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Autore: FalbaLove    04/04/2020    1 recensioni
Due piccoli occhi grigi,contornati da rughe,fissarono per l'ennesima volta una foto incorniciata malamente e con gli angoli leggermente ingialliti;un sorriso amaro comparve sul suo volto di fronte a quelle tre piccole bambine che,ignare,dormivano beate. All'improvviso il suo cuore ebbe un sussulto mentre prepotentemente si apriva la porta del suo ufficio:con rapidità la donna ripose la cornice in un cassetto spostano il suo sguardo sulla figura che comparve dinanzi a lei.
-Preside Griffin, a cosa devo l'onore?-
-Sapevamo tutte e due che sarebbe giunto questo giorno-commentò inflessibile l'altra. Faraganda si sistemò gli occhiali sospirando:si alzò con estrema calma raggiungendo l'enorme vetrata del suo ufficio.
-Ci pensi ancora? Nel senso se abbiamo fatto la scelta...-
-Giusta?-Faragonda abbassò lo sguardo.
-Forse siamo state stupide a basarci su una profezia-
-O forse no-conclusse la Preside di Alfea.
-Non lo sapremo mai-Faragonda sorrise di fronte alla risposta sconsolata dell'amica.
-Io invece,Preside Griffin,penso che lo scopriremo presto
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bloom, Faragonda, Flora
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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-Spero che tu non voglia dormire per tutto il viaggio- Flora osservò divertita Sky stuzzicare Stella che per un secondo aveva chiuso gli occhi nella sala comandi della navicella.
-Si dia il caso che questa notte io non abbia chiuso occhio e che quindi il mio sonno di bellezza sia stato brutalmente interrotto-replicò quella tirando fuori un piccolo specchietto. Flora sorrise dolcemente mentre la navicella sfrecciava veloce per lo spazio. Per loro fortuna Tir Nam Og non era estremamente lontano e il viaggio sarebbe quindi stato breve. Mentre l’accesa discussione tra il moro e la bionda si stava sempre di più surriscaldando lo sguardo della fata di Linphea ricadde su Riven: lo specialista era concentrato ai comandi. Ad un certo punto, accortosi di essere osservato, sorrise divertito e la fata si dipinse immediatamente di rosso resasi conto di starlo osservando da oramai troppo tempo.
-Lo sai che è buona educazione fissare le persone? -disse lui digitando qualcosa sulla tastiera: Flora si morse nervosa il labbro.
-Hai ragione, mi dispiace- mormorò distogliendo finalmente lo sguardo. Riven però non rispose e anzi si alzò da davanti ai comandi avvicinandosi a lei.
-Però non mi è dispiaciuto- sussurrò afferrandole dolcemente il mento e costringendola nuovamente a incrociare i loro sguardi. Quel gesto così intimo davanti ai loro amici rese ancora più nervosa la fata che lasciò che il rosso scarlatto prendesse il posto della sua pelle color caramello.
-Riven non per interrompere questo momento romantico, ma ti dispiacerebbe ritornare a darmi una mano qui? -domandò divertito Sky che intanto parve aver interrotto il battibecco con la bionda. Riven alzò gli occhi al cielo e le scoccò un tenero bacio sulla guancia.
-Arrivo guasta feste-commentò risedendosi alla sua postazione. Flora si portò una mano al petto sentendo il suo battito estremamente accelerato. Senza dire niente si alzò ed uscì dalla sala comandi seguita dallo sguardo di Stella che non si era persa neanche una scena.
La bionda digrignò leggermente i denti: era da quando erano partiti che la ragazza era strana e Stella era convinta che fosse colpa di Riven. Quello stupido continuava a girarle intorno, continuava a girare intorno alla sua Flora. Senza pensarci si alzò anche lei seguendola, ma appena raggiunse la soglia si girò per informare i due ragazzi notando che stranamente Sky la stava fissando pensoso. Provò a dire qualcosa, ma appena il ragazzo notò che lei lo aveva visto ritornò a guardare i comandi lasciandola ancora più perplessa.
