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Autore: Evola Who    01/04/2020    2 recensioni
{SPOILER! DI TROS!}
Ben e Rey arrivarono all'hangar della base, pieno di ribelli e civili intenta a festeggiare la fine della guerra. Camminavano mano nella mano, sotto gli occhi di tutti...
Rey aveva notato questa cosa, ma la ignorò. Non le importava se gli altri la stessero fissando o che stessero parlando alle loro spalle.
Potevano pensare quello che volevano, ma lei sapeva che Ben Solo era tornato e che Kylo Ren era morto per sempre. E lo avrebbero dimostrato a tutto l’universo, anche se fosse stata l’ultima cosa che avrebbero fatto.
[Seguito di "The Strength of Forgiveness"]
[Reylo]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Kylo Ren, Poe Dameron, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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XI

    


 

Ormai era sera inoltrata.

Rey aveva trascorso il resto della giornata ad aiutare Rose e tutti i compagni della Resistenza dentro alla base, mentre parlavano del roseo futuro che si prospettava davanti a loro.

In verità era successa una cosa strana, che non riusciva a spiegarsi: Poe l’aveva fatta chiamare e, quando lo aveva raggiunto, aveva iniziato a parlare della partenza di Lando, per poi fare qualche battuta su di lui – dicendo che, insieme, si erano davvero divertiti.

Poi, senza nessun preavviso, l'aveva abbracciata e l'aveva presa per mano, portandola dentro l'hangar, dove le aveva mostrato la caccia che erano stati riparati con un entusiasmo a dir poco insolito. Quando si era allontanata, si sentiva parecchio stranita.

Mah, forse Poe voleva solo godersi un po’ la sua compagnia, anche se in un modo abbastanza differente dal normale.
Ora, però, voleva trovare Ben. Erano stati separati per quasi tutto il giorno, ma sapeva dove cercarlo.

Andò al Falcon, che trovò con il portellone aperto, e iniziò a cercarlo, chiamandolo in giro per la nave.

E lo trovò in una delle stanze principali, seduto sul divanetto e con il busto chino sopra il tavolo da gioco, intento a dormire. Aveva le braccia penzoloni e russava leggermente.

Rey non poté fare a meno di ridere davanti a quella scena. Ma provò anche un grande senso di tenerezza.

Era la prima volta che lo vedeva dormire. Da quando Ben era entrato a fare parte della Resistenza, infatti, avevano passato tutte le loro notti separati: lui dormiva dentro alla nave e lei nei dormitori della base. E andava bene così a entrambi. In fondo, non ne avevano mai parlato e non avevano dato molto importanza a questa faccenda.

Ma dopo una giornata intera così lontani, senza quasi mai vedersi, aveva avuto voglia di incontrarla, anche se di certo non si sarebbe aspettata di trovarlo già addormentato in quel modo.

La Jedi si sedette al suo fianco, riuscendo a vedere solo il profilo del suo viso addormentato, con i capelli che gli cadevano fin davanti alla bocca, dove alcuni ciuffi erano mossi dal suo respiro mentre russava piano. Non smise un istante di sorridere e di guardarlo con aria dolce.

Lo guardava proprio come se fosse la cosa più preziosa dell’universo. Pensava ai sorrisi, ai loro allenamenti, ai tanti battibecchi – quelli non mancavano mai - ai loro discorsi e a quell'unico bacio che si erano dati.

E continuava a chiedersi se, un giorno, sarebbe riuscita a baciarlo di nuovo a quel mondo.

“Oh Ben…” sospirò Rey pazientemente, senza mai smettere di sorridere: “Che cosa dovrei farei con te?”

E, con dolcezza, spostò alcuni ciuffi di capelli con le dita, pensando che fosse un gesto tenero.

Ma lo Jedi, sentendo quel contatto improvviso, aprì gli occhi di scatto e, senza girarsi, prese la sua mano, stringendola forte, mentre con l’altra la prese per il collo, buttandola violentemente sul tavolo. Era completamente accecato dalla rabbia e dalla paura.

Rey si spaventò e cercò di chiamarlo, anche se la mano intorno al collo la stava strozzando, mozzandole il respiro e quasi impedendole di parlare; ma, con fatica, urlò: “Ben! Ben! Ben! Sono io!”

A quel punto Ben ritornò in sé e, con gli occhi spalancati, vide Rey, sdraiata sul tavolo con la sua mano stretta attorno al collo e gli occhi spalancati.

Ben fu terrorizzato da quello scatto, da quella scena e dai suoi occhi…

Mollò la ragazza, lasciandola andare, alzandosi dal divano e voltandole le spalle, pensando al suo gesto… un gesto di Kylo Ren…

“Ben…?” mormorò Rey, confusa, avvicinandosi pian piano verso di lui. 

Si sentiva preoccupata per quello scatto, ma non aveva paura di lui. Sapeva che quel gesto nascondeva qualcosa di più profondo…

“Mi dispiace…” ripose Ben, con tono spezzato, “Mi dispiace… io non volevo…”

“Lo so, Ben, lo so. Non preoccuparti” lo rassicurò lei. “Va tutto bene…”

“No! Non va tutto bene!” urlò lo Jedi, girandosi a guardarla con aria furiosa ma con gli occhi lucidi.

