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Autore: Noeru    31/03/2020    1 recensioni
Un Nerd
Un Tamarro
Un Fattone
Un viaggio esteriore, interiore e soprattutto memorabile
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ivan, Max, Max (Team Magma), N, Nuovo personaggio
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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La mattina era volata in fretta tra un risveglio in ritardo e tutta la calma del mondo per raggiungere la limitrofa Johto; Ivan e Max avevano dormito malissimo, sgomitandosi nel letto troppo stretto e cercando a forza una posizione comoda quando avrebbero potuto rispettare la disposizione iniziale.
Tuttavia il capitano blu aveva insistito per incunearsi tra gli altri due, sempre mantenendosi nel mezzo con braccia e gambe aperte a toccare i quattro angoli del materasso.
Forse era stata anche la cappa di fumo erboso a dare il colpo di grazia alle loro menti.
Trovarono Herb già sveglio intento a fare una verticale tenendo le gambe incrociate in modo strano, totalmente assorto: "Ma potevi svegliarci! Da quanto sei in piedi?!" Gridò Ivan, risvegliandolo dalla meditazione mattutina per lui irrinunciabile.
"Mi dispiace...è che non mi sembrava il caso di disturbarvi..." Cambiò posizione, distendendo piedi e polpacci e piegando i gomiti, ma rimanendo a testa in giù coi dread che lo rendevano simile ad un Tangrowth.
Così lo chiamavano le reclute, che si appellavano invece a Fiorenzo e Gemma rispettivamente usando "Saggio Shiftry" e "Wormadam dei venti"; darsi soprannomi poetici era un'abitudine più radicata del Team Erba della cannabis che cresceva rigogliosa nel loro bosco.
"Tu, Ivan del Team Idro, che insisti sulla puntualità?!" Max si infilò gli occhiali incredulo; di solito era il team magma quello noto per il rigore, mentre gli idro avevano il ruolo dei cazzoni festaioli che sapevano divertirsi, ma avevano piani facili da sventare persino per dei ragazzini di undici anni.
Fortunatamente la macchinata era stata veloce e avevano raggiunto Mogania, villaggio in perfetto equilibrio tra mari e monti dove nessuno avrebbe fatto polemiche.
Lì di solito faceva freddo, ma era estate ed il sole splendeva anche sui pochi tetti delle casette in legno scuro.
"è la prima volta che fai un viaggio così lungo, Herb?" Domandò Max mentre sistemavano la merce sotto al letto della stanza dove avrebbero alloggiato; era più piccola di quella di Plumbeopoli, ma era tenuta meglio ed arredata da mobili che la facevano sembrare uscita da un
romanzo scritto in tempi antichi.
La brevità del soggiorno era un vero peccato.
"Viaggio inteso come spostamento fisico o allucinazione?" Scherzò Ivan, ancora convinto il più giovane fosse bravo solo ad arrotolarsi quelle maledettissime sigarette che impestavano l'aria e rincretinivano chi le consumava.
"No, affatto! Cinque anni fa percorsi Unima in autostop e contando sul divano messo a disposizione da Artemisio, poi Kanto-Johto a piedi, passando attraverso le montagne e lo scorso anno ero andato a Galar per lo stesso festival di cui vi avevano raccontato i miei...Tenenti! è stato uno sballo pazzesco! La gente assumeva per davvero..." Il giovane si interruppe bruscamente davanti allo sguardo analitico di Max; tali inciscrezioni avrebbero aumentato il senso di allarme già presente nel rosso.
"L'esperienza non ti manca!" Commentò il leader del team magma, cercando di inquadrarlo sempre di più; nonostante il consumo di droghe leggere rimaneva un ragazzo con ideali ben radicati, indipendente e dalla mente aperta.
Inoltre riconosceva ci voleva una dose industriale di pazienza per fare da intermediario tra lui e Ivan.
Giovanni aveva il doppio dell'età di Herb, ma si sarebbe lanciato giù da un ponte dopo soli cinque minuti con i leader di team magma e idro.
"E non è finita qui! Quando torneremo voglio ripartire sul mio ufficio e attraversare Kalos! Se volete unirvi sarete i benvenuti!"