“Quello è proprio strano” mormorò tra sé e sé la principessa di Solaria percorrendo i corti corridoi. Finalmente in una delle poche stanze intravide sul letto la mora rannicchiata e sempre più pensierosa. Si fermò un secondo non riuscendo a reprimere un piccolo sorriso divertito per quella scena, ma subito scosse la testa con decisione. I sentimenti che stava provando erano solo momentanei, un’infatuazione passeggera che sarebbe stato meglio per lei dimenticare.
-Ti disturbo? -mormorò quasi inudibile e Flora sembrò felice di sentire la sua voce rimanendo però immobile. Stella allora la raggiunse e la abbracciò in silenzio.
-Lo vedo che hai qualcosa che ti preoccupa Flora. Con me puoi parlare di qualsiasi cosa dopotutto siamo-
-Amiche? -domandò Flora riacquistando un minimo di allegria sul volto e non riuscendo a trattenere un piccolo sorriso di fronte a quella parola appena pronunciata.
Stella annuì debolmente ancora stranita per poter finalmente chiamare qualcuno così. Udì chiaramente la Fata della Natura inspirare ed espirare nervosamente mentre teneramente giocherellava con le sue unghie.
-Posso confessarti un segreto? -sospirò incurvando la bocca.
-Non ti prometto che lo manterrò però-provò quella a scherzare. Flora la osservò per un secondo divertita ritornando però all’istante seria.
-Io non ho mai avuto ragazzo- disse immediatamente dipingendosi di rosso come avesse svelato il suo peggiore segreto. Stella corrugò la fronte.
-E per questo non mi sono innamorata, ma ora mi sento strana Stella- inspirò facendo una piccola pausa.
-Come si fa a capire se ti stai innamorando di qualcuno? -domandò con estrema ingenuità. Stella all’udire quella domanda si lasciò andare sul letto affossando il viso tra i pomposi cuscini. Flora intanto continuava a fissarla con insistenza come se si aspettasse da lei la risposta per risolvere tutti i suoi problemi.
Stella ci pensò un attimo: lei si era mai innamorata? Con Riven era stata una relazione di solo sesso come era avvenuto con tanti altri specialisti di Fonterossa. Quello che aveva provato con loro poteva chiamarsi amore? Improvvisamente la mano di Flora scivolò dolcemente verso la sua stringendola con forza e Stella socchiuse gli occhi di fronte a quel contatto. Che fosse questo amore? Che ci si sentisse così da innamorati?
-Penso che inizi realmente ad amare qualcuno quando lo apprezzi per quello che realmente è con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Ti senti innamorato quando non riesci a toglierti dalla testa il suo sorriso e ricerchi in ogni cosa il suo profumo-disse sincera lasciandosi sfuggire un piccolo sorriso mentre un sorriso dolce e sincero si dipingeva nella sua mente, lo stesso che si stava rabbuiando acconto a lei.  Flora rimase scossa dall’udire le parole dell’amica e iniziò a camminare senza sosta per tutta la stanza. Stella la osservò divertita per alcuni minuti.
-Esiste un incantesimo magico per fermarti?-domandò alzando un sopracciglio.
-Hai ragione, scusami-mormorò quella ritornando seduta accanto a lei.
-Forza spara l’altra domanda-sentenziò la fata di Solaria come se le avesse letto la mente inarcando un sopracciglio.
-Ci si può innamorare di due persone contemporaneamente?- Stella la guardò non aspettandosi quella domanda.
-Immagino che uno dei due sia Riven- Flora subito arrossì all’istante.
-Io…- bofonchiò cercando di dire qualcosa, ma capendo che ogni singola parole le moriva in gola dall’imbarazzo.
-Tranquilla anche le migliori possono infatuarsi di quel troglodita, ma devo ancora capire come ci riesca … che sia il gel per capelli?-ed entrambe si lasciarono andare ad una risata sincera smorzando l’imbarazzo.