Rey fece un passo indietro davanti a quello sguardo, mantenendo la sua aria confusa. Non aveva paura di lui, non più. Ma era preoccupata e voleva aiutarlo.

“Non capisci! Ti stavo facendo del male! Avevi la mia mano attorno al collo! Solo perché mi avevi toccato!”

“Ma non eri in te!” ribatté. “Lo so che non mi volevi fare del male. Ne sono certa! Come so che…”

“Non poi continuare a giustificare le mie azioni!” la interruppe Ben, alzando la voce.

“Ti stavo facendo del male! E questo era evitabile! E non c'è nulla che possa giustificare quello che stavo facendo! Quindi, smettila di giustificare i miei errori!”

Calò il silenzio. Un silenzio pesante, teso e lungo. Restarono muti senza mai smettere di rompere il contatto visivo tra di loro, mentre il silenzio era sottolineato ancora di più dai respiri profondi e pesanti del ragazzo.

“Io… io…” disse Ben, cercando di dire qualcosa. E all’improvviso, pensò alle parole che gli aveva detto Finn:

 

“…Non sono molto pazienti. E vogliono qualcuno alla loro stessa altezza! Qualcuno di combattivo e di impulsivo, che sappia dimostrare un po’ di arroganza ma che sia divertente allo stesso tempo. Insomma, qualcuno di questa stoffa…”

 

“…ma tu conosci Rey. Lei non è una tipa che sappia rimanere troppo a lungo con le mani in mano. Sarà paziente. Ma non è una persona molto Tranquilla… Lei è una ragazza d'azione. Una tipa tosta, che vuole combattere e andare avanti con la sua vita…”
 

“ .. Ovviamente, una persona del genere si circonda di gente del suo stesso livello. Insomma… qualcuno che sappia stare al suo passo…”


Questo lo fece riflettere sul possibile futuro insieme a lei.
“Devo andare!”

Ben iniziò a camminare a passo svelto, diretto verso l’uscita del Falcon. Ma Rey trovò questo gesto inspiegabile. Perché ogni volta lui doveva scappare? Perché non voleva mai parlare delle sue emozioni? Soprattutto con lei? Era una cosa che, ormai, non sopportava più.

“Perché?! Perché vuoi sempre allontanarti da me?!” disse Rey, alzando la voce con aria irritata: “Perché, ogni volta che qualcosa di te viene fuori, cerchi sempre di ignorarla e nasconderla?! Perché vuoi nascondermi da me?!” Una piccola lacrima le rigò una guancia.

Ben si era fermato, dandole le spalle e ascoltando le sue parole, soffrendo di dentro, nel profondo, ma senza volerlo dimostrare.

Strinse i pugni, si girò verso di lei, fermandosi a pochi centimetri dal suo volto, la guardò negli occhi con l’aria dura e rispose con il tono più gelido possibile: “Perché io sono un mostro. Un serpente assassino. In fondo, è quello che mi ha detto tu, no? Sia in faccia che tramite la Forza… tu meriti di meglio.”

Ben cercò di nascondere la sua ira furiosa, mettendo in luce la sua freddezza, nonostante gli occhi lucidi e le labbra che gli tremavano.

Ripensò a quando gli aveva chiuso il portone in faccia, dopo la battaglia di Crait; provò la stessa sofferenza, disperazione e solitudine di quell'attimo.

Se voleva che Rey si unisse a lui, a quel tempo, non era per rendere il lato oscuro più forte.

Voleva solo qualcuno con cui sopportare insieme quella solitudine che lo attanagliava…

“Tu meriti di meglio…”

La guardò per un’ultima volta, per poi abbassare la testa e andarsene via.

Rey rimase immobile per tutto il tempo, con l’aria confusa ma triste. Per lei non avevano nessun senso quelle parole.

Credeva che Ben avesse ormai superato tutta questa fase.

Credeva che fosse tutto sistemato e che fossero andati avanti e che lui avrebbe voluto stare con lei, per vivere la loro vita e ritrovare finalmente la loro pace.

Ma dopo aver sentito quelle parole, “Tu meriti di meglio…” non sapeva più che cosa pensare.

Non sapeva dargli nessun tipo di significato e si sentiva terribilmente ferita.

Rimase perplessa per un attimo, finché non vide più il ragazzo dentro alla stanza. Si rese conto davvero solo in quel momento che stava andando via.

Cominciò a correre per seguirlo, urlando il suo nome, ma vide il portellone della nave chiudersi davanti a lei – probabilmente, tramite l’uso della Forza. Ormai, era quasi chiuso del tutto, quindi sarebbe stato impossibile passare da lì.

E, dalla piccola fessura rimasta aperta, vide il ragazzo in lontananza, e cercò di chiamarlo indietro urlando: “BEN!”
Ma lui la ignorò, continuando per la sua strada, mentre il portellone della nave si richiuse completamente.




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Note:

Eppene sì!
Qui si inizia l'angust più potente!
Ed è solo l'inizio!
Comuque, spero che questa
storia vi stia piacendo!
E ditemi che cosa vi aspettate per i
prossimi capitoli! ;)
Grazie mille per essere arrivate fin qui!
Alla prossima!

 

 
 
   
 
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