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Autore: Slane999a    05/04/2020    0 recensioni
Sapete? Il mondo è vasto, per questo ci sono tante storie alcune corte e brutte altre lunghe e belle.
Ma cosa succede se più storie si uniscono e ne creano una sola? Succede che si creano risvolti interessanti mentre sì è alla ricerca di un libro perduto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Ascoltami no >> dichiarò Matius.
Il ragazzo lo guardò sconsolato prima di parlare:
<< Ma perché? In fondo tu sei un cercatore di tesori…>>
<< Cacciatore >> interruppe lui.
<< Fa lo stesso, perché non vuoi andare alla ricerca del libro di Balta, non credi nella sua esistenza? >> domandò il rosso. Il cacciatore lo fissò con uno sguardo severo.
<< Se non credessi nelle leggende non avrei il diritto di chiamarmi cacciatore >> il rosso abbassò lo sguardo dispiaciuto, mentre il cacciatore rientrava in casa.
 Lui sospirò e sì diresse verso casa, passò da una strada poco trafficata, infatti nessuno era presente lì, “Ma perché non vuole accettare? È un cacciatore, pure conosciuto” rifletté il rosso in cerca di una risposta.
<< Mani in alto >> strillò una voce rauca. Il ragazzo non terrorizzato, sottolineo non terrorizzato, si voltò e davanti a sé c’era un uomo, con vestiti logori e una spada in mano.
L’uomo si avvicinò a passi larghi, il ragazzo non sì mosse di un millimetro.
<< Dammi le monete che hai >> ordinò l’uomo, cercando di terrorizzare il ragazzo. Ma lui, impavido come era…Scappò, l’uomo però non si lanciò al suo inseguimento, infatti due uomini spuntarono da un angolo e lo presero portandolo al cospetto dell’uomo, che con il volto adornato da un sorriso beffardo disse:
<< Pensavo sarebbe stato più facile, ma ora, che hai esaurito la mia pazienza, mi toccherà essere…>> l’uomo prese una piccola pausa. << Cattivo >> preparò la spada e con un colpo preciso iniziò l’affondo.
Perché tutto a me?” pensò il rosso disperato, ma in quel momento attorno a lui sì generò una piccola cupola rossa, appena la mano dell’uomo entrò si bruciò insieme alla spada.
<< Ah! >> urlava lui dolorante, i due andarono da lui e spensero il fuoco.
Il ragazzo rimase lì, ignaro di ciò che aveva appena innescato, l’uomo si alzò e con lo il volto pieno di terrore esclamò:
<< Un mago, andiamocene >> i tre fuggirono. Il ragazzo guardava incredulo e spaventato le sue mani, cosa era appena successo? Perché l’ha fatto proprio lui? Mentre continuava a porsi domande, una figura dalle orecchie a punte l’osservava da lontano…
 
Il giovane cacciatore entrò dentro quella casa, per trovarla scura e sfoglia, infatti la casa non possedeva altro che un tavolo di legno con tre sedie, ormai logore, un piccolo comodino e un letto dove era poggiata una donna dagli occhi fasciati da una benda nera, i capelli erano bianchi e la pelle pallida.
<< Matius, sei tu? >> domandò lei con voce rotta.
<< Si mamma sono io >> sospirò il ragazzo avanzando verso la donna. Appena giunto davanti al letto prese una sedia e si sedette in modo che potesse vegliare sulla donna.
<< Matius, cosa c’è che ti turba? >> Il cacciatore esitò un attimo prima di rispondere.
<< Un ragazzo è venuto a propormi la ricerca per il libro di Balta >>
<< Vai allora, forza all’avventura >> consigliò la madre dopo un colpo di tosse.
Matius subito si alzò e con voce cupa disse:
<< Mamma, come posso lasciarti sola? Non hai neanche più papà e se…>>
<< Non farai mai nulla se dici “se” ogni volta, essere un cacciatore di tesori è il tuo sogno e lo so benissimo…>> la donna tossì di nuovo << Io ti ho fatto per vivere, non per farmi vivere a me, va libero, senza catene >>
<< Non è vero io voglio solo occuparmi di te e…>>
<< Lasciati toccare la fronte >> interruppe bruscamente la donna. Matius non fiatò, avvicinò la fronte che fu toccata dalle mani della madre…
 
 
Il rosso era ancora sconvolto da prima, doveva andarsene di lì, ma una figura dalle orecchie a punta spuntò da un vicolo.
<< Tu. Ho visto cosa hai fatto >> la figura dalle orecchie a punte non sì rivelò altri che un elfo, anzi un elfa, dai lunghi capelli biondi che però mostravano una parte delle sue orecchie appuntite, inoltre la bionda era armata di un lungo arco nero, che stonava soltanto con i capelli, visto i suoi vestiti completamente neri. Il ragazzo era sorpreso, ma anche spaventato di farle del male.
<< Vattene ti prego, non voglio fare del male anche a te >> l’espressione della ragazza non cambiò, e si diresse verso di lui. Il ragazzo cercò di mantenere la distanza, ma non era necessario visto che l’elfa si fermò da sola.
<< Ho bisogno del tuo aiuto mago, in fondo sai chi sono >> disse la biondina con tono sciuro di sé.
Il rosso deglutì:
<< Sei una ricercata >>
<< Anche tu, non penso che quei tizi di prima staranno buoni e calmi con un mago in città >>
I maghi, non erano persone ben viste in città o da qualche altra parte, erano considerati colpevoli di un sacco di crimini anche mai commessi. E tutto ciò perché usavano un potere per altri incomprensibile.
<< No >> la biondina cambiò espressione, era furiosa…
 
Matius, dopo che le mani della madre raggiunsero la fronte, sì ritrovò in un posto insolito, tutto blu e pieno di celle, l’unica cosa che non sembrava appartenere al quel posto era una donna dai capelli lunghi, appena Matius la inquadrò chiese:
<< Mamma, perché ti infili sempre nella mia testa? >> la donna ridacchiò.
 
 
 
<< Angolo dell’autore >>
Eccoci al secondo capitolo, spero vi sia piaciuto, anche se corto, vi invito a commentare, mi aiuta tanto e mi fa capire che la storia vi piace. Ovviamente mi scuso per possibili errori di grammatica e punteggiatura, e infine ciao e ci vediamo al prossimo capitolo che non temete sarà più lungo.
   
 
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