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Autore: LB Shadow    02/04/2020    0 recensioni
*** IN PREVISIONE DI ESSERE RIVISTA, RIVOLTATA, CORRETTA E TRASFORMATA COME NEMMENO IL MONDO DOPO IL DILUVIO UNIVERSALE
** Sarà comunque presente una piccola dose (spero non troppo) di OOC, visto che si tratta di un prequel al canon e... beh, dato che è la mia prima fic pubblicata nel fandom. Consigli e critiche sono sempre apprezzati! ^^
*
Seimila anni fa, quando la Terra era appena nata e il Giardino dell’Eden risplendeva di verde, quando tutte le giornate erano state belle e il peccato non si era ancora sparso nel mondo, a guardia della Porta d’Oriente fu collocato un angelo.
Seimila anni fa, quando ogni essere vivente coabitava in armonia e l’Umanità intera consisteva in una coppia di individui (che, detto tra noi, non sembrava avere molte chance di resistere a lungo), un serpente evase dagli Inferi per fare un po’ di casino.
Ispirato all’opera di Mark Twain, il mito della Creazione riscritto attraverso gli occhi dei due migliori attori non protagonisti!
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giorno due dall'Arrivo nel Mondo

 

Credo che, più che combinare il casino, io mi ci sia cacciato dentro.

Stamattina il sole brilla. Brillerà anche domani e dopodomani, ma stamattina sembra predire l’esito della giornata, dopo ore e ore che se ne è stato nascosto nei meandri ad occidente. Fa caldo. A me piace il caldo.

È un buon giorno per indurre in tentazione.

Eva mi aspetta di già, passa la vita in attesa di qualcuno con cui condividerla. La trovo stupita nel vedermi, come se quello di ieri fosse uno scherzo della sua fervida immaginazione, il bisogno di trovare un’anima affine. Io faccio appena in tempo a sgranchire le spire che lei parte subito a razzo con le sue chiacchiere.

Non importa che non segua il filo del discorso, tanto credo non lo segua neppure lei. Un flusso inarrestabile di parole. Non sapevo ne esistessero già così tante.

Metto il filtro “domande” alla fiumana, per cui qualsiasi frase sia priva di un punto interrogativo alla fine viene sistematicamente ignorata. Non parlatemi di prima mattina pretendendo una controparte a tutti i vostri inutili convenevoli, vi prego, abbiate pietà di un povero diavolo. Lei comunque sembra non accorgersene, è tutta presa da una foga superiore a quella usata durante i suoi esercizi, e a un certo punto la pone davvero una domanda, coinvolgendomi per di più.

Devo interromperla e chiederle di ripetere.

− Ehi, calma. – le faccio. – Una cosa per volta. Cos’è che vorresti fare?

− Voglio che tu conosca l’uomo. – risponde lei riprendendo fiato, con sempre quell’espressione da schizzata che le allarga gli occhi e il sorriso già enormi. Non mi sorprende che il suo nome, Eva, significhi vita. Sembra quasi che ne abbia abbastanza da farla esplodere da un momento all’altro, tanta ne contiene.

Noto che il solo nominare l’altro umano riesce ad aumentare questa sua maniacalità. È questo che intendono quando parlano dell’amore? Che pena.

− Certo, perché mai dovrei negarmi il piacere di fare la sua conoscenza? – chiedo con sottile sarcasmo. Non mi è ancora andato giù il fatto che quell’essere l’abbia fatta piangere ieri. Dovrebbe essere il mio lavoro far soffrire, no? Trovati un altro mestiere, ladro!

− Beh, perché forse con te ci parla. Secondo me è solo tanto, tanto timido. Potremmo discutere insieme del nostro essere Esperimenti.

Oh, sì, la storia dell’Esperimento e di come siamo stati posti su questo Mondo per un motivo, ovvero fare da cavie per il Grande Piano. Tira a indovinare, la mia Eva, ma per lo più ci azzecca.

Vorrei declinare l’invito, ma sento che deluderla potrebbe portare più svantaggi che altro. Ed è qua, che inizia tutto.

La mattina inizia qui, nell’accettare di conoscere l’Uomo, una decisione, la decisione che porta a tutto il resto. Ma andiamo con ordine.

Prima di tutto, sappiate che ho passato la notte in preda alla frenesia dell’opera magna. Il problema principale di avere una mente inventiva come la mia è che non ci si può accontentare della prima opzione che salta alla testa. Qualunque altro demone si darebbe alla pazza gioia, combinerebbe un macello grottesco, così banale, così poco figo, ma io no, io devo trovare il mio metodo originale per mandare tutto in malora.

Ci vuole del genio.

Peccato che all’Inferno non apprezzino l’originalità quanto l’ottenere un risultato spiccio. Non ci capiscono nulla, sono solo un branco di idioti dediti alla distruzione e alle chiacchiere, bla bla ammazziamo bla bla torturiamo bla bla, ma basta! Non pensano ad altro! Che noia! Io esigo di elevarmi dalla massa. Voglio brillare, come fanno le stelle quando le tenebre avvolgono la Terra. Mi diranno che sono vanitoso, beh, meglio vanitoso che grossolano.

Ho abbindolato la giovanissima prima donna esistente, con l’intento di… beh, qualcosa mi inventerò. Mi ha preso per il suo Maestro, ora è nelle mie mani. Posso plasmarla a mio piacimento. La sua stessa presenza è un’arma dalle infinite possibilità, a seconda da chi la impugna. L’ho trovata io, si suppone che verrà influenzata dalle forze del male.

Ecco, questo ho pensato stanotte.