-Ma il secondo fortunato invece?-domandò non nascondendo interesse.
-È complicato- bisbigliò l’altra di rimando evitando accuratamente lo sguardo della fata di Solaria.
-Mi sento così stupida a provare questi sentimenti-disse con gli occhi lucidi. Stella deglutì a fatica… che stesse parlando di lei? Si era ripromessa di lasciar perdere quella stupida cotta per la sua migliore amica, ma se non fosse una stupida cotta? Se ci fosse realmente un futuro per loro?
-Non bisognerebbe mai vergognarsi dei propri sentimenti-sentenziò forse più rivolta verso sé stessa che all’amica.
-Anche se si è di fronte a un amore impossibile? -all’udire quella che le sembrava un’ennesima conferma la bionda si avvicinò ulteriormente a Flora accarezzandole dolcemente la guancia. Era così bella e pura.
-Mai- commentò seria.
-Senti Flora io devo dirti una cosa importante-disse senza prendere fiato.
-Penso di essermi innamorata di un ragazzo che non incontrerò mai più- mormorò però l’altra in simultanea.  In quel preciso momento Stella per la prima volta capì realmente cosa fosse il dolore.
-Cosa hai detto? -domandò confusa Flora non avendo fatto troppa attenzione alle parole dell’amica. Stella si portò una mano al petto sentendo il proprio cuore rotto in mille pezzi. Una calda lacrima le rigò velocemente il viso.
-Scusami Flora- mormorò visibilmente scossa alzandosi e correndo via dalla stanza: calde lacrime intanto le rigavano inesorabilmente il volto. Correva senza destinazione con un dolore incredibile al petto: era solo una stupida, aveva frainteso tutto. Senza accorgersene sbatté contro qualcuno.
-Ehi stai attenta- disse leggermente scocciato Sky sistemandosi il mantello, ma improvvisamente si irrigidì. Stella, scivolata a terra per lo scontro, stava piangendo senza sosta.
-Stella stai bene? - domandò realmente preoccupato il moro senza ricevere però alcuna risposta dalla fata che continuava a piangere disperata. Due braccia muscolose e calde però la accolsero senza preavviso in un abbraccio.
-Lasciamo stare-biascicò tra i singhiozzi sul petto del ragazzo che però notò la poca decisione nel suo tono di voce.
-Lasciami stare-mormorò nuovamente, ma questa volta non parve crederci neanche lei. Lui per tutta risposta la strinse ancora più forte a sé talmente tanto da sentire il cuore della bionda battere.
-Andrà tutto bene-le sussurrò dolcemente all’orecchio e finalmente la bionda cessò di piangere cullata da quell’abbraccio.
-Passerà anche questo- continuò lui dolcemente .
-Non smettere di abbracciarmi- mormorò infantilmente Stella e Sky sorrise: no, non avrebbe mai più smesso di farlo.
 
La passerella della navicella di Fonterossa si aprì immediatamente non appena ebbero toccato terra: Riven scese per primo guardandosi intorno e constatando il fantastico atterraggio che aveva eseguito all’intero del cratere del vulcano.
-Che strano posto-confessò Sky raggiungendo lo specialista.
-Assolutamente desolato e privo di vita-constatò la fata della Natura guardandosi intorno ed osservando che non vi era neanche il più piccolo segno di vita animale o vegetale.
-Secondo le coordinate che ci ha lasciato Timmy non dovremmo essere troppo distanti- commentò Sky mentre una mappa virtuale si aprì d’innanzi ai propri occhi mostrando esattamente il punto in cui si trovavano.
-Speriamo di fare in fretta, io odio l’oscurità-tagliò corto la Fata di Solaria accendendo tra le sue mani una piccola sfera di luce. Flora rabbrividì sul posto: percepiva chiaramente che vi era qualcosa di strano, ma una mano la interruppe dai suoi pensieri.
-Forza andiamo-le sussurrò Riven stringendo la mano della fata tra la sua e per un secondo la mora si sentì rinvigorita.
