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Autore: lmpaoli94    05/04/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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< Anastasia, sei pronta? > gli domandò Carla cercando di nascondere la sua insistenza.
Ma Anastasia, anche se si stava asciugando le lacrime, non era per niente sollevata.
“Sono pronta per il mio destino.”
Con il suo vestito celeste e gli occhi fissi dinanzi a lei, Anastasia era pronta per uscire dalla sua stanza seguita da sua madre.
Avanzando verso il salone nel mentre tutti i pensieri della sua infanzia stavano affollando la sua mente.
“Il passato rimarrà sempre celato nel mio cuore.
Le estati della mia vita sono sempre state spensierate e singolari.
ma dopo questo evento, niente sarà come prima.”
Nel mentre Anastasia si apprestava a scendere la scalinata che portava al salone, tutti gli invitati non facevano altro che fissarla con sguardo ammaliato e sorpreso.
Finalmente la festeggiata avrebbe ricevuto tutti i suoi invitati e i pretendente si apprestavano a potere avere un momento d’intimità con lei.
Sarebbero potuti essere degli incontri senza pensieri se non fosse per sua madre e per suo padre che gli avevano già preparato un incontro molto importante.
< Anastasia, ti vorrei presentare il duca di Ashford: Jack Hyde. >
Fissandolo da capo a piedi, Anastasia non fu minimamente colpita dal giovane rampollo di casa Ashford.
Il suo atteggiamento ribelle non sfuggì agli occhi di Anastasia nemmeno quando lo vedette per pochi secondi.
< Contessina Steele. Piacere di conoscervi > replicò l’uomo facendo il baciamano.
Ma la giovane donna non disse niente, troppo nervosa per il momento e per la freddezza che l’uomo stava mostrando.
< Anastasia, non sei felice di conoscere il tuo nuovo fidanzato? >
< Perché dovrei essere felice, padre? Non lo conosco nemmeno. >
< Ma lo imparerai a conoscere nel corso del tempo > rispose Raymond a denti stretti < E magari un giorno potrete sposarvi. >
< Una possibilità molto remota. Ho appena sdici anni, padre. >
< Questo non vuol dire niente… Anastasia, vedi di essere più garbata con il tuo compagno. Anzi, perché non fate una bella passeggiata nei giardini del castello? Vi servirà per schiarire le idee. >
< Sempre se la contessina sia d’accordo. >
< Perché no. >
Comportandosi come una donnetta qualunque, Raymond avrebbe fatto di tutto per schiaffeggiarla dinanzi agli invitati.
Ma le brutte figuracce non erano ammesse nella casa degli Steele.
< Allora Raymond, come si comporta nostra figlia? >
< Come una sciacquetta senza cervello > rispose l’uomo adirato < Si sta comportando come una villana dinanzi al duca di Ashford. La sua famiglia è una delle più ricche d’Irlanda e noi non possiamo farci sfuggire un simile partito. >
< Non fuggirà, mio caro. Hai visto come guarda nostra figlia? Sono sicuro che è rimasto ammaliato da tale bellezza. >
< Spero per voi che abbiate ragione, altrimenti potete considerare nostra figlia rinchiusa in un convento- L’abbazia di Kylemore sarebbe perfetta per trascorrere rinchiusa e ricevere un educazione ferrea per tutta la sua vita. >
< Raymond, pensateci bene. >
< Ho già riflettuto troppo. Se nostra figlia non accetterà i nostri voleri, vorrà dire che troveremo un altro sistema per la nostra eredità. >
< Non abbiamo nessuno che possa prendere il suo posto. >
< Questo non è esatto > disse infine Raymond prima di raggiungere gli altri invitati.
 
 
Nel mentre erano impegnati nella loro passeggiata per gli immensi giardini del castello, Anastasia non faceva che rimanere in silenzio in attesa che tutto quel supplizio finisse.
< Anastasia, posso domandarvi una faccenda privata? >
< Dipende, duca. Che cosa volete sapere? >
< Voi sareste interessata a sposarmi? >
< Non saprei. Vi ho appena conosciuto. >
< Insomma, io ho appena compiuto ventuno anni e i miei genitori non fanno altro che preparare la mia vita futura. È molto frustrante, ma come dargli torto. Vogliono solo il bene per me. >
“Che coincidenza. È la stessa cosa che stanno facendo i miei genitori” pensò la ragazza.