"No, grazie. Sono ormai...troppo avanti con gli anni per questo tipo di vacanze...Certo, le avrei fatte volentieri se solo avessi potuto..." Il massimo di viaggio che poteva permettersi era Porto Selcepoli, dove veniva portato con la forza sotto consiglio di esperti che spacciavano l'aria del mare per miracolosa a tal punto da risvegliare la gente in coma e ricordava con astio quelle vacanze forzate sotto un ombrellone identico a mille circondato da famigliole e bambini urlanti che lo distraevano dalle letture geologiche, la stessa musica oscena amata dal team idro sparata al massimo volume dagli amplificatori, gli odori di cibarie precotte consumate miste con la sabbia.
Un disgusto senza fine.
Preferiva mille volte la montagna, con i suoi percorsi impervi, la natura incontaminata e la sua quiete, che al mare in estate era un'utopia ed ogni volta che poteva andava in solitaria a passeggiare sul Monte Pira, sul monte Camino o a Sinnoh, autentico paradiso per sciatori e scalatori.
Ivan al contrario era stato con Alan il re incontrastato delle spiagge da Hoenn a Kalos: dovunque andassero portavano LA FESTA, riunendo le ragazze e qualsiasi giovane volesse emularli sotto ad un gazzebo dove c'erano i tavolini usati per il beer-pong, beach volley e reggaeton in quantità industriali.
Alcuni loro coetanei condividevano con nostalgia i ricordi di quelle ammucchiate selvagge ed altri erano entrati nel team idro proprio grazie ai ritrovi estivi organizzati dal leader e dal tenente dell'associazione criminale.
"E voi?" Domandò Herb, volendo scoprire di più sui suoi compagni di viaggio.
"Entrambi abbiamo vissuto brevemente a Kanto..." Cominciò a raccontare Max sovrappensiero.
"Insieme?" Herb alzò le sopracciglia.
Max diventò rosso: "Ma ti pare?! Come possono venirti certe idee?!" Si rimangiò quell'ultima affermazione, tenendo a mente tutte le sostanze stupefacenti sperimentate dal ragazzo in prima persona.
Le aveva provate tutte e inalava i fumi dell'erba non appena si annoiava eppure si reggeva in piedi meglio di lui e riusciva a piegare il suo corpo in posizioni assurde. Lo aveva visto sfocatissimo mentre faceva il ponte senza reggersi con le mani, che se l'avesse fatto lui gli si sarebbe spezzata la schiena.
"Beh..."Ivan rettificò: "Eravamo entrambi nel Team Rocket, ergo stavamo sotto lo stesso tetto..."
"MA NON DA QUEL PUNTO DI VISTA!" Max sembrava un Torkoal che stava caricando fuocobomba; il suo cervello aveva appena proiettato la sequenza di Ivan che si spogliava di una divisa consumata da un Golbat selvatico che già lasciava poco all'immaginazione proprio
davanti a lui perché la sua postazione era stata improvvisata in uno spogliatoio, essendosi unito al team nella delicata fase di trasloco da Kanto a Johto.
"Perché sei così teso?!" Ivan gli scompigliò i capelli, ridendo divertito.
L'altro si ritirò e cercò di rimettersi a posto: "Abbiamo davanti un ragazzo cresciuto a pane e anarchia che potrebbe fraintendere!"
"Cosa?" Herb rimase impassibile: "Anche io ho avuto dei trascorsi travagliati: sono stato per due anni con Gardenia, ma finimmo la cosa di comune accordo perché lei credeva fumassi troppa erba. Allora andai da Artemisio e..." Si bloccò, rabbrividendo al pensiero che Max gli avrebbe impedito di tenere i contatti con Rossella.
"E...?" Il geologo lo esortò a continuare. Pareva lo stesse sottoponendo ad un interrogatorio in confronto al quale quelli rivolti alle reclute erano una passeggiata.