-Sei sicuro che sia la direzione giusta? -domandò per la decima volta Riven osservando divertito il moro consultare confuso la mappa accanto a lui. Sky sospirò sonoramente mostrando tutto il fastidio che quell’ennesima domanda dello specialista gli provocava.
-Vuoi guidarci tu? Ah no, Timmy ha consegnato le coordinate a me- tagliò corto sorridendo soddisfatto. Flora osservò Stella stranamente silenziosa. Da quando era corsa via non era riuscita a parlarle e le sembrava che la stesse evitando, ma non riusciva a capirne il motivo.
All’improvviso uno strano e insolito vento avvolse i quattro ragazzi: Flora e Stella rabbrividirono percependo chiaramente della magia oscura.
-Come è possibile che in questi cunicoli ci sia così tanto vento?-protestò Riven riscontrando più difficoltà a camminare.
-Questo non è un semplice vento-aggiunse a fior di labbra Stella che venne però interrotta da Sky.
-Dovremmo essere arrivati, guardate laggiù ragazzi-disse indicando un’apertura non poco lontana da cui pareva provenire della luce.
-Ma dove siamo?- esclamò entusiasta Flora guardandosi intorno: attorno ai quattro ragazzi apparve infatti uno scenario suggestivo. Si trovarono infatti in una enorme stanza scavata nella roccia e perfettamente decorata da una miriade di cristalli di tutti i colori. In lontananza si udiva chiaramente il rumore di un ruscello.
-Questa deve essere la sala del trono dell’ultima fata della Terra- constatò Stella indicando un grosso trono poco lontano da loro, ma anch’esso ricavato dalla roccia e decorato con gemme preziose dalle varie tinte che brillavano colpite dai pochi raggi solari che provenivano dalla superficie.
-Ma dove si trova Morgana? Farragonda ci aveva assicurato che l’avremmo trovata qui-provò a dire Riven, ma improvvisamente un forte tornado si creò in mezzo alla stanza.
-Aggrappatevi a qualcosa-gridò Riven trascinando Flora verso il masso più vicino a avvolgendola.
-Vi stavo aspettando! -una voce frenetica e acerba risuonò accompagnando lo scemare dello strano turbino. Davanti ai quattro apparve una strana ragazza con capelli crespi e di un blu scuro. I suoi occhi color smeraldo brillarono alla vista delle facce sorprese dei suoi nemici.
-Chi sei?-ringhiò Riven e lei iniziò a ridere sguaiatamente.
-Mi chiamo Stormy e sarò l’ultima persona che conoscerete, ma tranquilli che ho un dono per voi- e improvvisamente un fata dai lunghi capelli color corvino apparve sul trono svenuta.
-Morgana?!- mormorò confusa Stella.
-Cosa le hai fatto?-continuò stringendo con forza i pugni.
-Oh. come siete carini a preoccuparvi per lei, ma è meglio se iniziate a preoccuparvi della fine che voi farete-urlò facendo alcuni passi e facendo risuonare i rumori dei suoi tacchi.
-Sei una strega, vero? -domandò confusa Flora, ma l’altra si limitò ad alzare gli occhi al cielo sbuffando scocciata.
-Ora mi avete proprio stufato piccoli scarafaggi. Forza prima iniziamo e prima finiamo-commentò impaziente mentre dalle sue mani uscirono delle strane saette.
-Prendete -urlò scaraventato contro i quattro dei fulmini nati dai palmi delle sue mani. Riven prontamente afferrò per un polso Flora scaraventandola dietro una parete rocciosa.
-Mi dirai grazie dopo-le sussurrò facendole l’occhiolino.
-Forza non mi direte che siete già stanchi- tuonò Stormy sistemandosi i capelli.
Sky e Riven si guardarono annuendo all’unisono prima di sguainare le loro armi.
