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Autore: vatanen    31/03/2020    0 recensioni
[The Witcher]
Scritta presa dall'entusiasmo della serie Netflix e dall'annuncio di The Witcher 4
Dal testo: " Yennefer gli posò una mano sulla guancia, facendolo voltare verso di lei. Era estremamente bella. I capelli corvini le ricadevano morbidi sul petto e gli occhi profondi in grado di leggere qualsiasi anima, docili ma indomabili, lo guardavano.
"Geralt andrà tutto bene".
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo nero e limpido sovrastava la fortezza di Kaer Morhen. E la luce della luna rischiarava le pietre del cortile più delle due torce poste all'entrata.

 

Il witcher dai capelli bianchi sedeva sul bordo del letto. Il torso nudo mostrava i segni delle battaglie affrontate. Le cicatrici rilucevano alla fioca luce delle candele, quelle che Yennefer non si sarebbe mai stancata di contare. La stanza dove una volta regnava la solitudine era ora diventata l'antro dell'amore tra Geralt e la maga che ora lo aspettava sotto il ruvido lenzuolo.

 

Yennefer lo osservava, conosceva i suoi pensieri senza bisogno di chiedere nulla. Lentamente uscì dalle coperte, rannicchiandosi contro la schiena del witcher, e tracciando delicatamente con le dita la sua spina dorsale. Posò le proprie labbra sulla sua spalla. Poche erano le volte in cui la maga si lasciava andare a questi momenti di dolce tenerezza. Senza essere passionale. Senza essere fiera e potente come era sempre.

 

"Yen..." La voce roca del witcher uscì quasi in un sussurro. Se non le avesse dato le spalle, la maga avrebbe potuto vedere gli occhi gialli di gatto lucidi di lacrime. Ma per un qualche motivo non aveva bisogno di vedere per capire la battaglia che stava avvenendo nel cuore di Geralt.

 

Yennefer gli posò una mano sulla guancia, facendolo voltare verso di lei. Era estremamente bella. I capelli corvini le ricadevano morbidi sul petto e gli occhi profondi in grado di leggere qualsiasi anima, docili ma indomabili, lo guardavano.

"Geralt andrà tutto bene".

 

Il witcher si alzò di scatto, sottraendosi al tocco della maga. "Non puoi saperlo Yen! Sai bene che le probabilità di sopravvivere sono estremamente basse!

 

Yennefer non si scompose. " é di Ciri che stiamo parlando. Nostra figlia. Credi che non ci abbia pensato? Che non sia preoccupata? É una sua scelta. Sa a cosa va incontro. Quello che possiamo fare è starle vicino."

 

" Tre su dieci! No che non lo sa! E il dolore Yen. A quello non ci pensi? La sofferenza continua che ti divide a metà tra la voglia di morire e il desiderio che tutto finisca il prima possibile. Un dolore acuto da renderti cieco e sordo fino a farti impazzire. Io non posso permetterlo".Geralt la guardava fisso, le sue pupille dilatate sebbene non ce ne fosse bisogno per vedere nella semi oscurità.

 

Lei leggiadramente seduta sul materasso, si alzò dal letto e con un gesto della mano fece apparire sul corsetto di pizzo nero che la copriva, un elegante vestito. Nero anch'esso. I suoi gusti non sarebbero mai cambiati. Nero e Bianco. Quelli erano i colori tra cui scegliere. Rispecchiavano la sua visione della vita: non esiste una via di mezzo. Una decisione va sempre presa. Bella o brutta, buona o cattiva, giusta o sbagliata.

 

"Non parlarmi della sofferenza Geralt. La conosco bene quanto te. I miei poteri me li sono guadagnata. Quello che stai facendo è lamentarti per una cosa che avverrà ugualmente. Con o senza il tuo piagnucolìo." Il witcher rispose con un grugnito sommesso al quale la maga non diede la benchè minima importanza. "Il suo desiderio è seguire le tue orme e ha deciso di percorrere la stessa strada per farlo. Senza scorciatoie."

 

"Stai delirando Yennefer!"

 

"E tu smettila di avere paura per lei!"

 

"Non ho paura, voglio proteggerla! Ho promesso che non sarebbe mai più stata in pericolo dopo il Bianco Gelo! Ho rischiato...di perderla". In quel momento la maga abbassò lo sguardo , il medaglione di Geralt cominciò a vibrare, percependo un'enorme forza magica pronta solo ad esplodere. " Sei tu che... " Il witcher la fissava sconcertato e preoccupato. "...hai paura". Sussurrò le ultime parole, avvicinandosi a lei.

In quell'istante due occhi fiammeggianti si fissarono nei suoi, un'onda d'urto colpì Geralt e solo all'ultimo lui riucì a contrastare quella potenza con un segno, evitando di finire incassato nel muro come un fossile.

 

Altrettando velocemente, il witcher prese la sua spada d'acciaio, mettendosi in posizione di guardia. " Sei impazzita Yen?! "

 

Due lacrime rigavano le guance della donna che nonostante tutto rimaneva fiera e immobile, col braccio disteso verso di lui, pronta a scagliare un altro incantesimo.

 

"Non riuscirai a portarmi dalla tua parte Lupo Bianco". La sua voce uscì carica di tensione, ma i suoi muscoli rimasero saldi nella posizione.

 

"Non esistono parti, Yen. Siamo una famiglia dobbiamo restare uniti. Ciri non ha bisogno di bere quell'intruglio di erbe per essere una witcher. É già forte così com'è. E lo sai bene". Mosse due passi verso di lei, senza abbassare la guardia.

 

"Certo. Lo so. Ma i suoi poteri l'hanno portata ad essere un preda. Finchè li userà sai che sarà sempre in pericolo. Chi mi assicura che un domani non le daranno di nuovo la caccia?". Le candele della stanza tremarono, allargando la loro fiamma, per magia.

 

"Io. Te lo assicuro io, Yen". Il tono del witcher era dolce e fece per abbassare la spada.

 

"Ma tu non ci sarai per sempre! E nemmeno io!" Una fiammata partì dal palmo della maga e Geralt fu costretto ad attivare Quen nello spazio di un riflesso. Chiunque altro al suo posto sarebbe già stato carbonizzato. Ma Yennefer sapeva fin dove poteva spingersi e lui sapeva che quello era l'unico modo che conoscevano per discutere.

 

" Prova a negarlo witcher! Dimmi che non è così!" altre fiammate partirono verso di lui. Geralt lasciò da parte la spada che in ogni caso non gli sarebbe servita e lanciò il segno Aard, estinguendo le fiamme. Ma non la furia della sua amata.

 

"Il mondo è pieno di mostri Geralt! E quelli più pericolosi non sono quelli che uccidi tu!"

 

La situazione stava sfuggendo di mano ad entrambi. Il witcher provò a lanciare Yrden per imprigionarla, ma Yennefer saltò sul letto, lanciandosi addosso a lui. Quel contatto che cercavano fin dall'inizio e che sembrava impossibile raggiungere con le parole lo avevano finalmente ottenuto con i corpi. Ma non era passionale, sentimentale o tantomeno lussurioso. I due cominciarono a rotolare sul pavimento di legno, facendo scricchiolare le assi, con la maga che cercava di picchiare Geralt e il witcher che tentava di proteggersi dai colpi e immobilizzarla più che poteva.

 

In quel groviglio di capelli bianchi e neri, di respiri affannosi, urla e schiaffi, persino i sensi acuti del witcher erano troppo occupati per accorgersi della ragazza che era comparsa sulla porta e li stava osservando sconcertata.

   
 
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