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Autore: Lord Kleveland    05/04/2020    1 recensioni
Un anno è passato da quando XANA è stato sconfitto. La vita dei Guerrieri sembra tornata alla normalità, ma Lyoko è una tecnologia incredibilmente avanzata e piena di lati nascosti. Segreti che riguardano il programma, la sua storia, i suoi utilizzi. Tutti elementi che attirano interessi. Interessi... inumani.
[La storia non prende in considerazione gli eventi dei libri e di Evolution]
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Jeremy, Nuovo personaggio, Ulrich
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lenkerthen Lyoko Cap.6

Terra – Francia – Parigi – Martedì 20 Settembre 2005 – Ore 00:10


Avier Antonovic Anisimov era nervoso, più nervoso di quanto nessuno lo avesse mai visto essere. Le mani presero a tremargli come in preda al Parkinson, il respiro si fece affannato e irregolare, il cuore iniziò a battere più forte. Aprì la sua borsa e prese una delle sue monete, provò a farla scorrere tra un dito e l’altro, non riuscendoci. Cadde a terra, il tintinnare del metallo sul pavimento fu una campana che diede segnale a tutta la sua rabbia di fuoriuscire.


Porca puttana! Porca puttana! PORCA PUTTANA! HO SBAGLIATO!” diede un pugno ad una parete, facendosi più male che altro. Il constatare la sua debolezza fisica non fece altro che gettare benzina sul suo fuoco di furia. Sentì il bisogno di distruggere qualcosa, aprì la sua borsa per cercare i suoi bicchieri di vetro, li voleva lanciare per terra e sentirli frantumare. Lo aveva fatto tante altre volte, e lo avrebbe fatto di nuovo, non avesse visto prima la copertina del suo album fotografico. Nel disordine delle sue cose, quella raccolta di foto era saltata fuori per prima, come se attirata dal suo malumore.


Il suo desiderio distruttivo si placò e iniziò a sfogliare le sue vecchie foto. Arrivato all’ultima, la sua rabbia divenne disperazione. Iniziò a piangere, odiava farlo, lo faceva sentire debole. Ma certe cose lo lasciavano inerme, incapace di controllarsi


Ho fallito. Mi dispiace. Resta con me” disse stringendo a sé la foto di lui e Mary. La girò e lesse la poesia sul retro:


Il vento sia alle tue spalle

La fortuna nelle tue mani

Il mondo si pieghi al tuo comando

Sii la luce nell’oscurità

Quelle parole cancellarono anche la sua disperazione, le lacrime smisero di sgorgare e tornò quello di sempre. Com’era stato stupido a prenderla così male, proprio ciò che Mary gli aveva detto di non fare mai. Non aveva ragionato e si era lasciato cadere in balia delle emozioni. Così stupido!


Ma ora stava tornando quello di sempre, la sua mente iniziò a ragionare come sempre aveva fatto. Mise una dietro l’altra le sequenze del percorso di Jeremy e si rese conto che qualcosa non tornava, qualcuno era riuscito ad ingannarlo. La situazione era molto più insidiosa di quanto sembrasse.


Il ragazzo si alzò dal letto e guardò verso il soffitto, immaginandosi di perforarlo con lo sguardo fino a vedere le stelle nel firmamento.


Contro chi mi avete messo?” disse in un primo momento.

Non importa, ritornerà da me” continuò, poi abbassò lo sguardo

Ciò che voglio, lo ottengo” terminò, e si mise a dormire


Due ore dopo, il suono della porta che veniva aperta lo svegliò. Socchiuse gli occhi e osservò la stanza, vide una figura dai capelli biondi e indossante un paio di occhiali sul naso. A quanto pare Jeremy era tornato…


Classe di Ulrich e Odd – Ore 11:30 alle ore 12:00


Stern, Della Robbia, Anisimov. Forza, mostratemi la vostra presentazione” i tre vennero incalzati così dalla professoressa. Si alzarono dai loro posti come soldati a seguito di un ordine. Ulrich e Odd erano presi dall’ansia, Avier era… Avier. Come sempre. Una cosa odiosa da constatare, ma utile al momento.

 Tak, il periodo vittoriano…”

“In inglese, Anisimov”

Mi scusi. Conoscendo sei lingue, a volte mi confondo” nonostante lo scemato interesse nei suoi confronti, certe dichiarazioni non potevano passare inosservate. Tutti iniziarono a guardarlo, cercando di capire se stesse mentendo.