Il leader del team Erba si accese una canna, rischiando di incendiare il materasso dal tremito delle dita: "...Ci prendemmo delle spore...Di Amoongus...E ci mettemmo a correre su un prato...Lui vide il mio serperior e io vidi il suo...L'erba diventava rossa, gialla, azzurra e il sole scendeva verso di noi come
un meteorite, ma nessuno se ne preoccupava. Le rocce cantavano e i Whimsicott nei prati rotolavano...Anche loro avevano provato quelle spore e stavano messi peggio di Rayquaza sulla torre dei cieli..." Si accasciò sul letto, i dread sparsi intorno a lui come un'aureola che
gli conferiva un'aria da santone.
La bocca produsse un anello di fumo perfettamente circolare: "Vedete qualche forma nel fumo? Quando sono confuso cerco di decifrare il flusso e dare un significato a quello che vedo..."
"Io sento solo una gran puzza di Woolo!" Replicò Ivan, spazzando via il fumo con le mani.
"Ha parlato quello con un ecosistema nella muta!" Lo difese Max: "Ti devi lavare!"
Il leader abbronzato abbassò la cerniera in gesto di sfida: "Allora vado a farmi la doccia!" Si sfilò prima un braccio, poi l'altro rimanendo a torso nudo.
"è-è-è d-di l-la...il-l b-b-bag-gno..." Lo scienziato della terra indicò la porta legnosa del bagno, concentrandosi sulla maniglia pur di distogliere lo sguardo dai muscoli forgiati da nuoto e palestra del rivale. ma il colorito più acceso sulle guance scarne tradiva tutto l'imbarazzo.
Ivan continuò a dare spettacolo, facendo scendere il capo di vestiario lungo l'addome e sogghignando soddisfatto davanti alla sua nemesi che non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.
Esasperato, Max strappò lo spinello dalla mano di Herb e fece un lunghissimo tiro che lo abbandonò quasi senza fiato al quale seguirono diversi colpi di tosse: "...Scu...sami, Herb..b."
"Non ci sono problemi; l'erba è un bene da condividere. La prossima volta chiedi, però..." Herb lo aiutò a rimettersi in piedi e scacciare gli effetti negativi del joint: "Comunque anche per me la prima fumata fu uno shock...A saperlo che avresti voluto provare, ne avrei arrotolata una pure per te"
Il pirata si scordò del bagno là dietro e si accasciò a terra, vittima di un attacco di risate mentre Max esalava una nuvoletta, gli occhi arrossati dietro le lenti fascianti.
"Già che non c'è due senza tre..." Herb si riappropriò della cannetta e la passò ad Ivan, talmente fuori di sé da accettarla senza porsi freni.
Provò poi a rialzarsi, ma scivolò sulla porta, facendola sbattere contro il gabinetto: "Vedo un Kyogre che si tuffa dentro un vulcano..." Arrancando, raggiunse il letto e si buttò sopra contagiando gli altri con la sua ridarella.
"Ma avete sentito che Giovanni ha delle ciabatte a forma di Jigglypuff e quando non sa cosa fare indossa un travestimento da Ponyta di Galar?"
Rimasero lì distesi sotto la coltre di fumo: "Dài, raccontiamoci qualcosa..." propose Ivan non appena la botta fu scemata: "...Che ne so...Io sono venuto su nel peggiore rione di Porto Alghepoli...La violenza era all'ordine del giorno e ho perso diversi amici...E la vedete questa?"
Indicò una cicatrice sulla fronte quasi sempre nascosta dalla bandana: "Me l'ha fatta il quinto convivente di mia madre...Avevo solo dodici anni, ma ho comunque preso una sedia e gliel'ho data sul piede...Se ero forte come adesso lo avrei mandato all'ospedale a pensare a ciò che ha fatto un mese dopo"
Max rimase in ascolto, non riuscendo a credere alle proprie orecchie che un soggetto cafone, grezzo e megalomane come il suo rivale nascondesse un lato così fragile, al contrario di lui, che si era dovuto costruire la forza dentro per sopperire ad una salute cagionevole fin dalla nascita: "Ho sempre sofferto di una forma grave di anemia che mi ha sempre costretto a rinunce e controlli medici costanti. Mi davano trent'anni di vita massimo. Giusto affinché capiate quanto sia grave, Ho persino rischiato di morire la prima volta che consumai alcool e
fu sempre la talassemia la causa principale del mio licenziamento dal Team Rocket...Giovanni per poco non finì in carcere a causa della burocrazia ospedaliera...Altro che ciabatte a forma di Rapidash o dodicenni sguinzagliati ad allenare i pokemon...Avrei potuto benissimo distruggergli l'organizzazione se solo mi fossi sbilanciato con il personale sanitario..."
