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Autore: MimiMello    03/04/2020    1 recensioni
“Scritta per il contest Home sweet Home indetto dalla pagina facebook Axis Powers Hetalia - Italian Fans.
Quella scena si ripeteva quasi ogni giorno. C’era però qualcos' altro che intristiva Jago, erano le uscite. Se prima della quarantena era bellissimo uscire fuori, per giocare, per fare pipì o anche solo per una passeggiata ora era diventato un supplizio. Il suo padrone spagnolo, prima di uscire, era costretto dal suo compagno a mettersi mascherina, guanti e a tenersi lontano da tutto e tutti.
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Penso che il cane si sia messo in quarantena.

Il piccolo Jago, adottato da meno di un mese dalla coppia Vargas-Carriedo, fissava il cortile del suo palazzo dal balcone in soggiorno. Pioveva leggermente, una grigia giornata uggiosa, di aprile.
Eh sì, benché fosse appena arrivato aprile, le giornate non erano di certo migliorate, anzi il tempo diventava sempre più cupo e irascibile, quasi quanto uno dei suoi padroni. Questa quarantena sembrava non finire più.
Uno dei suoi padroni, passava le giornate a pulire casa e a preparare tonnellate di sugo, per chi poi non si sapeva, altro passatempo era la preparazione di enorme quantità di mascherine da spedire invece un po' per tutta l’Italia, viveva le giornate in perenne attesa di un nuovo decreto e dello sblocco del sito dell’inps.

-“Romi, hai acceso il pc, vero?”- chiese languido lo spagnolo.
-“No ma che cazz… Ok, forse sì, ma per sbaglio”- rispose agitatissimo Romano.
-“Romi, ti prego, mio amor, dimmi che sei su Pornhub…”-
L’italiano per tutta risposta deglutì ed abbassò lentamente lo schermo del PC.
-“Romi ma che palle!”- sbottò lo spagnolo.

Quella scena si ripeteva quasi ogni giorno. C’era però qualcos’altro che intristiva Jago, erano le uscite. Se prima della quarantena era bellissimo uscire fuori, per giocare, per fare pipì o anche solo per una passeggiata ora era diventato un supplizio. Il suo padrone spagnolo, prima di uscire, era costretto dal suo compagno a mettersi mascherina, guanti e a tenersi lontano da tutto e tutti.
Si usciva e non si poteva più giocare, correre e godersi il sole tiepido di marzo. Anche i discorsi coi vicini erano diventati irreali. Le lancette dell’orologio si muovono pesanti, i minuti sembrano ore. Jago era triste, non poteva non sentire quell’aria grave aleggiare per tutta la casa.

-“Pronto Veneziano, sono io, tutto bene?” era la telefonata delle 17.
Ogni giorno, alle 17 in punto, Romano chiamava Veneziano, per chiedere come stesse, come si sentisse, se si fosse misurato la febbre e se avesse bisogno di qualcosa. Romano gli avrebbe portato anche la luna se solo fosse servito anche solo per un attimo ad alleviare il suo dolore. Le telefonate iniziavano sempre allo stesso modo e finivano anche allo stesso modo, con un Veneziano disperato, che piangeva a dirotto, senza un modo per seppellire i suoi cadaveri.

La situazione in casa crollò quando lo spagnolo accusò qualche linea di febbre.
Romano quasi non parlava più, solo bestemmie e tanta rabbia. La rabbia di chi si sente impotente ed inutile, di chi è costretto a stare lontano dai propri cari, di vedere un’ intera generazione spegnersi come candeline di una torta di compleanno. A nulla valevano le cure di Romano per Antonio, c’era solo da aspettare.
E si, Jago non aveva voglia di uscire dalla sua cuccia, non aveva voglia di essere allegro e giocare un poco. Passava le ore stando nella sua cuccia, a masticare tristemente un osso, e ogni tanto usciva ma solo per sgranchirsi un po' le zampe prima di uscire per andare a fare i suoi bisogni.

Jago si era messo in quarantena dai sentimenti negativi che si erano impadroniti del mondo.

E mentre Antonio, in pigiama, con la coperta anche sulla testa, lo coccola chiedendogli in spagnolo cosa avesse e come si sentisse, Jago sente in sottofondo una strana musica, drizza le orecchie ed esce dalla cuccia. Si avvicina al balcone, ma questa volta non riesce a vedere al di fuori. Il balconcino di casa Vargas-Carriedo era stato avvolto in un drappo tricolore.

-“Romi ma è Gigi Dag quello che sento?!” chiede lo spagnolo un po' confuso.
-“Si è quello del terzo piano, sai quello a cui urlo quando torna tardi e ubriaco e fa un chiasso della miseria.”- la tranquillità di Romano spiazza completamente Antonio.
-“Tra poco quello di fronte lo corrompe con una birra.” Romano invece si riempì un bel bicchiere di vino e andò in balcone.
-“Corrompere? E perché dovrebbe?” lo spagnolo era ancora più confuso.
-“Perché a lui non piace la musica house, gli chiederà sicuramente di far partire l’inno nazionale.”-
Detto fatto, parte l’inno nazionale, questa volta il volume era più alto e si poteva sentire distintamente ogni parola dell’intramontabile Pavarotti.

-“Come hai fatto Romi?”- lo spagnolo si meravigliò di come la previsione di Romano fosse accurata.
-“Fatto cosa? È sempre così, ti faccio vedere che quello del terzo piano si annoia presto di Pavarotti e mettere una qualche versione remix dell’inno. Finisce sempre così.”- Sentenziò annoiato l’italiano.
Jago seguì istintivamente l’italiano in balcone, si sedette sui suoi piedi e lo guardò spiegare la situazione. Qualcosa cominciava ad andare meglio. Romano che, al contrario di Jago riusciva a guardare fuori, sorrideva compiaciuto della situazione.

-“A mio nonno hanno chiesto di andare in trincea, a me di stare in poltrona. Che culo compà!”- dice qualcuno.

-“Ma che musica de merda è? Ammazzo oh, vedi che tra i sintomi del Covid c’è la perdita del gusto”- urla qualcun altro.

Molti cantano, altri urlano, tutti però sono fuori, nessuno si è davvero arreso alla tristezza. Romano di certo non lo aveva fatto.

-“ Andiamo bastardo torna dentro tu che sei malato, mi occuperò io di te per ora e quando Veneziano avrà finito, ci occuperemo di tutti.”- disse spingendo dentro casa lo spagnolo con la mano libera.
Poi prese Jago in braccio e lo strinse a sé, lo guardò e gli disse:

“Non si molla per un cazzo.”

  
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