Serie TV > I Borgia (Faith and Fear)
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Autore: funny1723    02/04/2020    0 recensioni
Dal testo:
"Lucrezia sollevò delicatamente la testa di Cesare fra le mani tremanti. Raccolse con la punta dell’indice una goccia di sangue che dalla bocca gli stava scendendo fino al collo. Era così immobile, così freddo, innaturalmente rigido."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cesare Borgia, Lucrezia Borgia
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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LA STORIA VIENE SCRITTA DA CHI SOPRAVVIVE









La storia dell’umanità
è quasi totalmente una narrazione
di progetti falliti
esperanze deluse.







Lucrezia sollevò delicatamente la testa di Cesare fra le mani tremanti. Raccolse con la punta dell’indice una goccia di sangue che dalla bocca gli stava scendendo fino al collo. Era così immobile, così freddo, innaturalmente rigido.
Cesare era morto.
Lucrezia sentì il suo cuore fermarsi per un secondo, quando la consapevolezza di ciò che la dipartita di suo fratello avrebbe comportato per lei. Aveva definitivamente perso tutto. Prima Juan, poi suo padre e adesso anche Cesare. La fine era dunque giunta per la stirpe dei Borgia.
Lucrezia non potè fare a meno di chiedersi quando sarebbe stato il suo turno; era stanca di seppellire uomini che amava. E ancora di più, era stanca di fingere di non averli mai amati.
Scostandogli un riccio dalla fronte, notò che anche se morto Cesare rimaneva sempre bellissimo.
Lucrezia avrebbe potuto credere che dormisse se non fosse stato per la sua espressione. Aveva un cipiglio calmo, sereno, rilassato, che mal si addiceva a suo fratello. Cesare era sempre stato famelico, feroce, un assassino col volto da santo. Aveva sempre desiderato avere più di ciò che era lecito avesse e sempre lo aveva ottenuto, in un modo o nell’altro. Aveva ucciso, mentito, peccato di ogni vizio conosciuto da essere umano. Cesare era stato un vero Borgia.
L’ultimo.
Con dolcezza, Lucrezia si chinò a posare un bacio sulle labbra fredde di suo fratello. In quel momento non le importava se altri avrebbero visto. Che guardassero, che sparlassero di loro, che li giudicassero come meglio credevano, non le interessava più mantenere le apparenze.
Dopotutto, Lucrezia non era mai stata una stupida e sapeva l’idea che tutt’Italia si era fatta di lei. La chiamavano puttana, adultera, strega. Lucrezia Borgia la peccatrice, Lucrezia Borgia l’avvelenatrice, Lucrezia Borgia l’incestuosa. Ma non le importava, non più.
L’amore della sua vita era morto e lei era definitivamente sola.
Quindi perché fingere ora che non le era rimasto più niente? Non era più una bambina innocente, ormai non tremava più all’idea di come il mondo si sarebbe ricordato di lei.
Si asciugò frettolosamente una lacrima dalla guancia e strinse le labbra in una linea sottile.
In quel preciso momento, Lucrezia decise che il mondo avrebbe potuto avere ogni più ripugnante visione di lei, che la ergessero a monito, che la paragonassero a Satana in persona se questo era ciò che volevano, non le importava; ma non avrebbe permesso che Cesare fosse ricordato come un depravato e un assassino.
Dopotutto, la Storia viene riscritta da chi sopravvive e Lucrezia, ultima figlia di Rodrigo Borgia e Vannozza Cattanei, era ancora viva.









NdA: sono consapevole che sia pieno di imprecisazioni storiche, ma spero mi si lascino passare come licenza poetica
   
 
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