"Invece io sono stato adottato" I due leader più anziani fissarono Herb mentre raccontava la sua storia: "A cinque anni, Fiorenzo e Gemma vennero a prendermi alla casa famiglia dove stavo perché i miei veri genitori erano morti. Mio padre entrò nell'esercito giovanissimo, ma perse la vita dopo solo un anno.
Se lo portò via un incidente mentre era di pattuglia; mia madre aveva meno di vent'anni e mi aspettava già da sei mesi quando avvenne ciò, ma resistette fino alla mia nascita.
Stando a quanto dicono i medici, passò a miglior vita pochi minuti dopo che ero già fuori e non riuscirono a fare nulla per salvarla...Aveva perso troppo sangue...Comunque non preoccupatevi che non mi mancano, non avendoli mai potuti conoscere di persona..."
"E sei mai riuscito a recuperare loro fotografie?" Chiese curioso Max.
"due foto di mio padre, prima e dopo l'ingresso nell'esercito. Di mia madre presa singolarmente nessuna perché la sua famiglia disapprovava la relazione con mio padre; lei era una ragazza altolocata e lui..."
Nella prima foto sorrideva un uomo vestito in denim verdastro che si portava festosamente alla bocca una bottiglia verde con impresso un celebi sull'etichetta, I capelli lunghi e disordinati gli ricadevano sulle spalle ed erano gli stessi di Herb, se non li avesse annodati nei mille dread coperti dal berretto in canapa.
La seconda lo mostrava invece coi capelli rasati quasi a zero e un'espressione seriosa, simile a quella che Max aveva sempre: "Era un uomo allegro..."
"Già. Pensa che entrò nell'esercito per realizzare il sogno di un amico che venne respinto perché giudicato inidoneo e sprofondato in depressione per tale motivo. Non ce la faceva proprio a vederlo abbattuto e decise di realizzare il suo sogno per lui. Peccato che durò pochissimo, ma almeno morì facendo una buona azione..."
Approfittando del bel tempo nel pomeriggio si recarono al Lago D'Ira, che durante la bella stagione attirava visitatori dalle città circostanti che vi si recavano a pescare, fare pic-nic e grigliate o anche solo prendere il fresco: "Max, guarda i Magikarp! Ti spaventano?"
"Mai quanto gli Oddish fanno paura a te!" Sibilò il capo del team magma a denti stretti dopo aver trovato un posto all'ombra dove fare le parole crociate; ne adorava i quadrati incasellati in uno più grande e li riempiva prestando attenzione che le lettere non toccassero i bordi e fossero leggibili.
Inoltre aveva tre diverse penne ognuna per un tipo di gioco: rosso per il sudoku, verde per gli schemi scacchistici e nero per qualsiasi pagina riguardasse le lettere e le parole.
L'inchiostro blu era bandito nel Team Magma in quanto associato coi nemici.
"Ehi, guarda che io sono solo allergic...Eeehtcì!" Un piccolo gruppo di Hoppip svolazzò vicino ad Ivan dividendosi spaventati dai suoi gesti incontrollati.
Max si lasciò andare contro il tronco di un albero: "Cominciamo...Un tipo di albero che cresce quasi solo ad Alola...Palma...E mi dà suggerimenti utili per la settima orizzontale..." La mano scrisse veloce una dozzina di lettere: "Ah, così si tiene la mente allenata!"
"Io preferisco lo Yoga" Herb lo osservava pronto a rendersi utile qualora capitasse una definizione a cui avrebbe saputo rispondere; non era il genere di cose con cui si intratteneva, ma era un'ottima occasione per legare col leader del team magma e dimostrargli di essere alla sua altezza intellettiva.