< Possiamo rientrare dentro? Qua fuori sta tirando un vento molto insopportabile. Non vorrei prendere troppo freddo. >
< Prendete pure la mia giacca. Vi servirà per tenervi caldo alle spalle. Non vorrei tornare in mezzo ai quei freddi invitati. Non si può scambiare niente al riguardo sul loro conto. Si credono molto più importanti di te e questo è davvero frustrante. >
< Osate forse discutere il mio volere? Vi vorrei ricordare che siete in casa mia. >
< Mi dispiace, Anastasia. Non volevo essere sgarbato. >
< Ma lo siete stato… Capisco che state facendo di tutto per tenermi impegnata qua fuori per conoscermi meglio, ma per ora non m’interessate affatto. Insomma, al contrario di voi, io ho sedici anni. Non ho per niente voglia di pensare a uomini, fidanzati o mariti. Mi comprendete? >
< Certo… >
< Mi dispiace darvi una simile notizia, ma è così. E poi siete convinto che gli invitati alla mia festa siano tutti insopportabili? >
< Quelli che ho avuto il dispiacere di conoscere, purtroppo sì. >
< Capisco… Comunque, se non volete accompagnarmi, posso rientrare al castello da sola. Ma cosa potrebbero mai pensare i miei genitori? Sono sicura che mio padre andrebbe su tutte le furie e non vorrei adirarlo proprio questo giorno. >
< Va bene, acconsentirò alla vostra richiesta. Ma prima… >
Chinandosi per cogliere una rosa, Jack Hyde la porse alla sua compagna che non avrebbe conquistato molto facilmente il suo cuore.
< Siete molto gentile. Mi ricorderò di tale gesto. >
Facendo un segno alla servitù che li stava seguendo, Anastasia ordinò ad una delle domestiche di mettere la rosa rossa in camera sua in un vaso davanti alla finestra.
< In questo modo riuscirò a ricordarmi di voi, Duca Ashford. >
< Vi ringrazio. Per tutto il tempo che… >
< Basta con i convenevoli, duca. Qui fuori si gela. >
< Certo. Capisco. >
Anche se Anastasia aveva fatto la maleducata, era l’unico modo per togliersi d’impiccio il suo compagno.
Ma quando fu di ritorno al castello, tutti gli uomini invitati non facevano altro che guardarla interessati.
Avrebbero fatto fortune per rimanere insieme a lei anche solo per pochi secondi, ma altri si volevano spingere oltre.
Questo fatto non passò minimamente inosservato al vecchio Raymond che interruppe la sua chiacchierata con il marchese Gonzalez.
< Anastasia. >
< Cosa c’è, padre? >
< Com’è andata la passeggiata con il Duca di Ashford? >
< Non come avete previsto voi. >
< Che cosa significa? >
< Il giovane uomo non è per niente interessato a me. Ha solo finto di fare il gentile per compiacere voi e mia madre. Ma dovete mettervi in testa una cosa: un matrimonio combinato non sarà mai celebrato in questa casa. Almeno finché sarò in vita. >
Le parole sprezzanti di Anastasia fecero non poco arrabbiare il vecchio Raymond che consumò il suo dolore con una vecchia bottiglia di whisky invecchiato.
< Raymond, cosa state facendo? >
< Quella maledetta sgualdrina. Ha rovinato tutto anche stavolta. >
< A chi vi riferite? >
< A vostra figlia, Carla. Non ha fatto altro che mancarmi di rispetto rinnegando quel giovane Ashford. Anche se lei mi ha detto il contrario… Non sono compatibili? Ebbene sposerà chi voglio io e non chi vuol lei! fosse l’ultima cosa che faccio! >
< D’accordo, ma ora cercate di stare calmo. Agitarvi non serve a niente e gli altri capifamiglia vi stanno cercando. Hanno in mente di organizzare una partita a carte. Ma senza il vostro permesso, la partita non si terrà. >
< Almeno loro continuano a rispettarmi nonostante mia figlia… Carla, se non siete troppo impegnata a straparlare del tempo e di sciocchezze con le moglie dei nostri invitati, ti ordino di seguire nostra figlia. Ho paura che abbia in mente qualcosa di spiacevole che continuerà a ferirmi in maniera indegna. >
< Raymond, sai che non posso mancare. Sarebbe sgarbato da parte mia. >
< Allora assolda qualche servo che la tenga d’occhio. A fine giornata voglio sapere ogni suo singolo movimento. Sono stato chiaro? >
< Fai in modo che non lasci la sala grande. In fondo è sempre la festeggiata. Non può mancare nel giorno del suo compleanno. >
< Parlateci voi. Io me ne lavo le mani. >
< Vi assenterete anche al taglio della torta? >
< Devo intrattenere i miei ospiti. Mia figlia può andare al diavolo per quanto mi riguarda. >
< Raimond, non vi azzardate a dire calunnie e cattiverie su vostra figlia. >
< Altrimenti che cosa mi fate? non verrete più a farmi visita nelle mie stanze? Che cosa volete che me ne importi? Infondo state invecchiando in maniera nefasta. Dovrò divertirmi in qualche modo finché il mio organo sessuale funziona. >
In quel momento Carla non poté sopportar etale affronto, mollando un ciaffone a suo marito che in quasi vent’anni di matrimonio non aveva mai osato sfiorarlo.
< Se avete dei simili incontri vi pregheri di tenervelo per voi. >
< Prima sistemerò mia figlia, poi toccherà a voi Carla. La vostra inettitudine e la vostra caparbietà sono un grande ostaccolo per la mia famiglia. >
< Siamo io e vostra figlia la vostra famiglia. >
< Ancora per poco > disse infine il conte Raimond prima di sparire nel nulla lasciando la moglie in preda ad una ferita profonda che non si sarebbe mai rimarginata.
   
 
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