-Non abbiamo paura di te-urlarono correndo verso la strega: Stormy visibilmente annoiata sbuffò prima di soffiare contro i due specialisti. Ben presto il suo soffio si tramutò in un piccolo vortice che crebbe sempre di più inglobando i due ragazzi.
-Attenti! -gridò Stella vedendo i due ragazzi girare vorticosamente all’interno del turbinio svenuti.
-Ora finalmente sono tutta per voi fatine-sogghignò  la strega mentre il suo incantesimo scaraventò con potenza i due Specialisti contro una parete rocciosa.
-Mi hai stancato, non permetto a nessuna ragazza con la pettinatura come la tua di attaccare me e i miei amici-disse Stella trasformandosi e alzandosi in aria.
-Raggio di Sole- appena ebbe pronunciato queste parole un potente fascio di luce venne emanato verso la strega che sapientemente lo schivò.
-Tutto qui?-domandò divertita inclinando la testa di lato .
-Fiori del Vento- ma anche l’attacco di Flora venne facilmente bloccato dall’avversaria.
-Uffa mi sto annoiando-
-Flora tu vai a controllare come stanno Sky e Riven. Ci penso io a lei-le ordinò Stella mantenendo lo sguardo fisso sulla nemica, ma la fata esitò.
-Ora- le urlò con più severità e alla mora non restò che ubbidire ai suoi ordini.
-Vediamo cosa ne pensi di questo: Raggio accecante- Flora intanto volò più velocemente che poteva dai due specialisti: le mani le tremavano dalla paura, ma emise un sospiro di sollievo constatando che respiravano ancora. Un rumore assordante interruppe presto il sollievo della ragazza: Stella infatti era stata scaraventata contro una parete rocciosa da un incantesimo di Stormy e il colpo aveva provocato con la sua potenza il crollo di una parte della sala.
-È troppo forte per noi- sussurrò spaventata osservando la sua amica che con grosse ferite cercava di rialzarsi. Immediatamente il suo sguardo ricadde su Morgana: la donna, svenuta, si trovava priva di protezioni sul trono. Strinse i pugni al petto mentre una idea le guizzò in testa. Stella parve capire l’idea della mora e quasi impercettibilmente annuì.
-Non sono una tipa che si arrende facilmente: Sole Splendente! -urlò mentre una sfera accecante si levò in alto. Flora capì immediatamente che quello era il diversivo perfetto e volò il più velocemente possibile dall’ultima fata della Terra. Stormy intanto si portò una mano sul volto cercando di ripararsi dalla luce accecante e digrignando i denti dal fastidio.
-Sei proprio una stupida se pensi che questo mi fermerà-ululò provando a scaraventare un fascio di magia oscura contro Stella, ma non vedendo l’incantesimo mancò la fata. Flora intanto atterrò a fianco alla donna dai capelli corvini sapendo perfettamente che aveva poco tempo. Doveva assolutamente risvegliarla e anche se i suoi poteri erano deboli per colpa dell’ambiente circostante doveva farcela per i suoi amici. Nervosamente si strofinò le mani
-Polline Dorato-sussurrò mentre la sua energia penetrava all’interno della donna.
-Ora basta con questi giochetti-gridò a pieni polmoni la strega scatenando un terremoto: alcuni detriti colpirono la fata di Solaria che smise immediatamente di fare il suo incantesimo gridando dal dolore.
-Sai io preferisco giocare al buio-continuò creando tra le mani delle strane sfere fucsia e con mille saette che iniziarono a circondare il corpo esile: si elevò di un paio di metri mentre i suoi occhi verde smeraldo si incupirono come un cielo senza stelle.
-Basta giocare piccola fatina-urlò scaraventando contro la bionda le due enormi sfere.
-Disco Dorato!-provò a difendersi la fata, ma il suo scudo venne facilmente distrutto dalla prima sfera mentre la seconda la colpì in pieno privandola di qualsiasi forza. Stella emettendo un urlo agghiacciante cadde miseramente a terra sbattendo il capo.
-Ora hai capito che è meglio non giocare con me?-le domandò divertita la strega avvicinandosi sempre di più e prendendo la sua testa tra le mani.
