, lei stava per piangere
<< Eh no cazzo! No di nuovo! Basta piangere! >> diede un
colpo col piede al pavimento, la situazione si stava trasformando in
uno di quei finali che Jin aveva immaginato, ma Mugen non era tipo da
certi discorsi e Fuu era troppo emotiva, in più la situazione era
già abbastanza tesa visti i fatti degli ultimi giorni e così si
mise in mezzo poggiando una mano sulla spalla della ragazza, che si
voltò di scatto verso il ronin << Jin non gli darai retta?
>>
<< Fuu, Mugen ha ragione. >> lei stava per
replicare ma lui la fermò << Quando un uomo o una donna
impugnano un'arma e la puntano verso l'avversario è già deciso che
solo il più forte ne uscirà. Ci sono volte che non si può
stare attenti a ciò che ci circonda, bisogna prima finire
l'incontro, non è solo l'onore ed il rispetto verso l'arma e verso
l'avversario è così che va fatto. Tu hai realizzato che quando il
viaggio finirà da questo scontro ne rimarrà solo uno? >> lei
rimase di pietra, lui proseguì << Non potrai e non dovrai
metterti in mezzo, anche se questo vorrebbe dire che finirai con
l'odiare uno dei due, o magari entrambi. >> calò il silenzio
Mugen guardò Jin sorpreso, l'aveva zittita senza farla piangere era
quasi tentato di congratularsi << Ho capito. >> disse lei
seria, s'alzò e andò davanti al vagabondo << Hai la mia
parola. >> allungò la mano per sigillare l'accordo <<
Bene. >> e le strinse la mano a sua volta, Jin sospirò
felicemente aveva risolto la situazione senza altri drammi, nel
mentre s'era fatto tardi bisognava dormire l'indomani si sarebbero
rimessi in viaggio per Nagasaki sperando di raggiungerla prima di
qualsiasi altro guaio.
Si svegliò nel cuore della notte, era
tutto così calmo, uscì dalla casetta e la trovò seduta per terra
ad osservare la grandissima Luna alta nel cielo << Che ci fai
qui? Domani ci mettiamo in viaggio, devi riposare. >> disse col
tono assonnato
<< Vai da Sara? >> chiese
<<
Uhm? Di che stai parlando? E' morta.>>
<< Lo so,
infatti ti sto chiedendo se stai andando alla tomba. >> disse
lei alzandosi in piedi, e solo allora Mugen notò che stringeva una
corona di fiori << Puoi portarla sulla sua tomba da parte mia?
>> il sonno era totalmente sparito, ed era alquanto confuso,
lei sospirò << Ti ho curato e ripulito. La ferita si è
riaperta senza altri tagli, vuol dire che ti sei sforzato, in più
tutta quella terra non c'era sul fiume, per non parlare del sangue
sotto le unghie... Mugen credi che sia così scema? >>
<<
Non l'ho uccisa. >> quella frase uscì dalla sua bocca in
automatico come se dovesse giustificarsi, era abbastanza a disagio ma
Fuu sembrava quasi apatica << Lo so, non avresti potuto. >>
<<
Adesso metti in dubbio la mia forza? >>
<< Sei forte,
ma lei era diversa. Una madre spinta dall'amore per il figlio è
pronta ad affrontare di tutto. Se è morta è perchè ha capito che
non era più in vita, e chissà che gli hanno fatto, povero
bambino...>> strinse le mani al petto << Io non la odio.
Ha cercato di portarvi via da me per i suoi scopi ma non posso
provare odio, provo solo dispiacere e tristezza. >> ci fu una
piccola pausa e poi proseguì << Vorrei solo che portassi
questo lì. L'ho fatta con i fiori che si trovano lungo la strada per
il villaggio, li ho raccolti al rientro dal lavoro. >> lui
roteò gli occhi questo era quel genere di situazioni che odiava, non
sapeva gestire e tanto meno voleva imparare a farlo, maledì Jin per
non essere al posto suo << Stavo andando a pisciare.... >>
Fuu alzò il sopracciglio in senso di disapprovazione << Se ci
tieni tanto, domani mattina prima di partire possiamo fare una
deviazione. E' qui vicino, e poi anche Faccia da Pesce vorrà
andarci... >>
<< Grazie. >>
<< Adesso
vai a dormire e lasciami pisciare. >>
L'indomani i tre
s'incamminarono dove Mugen l'aveva sepolta, Jin e Fuu proseguirono
verso il punto preciso mentre lui restò indietro ad aspettarli. Jin
fu il primo dei due a scendere da quel piccolo sentiero <<
Rischi di perderti qui in mezzo, è assurdo solo pensare che hai
fatto tutto con quel tempo. >>
<< Ci vorrà molto?
>>
<< Come mai hai voluto accontentarla? >>
<<
Mi deve 100 dango, è l'unico debito che voglio con lei. Troviamo
'sto Samurai e finiamola. >> poco dopo arrivò Fuu con gli
occhi rossi, ma nessuno disse nulla, era tempo di muoversi, il ronin
e la ragazza andarono avanti, Mugen diede un ultimo sguardo a quel
piccolo sentiero, strinse i pugni delle mani e come sempre andò
avanti per la sua strada a testa alta, questa era solo l'ennesima
pugnalata inflittagli dalla vita, solo che questa volta non era solo,
anche se in modo diverso tutti e tre stavano soffrendo a modo loro
per l'accaduto, forse per la prima volta stava scoprendo che anche il
dolore può essere diviso, ripensò alle parole di Sara sull'amore
aveva ragione non sapeva cosa fosse, però chissà, Nagasaki era
lontana sarebbe potuto accadere di tutto lungo il
tragitto.
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Angolo
dell'autrice:
Salve a tutti,
E' tanto
che volevo scrivere qualcosa per rendere omaggio al personaggio di
Sara.
Spero vi sia piaciuta,
Grazie per
esservi fermati a leggerla.