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Autore: MadLucy    02/04/2020    2 recensioni
[what if where everything's the same but Harry meets young!Tom Riddle | slightly Tomarry]
A Hogwarts Harry incontra Tom, che non è altro che un bambino che gli assomiglia incredibilmente. Non è Voldemort.
Non ancora.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Harry/Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Primo anno.







La prima volta che Harry lo vide, non se ne rese nemmeno conto. Aveva appena trovato il binario nove e tre quarti, aiutato da una donna paffuta dai capelli rossi che si sarebbe rivelata, in un futuro dotato di strumenti per decrittare quel passato denso di simboli, la signora Weasley, e mentre osservava quella colonna di mattoni così magnificamente in grado di schiudersi intravide una figura della sua stessa altezza, con i suoi stessi capelli, in parallelo, sull'altro binario, immersa in un'identica folla brulicante, con stretta in mano una valigia di pelle come la sua. Per un attimo, gli parve che ci fosse uno specchio nel mezzo. Poi, dopo aver osservato uno dei fratelli Weasley sparire contro il muro e aver rivolto di nuovo lo sguardo al suo ipotetico riflesso, era svanito. Tante cose insolite erano successe nel giro di due giorni e non aveva il tempo per farci caso. 
La seconda volta –un po' una seconda prima– Harry e Ron erano stati condotti da Hermione alla Sala dei Trofei, dove la targa di una coppa d'argento recava il nome svolazzante di James Potter, un baldo Cercatore di Quidditch che doveva, in qualche misura, averlo amato. Harry era così assorto ad osservare la sua immagine disciolta e leggermente distorta nell'argento che non fu il primo a notarlo. Ron era voltato verso gli scudi, dove qualcuno li stava passando febbrilmente in rassegna tutti con lo sguardo, come il visitatore di un cimitero con le iscrizioni delle lapidi. Non era un adulto, era un bambino. Quando anche Harry si girò nella sua direzione, si accorse di loro e sembrò colto spiacevolmente di sorpresa. Aveva un taglio di capelli color bistro estremamente preciso e curato, liscio e compatto, con una frangia omogenea; Harry suppose che potesse addirittura pettinarsi. Anche la sua divisa, pur non nuova di zecca, aveva un'aria ben tenuta, senza pieghe e macchie sul mantello. Il viso aveva tratti fini e regolari e gli occhi erano scuri, con un taglio elegante e altero. Li bersagliò con uno sguardo ostile. 
«Ciao» disse Ron, perplesso.
Il bambino non rispose, li squadrò un'ultima volta con fastidio e uscì in fretta. Harry non potè fare a meno di domandarsi chi stesse cercando.
«Sono tutti pazzi in questo castello» commentò Ron quando riuscirono a liberarsi anche di Hermione. 
Durante quel primo anno, ci fu un ultimo episodio. Fu allora che Harry scoprì il suo nome. Un capannello di studenti rideva di una ragazzina di Tassorosso del primo anno che non riusciva a rialzarsi in piedi, impedita da una qualche forza misteriosa che Harry ipotizzò essere un fantasma. Hermione, però, dopo aver esaminato la scena, si diresse furiosa verso il ragazzino che avevano sorpreso nella Sala dei Trofei. Non sembrava per nulla coinvolto, anzi, se ne stava seduto nella nicchia di una finestra, le ginocchia raccolte al petto sulle quali era poggiato un volume consunto, e leggeva senza staccare gli occhi dalle pagine. 
«Smettila subito» sibilò Hermione con petulanza.
«Di fare cosa?» Il ragazzino non la degnò di un'occhiata. La sua voce aveva un tono cupo e acuto al contempo e un registro monocorde. Ora, da vicino, Harry notò lo stemma di Serpeverde che splendeva sulla divisa.
«Lo so che sei tu» rimbeccò Hermione, severa. «A farlo.»
«Non so di cosa stai parlando» ribattè lui, e adesso c'era una venatura di malanimo nella voce. 
«E io non so come ci riesci, ma smettila. Non è divertente.»
Il ragazzino finalmente la guardò, e quello sguardo era davvero strano. Aveva un'energia negativa che mise i brividi a Harry. Era poco infantile, fredda come la pietra. «È meglio se non ti immischi.» Il suo distogliere l'attenzione, a quanto pare, ebbe un qualche effetto che liberò dai tormenti la Tassorosso, che scappò via tra le risate generali. Hermione reagì alla velata minaccia stringendo le labbra fino a farle sbianchire dall'indignazione e girò i tacchi, costringendo gli amici a seguirla.
«Chi era quello strambo che metteva una strizza tremenda e stava per Maledirti sul posto?» le domandò Ron sconvolto quando si allontanarono. «E soprattutto, perchè ci hai attaccato briga?»
«Quello è Tom Riddle» tagliò corto Hermione, in difficoltà, «è un tipo in gamba, devo ammettere che ha un buon livello... ma non è la prima volta che fa del male a qualcuno di nascosto. La prossima volta vado a dirlo alla McGranitt. Non è giusto che la passi sempre liscia.»
«Lo denunci perchè non ti soffi il ruolo della secchiona della scuola?»
«Sei così ridicolo a volte, Ronald.»









 
  
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