-Tranquilla ,tra poco non sentirai più dolore- e delle potenti scariche elettriche iniziarono ad attraversare il corpo della giovane che sofferente iniziò a dimenarsi dal dolore.
-Lasciala stare!- gridò Flora correndo verso la sua amica ,ma la strega subito emanò una scarica elettrica contro la fata di Linphea che ben presto la raggiunse: Flora chiuse gli occhi aspettandosi il peggio, ma uno spadone verde fermò all’ultimo l’attacco.
-Stai bene Flora?-domandò preoccupato il moro e Flora gli sorrise grata.
-Ti sei cacciata in un grande guaio - Stormy si sentì gelare il sangue osservando che Morgana si era risvegliata: un sorriso amaro comparve sul suo volto mentre la donna si innalzava sempre di più dal terreno.
-Questo è il mio regno e non permetto a nessuno di attaccarlo-tuonò con una strana luce che fece brillare la sua pelle color porcellana.
-Non ho paura di te- disse digrignando i denti la strega.
-Dovresti invece- e una luce potente colpì con estrema potenza Stormy riversandola sul terreno.
-Maledette- sospirò mentre del sangue iniziò a fuoriuscire dal suo ghigno di dolore. Improvvisamente un vento spaventoso circondò la figura della strega che tra i volti attoniti dei presenti scomparve in un istante.
-Stella! -urlò spaventato lo specialista correndo verso il corpo riverso della fata: impallidì di fronte alle evidenti ferite mentre rigoli di sangue sgorgavano dalla sua pelle. Riven nel mentre aiutò Flora a rialzarsi oramai quasi priva di forze.
-Sta bene?-mormorò Riven corrugando la fronte visibilmente preoccupato.
-Io non lo so- boccheggiò il moro senza sapere cosa fare.
-Lasciate fare a me cari ragazzi-disse con voce materna Morgana chinandosi vicino alla bionda.
-Presto starai meglio- le sussurrò teneramente e una strana energia illuminò la figura priva di forze della fata di Solaria.


 
 
Stella mugugnò a fatica: il suo corpo era estremamente pesante e non sembrava rispondere ai suoi comandi. Un forte odore di disinfettante le solleticò il naso costringendola a starnutire.
-Salute Principessa-le disse ilare il moro mentre un gemito di dolore sfuggì  dalla bionda per colpa dello sforzo appena fatto.
-Aspetta, ti aiuto io-le mormorò gentilmente lui aiutandola a stare seduta, ma lei lo scacciò in malo modo.
-Riesco benissimo anche da sola-ma le sue parole vennero accompagnate da un altro grido di dolore.
-Va bene puoi darmi una mano,ma solo per questa volta-bisbigliò a bassa voce vedendo un insopportabile sorriso di soddisfazione comparire sul volto dello specialista.
-Ma dove siamo?-esclamò rendendosi finalmente conto di dove fosse.
-Sulla astronave-
Stella corrucciò infantilmente il viso: l’ultimo ricordo che aveva era lo scontro con quella strana strega, Stormy.
-Durante lo scontro con quella strega sei svenuta ed eri anche ridotta piuttosto male, ma Morgana ti ha guarita-disse lui specchiandosi come se avesse letto la sua mente.
-In realtà non ti facevo così debole-
-Parla quello che è svenuto al primo attacco-commentò sarcastica incrociando le braccia. Il ragazzo scosse la testa divertito. Subito però un pensiero parve balenare nella mente della fata che iniziò ad osservarsi attentamente le braccia.
-Tranquilla Morgana ha guarito anche le tue ferite. La tua bellezza è intatta a parte… -all’udire quell’esitazione Stella lo fulminò con lo sguardo.
-A parte? -domandò confusa ed irritata. Sky senza aggiungere altro le porse un piccolo specchietto dove Stella osservò la sua immagine.
-Questa piccola cicatrice sotto il mento-commentò l’altro.