“Lei parla sei lingue, Anisimov?”

Yes, I do. I speak, obviously, russian. Then english, french, spanish, polish and ukrainian…


Mensa – Dalle ore 12:20 alle ore 12:32


E quindi ha preso a parlare ininterrottamente per venti minuti. Con la prof che lo ascoltava senza rendersi conto del tempo che passava e Avier che si premurava di dire lui tutte le cose che noi non sapevamo. Alla fine ci ha interrogato cinque minuti a testa su cose banalissime. Miglior interrogazione della storia!” Odd aveva raccontato la vicenda ad Aelita colmo di eccitazione e caricando di enfasi le parole, non stava descrivendo un evento qualsiasi, ma un’impresa eroica. Da parte di un individuo molto strano, ma ciò non la rendeva meno eroica.

Più ti conosco, meno penso tu sia umano, Avier” il russo sorrise compiaciuto, poi si mise in bocca un altro pezzo del suo panino salame, mortadella e lattuga (era molto affamato quel giorno). Quel pezzo gli fu quasi fatale, Ulrich gli diede una pacca sulla spalla così forte da fargli andare di traverso il boccone. Il russo prese a tossire fortissimo, arrossandosi in volto per il soffocamento. Nonostante questo, dopo qualche colpo di tosse sarebbe passato. Infatti non fu quello l’evento traumatico, ma ciò che accadde dopo. Caso volle che Jim passasse di lì proprio in quel momento, vedendo la situazione di Avier, si mise in azione.

Ci penso io!” raggiunse il ragazzo in sei passi e lo avvolse da dietro con le braccia, gli mise una mano a pugno sullo stomaco, la coprì con l’altra e poi spinse all’interno verso l’alto. Avier sputò il boccone non masticato sul pavimento, uscendo dalla manovra di Haemlin con le vie respiratorie libere e una ferita nell’orgoglio. Si girò verso il suo benefattore e, ancora stordito, allargò un sorriso da ebete e parlò come un ebete.

Mi hai salvato, omone” lo strinse in un abbraccio comicamente esagerato, una scena surreale. Jim fece un espressione compiaciuta e iniziò a vaneggiare sul suo passato

Un gioco da ragazzi. Mi ricorda quando ero sergente istruttore dei Navy Seals, quelle reclute partivano da queste basi e in breve tempo dovevano essere pronti per le missioni speciali. Un lavoro per pochi, ma ti assicuro che ho sfornato solo i migliori soldati degli Stati Uniti D’America. Mi sale una lacrima solo a pensarci”

Lei è un uomo incredibile. Ora però devo tornare in camera un attimo” Avier si allontanò, dal suo passo rapido sembrava che fuggisse dalla zona, cosa non tanto lontana dalla verità. Jim però lo fece fermare due volte.

Vedi di non saltare le lezioni. Mi raccomando”

Non oserei mai”

Bravo il mio ragazzo! Ehi, non è che avresti quel controt’ che prepari?”

Il kompot? Si, ne ho preparato un po’ di recente. Se me lo paga, gliene do un barattolo”

Affare fatto” subito dopo sia Avier che Jim sparirono nei corridoi ai lati opposti della mensa.


Teorie complottistiche iniziarono ad alimentarsi tra i tre guerrieri Lyoko presenti lì nella mensa

Ragazzi, qui lo dico e non lo nego, Avier è innamorato di Jim” Odd mise il pezzo da novanta nella discussione, sarebbe stato saggio ridere e pensare a cambiare discorso. Però ci sono momenti nella vita in cui spettegolare è un vizio troppo invitante

Beh… Dopo la sua confessione… Spiegherebbe molte cose” aggiunse Ulrich con un certo disagio, ma anche una malizia piuttosto subdola

Dai, vanno solo d’accordo. Non significa nulla” Aelita prese una posizione diversa. Il suo disagio era quello più forte, aveva fatto i miracoli per non mostrarlo quando il russo era lì. Prima le parole che gli aveva detto la sera prima e il quasi bacio, poi il sogno. Stava succedendo tutto insieme.

Ne sei proprio sicura?”

