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Autore: _feelings    04/04/2020    1 recensioni
"io.. di cosa ho bisogno veramente? Sono anni che ci penso, ma ancora non so darmi una risposta. Quando si è piccoli tutti ti dicono ‘quando diventerai adulto capirai’. Attualmente ho 21 anni e le risposte ancora non le ho. "
Nel frattempo la Luna decise di fare capolino davanti alla sua finestra. Il riflesso latteo colpiva le iridi del ragazzo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella speranza che qualcuno possa leggere e comprendere. 


Si ritrovava spesso sdraiato sul letto mentre ascoltava musica malinconica.
Il cappuccio sulla testa per non lasciarsi aggredire dal mondo esterno. Gli auricolari nelle orecchie per isolare la mente dal silenzio tuonante nella stanza. Gli occhi fissi sul soffitto a ricercare chissà quale figura in quella distesa bianca pallida.
Il vento soffiava dalle finestre e lasciava entrare il profumo dell’estate.
Le luci notturne riflettevano sugli oggetti.
Il gatto sul letto faceva le fusa. Vibrazioni calde e rincuoranti.
“cosa sto facendo della mia vita?” disse.
Era un pensiero o un rantolo… un sospiro uscito dalla sua bocca?
L’atmosfera lo trascinava sul fondo di un tiepido lago. I suoni erano ovattati, gli occhi non fissavano più il soffitto, ma chissà quale altro universo. Era come se fosse avvolto da un abbraccio accogliente. Sfiorato dalle dita affusolate di una divinità.
Non poteva sentirsi del tutto rassicurato, ma lo faceva sentire nel posto giusto al momento giusto.
I sensi non lo ingannavano mai. In quel momento percepivano nitidamente l’universo invisibile ad un occhio poco attento.
Era il momento di immergersi nuovamente in quel groviglio di pensieri.
Tentare di sistemare un puzzle da diecimila pezzi sarebbe stata un’impresa più semplice e lineare.
Le parole correvano come macchine in autostrada. I pensieri erano cavalli imbizzarriti che nitrivano nei timpani. Sospiri come onde che si infrangono sulla battigia nella notte di un plenilunio.
“Io.. di cosa ho bisogno veramente? Sono anni che ci penso, ma ancora non so darmi una risposta. Quando si è piccoli tutti ti dicono ‘quando diventerai adulto capirai’. Attualmente ho 21 anni e le risposte ancora non le ho. Non ho ancora capito. Ho sempre creduto negli adulti perché li consideravo più saggi, intelligenti. Ero convinto che sapessero fare sempre la scelta giusta. Con il tempo mi sono reso conto del contrario. Gli “adulti” non sono altro che persone che hanno deciso di diventare fossili. Statue ferme nella loro posizione. Immobili. Fisse nelle loro decisioni. Diventare grandi significa regredire fino a distruggere volontariamente le infinite strade che si aprono. Dal momento in cui si bloccano in una forma cementificata diventano più coraggiosi, più sicuri. Per questo motivo sembra che facciano sempre la scelta giusta. Io.. ho sempre ripudiato questa chiusura mentale. Se diventare adulti significa trasformarsi in una statua di bronzo, allora non potrò mai essere considerato tale. Il mio umore è instabile perché ho deciso di affrontare la tempesta oceanica nella mia mente. Voglio soffrire nella mia libertà. A volte vorrei solo sparire per sempre o diventare adulto.. ma poi quell’idea mi fa solo sentire più ingabbiato. Voglio essere una piuma. Voglio poter volare, lasciarmi trascinare dal vento, dalle turbolenze del mio cuore. Voglio fluttuare lontano verso luoghi sconosciuti alla razionalità umana. Voglio lasciarmi travolgere dalla cascata di acqua calda che ribolle nelle mie membra. Non posso fare altro che viaggiare come una foglia sulla superficie di un fiume. Preferisco soffrire nella dinamicità piuttosto che fingere di vivere nell’immobilità. Quella non sarebbe vita. Sarebbe una morte mascherata da felicità.”
Il petto si alzava regolarmente, prima verso l’alto, poi lentamente si riabbassava, lasciando sfuggire alle labbra un sospiro sconfitto. La maglia di cotone blu descriveva le forme eleganti del suo corpo.
Nel frattempo la luna decise di fare capolino davanti alla sua finestra. Il riflesso latteo colpiva le iridi del ragazzo.
Due perle dell’oceano avevano incontrato il bagliore magico dell’astro.
Argento liquido.
Era arrivata di proposito. Voleva comprendere le sue parole
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