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Autore: MauraLCohen    01/04/2020    0 recensioni
Un viaggio per ricordarsi sempre reciprocamente che non si lasceranno mai, 31 giorni per godersi fino in fondo una grande amicizia, 31 giorni di risate, gioia e riflessioni; 31 giorni che racchiudono momenti che nessuno ci ha raccontato. Perciò li racconterò io! 31 drabble per raccontarvi Parigi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jane Rizzoli, Maura Isles
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prese posto in aereo senza emettere un fiato. Aveva ancora impressa negli occhi l'immagine di Jane che la salutava. Andrà tutto bene, le aveva detto. Non andrà bene niente invece, non se saranno così lontane.
Maura guardò fuori dall'oblò. C'è un modo giusto per affrontare la separazione? si chiese. Chissà se Jane si fosse già seduta al suo posto, se come lei pensasse a come sarebbe stato domani... Svegliarsi e non trovarsi
No, non c'è un modo giusto per affrontare tutto questo. 
Il carrello si staccò dal suolo parigino, l'aereo saliva lentamente. Era fatta. Parigi era finita. Maura continuò a guardare fuori: l'alba era così bella, così... Così triste. Sospirò e rimase a fissare il vuoto. 
«Resisteremo?»
«Resisteremo.»
Se lo erano promesse, ma non avrebbero dovuto resistere, non avrebbero mai dovuto separarsi. Non era così che doveva andare. No, per niente.
La testa le stava esplodendo. Cercò di distrarsi con il lavoro: prese il PC dalla borsa che aveva con sé e aprì lo schermo; sulla tastiera un foglio di carta era ripiegato su se stesso in quattro. Lo spiegò per leggerlo. Dalle prime righe capì che non lo aveva scritto lei. Lasciò che il PC scivolasse sul sedile di fianco mentre lei si curvava in avanti con quel pezzo di carta tra le mani. 

Se stai leggendo, probabilmente siamo entrambe su un aereo dirette in due città diverse e significa anche che io sono riuscita a finire di scrivere qualcosa che abbia senso. Onestamente non so che sto facendo, sei tu la scrittrice, quella brava con le parole, io so solo che non mi basta salutarti in aeroporto o a casa. Non mi basta, Maura. Non mi basta il tempo che abbiamo passato insieme e non mi basterà mai. Sei la mia migliore amica. Sei ciò che mi sostiene se vacillo. Sei la prima persona a cui parlo di un problema, l'unica che voglio con me a fine giornata per una birra. Non ho idea di cosa ci sia ad attendermi a Quantico ed ho paura di scoprirlo. Non so chi sarò, cosa farò... Non so nulla. Adesso mi sento come se dovessi dirti chissà cosa, farti capire quanto mi spaventi sapere che sarai lontana da me, ma la verità è che non riuscirò a farlo. Sei sempre stata con me. Sempre. In ogni momento difficile o felice, sei sempre stata lì. Lì, a due passi. Mi è sempre bastato allungare una mano per trovare la tua. Mi mancherai... Mi mancherai da morire, ma tu già lo sai. Non dovrebbe essere così triste. Nessuno dovrebbe soffrire così tanto. È ingiusto. Eppure l'ho scelto io. Quantico è stata una mia scelta e tu mi hai incoraggiata, anche se ti fa male. Anche se fa male. Tu sei così, pensi sempre a cosa sia giusto per gli altri. Regali organi, perdoni e ti fidi di chiunque, perché è la tua natura. Tu sei buona. Non vedi il male negli altri finché non ti ferisce. Io, invece, sospetto ancora prima di conoscere, non mi fido e non perdono. A te, però, solo a te, affiderei la mia vita. Sono sempre corsa da te ogni volta che avevo paura. Quando è tornato Hoyt, quando è comparsa Alice, era solo te che cercavo. Sai equilibrare la mia vita, darle stabilità, pace, sai far tacere le mie paure... Tu sei la parte migliore di me! Sai tirare fuori quello che è rimasto di ciò che sono sotto la maschera del detective.
Ci pensi a quanti casi abbiamo condiviso, a quanti ricordi conservino le mura del laboratorio, del tuo ufficio, della Omicidi? E il viaggio a Los Angeles, lo ricordi quello? Tu ricordi sempre tutto, nel tuo cervellone da scienziata pazza. È l'unica cosa che adesso mi fa sorridere, pensarti col camice mentre esamini un corpo. A che punto siamo arrivate, eh? Mi fa stare meglio un'autopsia... Promettimi che continuerai ad essere sempre tu, qualsiasi cosa accada. Adesso ho bisogno di sapere che comunque vada tu sarai sempre la stessa Maura, la stessa elegante regina dei morti che sorseggia vino per distrarre la mente. Promettimi che sarai sempre la stessa persona per cui ucciderei. La mia migliore amica. Adesso ho bisogno di sapere solo questo per poter salire su quell'aereo.
È dura pensare di non poterti più proteggere, di doverti stare lontana quando le cose andranno male; ma tu sai come trovarmi, sai che ci sarò sempre. Ovunque io vada sarò con te. Questo non cambierà mai. 
Ed ora basta piangere, perché devo finire questa specie di lettera e non posso farlo se so di non averti strappato un sorriso alla fine. Quindi facciamo così: adesso ti asciughi le lacrime e ripensi a quando abbiamo finto di stare insieme per liberarti di Giovanni, okay? Oppure, sì... Ripensa a quando abbiamo finito la maratona di notte o alla bomba di caffè. Ripensa a tutto ciò che non ci abbandonerà mai, perché quei ricordi sono nostri, solo nostri; neanche il tempo li cancellerà. Ed è questo il motivo per cui adesso sono qui, seduta, a scrivere mentre tu ti fai la doccia a pochi metri di distanza. Sono qui per dirti grazie. Tu ti senti sempre in debito con chi fa parte della tua vita e non ti concentri mai, invece, sulla fortuna che abbiano noi ad averti nella nostra. Non capita tutti i giorni di trovare qualcuno su cui contare, qualcuno che rischi la vita pur di stare con te mentre un serial killer tenta di uccidervi, qualcuno che ti perdoni dopo aver sparato al padre e che ospita tua madre, evitandoti di doverlo fare tu...
Sei la cosa più bella che mi sia capitata, l'unica per cui rivivrei tutta la mia vita incasinata. 
Grazie, Maura. Grazie di essere semplicemente te stessa.
Non ti libererai di me e lo sai. Ti chiamo appena atterro e userò Frankie per sorvegliarti. Ci vedremo ogni volta che sarà possibile: ferie, feste... Ti obbligherò a comprare una casa qui, in attesa di trasferirci entrambe nel Main a bere birra scadente sul portico.  
C'è solo un'altra piccola cosa che devo dirti prima di poggiare la penna; una cosa che non ti ho mai detto, perché tu già la sai e la so anch'io; una cosa che però voglio che tu senta da me, solo una volta, una volta che sarà per sempre. 
Ti voglio bene, Maura Isles, più di quanto tu possa immaginare, più di quanto chiunque altro possa volertene. 
Sei la mia metà. 
Ci apparteniamo. 
Non ci dividerà mai niente. 
Quindi viviamo questo periodo serene, perché è solo una fase che affronteremo insieme, prima di ributtarci sullo stesso divano per non separarci più.
Ti voglio bene. 
È così bello dirlo. 
Ti voglio bene.
E... Mi mancherai tu, il tuo profumo, mi mancherà la tua voce. 
Ti voglio bene.
A presto. 
Per sempre tua, Jane.  