Certo. Non credo abbia quel tipo d’interesse. Jim è vecchio”

Alcuni ragazzi sono affascinati dalle donne più grandi, magari lui ha gli stessi gusti, ma adattati” Ulrich, nonostante la sua solita freddezza, non poté non sorridere mentre sottolineava l’ultima parola.

No, non è così vi dico”

E tu come fai a saperlo?” Aelita arrossì lievemente per un attimo. Lei sapeva la verità. Cavolo se la sapeva! Però non poteva dirla. Come rispondere allora? Per miracolo riuscì a cavarsela con qualcosa di sensato.

Lui era fidanzato con Yuri, no? Lo avete visto com’era: più grande ma dall’aspetto più giovane, esile, delicato, dall’aria intelligente… Vi sembra che Jim gli somigli?”

L’aria intelligente sicuramente no” la battuta di Ulrich fece ridere sguaiatamente i tre. Poi Odd se ne uscì con una constatazione

Però, non trovate che siano tutti aggettivi che descrivono Jeremy? E se gli piacesse lui?”

Che idea stupida” esclamò secca Aelita, sperando di troncare così quella discussione.

Però lui ci ha provato con te di recente, no?” Ulrich gli diede un colpo sul fianco per farlo smettere, ma il danno era fatto.

Anche voi siete dalla parte di Jeremy? Pensavo ci fossimo rappacificati con Avier, perché allora sono solo io a non accusarlo di cose che non ha fatto?” Aelita si alzò e fece per andarsene, dire che fosse innervosita sarebbe stato un eufemismo. Ulrich provò a fermarla.

Scusalo. Avier ci ha detto che lui era causa di litigi tra te e Jeremy, ma ci ha anche detto di lasciar risolvere a voi. Odd avrebbe dovuto ascoltarlo”

Si, avrebbe dovuto” e se ne andò, i suoi movimenti trasmisero tutta la rabbia che provava.


Perché hai dato la colpa solo a me?”

Perché la colpa è solo tua”

Mi hai pugnalato alle spalle, amico”

No, non funziona così. E poi, con che idiozie te ne esci? Va bene gli scherzi, ma Avier ci avrebbe provato con Aelita per conquistare Jeremy?”

Si, per farlo ingelosire e conquistarlo”

Sembra molto insensato”

Può darsi, ma non puoi dire che Avier agisca in modi comprensibili”

Incomprensibile e idiota non sono sinonimi. Comunque, vista la situazione, ti assicuro che se c’è qualcuno che non piace ad Avier, quello è Jeremy”


Camera di Avier e JeremyOre 12:28


Jeremy, tesoro. Il tuo principe azzurro vorrebbe entrare” Avier era in piedi fuori la porta della camera, aveva abbassato la maniglia e l’aveva trovata chiusa. Le chiavi erano ancora nel suo borsone, ma non le aveva dimenticate. Semplicemente, non le aveva prese perché Jeremy di solito non chiudeva mai la porta quando era dentro. Tranne quel giorno, a quanto pare.

Un paio di minuti dopo, sentì la chiave girare nella serratura, la porta si aprì e si ritrovò davanti il suo compagno di stanza.

Entra”

Bol'shoye spasibo” Avier entrò e si diresse verso il suo borsone, iniziando a frugare dentro.


Ma sei uscito di qui? Non ti ho visto andare a lezione e non sei venuto in mensa”

Sono andato a lezione. Dovevo lavorare ad una cosa sul computer”

Non mentirmi” Jeremy lo guardò con fare inquisitorio

Non sto mentendo”

Davanti al computer, chiuso in camera… So cosa stavi facendo”

Ah si?”

Certo” Si girò tenendo in mano due barattoli ripieni di kompot e squadrò Jeremy.

Anche io ho guardato porno. Certo, su videocassetta perché… Ho un animo vintage. Però non pensare che non l’abbia fatto”

Mi hai beccato”

Non poteva essere altrimenti. Quando hai finito di sfogare la tua solitudine, ricordati che hai degli amici. Poka”


Avier uscì dalla stanza e si incamminò lungo il corridoio. Riguardò attentamente i due barattoli che aveva preso, uno di essi aveva un piccolo puntino nero sotto il coperchio. Nel suo disordine, metteva certe cose sempre negli stessi posti, come quel barattolo particolare. Eppure lo aveva trovato in un punto diverso, anche se la borsa non era stata spostata. In camera sua c’era solo Jeremy chiusosi a chiave dentro, quindi era lui ad aver frugato.


