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Autore: RitornoAlleCeneri    31/03/2020    0 recensioni
Concentrarsi non era uno dei pregi di Poppy, che viveva costantemente nel suo mondo. Circondata dai suoi libri e dai suoi innumerevoli disegni di creature mistiche. Lei ha un animo puro, perseguitato dalla solitudine che solo una persona può colmare
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L'acqua calda, anche se in estate, mi dona sollievo ed inizio a desiderare di passare il resto della mia vita sotto la doccia; è l'unico momento in cui sento di non avere caldo e in cui non sudo come un maschio. 

Uso lo shampoo alla camomilla che mi aiuta a  far scivolare via ogni tipo di irrequietezza, una novità direi.  Solo due cose mi tengono occupata la mente: Will e Margot, una figura concreta e così vicina quanto un mistero per me; mentre la seconda una grande incognita che mi ha acceso ''quel non so che'' che da tempo mi manca. Devo assolutamente sapere chi è lei, come ha fatto a trovarmi e come il suo diario sia arrivato a me. Un coincidenza che mette i brividi per quanto misteriosa.

Finisco di lavarmi e mi avvolgo nell’asciugamano come un kebab, mi fermo davanti allo specchio e mi guardo dritta negli occhi; come se cercassi dentro le mie iridi la risposta a tutti i miri problemi. Cosa devo fare adesso? Ne parlo con Will  no? Dopotutto è il mio migliore amico, mi conosce meglio di tutti e non c'è nessun altro a cui posso fare riferimento... a me no che..

Nel momento esatto in cui stavo per rispondere la porta si spalanca e mi ritrovo davanti un uomo alto e ben piazzato, con  una barba da vichingo che gli copre il viso. Non fiata ma rimane immobile, come se per un momento stesse pensando di star solo immaginando di aver appena invaso la privacy di qualcuno.

''Emh...occupato?'' gli dico mezza interrogativa ed imbarazzata. La mia schiena preme contro il lavabo e inizia a farmi male, so che se muovo solo un muscolo mi ritroverei completamente nuda davanti ad uno sconosciuto. -''Scusami'' -inizia -'' dovevo bussare, è una novità trovare questa casa popolata'' mi dice sorridendo quasi come se avesse appena detto una battuta. Rimango seria e rigida senza dire una parola e sento il mio viso colorarsi di rosso dalla rabbia e vergogna.

Sento dei passi che sopraggiungono da dietro le spalle del colosso ed intravedo una figura femminile, sua sorella Mailory. Devo ammettere che il pool genetico in quella famiglia è davvero prepotente verso il resto dei tratti ereditari; anche lei come suo fratello ha una chioma bionda e riccia, solo che le arriva fino a sotto il sedere. Il suo corpo magro e slanciato la fa sembrare una modella di victoria secret's mondana; l'unica differenza è che gli occhi sono di un blu oceano, profondi come gli abissi che lo popolano e furbi come quelli di un felino.

''Manuel! Cosa fai?'' dice sorpresa, improvvisamente sembra essersi accorta di me e il suo viso si apre in un sorriso grande quanto la casa. Si lascia sfuggire un gridolino, spinge via l'omone e mi abbraccia con violenza. Mailory fin da piccola è sempre stata un tornado, i tre anni che ci separano sembrano non esserci mai stati; non si è mai fatta sfuggire occasione di stare al centro dell'attenzione, un po' egocentrica ma dal cuore d'oro.

La mia condizione semi nuda non mi permette di risponderle come vorrei, inoltre la mia difficoltà sociale non si estingue con nessuno escluso Will. Così, riesco solo a darle un buffetto sulla schiena, rimanendo rigida. Si stacca da me e mi osserva eccitata, come se non si fosse accorta che eravamo in un bagno, che mi ero appena docciata e che il suo ''ragazzo'' ci stava osservando con fare languido. -''No, Manny, non ci metteremo a limonare come i filmini porno che voi trogloditi vi sparate per noia'' dice senza guardarlo in faccia. ''Ti osservo dal riflesso, togliti quel sorriso dalla faccia'' Lui obbedisce e se ne va ciondolando, offeso.

''Non ti ho più visto, sembra passata un'eternità. Devi raccontarmi tante cose immagino''- mi dispiace vederla così speranzosa e convinta che la mia vita sia interessante. Forse cerca solo di dare luce a qualcosa che effettivamente non la ha da molto tempo. Mi stringo nella asciugamano e non le rispondo, cerco solo di inviarle dei segnali con gli occhi facendole capire che in un altro contesto sarei ben felice di conversare. Purtroppo non è così.