«Ci apparteniamo» ripeté la voce sottile di Maura. Una lacrima solitaria scivolò lungo tutto il suo viso, come se fosse una carezza... La carezza di Jane che non l'avrebbe mai lasciata. 


 


N.d.A.
Quindi, da dove comincio? Non posso credere di dover mettere la parola fine a questa raccolta. Un mese. È già passato un mese? La prima drabble che scrissi la ricordo: avevo da poco finito la settima stagione e stavo recuperando le prime tre che non avevo visto; sentivo al cuore un magone, un magone che mi opprimeva. Non volevo che gli episodi finissero, non volevo staccarmi da Maura. 
Quando sei una persona che punta sempre al successo, che punta ad essere l'eccellenza tra le eccellenze, capita di sentirti incompresa. Quasi nessuno capisce le tue ambizioni, i tuoi sacrifici o semplicemente l'amore che nutri per quello che fai. Maura per me è un simbolo, la reincarnazione di ciò che voglio essere un giorno. È me, in tutto. Dall'amore per i bei vestiti a quello per la cultura; dal lavoro che fa al suo relazionarsi con gli altri. Perciò finire Rizzoli&Isles per me è stato un po' come dire addio ad un amico. Mi ricordo la mattina di quel 18 luglio, perché erano mesi che non scrivevo (dopo aver rinunciato alla pubblicazione del romanzo, avevo deciso di smettere per un po'), ma sentivo la necessità di creare qualcosa che omaggiasse Maura e Jane, così mi misi a creare The Reunion; mentre scrivevo pensavo a come doveva essere stato il loro viaggio a Parigi, le risate, il buon vino... Parigi è magica. Così scrissi quelle 86 parole che poi presero il nome di "A.A.A. cercasi i bagagli disperatamente". Da lì è cominciato tutto: l'appuntamento fisso ogni sera, l'interazione con voi, la voglia di scrivere ancora. Non credevo sarebbe mai tornata e non credevo che stavolta ne sarei stata felice e soddisfatta, ma lo sono. Davvero. 
È stato un bel percorso, con qualche difficoltà quando l'ispirazione non arrivava, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. 31 drabbles, 31 giorni. Un mese preciso. Un mese che mi mancherà tanto.
Grazie a tutti voi che avete letto, apprezzato e commentato, a chi si è fatto coinvolgere, a chi ha sperato fino alla fine che Jane e Maura si mettessero insieme (giuro: la scriverò una storia così, promesso!), a chi comunque a continuato a seguirmi.
Cercherò di farmi venire in mente qualcos'altro per le nostre Jane e Maura, magari una raccolta di missing moments a Boston, durante le diverse stagioni, chissà... Si può fare tutto, in fondo.

   
 
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