"Un fatto straordinario..." Lesse in quel momento Max.
"è di fianco a te, ammesso lo veda!" Ivan scivolò alla destra del suo rivale, che in risposta si ritirò su sé stesso cercando di scomparire nei vestiti rossi; Herb afferrò un ramo e salì sull'albero, I dread dondolanti come liane.
Spesso permetteva ai pokemon più piccoli di fare l'altalena e ci legava foglie o fiori per adornarli come se le punte verde erba non fossero sufficienti a renderli unici.
Il più anziano andò avanti scocciato; la presenza di Herb poteva essere d'aiuto riguardo a piante o argomenti strani che catturavano la sua attenzione, ma Ivan era più inutile di un Torchic per imparare Sub: "Anima le feste..."
"Ce l'ho! Ce l'ho!" Il capitano del team idro alzò la mano: "Reggaeton!"
"Sono sei lettere!"
"R-E-G-GA-ET-ON! Sei! Ci stanno tutte! Da' qua!"
"ASSOLUTAMENTE NO! Sei proprio peggio di un Goodra quando stai addosso così!" Max si piazzò in riva al lago nella vana speranza Ivan decidesse di farsi un bagno e lasciarlo in pace, ma il pirata non sembrava dell'idea: "Si tenta con la respirazione bocca a bocca..."
"Slinguata..." Gli sussurrò il rivale in un orecchio, talmente vicino che il rosso poté annusarne l'alito caldo. Un braccio lo circondava impedendogli di svicolare da quella situazione già di suo scomodissima.
"Qualcuno deve imparare a rompere gli schemi..." Una fragile parete di carta si frappose tra i due e lo colpì in pieno volto, sbattendogli davanti l'immagine di un qualche personaggio famoso.
Poco lontano, su un molo c'era un gruppetto misto di preadolescenti tutti presi a tuffarsi e riemergere in una sfida volta a dimostrare il più coraggioso.
Alcuni ragazzi nonostante i fisici ancora lontani dalla pubertà, cercavano già il consenso delle compagne, ma anche le fanciulle non si lasciavano intimorire e si buttavano nell'acqua sistemandosi i reggiseni prima di venir fuori.
"Guardate che bomba!" Uno di loro si buttò in acqua con addosso il cappellino portato all'incontrario per darsi un'aria da duro
Un altro, dai capelli castano-rossicci alzati dal gel, sembrava prendere la competizione più seriamente rispetto agli altri: "Pff! Aspetta qua!" Si piazzò al centro del molo e prese la rincorsa, ma fu interrotto dal grido dei suoi compagni e si sposto appena in tempo per evitare
una serie di salti all'indietro compiuta da Ivan prima di arrestarsi e fare una verticale sulla punta del molo.
I piedi pari diedero un ulteriore slancio per un doppio avvitamento prima di finire in acqua: "Avete visto?! Avete visto?! Eh, chi è il migliore?! tornate a giocare coi Marill!"
Peccato Alan fosse assente e non ci fosse il tempo per una sana celebrazione tra Bros che con Max e Herb non ci sarebbe potuta mai essere in quanto erano rimasti a fissarlo ben lontani dal compiere lo stesso gesto: "Paura, eh?!" Rise divertito notando Max impallidire ed acquattarsi dietro ad Herb mentre il cielo si scuriva e tuonava.
Dal centro del lago si levò un ruggito fuorioso ed una creatura serpentiforme dalle scaglie rosso brillante si erse in tutta la sua lunghezza: "Guardate! Persino lui sta venendo a farmi i complimenti! Sono o non sono il re?!"
Herb tirò fuori la ball di Breloom: "Io invece credo sia leggermente scocciato!"
"No, lascia che ci pensi lui da sé" Max sorrise con aria di superiorità: "D'altronde ha interagito anche con Kyogre...Cosa vuoi che sia un Gyarados cromatico?"
Ivan schizzò fuori dalle acque agitate, prese al volo i suoi compagni di avventura e si fiondò verso la città: "Chi arriva ultimo è un Porco Arceus!" 
 
 
   
 
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