Ma non sapevo che forma dare ai miei progetti, alle forze occulte che dovrebbero guidarla dalla mia parte, e ciò mi dava un tormento immenso. Deve essere più facile per i demoni più stupidi, non crucciarsi perché il proprio stile risalti. Ho deciso quindi di aspettare l’alba e di rivedere i miei piani.

Dicevo.

Per circuire un essere senziente come ho intenzione di fare io, bisogna dargliela vinta di tanto in tanto, accontentarlo. Piano piano portarlo sull’orlo. Di conseguenza, trovo che la decisione più saggia sia quella di andare alla ricerca con Eva dell’uomo, altrimenti conosciuto come l’altro Esperimento, o come il bastardo che cerca di evitarla.

Ahimè, anche un genio può compiere degli errori.

Ci mettiamo a girare per il Giardino, io strisciando e lei camminando con due gambe, cosa che ammetto le invidio un po’. Sembra molto più comoda. Qualunque azione sembra più comoda quando possiedi almeno un paio di zampe, se ci penso bene.

D’altro canto io sono un demone, tutto in me deve dare l’impressione di esserlo. Gli altri animali sulla nostra via se ne accorgono e mi evitano, mi soffiano contro, ringhiano, scappano. Per la prima volta in vita loro hanno paura e non sanno nemmeno di cosa, ma è un terrore radicato nelle loro vene, nel loro cervello primitivo, lo sentono che io non sono come gli altri.

Eva non sa spiegarsi questa faccenda. Lei non percepisce la differenza che intercorre tra le creature di questo o di un Altro mondo. Mi guarda con compassione, crede che l’eludermi delle bestie sia un motivo di sconforto per me.

Certo, bambina, sono cooosì TRISTE di non poter far parte di questa combriccola di disagiati, di cui a dire il vero fai anche tu parte! Non completamente, certo, ma non sei tanto diversa dai poveri stolti che tremano nel vedermi.

Solo che tu non capisci. Non sai cosa sia la cattiveria e nemmeno la bontà, bambina mia.

Malgrado i nostri giri, sembra che l’agognato Uomo non sia nei paraggi. Forse a forza di rimpinzarsi si è strozzato con una castagna, vorrei insinuare, ma la Donna non capirebbe. Sembra triste e minaccia di cacciar fuori di nuovo le lacrime.

C’è qualcosa nel suo pianto che mi innervosisce nel profondo, per cui faccio di tutto pur di farla smettere, anche mettermi attivamente alla ricerca di quel disgraziato. Glielo faccio presente.

− Davvero? – lei smette immediatamente di tirare su con il naso, ha riacquistato in un lampo il sorriso. – Mi aiuteresti? Grazie, serpe, sei così gentile!

Questa parola mi suscita i conati di vomito, ma non dico niente.

Primo, perché intralcerebbe il mio piano, ovvero di conquistare la sua fiducia.

Secondo, perché percepisco qualcosa nell’aria. Un odore strano. Di certo non umano, ma nemmeno di questo mondo.

− Di nulla, donna. – sibilo. Non so cosa mi dia più sui nervi, se il suo ringraziare per ogni minima cosa o questo aroma sconosciuto.

− Sicuro di stare bene, serpe?

L’ha notato. Ha visto che non le bado più come prima e se l’è presa. È simile all’Onnipotente, Eva, si offende se non l’ascolti per più di dieci secondi.

− Sto una favola – e per l’ennesima volta rimpiango di non poter sorridere, almeno per finta.

− Bene, perché stiamo per arrivare all’oceano. Ti piace l’oceano, serpe?

Me ne accorgo solo ora, dalla selva all’acqua c’è poca distanza, o meglio, c’è una certa distanza che viene colmata prima se attraversata in compagnia. Si sente la brezza salata fin qui.

Eva continua a parlare delle sfumature di colore che ha l’acqua, di come debba trovare un nome per ciascuna come se fosse questione di vita o di morte. Abbiamo appena raggiunto gli ultimi alberi che si zittisce, il volto illuminato da una gioia mai vista prima.

− Trovato! – esclama con dolcezza infinita. – È qui!

Inizia a sbracciarsi e a correre, correre come se io non esistessi più, verso la spiaggia che comincia pochi passi più in giù, dune alte quanto lei che nascondono l’oceano alla vista. E grida, felice come non mai.

No, ma io sono tranquillo, eh. Ho tutto sotto controllo. Il caos è il mio elemento, sono una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, lasciatemi un po’ di tempo e vi farò vedere.

Tutto sotto controllo. Sì.

Se non fosse che in riva all’acqua, insieme a quello che presumo sia il primo Uomo, c’è una creatura definitivamente non appartenente a questo mondo.

Né a quello degli Inferi.

Un Angelo, a pochi, pochissimi passi da me, con una spada infuocata tra le mani.

Oh cazzo. 


  

 

 

*   *   *

 

Guess who’s back

Back again

Shady’s back

Tell a friend

 

Ebbene sì, sono tornata dopo aver rivoltato i capitoli pubblicati in una sorta di quarantena diluviana (non quella attualmente in atto, ma quella in cui l’unicorno ha deciso che l’Arca non fosse di suo gradimento). Ciò che è sopravvissuto, rifinito e lucidato, è ora pubblico. Alleluia!

Per domande, consigli, eccetera, sono sempre disponibile. Buona quarantena (la nostra) a tutti voi, con la speranza di rendervela più leggera con questo Esperimento di fic!

Andrà tutto bene! Basta che restiate a casa ed evitiate le mele!

...chissà se alla fine avremo anche noi un arcobaleno? :D


Vostra L.B. Shadow

   
 
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