Yest' anomaliya. YA ne znayu, chto eto, no luchshe poyti drugim putemsi disse.


????????????-????????????


Dakrenit. Cioè, salve. Perdono, non ti hanno ancora installato il karl neinenter. È una procedura di indubbia non facilità”

Voglio tornare a casa. Dai miei amici, la prego”

Ci tornerai, se l’operazione Lenkerthen Lyoko avrà positività di risultato”

La prego, dico davvero”

Kant trejan! Sei stato informato sui rischi che corre l’universo, sarebbe imperativo non mostrare assoluto egocentrismo”

NON VOGLIO STARE QUI! LIBERATEMI!”

Indubbiamente impossibile. Ora, sii cordiale con il tuo buon medico. Dimmi, cosa senti?”

Voglio andarmene

Non lacrimare. La debolezza emotiva allungherà solo il tuo periodo di trattenimento”

Va bene. Mi fa tanto male la testa, ho la nausea ed ho freddo”

Incoraggiante. Visti i tuoi valori, sono tutti sintomi da stanchezza e stress. Siamo riusciti ad adattare din Inkniam al tuo organismo terrestre. Quando riusciremo a processare un cibo che non ti sia tossico, nutrendotene ti sentirai meglio. Provo inquietudine per il nostro Akertosh Brealwunt, nessun soldato dello Swarker ha mai operato con din Inkniam così a lungo”

A voi non interessa come sto”

Errato. A livello logistico, la tua salute psicofisica è essenziale per l’operazione. Inoltre, io sono un medico, non un soldato. Il mio scopo è assicurarmi che i miei pazienti stiano bene”

Non mi fido di lei”

Non lo richiedo. Se mai cambierai posizione, preferirei mi chiamassi con il mio nome, ovvero Northar. Oppure Klanter o Nekor, se la formalità ti è preferita”

Quanti nomi hai?”

Unico è il nome, Northar. Klanter e Nekor sono… Credo li definireste cognomi. Sono stati scelti in eredità dai miei generatori”


Camera di Aelita/Cortile del Kadic – Dalle ore 21:30 alle ore 21:40


Aelita era affacciata alla finestra della sua camera, la vista era sullo spiazzo di cortile con la panchina su cui Avier era solito sedersi, lui era lì e disegnava come suo solito, probabilmente sempre la stessa cosa. Voleva raggiungerlo e chiacchierare con lui come le altre volte, ma dopo quello che era quasi successo la sera precedente, non ci riusciva. Non sapeva cosa fare.


Improvvisamente vide il ragazzo prendere il suo telefono dalla tasca e comporre un numero. Dopo qualche secondo, il suo cellulare squillò.

Deve essere una coincidenza” si diresse sul comodino dove lo aveva lasciato, lo prese e rispose.

Pronto?”

Continuare a osservarmi mentre rimugini non ti aiuterà”

Chi ti ha dato il mio numero?”

L’ho letto una volta sul telefono di Jeremy e me lo ricordavo a memoria. Lo sai che ti tiene salvata come principessa? Mi è salito il livello glicemico quando l’ho notato”

Si, lo so. Comunque, non voglio parlare di ieri sera, sopratutto al telefono”

Se vuoi vengo da te”

I maschi non possono entrare nelle stanze delle ragazze. Anche se fosse, io non ti aprirei la porta”

Chi ha detto che entro dalla porta?”

In che senso?”


Salve” Aelita sentì la voce venire sia dal telefono che da dietro di lei. Si girò e si vide Avier dentro la sua stanza, davanti la sua finestra. La ragazza cacciò un urlo fortissimo, fermato poi dal tempestivo cenno di fare silenzio del ragazzo.

Vuoi che mi becchino?”

Come sei entrato?”

Mi sono arrampicato”

Ma è il secondo piano!”

Mi sono arrampicato un po’”

Tu sei matto”

Avier mosse un passo verso di lei, la ragazza si sentì intimidita, eppure c’era qualcosa di rassicurante nei penetranti occhi scuri del ragazzo. Li fissò per un attimo, poi distolse lo sguardo. Quando mi guardi negli occhi, anche se lo fai per mettermi soggezione, mi piace. Aveva ricordato quella frase, non poteva succedere di nuovo.


Torniamo seri, ti va?”