-Ma io non vedo niente-
-Stavo scherzando infatti -disse lui scoppiando a ridere e schivando, agilmente, lo specchio sferrato dalla ragazza.
-Ti dispiacerebbe dirmi cosa ci ha detto Morgana o vuoi continuare ad alimentare l’odio che provo per te?- Sky sbuffò andandosi a sedere ai piedi del letto.
-In realtà poco o niente: ha detto che anche lei ha chiaramente sentito la Fiamma del Drago e con molte probabilità si trova a Gardenia, ma ora è come se fosse sparita-
-Quindi è stato un completo buco nell’acqua-
-A quanto pare-tagliò corto lo specialista alzando le spalle. Sospirando sonoramente la bionda si ributtò tra i cuscini.
-Flora sicuramente sarà contenta di sapere che ti sei ripresa, la vado a chiamare-concluse il moro dirigendosi verso la porta, ma esitando forse un po’ troppo.
-No-urlò isterica però l’altra.
-Nel senso che ora mi sento di nuovo stanca e vorrei riposare-tagliò corto girandosi su un fianco e chiudendo gli occhi: in cuor suo sperava che il moro levasse le tende, ma contro ogni suo pronostico quello si sedette accanto a lei fissandola con insistenza.
-Te ne vai o no?-tuonò, ma quello con ci fece caso.
-Quando questa mattina ti ho trovato a piangere era per lei, vero?-mormorò con voce ferma: Stella si portò una mano sul petto sentendo il cuore iniziare a battere sempre più forte.
-No, ero semplicemente giù per un fatto di Solaria- mentì mantenendo gli occhi chiusi.
-Sei una pessima bugiarda. Stella a me puoi dirlo, l’ho capito che ti sei innamorata di Flora-quelle parole parvero una fredda pugnalata. Immediatamente la bionda si sedette sul letto ritrovando il volto del ragazzo a pochi centimetri dal suo.
-Io innamorata di Flora? Stai scherzando spero- ma il moro sorrise amaramente a quella frase così stridula.
-Perché te ne vergogni? -
-Ti ho già detto che non sono innamorata di Flora!-urlò questa volta perdendo qualsiasi raziocinio. Sky turbato si alzò dal letto e iniziò a camminare per tutta la stanza lasciando sorpresa la Principessa di Solaria.
-So benissimo cosa voglia dire innamorarsi di una persona che non avresti mai pensato di amare e che probabilmente non ti amerà mai-disse con un sorriso amaro sul volto. Lei fece per parlare, ma si bloccò di fronte a quel ragazzo: lo guardò intensamente negli occhi color nocciola rispecchiandosi perfettamente. Poi, per la prima volta, distolse lo sguardo imbarazzata.
-Fa tanto male Sky- sospirò sentendo gli occhi farsi sempre più lucidi.
-Lo so-replicò lui risiedendosi accanto a lei: Stella inaspettatamente poggiò la sua testa sulla spalla dello Specialista.
-Penso che sia la prima persona che amo realmente-
-Ti capisco-rispose lui inspirando il profumo dei suoi capelli.
-Grazie- parole sorpreso il ragazzo.
-Lo so che non sono una ragazza facile, ma nonostante tutto tu mi sei sempre stato vicino e sappi che non ce l’ho mai avuta con te per quelle cose che mi dissi alla festa. Era solo la realtà, ma io essendo una principessa non sono abituata a sentirmela dire- mormorò iniziando a giocherellare nervosamente con le lenzuola.
-Ma tu puoi benissimo capirmi, no?-domandò sorridendo sinceramente.
-Non prendermi per strana, ma penso di potermi fidare di te- lo specialista all’udire quelle parlare deglutì a fatica iniziando a sudare freddo.
-Stella io ti devo dire una cosa… -ma la frase del moro venne immediatamente stroncata dalla voce di Riven.
-Ragazzi stiamo per atterrare-annunciò lo Specialista attraverso gli altoparlanti.
   
 
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