Decido di muovermi e mi riparo dietro il paravento che separa i sanitari dalla doccia e, mentre mi sistemo ad una velocità inusuale, cerco di tenerla occupata con qualche chiacchiera inutile. Mi salvo in calcio d'angolo, poiché come un angelo custode arriva Will e la caccia con gentilezza, salvandomi.

''Devi scusarla, lo sai come è fatta, non è cambiata di una virgola da quando eravamo piccoli''

''Lo so, non mi dispiace solo che... non era sola'' 

''Manuel... è sempre a casa nostra, non riesco mai a farle cambiare idea sulle persone che frequenta'' - dice mentre afferra una spazzola dal cassetto ed inizia a sistemarsi i riccioli. Controlla il capolavoro che ha portato a termine, allunga una mano e l'afferro senza pensarci; trattiene la mia mano piccola e pallida per pochi secondi ed esce dal bagno senza fiatare.

Prima di scendere sistemo quel che ho lasciato, mi dirigo in soggiorno dove sono radunati tutti. I genitori di Will viaggiano spesso per lavoro e non ci sono mai, quindi è come se abitassero da soli. Non hanno mai fatto trapelare il loro dispiacere, ma lo si legge nei loro occhi che ne soffrono molto. D'altronde come si può non essere tristi quando un genitore, o anche entrambi, non ci sono per darti il ''buongiorno'' o la ''buonanotte''. Li capisco pienamente e sono quasi contenta di poter condividere con loro questo macigno. 

Will e io decidiamo di preparare un dolce, i 40 gradi estivi ci fanno titubare, ma non ci diamo per vinti. Non cucino spesso, è Will l'artista culinario e non mi dispiace assaggiare i piatti che inventa; ha un talento innato, come me con la pittura ed il disegno. 

''Un duo supersonicoefinntastico'' direbbe.

Ci blocchiamo entrambi sentendo Mailory che sbraita al telefono contro qualcuno, sentiamo una replica dall'altra parte e constatiamo che è una ragazza. Will e io ci guardiamo per un millisecondo per poi metterci ad origliare come due bambini.

''No, non è come pensi. Magari dovresti essere meno paranoica, sai il mondo non gira intorno a te e alla vostra relazione. Sono stufa di questa storia, se hai tanta paura dovresti chiederglielo direttamente o lasciarlo. Quando non c'è fiducia non c'è relazione'' Mailory continuava a ripetere l'ultima frase in loop, come un disco rotto. Manuel era accanto a lei e se la rideva sotto i baffi.

''Coglione'' penso

''Basta mi hai stufato'' conclude Mailory, senza lasciar replicare chiude la chiamata e si gira verso il vichingo furiosa.-''Avevi detto che vi eravate lasciati! Con che faccia tosta vieni da me e mi illudi senza pudore! Sei un porco!''. In un attimo inizia a tirare oggetti che le capitano sotto mano ed ogni secondo la sua rabbia aumenta, mentre il ''porco'' cerca di parare i colpi e tra un lancio e l'altro cerca di scusarsi, invano. 

Alla fine, il nostro caro vichingo, corre via con la coda tra le gambe lasciando la porta spalancata. Mailory lo insegue e come ciliegina sulla torta gli tira una zeppa che indossa prendendolo in pieno sulla schiena. Sentiamo il gemito fino alla cucina e ci scappa una risata senza fine. 

''Lory! Ma che succede?'' le domanda Will facendo il finto tonto. 

Sentiamo i passi pesanti delle zeppe avvicinarsi alla cucina e poi un'esplosione bionda ci racconta tutta la storia. A quanto pare il nostro caro invasore scandinavo ha mentito sul suo status sentimentale ed ha incastrato due migliori amiche.

''So che a prescindere non è carino andare con l'ex della propria migliore amica, non me lo perdono, ma prendermi in giro in questo modo...''- ''è il Karma Lory, non dovevi farlo a priori'' le dice severo Will. ''A Margot non farà piacere saperlo... perché tu glielo dirai, vero?''

Margot

L'eco di quel nome mi inizia a scavare lentamente una fossa nella testa, fino a farmi venire il mal di testa. Il mondo è piccolo, ma non così tanto. Non ho ripensamenti, quel diario me l'ha mandato qualcuno e vuole coinvolgermi in dilemmi che avrei preferito evitare.
   
 
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