Si”

Io credo di aver sbagliato. Non era il caso di dirti quelle cose. Lo sapevo che eri impegnata, ti ho mancata di rispetto, mi dispiace. Ho due anni in più, ma non sono più maturo di te” la ragazze fece un sospiro, poi rivolse ad Avier un leggero sorriso

È strano che ti prenda la colpa. Sono io quella che ti ha quasi baciato”

Ma quello è normale. Io sono fantastico” Aelita si mise a ridere e anche Avier allargò un sorriso.

Stupido! È questa la tua idea di serietà?”

Si, perché io sono seriamente fantastico”

Hahaha! Credici”

Comunque, non so se sia possibile, ma vorrei poter rimanere tuo amico. Tu sei una ragazza davvero speciale” Aelita arrossì, quando Avier faceva complimenti, li sapeva dire così bene che non poteva essere altrimenti.

Certo che puoi. Anche tu sei speciale, Avier”


Bene” esclamò dopo un po’ il ragazzo, alzando un po’ il tono di voce.

Ti va una passeggiata, Aelita?”

A quest’ora? Ma c’è il coprifuoco…”

Dai, principessa, ho scalato la torre per lei. Un coprifuoco lo potrà violare per me” Aelita sorrise, però sentiva anche un certo disagio. Stare da sola con Avier… Non avrebbe dovuto, non così presto. Doveva dirgli di no, ma non ci riuscì.

Come rifiutare l’invito di un cavaliere slavo in tuta Adidas?”

Non se ne vedono tutti i giorni. Ti aspetto davanti al cancello d’ingresso”


Il russo scavalcò la finestra e prese a discendere reggendosi sugli stessi appigli con cui era salito.


Sala del supercomputer – Nello stesso momento


La figura esile era nel lato destro della sala, seduta sul pavimento con la schiena poggiata sulla parete. La sacca della sua flebo continuava a galleggiare nell’aria grazie al repulsore gravitazionale, il farmaco scorreva lentamente lungo il tubo ed entrava nel suo braccio. Era totalmente privo di forze, non osava muovere le gambe e le braccia compivano solo brevi spostamenti costanti molta fatica. Le macchie nere sulla sua pelle avevano smesso di aumentare, così come si erano calmati gli spasmi. Il prezzo di ciò era altissimo, se il suo piano non fosse andato a buon fine, non ne sarebbe uscito.


Sentì l’ascensore scendere lungo la tromba e la porta aprirsi, guardò in sua direzione e vide chi era entrato. Gli parlò con la sua voce debole e soffocata.


Sei tornato… Jeremy… Amico mio”

Salve, Niktor”


Per le strade di Parigi – Dalle ore 22:00 alle ore 22:28


Aelita camminava affianco ad Avier, senza domandarsi se stesse seguendo un percorso preciso o stesse semplicemente andando a caso. Non le interessava, dopotutto. Aveva notato che il ragazzo si sforzava tantissimo di camminare piano, non cedendo al suo solito passo rapido difficile da seguire, era così gentile da parte sua.

Un’altra cosa che la sorprese fosse quanto Avier parlasse poco, rispetto ai suoi standard ovviamente.

Raccontò delle disavventure vissute con i suoi vecchi amici, o almeno quelle che si potevano raccontare a una signorina, come lui stesso aveva detto. Era incredibile di quante idiozie fossero capaci. Per la maggior parte del tempo però Avier ascoltò, lasciava che Aelita gli raccontasse tutto ciò che voleva, dando solo ogni tanto un commento o qualche suggerimento.

Ti ho detto che suono la tastiera?”

Non me lo hai detto, però lo so”

Credo solo pochi possano dare questa risposta senza passare per pazzi”

Chi ti dice che io sia sano?”

Non ho detto questo, infatti. Psicopatico

Io credo che poche ragazze possano dire psicopatico con malizia”

Malizia? La vedi solo tu”

Certo, certo” Aelita arrossì di nuovo, decise quindi di riprendere immediatamente il filo del discorso.

Stavo pensando, se tu canti potremmo fare una canzone insieme”

Vuoi fondare una band?”

Perché no? Magari funziona. Chi può dirlo?”

Può darsi, ma non credo di cantare così bene”

Devi solo fare pratica, hai già un talento naturale”

Spasibo


Dopo quella discussione, ci fu un lungo momento di silenzio. Non seppero neanche loro perché smisero di parlare, semplicemente continuarono a camminare lungo la strada limitandosi ogni tanto a guardarsi e a sorridersi a vicenda.


Fu Avier a rompere quel silenzio

Ti va se ti porto da una parte?”

Dove?”

È una sorpresa”


Sala del supercomputer – Nello stesso momento


Niktor, ho paura di star venendo osservato”

Chi?” chiese l’alieno, poi tirò un paio di colpi di tosse e sollevò lo sguardo verso l’alto, stremato.

Un tipo nella mia scuola, Avier Antonovic Anisimov. Ho visto che ieri mi seguiva mentre venivo qui, per fortuna sono riuscito a fargli perdere le mie traccie”

Sicuro… Non sappia… Tu sia… Qui?”

No, non può saperlo”

Potrebbe… Essere una spia… Di uno dei vostri… Governi”

A volte parla del KGB, ovvero i servizi segreti di una nazione chiamata Russia, in modo ironico. Ho pensato potesse essere una tattica per depistarci, associare un determinato elemento alla totale assurdità per rendercelo impensabile. Però, se fosse uno dei tuoi?”

Sarebbe… A dir poco critico… Ne dubito… Almeno che…”

Almeno che?”


Parc Monroe – Dalle ore 22:40 alle ore 23:20


Non pensavo saresti mai tornato qui”

In realtà, tolta l’ubriachezza, il crollo emotivo e l’irritazione causatami dall’acqua del lago, mi è piaciuto molto questo posto quando ci sono stato”

Oltre tutte quelle cose, c’è davvero qualcos’altro?”

Si, te lo mostro”


Aelita seguì il russo attraverso il parco, percorrendo i sentieri ghiaiosi circondati dall’erba e gli alberi. Sentire i suoni ovattati e lontani della città sovrastati dai ciottoli che veniva schiacciati sotto i loro passi era affascinante. La ragazza si sentì di buonumore come non lo era stata da tanto tempo, quella passeggiata le stava piacendo tanto.

Il punto che Avier voleva raggiungere era la cima di una collinetta non collegata da sentieri, il ragazzo non si fece problemi ad attraversare le aiuole nonostante i cartelli che dicevano di non calpestare. Non era proprio abituato a seguire le regole.


Eccoci qua” disse il ragazzo una volta arrivato in cima. Aelita si guardò attorno confusa, poi tentò di commentare. 

“È una bella… Collina”

Hahaha! Sei deliziosa” Aelita apprezzò il complimento, però poi rimase confusa quando il ragazzo continuò a non parlare.

Quindi?”

Non noti proprio nulla?”

No, non credo. È una collina”

Capisco. Anche io ero come te, stenditi sull’erba”

Come?”

Tranquilla, fallo e basta” Aelita acconsentì timidamente all’invito del ragazzo, quando ebbe fatto quest’ultimo gli fece cenno di guardare verso l’alto. La ragazza capì.


Wow! Quante stelle! Si vedono benissimo da qui” il ragazzo si stese affianco a lei.

Eppure non ci hai fatto caso fino a quando non te l’ho detto io”

No, mi sento così stupida. Per un attimo, mi sono anche spaventata”

Forse mi sarei spaventato anch’io al tuo posto. Essere eccentrici non è sempre un pregio” resto in silenzio per un attimo, a rimuginare tra sé e sé.

Mi ha sempre fatto riflettere. Prima di incontrare Mary, non mi fermavo mai a guardare il cielo. Un giorno lei mi disse Osserva, pensa a cosa possa significare. All’inizio ero confuso, poi iniziai a riflettere. Ogni stella è un agglomerato di gas che brucia e la cui luce viaggia nell’Universo, potrebbero rendere possibile la vita a tante creature diverse lontane da noi, o togliergliela con un semplice cambiamento. La loro luce è la cosa più veloce al mondo, eppure il vuoto dell’Universo è così grande che ci mette tempo a raggiungerci. Molto di quelle stelle potrebbero essere morte da chissà quante migliaia o milioni di anni. Tutte queste cose, ripetute miliardi di volte, riescono a creare questo. Tanti piccoli elementi che creano uno spettacolo inimmaginabile.

Da allora non riesco a smettere di guardarlo”


Aelita sentì formarsi la pelle d’oca sul suo corpo, il suo cuore prese a battere più forte e alcune lacrime iniziarono a rigargli il volto.

Ho detto qualcosa di sbagliato, m’lady?

No. È solo… Sono così felice. Mi sento esattamente dove vorrei essere”

È la cosa più bella che potessi sentirti dire” Avier le prese di nuovo la mano. La ragazza se ne accorse, ma non la scostò. Anzi, decise di rispondere a quella stretta.


I due rimasero in silenzio, circondati dalla brezza della notte, sotto il cielo stellato, al di fuori del tempo.


Sala del supercomputer – Ore 00:00


Sono stanco. Non riesco più a digitare nulla, quasi non leggo più le linee di codice. Però, sono a buon punto, fra un paio di settimane dovrei aver finito. Ti dispiace se me ne vado?”

Non vorrei… Ma io… Dipendo da te” Niktor tossì per una decina di secondi, colpi di tosse così forte che la vista gli rimase appannata quando ebbe finito. Dovette sbattere le palpebre bianco latte molte volte prima che i grossi occhi neri tornassero a fuoco.

Cercherò di capire se Avier è ciò che mi hai detto. Prima che vada, vuoi che ti dia da mangiare?”

Sei così buono. No, non lo fare. Però…” tossì un altro paio di volte

Scusami ancora… Per XANA”

Tranquillo, dovevi assicurarti in tutti i modi che io venissi qui. Poi, Loro credo siano pericolosi tanto quanto XANA”

Loro… Sono peggio… Non farli arrivare a me”


Porta della camera di Aelita – Nello stesso momento


I due ragazzi erano fermi fuori la porta della stanza, restii a volersi separare nonostante l’orario tardo.

Come abbiamo fatto a guardare le stelle per tutto quel tempo senza accorgercene?” domandò la ragazza, ormai non riusciva più a smettere di sorridere e sprizzare gioia affianco ad Avier. Anche lui sembrava molto più allegro del solito.

Beh… È successo”

Uno pensa che stare fermi a guardare fissi qualcosa sia noioso, invece siamo stati per quasi mezz’ora e mi sono sembrati due minuti”

Credo dipenda dal contesto”

Io credo sia colpa tua”

Mi accusi di cosa? Avere poteri magici?” la ragazza sorrise e poi lo strinse a se, guardandolo negli occhi.

Magari tu avessi poteri magici. Almeno capirei perché provo tutto questo” questa volta fu Avier a sorridere, poi le cinse i fianchi.

Forse non c’è un motivo” i due restarono a fissarsi per un po’, in bilico davanti a una scelta tanto banale quanto importante. Forse fu Avier ad avvicinarsi leggermente per primo, o forse Aelita, non era importante. Chiunque avesse iniziato, entrambi ora stavano partecipando a quel bacio, ed entrambi non volevano separarsi dall’altro.


Non avrei dovuto” disse Aelita quando le loro labbra si furono separate, teneva lo sguardo puntato verso il basso. Avier aveva l’espressione più seria che qualcuno gli avesse mai visto in faccia, appariva quasi anomala tanto era inusuale. Il suo tono di voce non era da meno

Come si dice? Errare è umano? Posso andarmene, ricordare questo momento come un errore che abbiamo commesso entrambi”

Tu dici?”

Si, però…” il ragazzo le prese delicatamente il mento e le sollevò il volto

Guardami negli occhi, osserva la tua anima che si riflette nel mio sguardo, e dimmi cosa vuoi fare” la ragazza non disse nulla, ma si sollevò sulle punte per baciare di nuovo il ragazzo. Dopo quel secondo bacio, un terzo, un quarto, un quinto. Quanto tempo restarono a baciarsi? A chi importava.


Forse è il caso che vada. È davvero tardi. Poi, non è il caso di stare nel corridoio fuori dal coprifuoco” la ragazza prese ad accarezzargli i capelli senza allentare l’abbraccio con cui lo teneva fermo.

Con tutte le emozioni che ho provato, non riuscirò a dormire sapendo che sei lontano da me”

Non sarò lontano”

Non puoi proprio restare? Almeno finché non mi addormento” gli occhi della ragazza sembravano essersi fatti più grandi in quel momento, era così dolce.

Se me lo chiedi così…”


Aelita entrò nella sua stanza, Avier la seguì.

   
 
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